Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Allora, il Consigliere… il Presidente Mensio ha presentato una richiesta di comunicazioni in merito alla costituenda Conferenza d’ambito regionale sui rifiuti che si pone come obiettivo quello di concentrare la governance della gestione dei rifiuti a livello regionale in un unico ente, quindi mettendo insieme tutti gli Enti che esistono attualmente. Il Presidente Mensio chiede nello specifico se corrisponde al vero che all’interno sia della bozza di convenzione, che dello Statuto della costituenda Conferenza, appunto, il metodo di calcolo proposto da Regione Piemonte per le quote in sede di Conferenza sia fatto da un sistema misto così composto: 60% sulla base della popolazione, il 30% sulla base della percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2019, il 10% sulla base dell’estensione territoriale. Allora, più dettagliatamente nella bozza di convenzione e anche nello Statuto, ovviamente, richiamato, le quote sono proposte così suddivise in due parti: la prima il 76% in capo ai Consorzi di Area Vasta e alla Città di Torino e di questo 76% suddiviso fra i medesimi in porzione per il 60% alla popolazione residente, per il 10% all’estensione del territorio ricompreso nell’ambito e il restante 30% in base ai risultati della riduzione della produzione dei rifiuti indifferenziati e percentuale di raccolta differenziata. Poi c’è invece, quindi era il 76% così suddiviso. Poi, c’è un 24% che è in capo alle Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Città Metropolitana di Torino è suddiviso, questo 24% - fra le medesime in una quota uguale pari al 3% ciascuna. Credo che la domanda sottintesa dal Presidente Mensio fosse: “La Città di Torino nello specifico in questo calcolo…, cosa succederebbe in questo calcolo?”. Succede questo che da un lato si utilizza il calcolo del numero di abitanti per la quota per entrare sostanzialmente in Conferenza d’ambito e dall’altro si utilizzano anche gli altri criteri per, invece, quanto riguarda il peso del voto all’interno della Conferenza d’ambito. Le cito un esempio la Città di Torino in questo caso con 800.000 abitanti si troverebbe a pagare una quota molto alta per l’ingresso nella Conferenza d’ambito, (incomprensibile) come la Città di Novara che ha 100.000 abitanti, per intenderci. Quindi ha un peso di voto all’interno che è molto più basso rispetto al numero di abitanti. Credo fosse questa la domanda. La Città, ovviamente, sta presentando…, ha preparato degli emendamenti che porterà in discussione, ovviamente, in Regione con l’Assessore proprio per evitare che venga fatto questo tipo di conteggio, ma fatto un conteggio che sia più lineare e assolutamente più coerente con il numero di abitanti dei territori, anche perché questo non scontenta solo la Città di Torino, ma anche altri Comuni della Città Metropolitana. |