Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. I cambiamenti climatici hanno determinato ovviamente una maggiore frequenza di eventi meteo estremi caratterizzati da pioggia e vento talvolta accompagnati da grandine di intensità e violenza ignote fino a pochi anni fa nei nostri territori. Non si può più parlare di eventi eccezionali dal punto di vista statistico perché la loro frequenza è molto cresciuta, ma ciò non toglie che le conseguenze lo siano perché non sono eventi prevedibili se non nel breve periodo e non si possono adottare particolari strategie per evitare danni che possono essere a volte ingenti. Eventi come quello dello scorso mercoledì 7 luglio, ad esempio, di breve durata con oltre 30 millimetri di pioggia caduti in meno di mezz’ora su alcune zone della Città e raffiche di vento oltre 70 chilometri orari provocano allagamenti, danni a manufatti e caduta di alberi o porzioni di alberi. Nelle ultime tre settimane ci sono state tre diverse allerte meteo e nell’evento del 23 giugno sono caduti oltre 110 millimetri di pioggia e non capitava dai primi anni del secolo scorso. La Città di Torino controlla e pota regolarmente i propri alberi con attività che vengono svolte durante tutto l’anno nel pieno rispetto delle migliori tecniche arboricolturali e del massimo rispetto degli alberi: tagli di ridotta dimensione, uso di motosega a batteria. Attività che si sono ulteriormente intensificate negli anni circa 40.000 alberi potati dal 2016 al 2020, ma ciò purtroppo non impedisce che possano esserci cadute e danni in corrispondenza di eventi meteo estremi. Nelle prossime settimane, inoltre, partirà il nuovo appalto di controlli di stabilità di durata triennale per 1.200.000 euro che andrà a sostituirsi all’affidamento attualmente in corso prevedendo una maggiore impegno anche a livello comunicativo nei confronti dei cittadini. Le raccomandazioni per i cittadini in questi casi è di informarsi sempre sulle condizioni del tempo consultando il bollettino meteo aggiornato e in caso di eventi e avversi estremi evitare di frequentare i luoghi in cui sono presenti alberi isolati o gruppi di piante che potrebbero essere una fonte di pericolo perché di fronte a sollecitazioni di questo tipo sono possibili cadute o rotture anche di piante sane. È necessaria una maggiore consapevolezza da parte di tutti nell’uso di alberate e spazi verdi, i dehors commerciali, eventi e manifestazioni estive e sui rischi potenziali facendo attenzione al posizionamento delle strutture anche e alle allerte meteo che potrebbero essere diffuse anche con modalità differenziate. Si tratta purtroppo di uno scenario non modificabile per questo motivo è necessario gestire al meglio i patrimoni arborei pubblici-urbani consapevoli delle implicazioni sulla sicurezza dei cittadini e del fatto che gli alberi sono anche una delle strategie più efficaci per ridurre e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici soprattutto in ambito urbano. L’Amministrazione continuerà ad aumentare gli sforzi perché la foresta urbana torinese sia incrementata e gestita nel miglior modo possibile cercando con i cittadini un nuovo patto di collaborazione nel rispetto dei reciproci ruoli. Spiace anche dover rilevare che in giorni alcuni cittadini abbiano avviato una campagna denigratoria sui social per alcuni interventi di abbattimento di alberi potenzialmente pericolosi, n. 3 alberi, nell’ambito di un cantiere di potatura che è in corso sul Lungo Po Antonelli che riguarda oltre 150 alberi e che era stato doverosamente sottoposto a controlli prima dell’inizio delle operazioni. Da anni vengono contestati interventi che siano di potatura, di abbattimento di piante secche o alberi pericolosi talvolta purtroppo insultando anche i tecnici del Comune e facendo riferimenti espliciti a interessi economici non leciti con le imprese esecutrici, di cui però alla fine bisognerebbe anche poi aver delle evidenze. In passato si è cercato di rispondere e motivare l’operato che si fonda su procedure, protocolli, tecniche e su competenze ultradecennali su queste tematiche, ma senza alcun risultato sono a ripresentarsi periodico di questi episodi spiacevoli per chi svolge con passione e correttezza il proprio ruolo ovviamente mi riferisco ai tecnici. Il Verde Pubblico è sempre stato molto attento alla comunicazione soprattutto sul tema della gestione del patrimonio del proprio arboreo perché è importante comunicare e spiegare il proprio operato e ne sono prova gli eventi aperti al pubblico, i comunicati costanti e l’Agenda Alberi che da anni viene pubblicata periodicamente che riporta tutti i lavori in previsione e la motivazione degli abbattimenti. Dallo scorso mese di febbraio, come richiede anche chi ha chiesto le comunicazioni, il funzionario che si occupava di curare la parte di comunicazione non è più in carico al Verde Pubblico e l’Agenda Alberi è stata momentaneamente sospesa non per qualche occulto mistero, ma semplicemente perché si è dovuto trovare la persona in sostituzione, ma riprenderà assolutamente entro la fine di agosto. Il problema ovviamente non sono le critiche legittime o la richiesta di informazioni che sono doverose e sempre soddisfatte, ma una sfiducia a priori priva di alcuna motivazione tecnica o di altro tipo sull’operato e sull’onestà di tecnici pubblici. Come sempre l’Amministrazione è a disposizione dei cittadini per raccogliere osservazioni ricordandoci sempre che l’incolumità pubblica viene prima di qualsiasi altra cosa. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie Presidente. A parte sorvolare sulla pulizia delle caditoie che ovviamente se cade una quantità di acqua che porta giù le foglie, noi possiamo pulire tutte le caditoie che vogliamo, ma tanto si otturano lo stesso nel momento in cui piove non prima. Ma, a prescindere da questo sovente noi comunque - Consigliere Carretto mi rivolgo a lei che ha fatto la richiesta di comunicazioni - sopperiamo a quello che è stato in questo periodo l’Agenda Alberi con dei comunicati stampa, il più delle volte riusciamo a fare quello nello specifico. Per quanto riguarda, invece, il CAP10100 che lei ha citato, il CAP10100 nella sua manifestazione ha avuto una prescrizione quando ha fatto la richiesta di poter far l’intervento proprio perché in quell’area c’erano dei problemi e ha avuto una prescrizione proprio per non utilizzare l’area durante le piogge sostanzialmente, quindi durante eventi meteo particolari proprio perché le prescrizioni vengono date in quelle aree dove bisogna fare maggiore attenzione. Quindi, c’è stato un lavoro fatto dagli uffici, adesso è stato richiesto un ulteriore approfondimento però la prescrizione è stata data e viene sempre data quando vengono richieste delle aree specifiche dove potrebbero esserci o meno dei problemi. |