Interventi |
ARTESIO Eleonora In estrema sintesi e soprattutto perché credo che a ciascuno di noi competa anche un principio di coerenza, quindi io intervengo espressamente in rapporto al principio di coerenza con le valutazioni e i giudizi pubblici che ho espresso nell’arco di questo mandato. Sicuramente, è lodevole l’impegno, che è stato rappresentato, di restituire al Consiglio Comunale una relazione conclusiva e sicuramente l’iniziativa, in termini di convocazione delle sedute di Commissione, ha seguito una regolarità che credo abbia soddisfatto i componenti della Commissione stessa; altrettanto sicuramente, dal mio punto di vista, la Commissione ha mancato nel raggiungimento dell’obiettivo collegato alla propria istituzione, perché credo che l’istituzione della Commissione non fosse volta ad accogliere momenti di audizione, di perfezionamento, di aggiornamento, di formazione dei Consiglieri, non fosse nemmeno soltanto dedicata a dare un’amplificazione istituzionale a iniziative assunte da terzi, ma fosse una Commissione debitamente impegnata a costruire delle modalità di approfondimento, capaci di informare, in maniera differente, l’agire della Pubblica Amministrazione, le relazioni della Pubblica Amministrazione con soggetti terzi, i regolamenti interni della Pubblica Amministrazione, quindi a fare dell’istituzione della Commissione, non una cassa di risonanza di iniziative di terzi, nemmeno una cassa di risonanza degli atti deliberativi della Giunta, che curiosamente abbiamo visto riproposti all’interno della Commissione Consiliare, bensì una vera e propria occasione di laboratorio per formulare proposte operative a cui la Giunta, ovviamente nella sua autonomia, avrebbe potuto ritenere di aderire o meno. Per far presente al Consiglio Comunale che non si tratta soltanto di una peregrina opinione della Consigliera che sta intervenendo, io inviterei a fare un raffronto tra questa relazione conclusiva e la relazione conclusiva del 2016. Nel corso di quei lavori e al termine di quei lavori venivano avanzate, nei confronti della Giunta, e lo erano state durante il mandato, alcune proposte innovative, relativamente alle normative sugli appalti pubblici; venivano avviate, in seno e per iniziativa della Commissione stessa, attività di questionari, condotti col supporto dell’Università degli Studi sul tema del racket; venivano indagati particolari ambiti delle attività economiche, con un diretto coinvolgimento degli operatori stessi, ovvero la Commissione Consiliare si proponeva di cambiare le situazioni sulle quali riteneva di dover intervenire o sulle quali riteneva che la Pubblica Amministrazione, sensatamente, avesse un ruolo e una capacità di intervento; era quindi una Commissione che non funzionava semplicemente come cassa di risonanza. Da questo punto di vista quindi, io non posso riconoscere nella relazione conclusiva un elemento di soddisfazione tale, quale quello che emergeva nella descrizione, pur riconoscendo alla Presidenza e alla Vicepresidenza, a coloro che si sono succeduti nel supporto tecnico a questa Commissione di essersi accostati con buona volontà. Ecco, non mi preoccuperei che qualcuno, successivamente, possa rubare delle idee; francamente, idee non ne ho ascoltate in questi anni, quindi io annuncio il mio voto di astensione. |