Interventi |
GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Buongiorno a tutte e a tutti. La deliberazione in oggetto è quella del Regolamento degli Operatori del Proprio Ingegno, una iniziativa del Comune di Torino che si perde un po’, diciamo così, nella notte dei tempi; nel senso che dal 2008, anzi… sì, è dal 2008 che vennero fatte una serie di modifiche al Regolamento del canone di occupazione del suolo pubblico e della Polizia Municipale per permettere la possibilità da parte degli Operatori e delle Operatrici al Proprio Ingegno di esporre i propri artefatti ovvero stiamo parlando di una serie di persone che sceglie di operare e di costruire in maniera artigianale, tramite la sapienza delle proprie mani e delle proprie capacità, articoli che, in qualche maniera, vengono configurati, appunto, come opere del proprio ingegno: da opere d’arte ad opere di design a opere di oggetto. Sulla scia di questo, visto che, in qualche maniera, viene, in qualche modo, normato per esclusione, perché molto spesso già nella Legge del 1998, il cosiddetto Decreto Bersani, gli Operatori del Proprio Ingegno venivano riconosciuti come Operatori e Operatrici ai quali non si applicava, diciamo così, la regolamentazione classica del commercio; una esclusione che si è confermata, se non vado errato nel 2017, quando è emersa una DGR, Regionale, che, di nuovo, riconosce e, in qualche maniera, incardina il lavoro degli hobbisti, pur escludendo e continuando a escludere il cosiddetto tema delle Operatrici e degli Operatori del Proprio Ingegno. Alla base di queste riflessioni, e anche per fare un po’ di ordine e un quadro di chiarezza complessivo, si è avviato un importante percorso con le rappresentanze delle Operatrici e degli Operatori con cui si sono fatti nel tempo una serie di passi; innanzitutto, grazie alla disponibilità della Sindaca è stata riconosciuta la delega all’Operatrice e all’Operatore del Proprio Ingegno, cosa che prima non esisteva e abbiamo piano piano cominciato a costruire una serie di situazioni in cui, accompagnando le Operatrici e gli Operatori, abbiamo provato a ricostruire e a rimettere in piedi, al di là di tutta la situazione della regolamentazione, un momento di chiarezza e un momento, diciamo così, di definizione di quello che, in qualche maniera, viene portato avanti. Infatti, all’interno del Regolamento vi sono, nei principi generali, le definizioni; ci sono poi una serie di modalità con cui la Città può lavorare insieme alle Operatrici e agli Operatori; ci sono una serie di innovazioni che sono state introdotte o che, in qualche maniera, sono iscritte come potenziali e io di questo ringrazio davvero il grande lavoro da parte degli Uffici, che hanno accompagnato tutta questa transizione e hanno dato la possibilità alla Città di dotarsi, credo, di nuovo, prima e unica in Italia, di un Regolamento che riconosce le Operatrici e gli Operatori del Proprio Ingegno come figure specifiche e che hanno quindi un determinato tipo di normativa a cui fare riferimento. Tutto questo, come dicevo, è stato costruito con un costante confronto, da un lato, con le Operatrici e gli Operatori del Proprio Ingegno, dall’altra parte con i Rappresentanti delle Associazioni di via e Associazioni commercianti con cui si è avuto un dialogo nel corso degli anni; siamo anche intervenuti, il Consiglio lo ricorderà, durante il periodo della pandemia per ovviare ad alcune problematicità che quindi, in qualche maniera, sono già state ricomprese all’interno del Regolamento. Vi ricordate che, in qualche modo, veniva definita all’interno dei Regolamenti che avevo citato in precedenza, ad esempio, la disposizione e la metratura dei banchi che doveva essere fissa, quando poi, durante il periodo pandemico, invece è stato necessario, si è reso necessario ampliare quella metratura a titolo gratuito per permettere, appunto, il distanziamento, così come previsto dalle normative nazionali. Tutte queste riflessioni e tutte queste interazioni sono state inserite all’interno di questo Regolamento che andiamo oggi a presentare. Sono state costruite anche alcune direttrici per il futuro per quanto riguarda ad esempio l’identificazione degli spazi che rimane prerogativa della Giunta Comunale, ma anche su consiglio delle Circoscrizioni, muovendosi all’interno di tre fondamentali direttrici: spazi aperti al pubblico e con forte passaggio, soprattutto in zona centrale; gli spazi all’interno delle aree Mercatali, in accordo con la Polizia Municipale e il Settore Amministrativo e di nuovi spazi che si possono, in qualche modo, rigenerare o che hanno necessità o che possono ospitare delle azioni di ripartenza in tal proposito. Cito ad esempio le pedonalizzazioni, ma anche spazi a forte desertificazione commerciale potranno, anche su impulso delle Circoscrizioni e su questo abbiamo presentato un emendamento come Giunta, raccogliendo le istanze nella Circoscrizione 1 e delle altre Circoscrizioni che hanno deliberato in materia…, sarà possibile quindi avviare magari delle forme sperimentali di piccoli mercatini o di situazioni di questo genere. Tutto questo, in qualche modo, viene condensato all’interno di un Regolamento che riconosce e dà la possibilità quindi nella ripartenza a una importante categoria del nostro tessuto sociale economico; parlando con le Operatrici e con gli Operatori ci sono sia delle persone che hanno fatto quella una delle principali fonti di introito nella propria vita sia delle persone che magari, trovandosi senza lavoro, hanno scelto di utilizzare quello strumento per riuscire, in qualche modo, a incamerare un piccolo sostegno al reddito rispetto all’operatività manuale che portano avanti. Tutto questo viene normalmente anche accompagnato dal lavoro di alcune importanti associazioni, ne cito due su tutte: “Gli Artimani” e “Una Storia Tra Le Mani” che costituiscono poi in piazza Bodoni, in piazza Vittorio, in via Carlo Alberto alcuni mercatini tematici periodici che, in qualche modo, danno ancora forza e maggior rilievo a questa progettualità. Quindi il Regolamento che noi, in qualche maniera, proponiamo al Consiglio oggi, è un Regolamento che fa chiarezza, che istituisce delle regole chiare e delle regole certe che sono state concordate con le rappresentanze degli OPI e che finalmente, dopo, diciamo così, un anno e mezzo, due anni di lavoro vede la luce nella sua forma definitiva nella giornata di oggi. È stato un lavoro ampio, è stato un lavoro complesso, ma io ci tengo davvero a ringraziare tutti gli Uffici dell’Area Eventi: il dottor Vinci, la dottoressa Taccini, il dottor Bonanno, la dottoressa Bobbio che ci hanno accompagnato all’interno di questo percorso, anche a coloro che sono venuti prima, sia a livello di Uffici sia a livello di Assessorati per accompagnare e, in qualche maniera, dare forza a questa bellissima opportunità e contestualmente ringrazio le Operatrici e gli Operatori del Proprio Ingegno per arricchire la vita quotidiana della nostra città e i loro rappresentanti e le loro rappresentanti per averci accompagnato all’interno di un percorso che restituisce il senso ad una figura non professionale, ma di importante valore, anche solo da un punto di vista dell’artigianato locale perché, come dicevo prima, gli operati delle Operatrici e degli Operatori del Proprio Ingegno sono il risultato di una sapienza manuale e di un artigianato che, in qualche maniera, rimane a chilometro zero e che, in qualche modo, rappresenta ancora la nostra Città. |