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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Luglio 2021 ore 12,00
Paragrafo n. 21
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2021-10832
RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2020.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il Punto n. 22 del nostro Ordine dei Lavori.
La deliberazione n. mecc. 202110832, che ha come oggetto:

“Rendiconto della gestione per l’Esercizio 2020”

SICARI Francesco (Presidente)
Sono stati presentanti 7 emendamenti dalla Giunta e adesso lascio la parola
all’Assessore Rolando per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Grazie, Presidente. Buonasera a tutto il Consiglio. Finalmente dopo più di un mese e
mezzo di pausa dei lavori riprendiamo il discorso sul Rendiconto della Gestione per
l’Esercizio 2020 che è anche l’ultimo atto di rendicontazione di questa sindacatura dopo
che, come è noto a tutta l’Aula, che il 29 aprile 2021 la sentenza della Corte
Costituzionale n. 80 ha sancito un principio dichiarato costituzionalmente illegittime le
norme che riguardavano il fondo anticipi di liquidità e ha impugnato tutte le operazioni
che definivano le modalità di ripiano dell’eventuale disavanzo derivante dalle iscrizioni
delle poste accantonate del risultato di amministrazione, di un importo pari ad un
ammontare complessivo delle anticipazioni di liquidità del Decreto 35/2013 e successivi
rifinanziamenti incassati negli anni precedenti e non ancora rimborsati nel corso
dell’esercizio. Il decreto 25 maggio 2021 n. 73, avente ad oggetto “Misure urgenti
connesse all’emergenza da Covid-19 per tutti i settori economici”, all’art. 52 ha previsto
un sistema di ripiano di questo disavanzo che è emerso e che tocca circa 500 Comuni
della realtà italiana e la legge di conversione datata 22 luglio 2021 pubblicata ieri,
quindi il 25 luglio 2021, incrementando il fondo previsto dall’art. 52, ha previsto le
modalità di ripiano. Questa operazione che avevamo anticipato all’Aula, avrebbe
consentito di riprendere la discussione sul rendiconto, ha permesso alla Giunta circa 10
giorni fa, o forse meno, pochi giorni fa perché c’era già il decreto, non ancora
pubblicato ma già accennato, ha permesso alla Giunta, venerdì, scusa, benissimo -
venerdì che era 23 mi pare - ha permesso alla Giunta con apposita delibera di
interpretare tutte le modifiche normative sopra riportate che non alterano in alcun modo
il risultato di amministrazione del Rendiconto 2020 e che le stesse modificano
unicamente i criteri, le tempistiche del ripiano del disavanzo derivante
(incomprensibile) tra le quote accantonate del risultato di amministrazione dei F.A.L.
relativo alle quote di anticipazione del Decreto 35/2013. Ritenuto necessario, alla luce
dell’intervenuta sentenza della Corte Costituzionale della sopra richiamata normativa,
integrare la relazione sulla gestione della Giunta Comunale, al Rendiconto 2020, da
pagina 10 a pagina 12, la relazione essendo esplicativa di queste cosa qua, riporta i fatti
di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio e contestualmente si modifica la
tabella 9 intitolata: “Recupero del disavanzo”. “È stato ritenuto, pertanto, necessario a
seguito delle integrazioni e modifiche apportate, al fine di rendere chiara la lettura,
sostituire integralmente la relazione della gestione”, anche se in “modifica” ci sono solo
le pagine che ho detto precedentemente e l’allegato 1 al presente atto. Ovviamente, tutta
la procedura prevista, di iscrizione di queste poste sono state poi in qualche modo
integrate con tutti gli aspetti di controllo previsti dal TUEL. Quindi il Collegio dei
Revisori dei Conti ha riemesso un parere che tiene conto di queste cose e la Giunta ha
predisposto, come diceva prima il Presidente del Consiglio, una serie di emendamenti
che non ricordo bene, forse sono 7 della Giunta, che mi permetto di elencare prima di
poi dare qualche riferimento al rendiconto come già fatto in precedenza in I
Commissione. L’emendamento n. 253 propone di sostituire nel testo a pagina 8 da riga
5, nel preambolo, si sostituisce il capoverso: “Con il riferimento al TUEL”. “Vista la
Relazione del Collegio dei Revisori che si allega al presente atto, secondo quanto
previsto dall’articolo 239, lettera d) del D. Lgs. 267/2000”, questo integra la relazione
dei Revisori. L’emendamento n. 256 che è cospicuo è quello che modifica l’allegato 1, a
pagina 47: “Preso atto che con la deliberazione 337 della Giunta del 27 aprile 2021 si è
provveduto a rettificare errori materiali emersi a seguito dell’invio preliminare alla
BDAP dello schema di rendiconto ed in particolare: nel prospetto “Verifiche equilibri”;
nel prospetto: “Quadro Generale riassuntivo”. Rilevato che a seguito di tali rettifiche:
nel prospetto degli equilibri di Bilancio il saldo relativo al risultato di competenza W1
risulta invariato mentre vengono modificati i saldi W2 - equilibri di Bilancio e W3 -
l’equilibrio complessivo, mantiene entrambi risultati positivi; rimangono invariati e
confermati i risultati della gestione sia finanziaria che economico-patrimoniale in
quanto i valori risultano correttamente inseriti e gli errori materiali sono strettamente
limitati ai 2 prospetti riepilogativi non sono più presenti.
Poi, l’emendamento n. 509 sostituisce l’intero allegato n. 2. Ho già letto prima nella
relazione le 3 pagine coinvolte sono pagine 10, 11 e 12, dove viene ripercorso tutto
l’iter dopo la sentenza della Corte Costituzionale e dopo il Decreto Sostegni pubblicato
ieri.
L’emendamento ID 511 sostituisce nel testo a pagina 2 da riga 24: “Richiamata la
deliberazione della Giunta Comunale assunta nell’odierna seduta al punto precedente
dell’ordine del giorno con la quale è stato approvato lo schema di rendiconto nonché la
relazione al rendiconto della gestione prevista dall’art. 11 comma 6) del D. Lgs. 118”;
con la seguente: “Richiamata la deliberazione della Giunta Comunale n. 302 del 16
aprile 2021, come rettificata dalla gazzetta, con deliberazioni della Giunta Comunale n.
337 del 27 aprile 2021 e n. 666 del 23 luglio 2021, con la quale è stato approvato lo
schema di rendiconto nonché la relazione al rendiconto della gestione prevista dall’art.
11 comma 6) del D. Lgs. 118”.
Emendamento n. 512 a pag. 8 da riga 5 viene inserita: “Vista la sentenza della Corte
Costituzionale n. 80/2021, depositata il 29 aprile 2021, pubblicata in G.U. n. 18 del 5
maggio 2021 che esprimendosi sull’impugnazione dell’art. 39 ter, c. 2° e 3°, del D.L.
30/12/2019, n. 162, convertito, con modificazioni, nella Legge 28/02/2020, n. 8, relativo
alla contabilizzazione del F.A.L., ha dichiarato costituzionalmente illegittime tali
norme, che definivano le modalità di ripiano dell’eventuale disavanzo derivante
dall’iscrizione tra le poste accantonate del risultato di amministrazione di un importo
pari all’ammontare complessivo delle anticipazioni di liquidità di cui al D.L. 35/2013 e
successivi rifinanziamenti, incassate negli esercizi precedenti e non ancora rimborsate
nel corso dell’esercizio 2019. Richiamato altresì l’art. 52 del D.L. 73/2021 così come
modificato dalla Legge di conversione in data 22/07/2021 con cui sono state definite le
nuove modalità di ripiano del disavanzo del F.A.L.”.
Emendamento n. 513 nel dispositivo, a pag. 10 riga 22, sostituire il punto 2) con il
seguente: “Di confermare il ripiano del maggior disavanzo derivante dall’applicazione
dei nuovi principi contabili così come definito con la deliberazione del Consiglio
Comunale del 14/09/2020 relativamente alla quota di disavanzo da riaccertamento
straordinario ed alla quota di disavanzo da FCDE, dando atto che la copertura del
maggior disavanzo da F.A.L., in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.
80/2021 e dell’art. 52 del D.L. 73/2021 così come modificato dalla Legge di
conversione in data 22/07/2021, viene garantita per le prime annualità dal contributo
previsto dal comma 1 del suddetto art. 52, e che si provvederà all’iscrizione a Bilancio
con successivo provvedimento che verrà adottato tempestivamente, appena comunicati i
dati del riparto del contributo medesimo spettante a ciascun comune, provvedendo
altresì all’aggiornamento della richiamata deliberazione n. mecc. 202001545/24”,
peraltro la Conferenza Città - Stato - Regioni è stata convocata per domani sera per
definire questa parte numerica che ricadrà poi su quello che dirò dopo. Infine, spero che
sia proprio l’ultimo, scusate per la trattazione.
L’ultimo emendamento n. 521 viene aggiunto nel testo a pag. 8 da riga 7: “Visto il
parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti agli emendamenti nn. 256, 509,
511, 512 e 513 rilasciato in data 23/07/2021, che si allega al presente atto, secondo
quanto previsto dall’art. 103, comma 2, del Regolamento di Contabilità della Città di
Torino (allegato n. 12)”.
Chiedo scusa un secondo. Ora, l’iter che abbiamo davanti a noi prevede in queste sedi la
proposta…, viene ripristinata la proposta della Giunta al Consiglio Comunale di
approvare il rendiconto, ovviamente, che è quello di cui farò due accenni che nel
complesso le attività finanziarie comunali hanno consentito di garantire la corretta
gestione dell’esercizio nonostante il periodo da Covid-19 che ha attraversato gran parte
dell’anno 2020. Sono state…. L’Ente ha potuto disporre di risorse aggiuntive specifiche
per talune poste di entrata, ricordo imposta di soggiorno, COSAP, IMU e altre, di
somme destinate ad attività direttamente collegate all’emergenza: fondi sanificazione,
sostegno alimentari, eccetera, nonché del fondo per garantire le funzioni fondamentali a
garanzia del mantenimento degli equilibri complessivi di Bilancio. Rispetto all’esercizio
precedente i residui attivi si sono ridotti del 9,26%, quelli passivi del 36,61%,
(incomprensibile) attenta analisi di presupposti da parte dei settori dell’Ente. C’è stata
una forte riduzione dei debiti commerciali, oltre l’80%, ben maggiore del 10% richiesto
dal legislatore, con una riduzione dello (incomprensibile) di oltre 100 milioni e un
miglioramento dell’indicatore annuale relativo al tempo medio del ritardo pagamenti.
Quindi il rendiconto ci dà una dimostrazione soddisfacente dal punto di vista dei
numeri. Ovviamente, a questo punto approvato il rendiconto saremo impegnati negli
equilibri di Bilancio che proprio per la norma che è stata emanata da questo decreto si è
mantenuta la scadenza del 31 luglio, ma non sarà possibile rispettarla, perché gli
elementi che ci danno motivo di fare gli equilibri di Bilancio sono connessi proprio al
tavolo che domani deciderà gli importi, perché in funzione di questi importi verrà fatta
agli equilibri di Bilancio. Successivamente agli equilibri di Bilancio che avrà il solito
iter e passerà prima in Commissione e poi in Consiglio, probabilmente al rientro dalle
vacanze, ci porremo anche l’obiettivo di rivedere come Giunta il Piano di Interventi
della Corte dei Conti che, ovviamente, è intimamente agganciato ai risultati prodotti
fino ad oggi compreso quelli del Rendiconto 2020. Io non so se ho dimenticato
qualcosa, ma se ho dimenticato me lo ricorderà qualche intervento. Il rendiconto si
chiude qui con quello che ho detto e poi ovviamente c’è la discussione. È fondamentale
che avvengano nei prossimi giorni gli atti che sono…, com’è stato fondamentale che il
decreto in questione fosse pubblicato ieri, fosse già noto 4-5 giorni fa che ha permesso
alla Giunta di deliberare e fosse pubblicato ieri. Tutte le attività svolte dagli Enti sono
state mirate ad ottenere questo risultato e pensiamo di averlo raggiunto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Rolando. Apriamo adesso la discussione. Prego, Presidente
Chessa.

CHESSA Marco
Grazie, Presidente. Questo è un provvedimento che abbiamo trattato in diverse
Commissioni Consiliari soprattutto anche nella Commissione Bilancio. I dati esposti
dall’Assessore sono assolutamente chiari, sono stati chiari sia oggi che nel corso delle
sedute. I numeri sono oggettivi e sono sicuramente numeri buoni e che fanno ben
sperare anche per l’Ente per il prossimo futuro. Io non volevo fare nessun
approfondimento, se non ringraziare l’Assessore, tutta la struttura, tutte le persone che
hanno lavorato per questi risultati e soprattutto per dare delle risposte efficaci ed
efficienti in un periodo inedito e complicato come quello che stiamo vivendo. Abbiamo
passato diverse variazioni di Bilancio in Commissione l’anno scorso, quasi 20, questo
proprio per far capire quanto sia stato lo sforzo degli uffici e della struttura per dare
delle risposte sempre più precise, immediate e tempestive alla cittadinanza. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con gli interventi. La Capogruppo Artesio. Prego, ne ha
facoltà.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Mi sembra corretto anche per riconoscimento al lavoro che è stato svolto dalla
Giunta e dagli Uffici riservare un intervento da parte dell’Opposizione a questo atto
deliberativo che conclude, non soltanto la rivisitazione a consuntivo del 2020, ma anche
un giudizio conclusivo della sindacatura. Io credo che soprattutto le riflessioni svolte
oggi varranno per le valutazioni di insediamento di una futura Amministrazione e le
osservazioni svolte oggi ancorché dal punto di vista dell’equilibrio contabile ci siano
stati consegnati degli elementi di valutazione, diciamo, di conformità, (incomprensibile)
usare il termine “Favorevole” sarebbe esagerato rispetto a quello che osserverò,
parliamo di conformità, tuttavia al di là di questo giudizio che si fonda su una
operazione di carattere contabile, esiste una lettura dei dati contabili che consente delle
previsioni di carattere politico e anche dei giudizi di carattere politico. In entrambe le
responsabilità amministrative di diverse coalizioni, il principio del perseguimento
dell’equilibrio di Bilancio e il principio della riduzione del debito, vengono dichiarati
come missioni alle quali si intende dedicare il lavoro di un quinquennio. La missione è
sicuramente complicata non so se sia impossibile dal mio punto di vista se non si
riscrivono alcune categorie di carattere politico istituzionale è quasi impossibile, ma
certo non si può dire che sia stata perseguita almeno con la baldanza con la quale era
stata annunciata all’atto dell’insediamento e supporterò questo ragionamento con alcuni
dati numerici. Dall’ultimo anno del decennio di Amministrazione Chiamparino alla
conclusione di questa Amministrazione, passando per la sindacatura Fassino, il debito
residuo è diminuito dai 3.454.000.000 di euro, ai 2.579.000.000 cioè un meno
875.000.000 che lascerebbe intuire l’esito di uno sforzo determinato e quindi una
parziale soddisfazione, ma a controvertire questo parziale giudizio occorre considerare i
nuovi debiti di anticipazione di liquidità contratti dall’Amministrazione precedente e
contratti da questa Amministrazione, nonché i debiti di cassa con la tesoreria e ricordo
che i debiti per anticipazioni di liquidità sono dei veri e propri mutui, utili a sostenere la
spesa corrente certo anche a ridurre i debiti commerciali, ma comportano un periodo di
diversi lustri per la restituzione e quindi anche qui una ipoteca sulle future
Amministrazioni. Quindi la prima conclusione dal punto di vista non dell’equilibrio dei
dati numerici, ma del giudizio politico è che esiste tuttora un modo strutturale del
Bilancio Comunale e questo modo strutturale sarà riconsegnato con cifre simili alle cifre
consegnate nei mandati precedenti, alla futura Amministrazione. Certo, la questione
strutturale del Bilancio Comunale insiste in parte significativa sulla questione dei debiti
contratti e del rapporto con gli interessi bancari. È stato più volte discusso senza
smentita in questo Consiglio Comunale il fatto che gli indebitamenti contratti nel tempo
hanno delle caratteristiche del tutto sfavorevoli alla Pubblica Amministrazione, anche
nel rapporto delle caratteristiche con i privati e che quindi le modalità con le quali noi
siamo impegnati a rimborsare comunque tutti gli interessi fino alla vecchia scadenza
anche a capitale restituito, è una condizione sicuramente complessa per essere affrontata
e sicuramente infelice dal punto di vista della condizione nostra di soggetti debitori, ma
questa Politica di relazioni con le Banche è stata confermata anche nel corso di questo
mandato e anche nel corso del 2020, quando si sono rinegoziati circa 995.000.000 di
euro allungando la scadenza dei mutui a tassi ben al di sopra di quelli di mercato
ottenendo in cambio, la sospensione per i primi anni del rimborso della quota capitale e
in questo modo sono stati ottenuti 52.000.000 usati per costruire quell’equilibrio
finanziario e garantirlo agli occhi della continuità della Pubblica Amministrazione
questo è sicuramente un elemento che va sottolineato e riconosciuto ma che avviene
attraverso un ulteriore operazione di indebitamento. Quindi, in sostanza noi stiamo
discutendo di un consuntivo che è caratterizzato da milioni di anticipazioni di tesoreria
non restituiti 116, da milioni di anticipazioni di liquidità mutui per pagare spese correnti
e da milioni di risparmi derivanti, appunto, dalla rinegoziazione dei mutui che hanno
caratteristiche di eccezionalità. Quando la ripossibilità di rinegoziare con la dilazione a
lunga scadenza pluriennale altri mutui, essendo quasi tutte le possibilità di
rinegoziazione esaurite sarà definitivamente conclusa, come faranno le Amministrazioni
a chiudere i conti? Questa è, evidentemente, una questione che si consegna
all’Amministrazione successiva, ma la si sarebbe consegnata diversamente se accanto al
percorso tradizionale e negoziale avviato con gli istituti bancari si fosse potuta avviare
una diversa modalità anche in relazione con altre Amministrazioni Pubbliche di messa
in discussione del debito degli Enti locali. Infatti nel 2020 noi abbiamo rilevato una
significativa novità, la novità è stata la sentenza 8770 della Corte di Cassazione che ha
dichiarato nulli i derivati non approvati a suo tempo dei Consigli Comunali. I derivati
del Comune di Torino, se non vado errata avendo scorso l’accesso agli atti, non sono
stati approvati dal Consiglio Comunale, pertanto la possibilità di nullità di quelle
clausole e quindi di eventuale riscrittura, rivalutazione sarebbe aperta anche per il
Comune di Torino, almeno per quel tipo di contratti di derivati nei quali all’atto della
sottoscrizione, che non si può imputare a questa Amministrazione, viene stabilita come
delega per le controversie il Foro di Londra dove, evidentemente, le sentenze della
nostra Cassazione non si applicano, ma non abbiamo potuto conoscere in questi anni,
nonostante i numerosi interpelli, quanto dei derivati a suo tempo contratti sarebbero
rinegoziabili ai sensi della sentenza della Corte di Cassazione e quanti invece,
dolorosamente, non siano ricontrattabili con queste modalità a causa della definizione
sventurata a suo tempo da un altro Foro di composizione dei conflitti. Ovviamente, per
fare questo tipo di percorso occorre una volontà politica, occorre una relazione con gli
altri Enti Locali, occorre elevare il tema del debito pubblico da un atto per quanto
sofisticato e particolarmente nobile e riconoscibile di Ingegneria contabile ad un atto,
invece, di partecipazione pubblica e politica. Anche la tematica che qui è stata ricordata,
della radiazione dei residui attivi, merita un approfondimento, merita un
approfondimento dal punto di vista sociale, perché il fatto di prendere atto come fa
questa Amministrazione e come fanno molte altre, che ci siano delle entrate che non
sono recuperabili a causa anche delle mutate condizioni socio economiche della
popolazione e della loro impossibilità a far fronte alle responsabilità contratte con le
Pubbliche Amministrazioni per i servizi che le Pubbliche Amministrazioni erogano,
voglio ricordarlo qui però per aspetti che riguardano, non il rapporto tra il Governo
cittadino e i cittadini e le cittadine, bensì i rapporti interistituzionali e voglio ricordare in
modo particolare, i residui attivi radiati nel 2020 nei confronti del Ministero di Grazia e
Giustizia. Quindi un Ente di cui non possiamo immaginare (incomprensibile) dal punto
di vista economico e contabile. I residui attivi superstiti verso il Ministero di Grazia e
Giustizia per un totale di quasi 26.000.000 di euro sono stati cancellati definitivamente.
Quindi anche questo mi pare che segni una modalità delle relazioni periferia noi, centro
Stato, che dovrebbe vedere altri tipi di rapporti di reciproca lealtà rispetto a quelli che
stiamo registrando con queste modalità. In conclusione, proprio perché è l’ultimo degli
interventi dedicati a questo momento di valutazioni, in conclusione sicuramente
l’Amministrazione che si troverà a succedere a quella in carica, si troverà a misurarsi
con un doppio problema, quello complessivo dell’equilibrio di Bilancio sul quale ho
svolto alcune riflessioni e quello come ricordava l’Assessore in chiusura, di
rivisitazione e io spero e mi auguro, di superamento del piano di rientro avanzato nei
confronti della Corte dei Conti, ma soprattutto con un problema politico generale, cioè
la scarsa agibilità delle determinazioni della spesa, in quanto una condizione così
segnata dagli obblighi di restituzione dei debiti contratti… - vuol dire che ho finito il
tempo? - in quanto una situazione così segnata dalla condizione della restituzione dei
debiti contratti, lascia insieme alle spese obbligatori, e poco margine agli elementi di
discrezionalità politica. Ora si può immaginare che questo non sarà il primo problema
dell’Amministrazione che succederà, perché in questo momento siamo
complessivamente opinione pubblica e comunità istituzionale proiettati su una stagione
apparentemente straordinaria, che è quella del piano nazionale di ricostruzione e
resilienza che rischia, sicuramente, di avere delle difficoltà attuative nella definizione
operativa stante le problematiche ripetutamente segnalate dalle autonomie locali sulla
questione della possibilità progettuale degli Enti Locali dopo tanti anni di vincolo di
(incomprensibile) delle risorse professionali, ma altrettanto potrà avere un certo effetto,
come dire, dissuasivo dal prendere atto della concretezza e dell’urgenza dei problemi,
avendo un’iniezione del tutto inedita e del tutto straordinaria. Quindi è possibile che
l’Amministrazione successiva possa sollevare, temporaneamente, il proprio spirito e
quello di tutti noi dalla fortissima costruzione nella quale ci misuriamo con i dati
finanziari per proiettarsi in quest’altra direzione, ma è altrettanto vero che anche se si
potesse, io credo non sarebbe corretto, ma se si potesse accantonare temporaneamente
l’urgenza di questi temi, sarebbe sicuramente necessario per controvertire l’andamento e
riaprire il dibattito politico sul tema della autonomia finanziaria degli Enti Locali per un
verso, della partecipazione degli Enti Locali agli equilibri generali dall’altro,
ricordiamo, ce lo ricordiamo tutti, che gli Enti Locali sono quelli che hanno più
partecipato al raggiungimento del patto di stabilità interna e sono stati più sacrificati, dal
punto di vista delle responsabilità a loro attribuite e delle trattenute dirette da parte dello
Stato. Quindi o si riapre una stagione politica sul tema della finanza degli Enti Locali o
credo che le successive Amministrazioni saranno sempre costrette a misurarsi con
difficili operazioni di carattere contabile e finanziario, ma soprattutto sempre meno
riusciranno a spiegare alla popolazione del loro territorio la natura e i condizionamenti
delle diverse scelte. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con il Consigliere Fornari, prego.

FORNARI Antonio
Sì. Grazie, Presidente. Ma parto proprio dall’ultima considerazione della Consigliera
Artesio, sugli Enti Locali in generale effettivamente è un dato di fatto tutti gli Enti
Locali a livello nazionale negli ultimi anni sono entrati in difficoltà, proprio per il patto
di stabilità e i tagli che ci sono stati a livello nazionale, la partecipazione agli equilibri di
Bilancio nazionali e che hanno, obbiettivamente, creato un problema, diciamo, agli
investimenti e agli equilibri e al garantire i servizi poi ai cittadini che ogni Ente Locale
deve garantire. Però bisogna poi dirlo e bisogna essere onesti, il Comune di Torino è
forse quello più in difficoltà di tutti in base a un debito enorme e un deficit strutturale
certificato dalla Corte dei Conti. Noi oggi votiamo il Rendiconto 2020, ma siamo partiti
dal Rendiconto 2015, quello che era stato approvato dalla precedente Amministrazione.
L’ultimo rendiconto approvato dalle precedenti Amministrazioni che poi la Corte dei
Conti, quando siamo arrivati noi con un verbale e una relazione, ha certificato essere un
Bilancio, diciamo, con tanti buchi o voragini forse è il termine più giusto, uno su tutti un
deficit strutturale quindi ogni anno di 80.000.000, che questa Amministrazione in questi
cinque anni ha ridotto sensibilmente non è riuscita ad azzerarlo, perché poi sappiamo
che cosa è arrivato, è arrivata una pandemia in corso e quindi di conseguenza negli
ultimi anni c’è stata, diciamo, una difficoltà ulteriore, ma sicuramente ha invertito la
rotta, ha invertito la rotta su un Bilancio che aveva dei disallineamenti non so se ve li
ricordate, avevamo delle partecipate del Comune di Torino che presentavano dei debiti
e dei crediti e il Comune di Torino aveva altre cifre, ma non una partecipata c’era
Infra.To, c’era GTT, erano quasi tutte la partecipate del Comune che avevano dei
Bilanci che non quadravano, dei dati… tra cui GTT che era sull’orlo del fallimento.
Eppure si continuava a dire che andava tutto bene e finché poi obbiettivamente è dovuto
intervenire un Ente esterno come la Corte dei Conti certificare e mettere un punto e a
obbligare il Comune di Torino a fare un piano di rientro, un piano di interventi per
sistemare il proprio Bilancio, perché magari è bene ricordarlo, ma addirittura nei Bilanci
del Comune di Torino non c’erano nemmeno le rate della Metropolitana, nemmeno le
rate per l’acquisto del Tram 4 negli anni 2013-2014-2015 non c’erano nemmeno quelle
rate e poi per forza che (incomprensibile) non riusciva a completare la Metropolitana
fino in piazza Bengasi, non riceveva i finanziamenti dal Comune, non riceveva le
risorse come poteva pensare di completare i lavori se poi non riceveva nemmeno quanto
gli spettava per quei lavori e per quelle attività per cui era stata creata e l’incarico che
poi aveva in concreto. E quindi io quello che… voglio ringraziare, perché poi
obbiettivamente un Bilancio riporta dei dati di fatto e quindi una situazione che parte da
un pregresso, io prendo il 2015 perché era l’ultimo che non abbiamo votato noi fino al
2020 e quello che certifico è che, il debito complessivo è calato sensibilmente, è vero
negli ultimi anni, lo ricordavo, ci sono state altre cause e quindi sicuramente meno, ma
nei tre anni precedenti il debito complessivo del Comune di Torino è calato
sensibilmente, il deficit strutturale è calato sensibilmente, i disallineamenti non ci sono
più, sicuramente chi arriverà… il prossimo Sindaco che arriverà troverà sicuramente
una situazione migliore di quella attuale, di quella che ci siamo trovati noi nel 2016
perché li certifica il Bilancio, lo certifica poi la situazione dei conti del Comune di
Torino, lo certificano le opere che sono state realizzate uno su tutti il completamento
almeno della metro fino in piazza Bengasi rispetto a quello, per citare qualcosa di
completo e completato. Quindi quello che volevo dire è che, obbiettivamente, i dati
confermano il buon andamento di questi anni, la situazione migliore che troverà chi
arriverà dopo di noi e di questo devo ringraziare, ovviamente, la Giunta, l’Assessore
Rolando, gli Uffici, il Direttore Lubbia con tutti gli Uffici. È stato un lavoro faticoso in
questi anni, le difficoltà sono state enormi da semplici disallineamenti tra applicazioni e
programmi che non si parlavano sono stati veramente anni difficili, però il lavoro è stato
importante e sicuramente la Città dovrebbe ringraziarli per questo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Prego, Consigliere Giovara. Un attimo.

GIOVARA Massimo
Grazie, Presidente. Io volevo aggiungere brevemente la situazione che è stata trovata da
questo punto di vista anche negli Enti Culturali, perché i debiti della precedente e delle
precedenti Amministrazioni erano stati spalmati non soltanto su gli Enti che ha citato il
collega Fornari, ma anche sugli Enti Culturali e volevo ribadire un concetto. Il Teatro
Regio è stato commissariato non perché noi lo abbiamo gestito male, ma perché le
Amministrazioni precedenti per 20 anni ce lo hanno consegnato in condizioni disastrose
con debiti che fino all’ultimo secondo non erano stati dichiarati. Questa è una
rappresentazione che noi non troviamo, purtroppo, sui mezzi di stampa ancora non me
ne riesco a dare ragione, me lo spiegheranno forse gli storici Politici fra 20 anni, quando
la verità tutta potrà emergere. Volevo ricordare anche, ad esempio, una mega opera
culturale “Il Virtual Reality & Multi Media Park” (incomprensibile) 20.000.000 milioni
di buco non di debito di buco totale che noi abbiamo ricevuto in liquidazione e la cui
liquidazione è stata portata a termine in maniera efficiente per quanto poteva esserlo con
una eredità del genere dal dottor Nada. Adesso quella situazione…, la situazione
disastrosa di cui non abbiamo ancora anche lì capito bene le dinamiche, come sia
possibile che un Ente che deve produrre multimedialità e che deve essere di rilancio alla
Città invece alla fine risulti come un buco totale di risorse pubbliche e di risorse dei
cittadini che già sono in difficoltà adesso, per fortuna, con l’aiuto di Rai e di altre realtà
sta diventando un Polo di una certa rilevanza di qualche tipo. Non è l’unico abbiamo
trovato anche Fondazione Torino Musei in grave difficoltà e ci ricordiamo tutti la
situazione dei lavoratori che dovevano essere sospesi e che con grande difficoltà e con
una battaglia portata anche avanti dal Consiglio Comunale e dai Consiglieri tutti, è stata
risolta in maniera ottimale e mi fermerei qui, perché in realtà i debiti li abbiamo trovati
dappertutto e non erano stati dichiarati, per questo io ringrazio la nostra Sindaca,
purtroppo, uscente Chiara Appendino e il grandissimo Assessore Rolando. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Prego, allora, Sindaca Appendino.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Sì. Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri e le Consigliere che sono intervenute
perché giustamente come ha posto prima la Capogruppo Artesio, un Bilancio
Consuntivo è una fotografia insindacabile almeno nei suoi numeri rispetto, certamente,
a un anno e qui, ovviamente, parliamo del 2020, ma è evidente che si tratta essendo
l’ultimo consuntivo che presenta questa Giunta uscente anche in qualche modo di fare
luce su quello che è stato il percorso, almeno sulla parte evidentemente di Bilancio che
ci ha guidato in questi cinque anni. Permettetemi di ringraziare l’Assessore Rolando per
il grandissimo lavoro che ha fatto certamente non semplice, ovviamente, il dottor
Lubbia, il Collegio dei Revisori e anche nella predisposizione proprio di questo atto che
non è solo un atto che in qualche modo certifica, ripeto, nero su bianco i numeri della
nostra Città, del nostro Ente ma un atto che permette anche di sbloccare una serie di
operazioni che sono necessarie come ad esempio le assunzioni, il piano assunzionale
che abbiamo deliberato che purtroppo per cause esterne, evidentemente, ha spiegato
benissimo l’Assessore Rolando, non poteva essere…, non poteva partire sino a quando
non veniva appunto approvato il Bilancio Consuntivo. Voglio anche ringraziare il
Governo, perché la Consigliera Capogruppo Artesio ha posto alcune questioni su cui
tornerò, che sono… so essere molto care giustamente, non solo a lei credo a tutto il
Consiglio, che riguardano la situazione del debito, è un tema che è strutturale degli Enti
Locali in particolare del Comune di Torino. Ringrazio il Governo perché il Governo in
realtà ha iniziato e in particolare mi sento di dire il periodo del Conte II un’azione che
riguarda gli Enti Locali che ha visto, intanto invertire, questo è stato anche riconosciuto,
la tendenza rispetto, come dire, a una serie di tagli che erano stati fatti negli anni agli
Enti Locali che hanno portato Comuni come il nostro che aveva un debito enorme
rispetto alle altre Città, ad avere una rigidità di spesa che poi ha comportato quello che
poi abbiamo visto in questi cinque anni ma ci tornerò dopo. Ma è anche iniziato un
percorso virtuoso che non dipende solo dalla Città di Torino e su questo non ripeto le
premesse della Capogruppo Artesio e cioè dell’affrontare in modo strutturale il tema del
debito, perché in realtà alcune norme sono state fatte poi con la caduta del Governo è
rimasto fermo, ma è partito un percorso che vede un complesso un intervento da parte
dello Stato rispetto ai debiti o meglio i Comuni in particolare maggiormente indebitati
che, chiudo su questo tema, sarà dal mio punto di vista il tema più importante su cui
potrà agire anche il prossimo Sindaco o Sindaca non tanto perché la leva sia del Sindaco
o della Sindaca perché non è che possiamo, come dire, con una penna azzerare un
debito, evidentemente, a livello locale ci piacerebbe, ma non possiamo farlo, ma
certamente spingendo come ha fatto ANCI in questi ultimi mesi con tutti i Sindaci di
tutti i colori politici, una norma che è una sorta di accolla debiti che si fa lo Stato che ha
maggiore flessibilità rispetto noi eh, perché come giustamente veniva ricordato noi
dobbiamo andare in pareggio di Bilancio punto, non possiamo venire qui e chiedere
scostamenti come avviene a livello statale. Allora, se quella norma dovesse andare
avanti, quella norma sarà quello che permetterà al Comune, e ci tornerò
successivamente, di poter chiudere l’iter e il percorso che noi abbiamo iniziato senza
dover nuovamente intervenire sulle spese correnti che poi è il tema più complesso,
perché oggettivamente quando interveniamo sulle spese correnti parliamo di servizi
della nostra Città. Voglio chiudere i miei ringraziamenti, ringraziando, ovviamente, la
Giunta e la Maggioranza, perché l’ha detto prima il Consigliere Fornari, io ricordo bene
la difficoltà politica assolutamente legittima e il dibattito che ci fu in quest’Aula in parte
in Città e in particolare con l’interno nostro la Maggioranza che abbiamo l’onere e
l’onore di amministrare, quando ci arrivò la relazione della Corte dei Conti sul
Consuntivo 2015 che diceva sostanzialmente decidete se fare un piano di interventi
assumendovene la responsabilità politica e i primi due anni sono stati molto complessi li
vorrò ripercorrere oppure andati in predissesto, io lo ripeto qui, andare in predissesto
sarebbe stato molto più facile politicamente, perché ci scaricavamo la responsabilità di
dover in qualche modo risanare un Ente che aveva 80.000.000 di disavanzo aveva
perché non li ha più, 80.000.000 di disavanzo eh. Invece questa Maggioranza ha avuto il
coraggio insieme alla Giunta che poi ha dovuto tradurre i numeri in atti, di assumersi
quella responsabilità e anno dopo anno di intervenire con polemiche dalle Opposizioni
in particolare, ma legittime anche se poi non si è mai capito dove dovevamo prenderli
perché non bisognava tagliar la spesa, ma non bisognava evidentemente andare in
predissesto e non potevamo toccare le entrate, ma questo è tipico delle dinamiche fra
Maggioranza e Opposizione e allora ci siamo messi al lavoro con coraggio e io penso
che è stata una scelta giusta e corretta e tornassi indietro lo rifarei, perché oggi noi
consegniamo un Bilancio che non ha più 80.000.000 di disavanzo, anzi il Bilancio 2020
ne ha solo più 7 di milioni, quindi da 80 passiamo a 7. Poi è giusto dire per, come dire,
correttezza che questo Bilancio 2020 evidentemente, come dire, in qualche modo
toccato da quella che è l’Emergenza Covid interventi statali quindi per correttezza come
ho detto più volte in quest’Aula noi abbiamo ridotto un disavanzo di 70.000.000 sono
circa 20 i milioni che rimangono. Che cosa significa però ridurre un disavanzo?
Significa mettere la Città nelle condizioni finalmente di poter avere una politica
espansiva nei confronti della propria comunità, guardate non lo dico io lo dicono i
numeri ne prendo... ne cito qualcuno, perché poi sennò sembra che parliamo di, come
dire, cose astratte. Il risultato di Amministrazione passa dal 2016 che era 339.000.000 al
2020 643.000.000. La spesa corrente, come dicevo, è certificata peraltro dalla Corte dei
Conti, il disavanzo o meglio lo squilibrio strutturale passa da 80.000.000 nel 2016, a
7.300.000 nel 2020 che però ripeto dobbiamo considerarlo intorno ai 20.000.000. La
riduzione dell’utilizzo delle anticipazioni della tesoreria, i miglioramenti di Cassa che
poi significa, come diceva l’Assessore Rolando poter pagare in tempi utili, come dire, i
nostri fornitori in particolare per quanto riguarda il debito commerciale passa dai
271.000.000 del 31/12/2016 mi ricordo qui quando qualcuno ci diceva: “Mamma mia
usate 400.000.000 di anticipazioni di tesoreria”, sì le usavamo in modo fisso perché
purtroppo eravamo talmente tesi dal punto di vista della liquidità che non riuscivamo
neanche, come dire, a ridurlo quel numero. Oggi al 31/12/2020 siamo a 116.000.000
quindi passiamo da 272 a 116. Sui residui ha già detto l’Assessore Rolando, quindi non
ci torno ma abbiamo migliorato sia la parte dei residui attivi sia la parte dei residui
passivi, dove c’è una Politica di Bilancio che tiene conto della come dire capacità di
poter incassare un residuo attivo e su quello si interviene ovviamente verificando la
credibilità, quindi come dire, l’accortezza di quel residuo, dall’altra parte, sui residui
passivi, significa semplicemente che siamo più bravi, come dire, a pagare come ente e
quindi anche i residui passivi evidentemente sono diminuiti. Torno sul tema del debito:
lasciando da parte quelle che sono le politiche nazionali su cui, appunto, come ANCI e
come Sindaci si sta cercando di lavorare e io spero, per chi sarà il mio successore, che ci
sarà finalmente questa norma perché andrà a incidere in modo significativo sulla spesa
corrente del nostro ente, vista la partenza disastrosa che abbiamo in termini debitori…
non c’è nessuna Città che è messa come noi neanche Napoli, neanche Roma da questo
punto di vista, se guardate l’incidenza del debito contratto negli anni; ovviamente,
parliamo, come dire…, ormai quasi vent’anni fa rispetto alla spesa corrente; quindi
quell’indicatore ci rende… abbiamo una riuscita di spesa, a causa del debito, che è
sostanzialmente peggio di Catania, almeno così era fino a qualche mese poi magari, anzi
sicuramente, è migliorata grazie al lavoro che è sto fatto in questi anni. Ma se noi
rimaniamo sulle leve che abbiamo noi come Città, il debito è passato da 2 miliardi e
nove a 2 miliardi e cinque, quindi ogni anno l’abbiamo ridotto di circa 100 milioni. E
voglio anche tornare sul tema degli interessi passivi perché l’incidenza percentuale degli
interessi passivi, quindi quanto ci costa e quando poi… che sono poi quelle risorse che
non possiamo mettere in servizi perché dobbiamo pagare debito, passa dal 6,6 circa al
5,07, quindi è migliorato anche da questo punto di vista. Allora, l’Ente è totalmente
fuori dalla situazione complessa che abbiamo ereditato ? No, non lo è, tant’è che vi dico
che ci sono ancora 20 milioni da recuperare. Sulle partecipate è stato fatto un lavoro
enorme, non solo sulle nostre partecipate finanziarie, dove abbiamo riallineato, è stato
già raccontato quindi non ci tornerò più, anche sugli enti culturali ci siamo presi delle
responsabilità, come dire, non indifferenti, ma era necessario per poter rimettere a posto,
come dire, queste situazioni, per poter tornare a parlare di cultura e non di discontinuità
di un ente amministrativo perché di questo parlavamo: rischio discontinuità anche nei
nostri enti culturali; oggi, finalmente, parliamo di politiche culturali. Perché, come dire,
parlare di politiche di Bilancio è un qualcosa che probabilmente nell’opinione pubblica
è difficile da spiegare, da comprendere, non genera grande interesse, ma perché è
importante farlo almeno in quest’Aula? Perché sappiamo benissimo che da questi fattori
dipenderà la capacità dell’Ente, in futuro, ripeto, di tornare a fare politiche espansive e
questo si collegherà in modo evidente con la grandissima occasione che avrà la nostra
Città, come tante altre Città, rispetto al PNRR. Chiudo dicendo tre cose
sostanzialmente, la prima: il mio auspicio è che la prossima Amministrazione continui
intanto ad approvare il Bilancio nei termini, perché mi sono dimenticata di dirlo ma in
tutto ciò erano 25 anni che non si approvava il Bilancio nei termini e, grazie a questo
lavoro fatto, riusciamo di nuovo ad approvare il Bilancio nei termini e quindi a
programmare meglio. Sicuramente dovrà continuare nella riduzione del trend del debito,
ma credo che sia evidente perché comunque, purtroppo, ci vorranno anni e anni per
riuscire a recuperare quello che è, come dire, l’ammontare che la Città ha come peso
sulle sue spalle, tutti noi cittadini ce l’abbiamo, e sicuramente, come ha detto
l’Assessore Rolando, dovrà continuare anche nel Piano di risanamento, concordato con
la Corte dei Conti, che vede, ripeto, circa 20 milioni che dovranno essere ancora
recuperati. È altrettanto certo che avrà meno vincoli di quelli che abbiamo ereditato noi
e questo è un bene, questo è un bene perché permetterà sicuramente di accompagnare in
modo più semplice e mi sento di dire anche con maggiore possibilità di spesa quello che
sarà il grande Piano di ripresa delle nostre comunità di cui sicuramente gli enti locali
saranno protagonisti e su questo - concludo - sicuramente dovremo aspettarci, io spero
che così sarà, un intervento statale rispetto al carico del debito perché è quel punto che
ci manca per riuscire ad arrivare sostanzialmente ad essere finalmente in equilibrio
strutturale, quindi essere al pari di tanti altri Comuni che invece, purtroppo, anzi per
fortuna loro e per sfortuna nostra, hanno evidentemente una situazione tra spesa
corrente ed entrata corrente non così disastrosa come quella che avevamo noi, che
ancora tuttora abbiamo noi con un piccolo squilibrio, ma che finalmente si sta
riducendo. Quindi grazie soprattutto, ripeto, ai Consiglieri e alle Consigliere che hanno
avuto il coraggio di votare quel Piano di rientro; io credo che quel Piano di rientro sia
stato forse uno dei gesti più importanti che abbiamo fatto, per le future generazioni,
nella nostra Città. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Sindaca. Procediamo adesso con gli emendamenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Iniziamo con l’emendamento n. 1, presentato dalla Giunta. Apro la votazione, prego
Consiglieri e Consigliere votate.
Tutti i Consiglieri e le Consigliere hanno votato? Procedo con il chiudere la votazione.
Favorevoli 20, con la Capogruppo Sganga i favorevoli sono 21, i contrari sono 0 e gli
astenuti 1. Quindi il Consiglio approva l’emendamento n. 1, presentato dalla Giunta.

SICARI Francesco (Presidente)
Darei lo stesso esito per l’emendamento n. 2.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 3.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 4.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 5.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 6.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 7.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le dichiarazioni di voto dei Gruppi Consiliari. Non rilevo
richieste di intervento per quanto riguarda le dichiarazioni di voto.
Allora possiamo procedere con il mettere in votazione la deliberazione così come
emendata. Prego Consiglieri e Consigliere votate.
Tutti i Consiglieri e le Consigliere hanno votato? Procedo con il chiudere la votazione.
Favorevoli 20, con la Capogruppo Sganga i favorevoli sono 21, i contrari 0 e gli astenuti
1. Quindi il Consiglio Comunale approva la deliberazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Darei lo stesso esito per quanto riguarda l’immediata eseguibilità dell’atto. Stesso esito
concesso.
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