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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Luglio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2021-17205
REGOLAMENTO?PER L'ISTITUZIONE DEL GENDER CITY MANAGER DELLA CITTA' DI TORINO. APPROVAZIONE.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
E possiamo andare avanti al punto numero 9, per il quale chiedo l’ingresso
dell’Assessore Giusta.
Allora possiamo procedere con la trattazione del punto n. 9, la deliberazione
meccanografico n. 202117205:

“Regolamento per l’istituzione del Gender City Manager della Città di Torino.
Approvazione”

SICARI Francesco (Presidente)
Sono stati presentati sei emendamenti dalla Giunta e adesso lascio la parola
all’Assessore Giusta per l’illustrazione del provvedimento ed eventualmente anche dei
sei emendamenti. Prego.

GIUSTA Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutte e a tutti. È un piacere essere qua a illustrare
questa delibera che io credo di assoluta importanza e di gran lavoro che è stato fatto
all’interno di questi anni. Siamo partiti da una mozione, da una mozione di indirizzo
della Capogruppo Artesio che ringrazio, che ha posto quest’attenzione ancora molti anni
fa, ma che in qualche maniera è stata poi seguita dagli Uffici e dall’Assessorato con
fatica, devo dirlo, perché è stato un lavoro abbastanza complicato. Oggi arriviamo alla
presentazione di questa proposta che si basa, principalmente, sulla costituzione di una
realtà incardinata all’interno degli Uffici e che può ricevere un supporto da parte di Enti
e istituzioni fuori dal perimetro dell’Amministrazione comunale che possono
accompagnare questo processo così importante, infatti la disuguaglianza che colpisce le
donne, i loro corpi, i loro saperi, è un elemento che purtroppo continua a caratterizzare il
mondo che siamo abituati e abituate a conoscere, questa disuguaglianza di fondo è forse
l’unica cosa che rende uguali le donne, nel senso che si verifica senza condizione di
colore, provenienza, nazionalità, orientamento sessuale, ceto, stile di vita, condizioni
psicofisiche tra religione e credo politico, è una disuguaglianza e una condizione che
affonda le proprie radici in dinamiche culturali di tipo sessiste e patriarcali che
definiscono una relazione disequilibrata di potere tra uomini e donne, ponendo di fatto
sul piatto della bilancia, da un lato il privilegio maschile e dall’altro la necessaria
inferiorità in femminile. Questo semplice incastro genera da secoli discriminazione e
violenze nei confronti delle donne, partendo dai movimenti suffragisti dell’800, le
battaglie delle donne per il diritto di voto hanno prodotto un primo passaggio
fondamentale nella lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di cui le donne,
purtroppo, si fanno ancora portatrici. La convenzione ONU per l’eliminazione di ogni
forma di discriminazione contro le donne del 1979 e la piattaforma mondiale delle
donne di Pechino nel 1995 rappresentano due momenti fondamentali per l’avanzata
sulla strada dell’ottenimento di maggiori uguaglianze e maggiori equità, la piattaforma
di Pechino, in particolare, ha storicamente permesso l’introduzione nella pratica politica
dei concetti di gender mainstreaming che mette al centro delle politiche un’ottica di
genere ed empowerment di genere, ovvero sviluppare la consapevolezza del valore delle
differenze. Ancora ci sono altre direttive, fino ad arrivare alla direttiva dell’Unione
Europea del 5 luglio del 2006 che definisce meglio un corpus di norme volte a garantire
pari diritti tra uomini e donne e in ultimo la convenzione del Consiglio d’Europa sulla
prevenzione alla lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica meglio
conosciuta come Convenzione di Istanbul che l’Italia ha rettificato nel 2012. Accanto al
lavoro prodotto sul piano normativo però, è necessario sottolineare anche il lavoro
giornaliero di cambiamento culturale e resistenza sul campo portata avanti da gruppi e
associazioni femminili, femministe e transfemministe nonché dalle donne in quanto
donne, il sapere e le esperienze nel loro essere sfaccettate sono un elemento
fondamentale nella lotta alle discriminazioni, alle violenze, alle disuguaglianze che
colpiscono le donne e lo sono proprio perché nascono dall’esperienza delle donne
stesse. I movimenti femministi e transfemministi stanno mettendo, infatti, in luce il
tema dell’intersezionalità e di come, quindi, le donne siano spesso portatrici di diverse
forme di discriminazione, ancora troppe politiche pubbliche, infatti non sono costruite
in modo da tener conto delle disuguaglianze di genere, dei loro effetti né dei loro
possibili meccanismi per disinnescarli, in termini di risultati concreti questo rischia di
portare una situazione in cui se a volte si ottengono delle condizioni di uguaglianza
formale ancora troppo spesso queste non si traducono in risultati di uguaglianza sociale
ovvero di equità e proprio partire dalla consapevolezza, dall’importanza di questi due
percorsi, questo più normativo istituzionale e quello dei movimenti femministi,
transfemministi e delle donne che la Città di Torino ritiene fondamentale attivarsi
sull’ottenimento di un uguaglianza sostanziale di diritti da parte delle donne e su
riconoscimenti e bisogni che spesso sono resi più complessi dall’intersecarsi di diverse
forme di disuguaglianza. È importante infine, sottolineare che come la letteratura di
genere e la lettura di genere rappresenti una categoria di analisi che non tocca solo le
donne, ma tocca davvero tutte e tutti, in generale infatti il lavoro di decostruzione di
quei modelli di genere binari e fissi che in quanto tali ingabbiano donne e uomini e ruoli
di genere che ciascuno si vede affidati e spesso stridono in riferimenti ai progetti e alle
scelte di vita di ogni persona, è importante sorpassare questo modello e riconoscere
l’importanza di nominare anche solo politicamente le differenze di genere così come
storicamente è stato fatto, ma si ritiene al contempo importante e sottolinearle la
dimensione più culturale che essenzialista e che le lega, quindi, agli effetti della
disuguaglianza che producono e non tanto le differenze innate che necessitano di
trattamenti differenziati, in quest’esempio politiche pubbliche che favoriscono la donna
esclusivamente in quanto madre e in quanto moglie non sono state in linea con
quest’Amministrazione che ha voluto tenere in termini di equità perché tendono a
risolvere il problema fornendo, appunto, soluzioni differenziate che di fatto, però
rafforzano i ruoli di genere piuttosto di diminuirne gli effetti negativi. Alla luce di
questa analisi, di questa grande riflessione la delibera che oggi andiamo a presentare
all’approvazione del Consiglio Comunale istituisce la forma e la figura, il Gender City
Manager, la istituisce attraverso un regolamento, dà la possibilità alla Giunta di
nominarne i componenti, dà la possibilità alla Giunta di nominarne sia come singolo sia
come un Ente e un corpus giuridico a parte e questa realtà avrà una serie di compiti, i
compiti saranno quelle di fornire una cornice valoriale concettuale che faccia da sfondo
ai compiti descritti all’attribuzione della funzione di Gender City Manager contribuirà
in maniera determinante con il supporto degli Uffici delle Pari Opportunità in
collaborazione con le figure rappresentative del privato sociale alla redazione delle linee
guida per l’uguaglianza e l’equità di genere, le linee guida rappresenteranno i principi e
il percorso da seguire per raggiungere gli obiettivi prefissati, uno di questi grandi
obiettivi sarà la possibilità di dare mandato alla Giunta di emanare gli atti necessari per
l’adozione e la definizione della scheda di valutazione preventiva dell’impatto di genere
in collaborazione, grazie alla figura del Gender City Manager al fine di rendere effettivo
ed efficace il compito di monitoraggio dell’operato dell’Amministrazione previsto,
appunto, nella base della riflessione del Gender City Manager. Se il Presidente è
d’accordo illustrerei anche gli emendamenti. Per cui relativamente al regolamento che è
abbinato e alle delibera che sono abbinate e sono stati presentati dalla Giunta una serie
di emendamenti che hanno provato anche a recepire le discussioni e le riflessioni che
sono nate in sede di Commissione consiliare dove veniva in qualche maniera riportato
anche l’importanza che all’interno dell’Amministrazione ci sia un Ufficio che abbia
queste competenze, queste capacità e in prospettiva le provi piano piano a costruire,
quindi ruolo del Gender City Manager non sarà solo quello di un mero esecutore
esterno, ma anche quello di accompagnamento e di traduzione di una serie di politiche
che saranno, appunto, incardinate all’interno dell’Amministrazione ed è per questo che
negli emendamenti presentati, appunto, si richiama la mozione 43 che come dicevo
prima presentata dalla Capogruppo Artesio e poi votata dall’intero Consiglio Comunale,
si tratta di portare all’interno dell’azione amministrativa una visione di genere che
permei di sé tutte le politiche, ciò consentirà all’Amministrazione di riconoscere,
accogliere e soddisfare le esigenze che scaturiscono dalle differenze di genere evitando
un approccio solo all’apparenza neutro, ma in realtà discriminatorio e di negazione delle
differenze. Inoltre l’istituzione della figura del Gender City Manager assolve la
necessità di dotarsi di uno strumento e valutazione proposta per promuovere un
approccio inclusivo sulle questioni di genere in tutte le politiche, in quest’ottica il
Gender City Manager affianca e supporta l’attività degli Uffici del Servizio Pari
Opportunità e i servizi dell’Amministrazione, per migliorarne l’efficacia viene istituito
un tavolo di lavoro trasversale ai servizi dell’Amministrazione in analogia con quello
già realizzato per la funzione del Disability Manager, il suddetto tavolo nominato con
atto del Servizio Organizzazione su input del Segretario Generale si doterà di un
regolamento operativo. Poi ci sono altri piccoli emendamenti che richiamano, appunto,
questa intenzione di andare, appunto, nell’ottica di incardinare la figura e il ruolo del
Gender City Manager all’interno della Città accompagnando però una figura esterna che
possa valorizzare e fornire competenze e fornire importanza a questo percorso. È un
percorso complesso, se approvato questa probabilmente sarà la prima Città in Italia a
istituire questa figura che è una figura ancora un po’ da conoscere, ancora un po’ da
comprendere, ma che potrebbe davvero dare un valore aggiunto a tutto il lavoro di tutti
gli Uffici dell’Amministrazione soprattutto alla luce dei grandi investimenti che stanno
per arrivare all’interno della nostra Città e che ancora una volta rischiano e rischieranno
di lasciare indietro una parte importante delle nostre concittadine e che in qualche
maniera, invece, hanno bisogno di nuova linfa per vedersi riconosciuto il loro ruolo
all’interno della nostra società e il portato importantissimo che le donne possono dare
alla nostra Amministrazione e a tutta la Città.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio Assessore Giusta. Adesso aprirei agli interventi dei Consiglieri e delle
Consigliere. Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Era prevedibile il mio intervento dopo la presentazione della mozione che ha
impegnato con l’unanimità del Consiglio, la Giunta e dopo il dibattito che abbiamo
svolto in Commissione. Io vorrei sottolineare un aspetto che mi sembra fondamentale
per la comprensione del ruolo che andiamo ad istituire e quest’aspetto riguarda il fatto
che la considerazione della differenza di genere come modalità comune alla condizione
delle donne sulla quale si adattano alcune volte, in maniera incentivante, altre volte in
maniera di discriminazione, le altre condizioni sociali, economiche, di provenienza,
culturali delle diverse donne, quella differenza strutturale è un elemento che caratterizza
la responsabilità delle politiche pubbliche nel tenere in considerazione il modo di
vivere, di rapportarsi con la Città, di intrattenere relazioni, di utilizzare i servizi che le
donne hanno e che è diverso dalle stesse modalità adottate dagli uomini. Questa
questione, quindi, non è una questione che interviene dal punto di vista delle
discriminazioni positive, cioè non è una questione che interviene per cercare di colmare
ed evitare, prevenendole, le diseguaglianze che possono avvenire all’interno di un
contesto, è una questione che riguarda la capacità delle politiche pubbliche di
riconoscere i destinatari degli interventi e di coinvolgerli in percorsi partecipativi ai fini
di rendere efficaci i processi decisionali e i risultati delle politiche pubbliche. Quindi
l’istituzione del Gender City Manager è un’acquisizione culturale, ma è
fondamentalmente un interesse delle Pubbliche Amministrazioni, non è un caso che
quando ho citato nella mozione gli esempi europei, ho fatto riferimento a situazioni
nella quale erano state istituite nelle diverse Amministrazioni, penso in particolare
Vienna, degli Uffici composti prevalentemente da donne, professioniste donne e la
prima esperienza praticata è stata quella di provare la progettazione di un quartiere
introducendo esattamente il punto di vista di genere e le modalità di organizzazione
degli spazi e dei tempi in quel quartiere sono state più rispettose e più capaci di
comprendere l’insieme delle aspettative e delle accessibilità di tutta la popolazione
perché, come ben sappiamo, quando si riesce ad acquisire il modo d’essere e il punto di
vista di tutti i soggetti si creano quelle mediazioni che producono dei vantaggi di
carattere generale. Quindi la questione che poniamo è davvero una questione di
carattere strutturale ed è sicuramente, proprio perché è tale, molto complessa da
affrontare da parte delle Pubbliche Amministrazioni, lo è per molte ragioni, intanto
perché per quanto la cultura e i movimenti abbiano fermato la differenza di genere
questa non ha permeato come consapevolezza di modo d’essere alle Pubbliche
Amministrazioni, lo è perché le Pubbliche Amministrazioni sono abituate ad operare in
modo verticale e in modo settoriale e quindi con fatica e con difficoltà si invertono
questi processi per, lavorare invece, in una maniera trasversale e orizzontale che
definiamo integrata, accompagniamo questo giudizio, questo attributo a molti metodi,
dalla sicurezza integrata alla progettazione integrata. Questo avrebbe voluto dire,
quindi, lavorare molto in via preliminare per la formazione del personale dipendente e
non vale il parametro per il quale siamo tutti affaticati dal punto di vista dell’organico,
pe cui è impraticabile come è stato detto in questi quattro anni, motivare e soprattutto
orientare il personale del Comune, perché non più tardi di giovedì scorso in
Commissione consiliare, ad esempio, il Disability Manager ci ha detto quando è stata
avviata una richiesta di manifestazione di interesse, quanto ampia sia stata l’adesione
dei dipendenti, quindi si sarebbe potuto iniziare attraverso la formazione del personale
dipendente, dall’altro lato la lunga attesa che precede questo atto non mi pare abbia
avuto come corrispondenza la iniziativa di organizzazione di procedimenti di carattere
amministrativo che potessero, quindi anticipare la costituzione dei tavoli di lavoro che
sono stati qui annunciati. La necessità di procedere in questo modo ci è resa
comprensibile ancora di più… Presidente quanti minuti ho?

SICARI Francesco (Presidente)
Dieci.

ARTESIO Eleonora
La necessità di…

SICARI Francesco (Presidente)
Non deve subito usarli tutti eh.

ARTESIO Eleonora
No, ma stavo cercando mentalmente di distinguere tra dichiarazione di voto e
intervento. Dicevo, la modalità di interesse generale por la quale noi procediamo in
questa direzione, ci è stata ribadita anche quando abbiamo ascoltato nella Commissione
Pari Opportunità la ricerca che è stata realizzata da un ricercatore torinese che opera per
un’Università all’estero con la quale è stato misurato le modalità di comportamento
delle donne che impiegano per i propri trasferimenti la bicicletta ed è stato molto
evidente quali siano le differenze della scelta, le differenze dei comportamenti, le
differenze delle aspettative fino a trasfigurare addirittura alcuni concetti o pregiudizi che
le stesse Pubbliche Amministrazioni hanno quando ad esempio ragionano sul tema della
sicurezza. Quindi questa questione è una questione che nella sua impostazione avrebbe
meritato davvero una attenzione pluriennale in modo da potere arrivare oggi non ad
approvare l’intenzione e i primi atti, ma da poter arrivare oggi a misurare i primi effetti,
i primi effetti di cambiamento all’interno della macchina amministrativa e i primi effetti
relativamente ai progetti da coinvolgere in questa prospettiva. Il ritardo col quale
arriviamo che ovviamente non mi impedisce di riconoscere che si adotta un atto
ufficiale che quindi mi auguro avrà continuità, il ritardo con il quale arriviamo
all’adozione di questa delibera mi rende particolarmente preoccupata rispetto agli effetti
e soprattutto alla funzione di contaminazione dei modi di procedere nelle decisioni,
negli atti deliberativi, perché? Dal mio punto di vista non è un mistero, avrei ritenuto
come carattere strutturale la necessità di procedere attraverso un’attività di formazione,
di organizzare una struttura interna all’Amministrazione comunale, di individuare la
responsabilità di questa struttura collocandola nella relazione con gli altri momenti di
vertice decisionale perché un Gender City Manager se non ha la stessa autorevolezza
degli altri Direttori degli altri Servizi, degli altri Dirigenti degli altri Servizi non può
evidentemente in modo paritario, quel modo paritario che costantemente richiamiamo,
interagire e arrivare alla definizione della valutazione di impatto di genere almeno nei
programmi strutturali dell’Ente. Tutto questo non c’è nel regolamento allegato perché il
regolamento allegato fa riferimento ad un supporto che si ricercherà all’esterno, è
presumibile per le informazioni anticipate dall’Assessore in Commissione che questo
supporto esterno opererà soprattutto in termini di formazione e di indirizzo rispetto alla
redazione della valutazione di impatto di genere, ma rimane una figura all’esterno
dell’Ente, quindi sicuramente accolta, come immagino, nelle riunioni di coordinamento
del tavolo, ma con l’impossibilità di intervenire direttamente nella costruzione dell’atto
amministrativo fino al punto di valutarla con l’apposizione della propria firma e
l’assunzione della propria responsabilità e questo mi pare un elemento di vulnerabilità
pur riconoscendo che persone o Enti che siano organizzati su questi pensieri, queste
culture, questi studi avranno sicuramente le migliori capacità. L’ultima questione sulla
quale mi soffermo è il fatto che si pretende che questa figura o questo Ente operino a
titolo gratuito, è evidente che se si ragionerà in termini di Enti, è possibile che esistano
delle convenzioni nelle quali far rientrare la prospettiva, se si ragiona in termini di
persone credo sia ingeneroso ritenere che un compito così arduo possa essere svolto a
titolo gratuito.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con gli interventi. Ho la Presidente Carlevaris, prego.

CARLEVARIS Cinzia
Sì, grazie. Molto brevemente perché molto è già stato detto sia dall’Assessore che dalla
Consigliera Artesio. Io volevo solo ringraziare la Giunta e gli Uffici e tutte le persone
che hanno contribuito alla definizione di questa delibera, non è stato facile, è stato un
lavoro lungo e ringrazio anche l’Assessore Giusta per aver accolto le osservazioni che
sono emerse in Commissione durante l’illustrazione della delibera e per averle fatte sue
traducendole in emendamenti di Giunta e nonostante il percorso che è già stato lungo,
anche un po’ pionieristico e non sia stato facile, sicuramente perfettibile, siamo
comunque oggi la prima Città italiana ad istituire la figura del Gender City Manager e
questo è un risultato di fatto straordinario di questa Amministrazione tutta e spero che
sia un percorso il nostro che apra la strada anche all’istituzione di questa figura in altre
Città del nostro Paese. Il tema è quello dell’istituzione di una figura che segua il lavoro
dell’Amministrazione in modo tale che ogni scelta anche quelle apparentemente senza
impatto diretto sulle donne, sia valutata anche dal punto di vista femminile e questo non
per una lodevole attenzione verso una minoranza da tutelare perché le donne non sono
Panda in via d’estinzione, ma rappresenta più della metà della popolazione e qualsiasi
azione, come diceva la Capogruppo Artesio, qualsiasi politica non può prescindere dai
bisogni reali della maggior parte della cittadinanza a cui è rivolta, perlomeno se vuole
definirsi una buona politica volta al miglioramento della qualità della vita di tutta la
collettività. Quindi grazie davvero alla proponente Artesio, al Consiglio per aver
approvato la mozione, alla Giunta, all’Assessore, agli Uffici, al CIRSDe e a tutte le
persone che hanno contribuito ad ogni titolo, ad avere oggi in votazione questa delibera
così importante e così indispensabile. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Procediamo con gli interventi, ho la Vicepresidente Ferrero, prego, ne ha facoltà
per cinque minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì. Grazie, Presidente. La delibera del Gender City Manager individua una
disuguaglianza di fondo che è soprattutto culturale, non siamo uguali, ma è proprio nella
diversità, nel riconoscimento delle caratteristiche del femminile che si trova il maggiore
valore, sono trattamenti differenziati in cui le ragazze ancora oggi, nel 2021, spesso nel
lavoro devono dichiarare di non occuparsi, di non voler avere figli, devono scriverlo o
di madri che ancora adesso hanno la tematica e non sono supportate dal welfare e
quindi, per cui la maternità diventa sempre un problema e quindi il lavoro, proprio
l’argomento che costituisce, che sancisce la nostra costituzione nel primo punto ci trova
già nella gravissima difficoltà e nella grandissima disuguaglianza e l’Amministrazione
deve dare un esempio per prima, il ruolo e il valore dirimenti che sono del femminile,
sono più legate all’accudenza, sono più coinvolte nel supporto delle persone anziane,
delle persone malate e l’occupazione e la necessità anche dei part-time o anche di avere
nelle nostre partecipate ad esempio, l’opportunità per gli uomini di avere i congedi
parentali in modo da, in qualche modo, sostenere anche quel reciproco lavoro di
sostentamento, di accudenza e di occupazione che sancisce l’articolo 143 proprio del
Codice Civile. Il femminile ha delle tematiche di grandissima difficoltà, pensiamo a
quello che è il femminicidio, non esiste nel genere maschile proprio perché abbiamo dei
risvolti pesanti e l’Agenda 2030 dell’ONU mette proprio come raggiungimento effettivo
della parità di genere come un suo punto fondamentale. Quindi un nuovo sguardo al
mondo, alla natura, alla società, la molteplicità delle culture di cui il femminile è spesso
custode, di cui è spesso portatore e su questo io credo che l’Assessore Giusta abbia
individuato e svolto quell’importante opera di raccordo con le comunità cittadine, lo
sguardo solo maschile al mondo ha dimostrato di avere dei chiari limiti. Qualcuno ha
parlato di valore aggiunto del pensiero femminile, ecco, io credo che sia una
compenetrazione di sensibilità, quella maschile e femminile, che diano veramente
valore aggiunto e credo che identificare la tematica come abbiamo fatto noi come
Comune di Torino, sia un grande passo avanti, primo Comune che istituisce questa
figura. Ci vogliono più donne in politica, ci vogliono più donne nelle stanze che
contano, nelle stanze dei bottoni, io diretti meno Segretarie e più Dirigenti perché le
donne hanno comunque capacità e sanno ristabilire con numeri paritari anche ristabilire
dei criteri, appunto, di parità. Il pensiero trasversale che va oltre il tradizionale pensiero
unico può essere un valore aggiunto, ripeto la parola valore aggiunto, non solo nella
società ma nel business, in tutto quel particolare e fondamentale aspetto che appunto
anche il mondo, che soprattutto il mondo del lavoro. Abbiamo ancora un tasso di
occupazione sotto il 50%, questi sono i dati del 2019, hanno avuto un incremento
estremamente basso, abbiamo 18 punti di distacco, quindi una crescita molto lenta, ci
dobbiamo occupare di questi temi e anche alcune nomine femminili che la nostra
Sindaca Chiara Appendino ha dimostrato con volontà di voler affermare, hanno
sicuramente sancito quella volontà di un cambio di passo che però dovrà proseguire
anche con le future Amministrazioni e soprattutto con una figura che sia garante dei
generi. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Procediamo con gli interventi. Adesso dovremmo avere l’intervento della
Consigliera Grippo tramite la Sala virtuale.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, mi sente Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento.

GRIPPO Maria Grazia
Posso?

SICARI Francesco (Presidente)
Certo. Prego.

GRIPPO Maria Grazia
Sì. Grazie. Intanto lasci che mi scusi con le colleghe e i colleghi per aver abbandonato
l’Aula, ma come ho anticipato a lei, proprio la seconda dose del vaccino, al momento,
momento, non mi ha fatto benissimo. Alcune considerazioni sulla deliberazione in
oggetto che avevo già avuto occasione di fare in Commissione, anche se molto ha già
detto la Capogruppo Artesio che di fatto è l’ispiratrice del lavoro che solamente oggi,
purtroppo, ci troviamo ad affrontare in Aula ed è un orientamento che a mio avviso ha
una sua colpevolezza. Il solo fatto che comunque si ritorni sulla mozione che è ormai
diventata espressione di tutto il Consiglio Comunale, ci si ritorna con un emendamento
che è postumo rispetto alla proposta originaria e lo ripeto tardiva dell’Assessore e i suoi
Uffici, ci fa comprendere come l’ambizione del Consiglio Comunale non sia stata tenuta
nella giusta con siderazione e lo si vede non soltanto nel fatto che oggi non possiamo
contare su quella attenzione pluriennale che potevamo già aver modo di misurare
rispetto alla tematica in oggetto, ma lo si vede sulla scelta sia dell’approccio che delle
soluzioni per l’individuazione del Gender City Manager. A mio avviso l’approccio è un
approccio che non risponde alla volontà e all’ambizione che a suo tempo il Consiglio
Comunale aveva espresso, personalmente (audio disturbato) quando avevo votato la
mozione della Capogruppo Artesio, se si volesse fare un salto di qualità
nell’esplicazione delle politiche dell’Amministrazione comunale mettendo in campo
delle politiche che fossero per tutti e quindi non solo o non espressamente per le donne,
proprio per cercare di dare un valore alto al termine di politiche inclusive e che quindi ci
facesse anche uscire un po’ da certi stereotipi di narrazione, di retorica, a mio avviso
non sempre aiutano la causa anche delle donne, inoltre, mi sembra che nonostante
numerose discussioni che abbiamo fatto nelle Commissioni, l’Assessore o non ha
presente o non ha voluto tenere in conto che andava evitata la scelta di una soluzione
che è molto simile a quella che è stata adottata nel caso del Disability Manager. Io ho
una memoria piuttosto fresca dell’ultima relazione che il Disability Manager ha
prodotto per le Commissioni consiliari competenti e sono molti punti di caduta rispetto
all’esperienza che questa nuova figura di tipo manageriale esterno ha evidenziato,
nonostante le estreme qualità della persona e in questo caso l’Avvocato Lepore e
nonostante la buona volontà e il lavoro che è indiscusso e universalmente riconosciuto
in capo (audio disturbato), quindi a mio avviso il rischio che corriamo è proprio questo,
cioè di iniziare un percorso che (audio disturbato) dagli obiettivi che ci siamo dati. E poi
e concludo Presidente, mi è parso di capire che l’Assessore dalle ultime parole che ha
usato in Commissione e che onestamente non ho più commentato e sulle quali non ho
più avuto tempo di andare a chiedere specifiche, mi sembra che sia già stato individuato
nei fatti quello che sarà nel prossimo futuro il Gender City Manager, quindi quello che
facciamo oggi è una ratifica di decisioni già prese anche oltre la costruzione del
percorso e questo a mio avviso non è soltanto sbagliato perché siamo alla fine di un
mandato amministrativo, ma è poco rispettoso di un percorso che l’Aula venga messa
nelle condizioni di fare quando la Capogruppo Artesio ci ha fatto intraprendere il
percorso che riguardavamo. Perciò Presidente, concludo, credo che io sceglierò di non
partecipare al voto per non modificare l’intento che la mozione che è ricordata nella
premessa della delibera, aveva e che io avevo sostenuto, certo non era questo il modo
con cui volevo che venisse esplicato. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con gli interventi, ho il Consigliere Carretto, prego, ne ha facoltà.

CARRETTO Damiano
Okay, grazie. Ma allora, io sono un po’ in difficoltà su questa delibera, sono in difficoltà
perché io delle opinioni del lavoro su questo tema sia dell’Assessore Giusta che della
Consigliera Artesio ho grandissima stima, per la loro storia personale, per le loro
posizioni politiche, io non ho fatica a dirlo, da un lato ritengo sia giusto e sacrosanto che
questa delibera sia arrivata in Consiglio Comunale, sia giusto e sacrosanto la tematica
che affronta e, diciamo, gli obiettivi che si pone, dall’altro lato, onestamente, temo di
trovarmi concorde con quanto diceva la Consigliera Artesio in relazione a dei dubbi
sull’effettiva poi capacità di incidere di questo strumento e del… ritengo anch’io il fatto
che appunto, venga svolto a titolo gratuito perché siamo a fine Consiliatura e il rischio
di cadere nell’approviamo per dire che l’abbiamo fatto onestamente c’è, ma c’è perché è
normale uno ci ha lavorato per anni e giustamente arriva a fine Consiliatura e dice
“Voglio portarlo a casa, magari non è lo strumento perfetto, magari non è esattamente
come l’avevo immaginato o come il Consiglio Comunale lo aveva messo come atto di
indirizzo” però come dicono i piemontesi “Piuttosto che niente meglio piuttosto”. Il
tema è quindi, da questo punto di vista, andare a dare fiducia a un passo che questa
delibera un po’ al buio anche perché tendenzialmente non saremo, credo, noi come
Consiglio Comunale a valutare poi l’effettiva efficacia e l’effettiva applicazione di
questa delibera. Dal mio punto di vista posso solo, appunto, augurarmi che i dubbi
espressi che poi ripeto, sono anche i miei dubbi, siano sbagliati e che in realtà lo
strumento funzioni sia efficace. Ricordo che anche sul tema del Disability Manager al di
là di alcune problematiche espresse dall’Avvocato Lepore, io credo che rispetto a quello
che era la prima, diciamo, impostazione nella presente Consiliatura del Disability
Manager si siano fatti dei grossi passi avanti, ovviamente se ne dovrebbero fare ancora
perché effettivamente la capacità di incidere, la capacità di dedicare anche il proprio
tempo e le proprie energie a questo ruolo è subordinata al fatto che da qualche parte un
reddito si deve avere, quindi lavorare e h24 gratis per un ruolo, uno lo fa per passione,
lo fa assolutamente con dedizione come abbiamo visto l’Avvocato Lepore che
comunque ha veramente speso tantissime energie per questo ruolo e dall’altro lato non
sempre si trovano persone così, quindi il rischio che venga messo un po’ da parte questo
ruolo obiettivamente c’è. Ovviamente, come diceva prima il Consigliere Mensio, non
siamo in grado di prevedere il futuro, possiamo solo giudicare gli atti ed eventualmente
dare fiducia o meno, io personalmente e lo dico a titolo personale poi se la Capogruppo
farà un’altra dichiarazione di voto eventualmente interverrò in dissenso. Io
personalmente visto il tema e vista l’importanza credo che voterò a favore, augurandomi
che appunto, lo strumento funzioni e augurandomi che, nel caso ci fossero dei problemi,
la prossima Amministrazione sia così illuminata da portare avanti questo discorso che
sia di Centrodestra o di Centrosinistra o di qualunque altro schieramento, però mi
auguro che appunto se ci fossero dei problemi questo approccio non venga messo da
parte ma venga, diciamo, proseguito e migliorato. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi dei Consiglieri e delle Consigliere? Allora se
non ci sono interventi, procederei quindi con… vuole replicare? Prego, Assessore
Giusta può replicare. Prego.

GIUSTA Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. Più che una replica, è una serie di osservazioni alle importantissime
riflessioni che sono state fatte all’interno di questa discussione. Ci tenevo a dire e
raccontare solo una questione, in questo momento è vero la figura del Gender City
Manager è una figura sperimentale che in qualche modo non trova ancora
giurisprudenza, non trova letteratura, sì in Europa ovviamente, ma lì le condizioni
sappiamo anche della Pubblica Amministrazione, sono notevolmente diversa da quella
italiana. La figura Gender City Manager a mio avviso non può essere, secondo me,
svolta da una singola persona e da una singola competenza perché come diceva bene la
Capogruppo Artesio il tema è trasversale, il tema tocca i trasporti, tocca il welfare, tocca
i diritti, tocca l’urbanistica, tocca la visione strategica della Città, tocca il lavoro, tocca
gli orari, tocca tantissime questioni che in qualche modo devono essere gestite tutte
contemporaneamente ed è per questo che io non lo nascondo, anzi penso che sia
assolutamente una cosa positiva, è stato fatto anche un lavoro già con un soggetto che in
qualche maniera potesse esprimere queste competenze in una forma trasversale e in una
forma anche articolata e disarticolabile in più situazioni che quindi possa arricchire con
le competenze proprio e anche con competenze altre, una di queste realtà che è un
Dipartimento dell’Università degli Studi di Torino garantisce appunto, questa
opportunità e garantisce anche all’interno del percorso che abbiamo fatto con loro anche
la possibilità di, diciamo così, non ricevere dei compensi diretti, ma di investire
eventualmente delle risorse all’interno di borse, di stage, di tirocini e di azioni di studio
che potranno essere sostenute dall’Amministrazione per approfondire alcune tematiche
come ad esempio citava la Capogruppo Artesio prima, sul tema delle biciclette e la
condizione di genere nell’utilizzo della bicicletta, ma così anche altre questioni, il tema
della sicurezza è stato citato prima, il tema degli orari degli uffici, il tema dei servizi e
quant’altro. Queste quindi sono delle riflessioni che sono state già messe in campo e
sono state messe in campo non per trovarsi davanti a una scelta compiuta, ma per avere
un dato di realtà e quindi una parte di questa delibera è stata in qualche maniera
accompagnata nella scrittura e nella stesura con queste realtà e con questi Uffici che
hanno anche e avranno anche, come ho già detto in Commissione, uno dei ruoli sarà
proprio quello attraverso un bando europeo che l’Università degli Studi ha vinto e sarà
quello proprio di incardinare delle politiche di Gender City all’interno dell’Università e
quindi questo garantirà anche questa opportunità di cambiamento così importante e così
strutturale. Grazie ancora a tutte e tutti per gli interventi, davvero è un panorama nuovo
quello che andiamo ad affrontare e a dipingere davanti a noi, però io credo che questo ci
dia almeno in parte con tutti i difetti, con tutti i limiti, con tutte le situazioni del caso un
piccolo strumento per procedere ed agire in maniera concreta.

SICARI Francesco (Presidente)
Possiamo quindi procedere con gli emendamenti, adesso dopo aver ascoltato… le
dichiarazioni di voto alla fine degli emendamenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, quindi, come ho anticipato, gli emendamenti presentati dalla Giunta sono sei e
quindi inizieremo, ovviamente, votandoli uno per uno ad incominciare dal n. 1, a tal
proposito procedo con l’aprire la votazione e chiedo adesso a tutti voi di esprimervi in
quanto la votazione è aperta.
Tutti i Consiglieri e le Consigliere hanno votato? Procedo con il chiudere la votazione.
Favorevoli 20, contrari 2, astenuti 1, il Consiglio Comunale, quindi, approva
l’emendamento n. 1.
Se non vi sono contrarietà, darei lo stesso esito per l’emendamento n. 2… no, aspetti,
torno indietro, Imbesi esprime voto favorevole in chat e quindi favorevoli sono 21, i
contrari 2 e gli astenuti 1.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo, quindi darei lo stesso esito per l’emendamento n. 2.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 3.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 4.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 5.

SICARI Francesco (Presidente)
Stesso esito emendamento n. 6.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le dichiarazioni di voto dei Gruppi Consiliari. Prego,
Capogruppo Artesio ne ha facoltà per cinque minuti.

ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Nel merito credo di aver detto, dal punto di vista dell’efficacia di
questa decisione, io non credo che domani si potrà dire che la Città di Torino è la prima
Città che istituisce il Gender City Manager per la semplice ragione che lo si è detto
nell’aprile del 2017, quando il Consiglio Comunale approvò la mozione, in effetti
testate locali e nazionali uscirono con la comunicazione e anche con le immagini della
Sindaca per sottolineare l’importanza di istituire questa figura nella Città di Torino e in
una Città Capoluogo e in una Città metropolitana di queste dimensioni e di questa storia
e cultura. Purtroppo, il problema è che dall’aprile del 2017 questa Città non ha praticato
bene o male quell’obiettivo, uso il suo intercalare, dal mio punto di vista non lo ha
praticato, lo ha accantonato per un po’ e poi si è arrivati un po’ per le sollecitazioni della
sottoscritta, un po’ per le sollecitazioni di colleghe e Consigliere della Maggioranza si è
arrivato a prendere questa determinazioni. Ora, io non posso negare la bontà
dell’intenzione, perché se la negassi non si capirebbe come mai nel 2016 mi fossi
preoccupata di avanzare questo tipo di proposta consegnandola a un quinquennio pieno
di lavoro, di una Maggioranza diversa da quella, diversa dalla mia posizione politica,
quindi credo anche con un atto di aspettativa e un atto di fiducia, mi trovo quindi nella
condizione di esprimere il dispiacere per il tempo e per il modo con il quale si arriva ad
assumere questa decisione, mi sarebbe piaciuto poter immaginare i titoli di domani con
“Dopo due, tre anni di lavoro del Gender City Manager si sono attuati questi progetti
con queste caratteristiche”, non è così. Quindi io prendo atto che il tassello entra nella
organizzazione comunale con un atto deliberativo, mantengo tutte le mie riserve sul
modo e quindi il mio voto sarà di astensione.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono ulteriori dichiarazioni di voto? Non rilevo alcuna richiesta di intervento e quindi
possiamo procedere con il mettere in votazione la deliberazione così come è stata
emendata, procedo con aprire la votazione. Prego, Consiglieri e Consigliere votate. Tutti
i Consiglieri e le Consigliere hanno votato? Procedo con il chiudere la votazione.
Favorevoli? 21, con la Consigliera Imbesi che esprime voto favorevole in chat, quindi i
favorevoli sono 22, i contrari sono 2, gli astenuti sono 3 e quindi il Consiglio Comunale
approva la deliberazione.
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