Interventi |
PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Ma, lei mi ha detto: “La parola al Consigliere Petrarulo”. Io dico sono senza parole. No, siam qui…, vede che io (incomprensibile) volta stavo ascoltando e mentre ascoltavo mi sembrava di assistere, cioè per l’età è più giovane di me l’Assessore, ci mancherebbe, però mi stava affascinando questa favola che mi stava raccontando, la favola di quello che tutto funziona, si cerca di fare qualcosa di diverso, quindi questo ha un costo, spostiamo un po’ la coperta verso il Giro d’Italia e non facciamo quello che può essere in via Pacini o altre vie poi che sono state corrette. E mi sono distratto, mi sono distratto perché ho detto: “Ma dove sto vivendo?”, perché se non diventa prioritario davanti a un Liceo Scientifico che ha centinaia di ragazzi che entrano e escono dalla scuola, in una zona in cui via Pacini con via Bologna e via Leoncavallo, c’è la sede dell’anagrafe, c’è il Gruppo Abele, ci sono gli asili, c’è la scuola, ci sono case che hanno migliaia di persone all’interno. Quel tratto spesso e volentieri, quindi l’attraversamento pedonale e via discorrendo e anche il (incomprensibile) del 75 che ferma lì davanti, è altamente quindi, usato, nel momento in cui non c’è la segnaletica orizzontale, chiamiamola per consumo, chiamiamola per eventuali piccoli ripristini da fare sotto al pavimento, ma qui è consumo, lì occorre agire naturalmente secondo quello che dice la logica, no? Secondo una logica in cui il buon padre di famiglia capisce cosa c’è da fare prima o cosa c’è da fare dopo. E cosa c’è da fare prima? Tutelare quelli che sono i ragazzi e dove ci sono più assembramenti, ma qui non per il Covid, ma per quello che riguarda l’entrata della scuola, perché le scuole erano in presenza poi alla fine adesso, e quello che poteva naturalmente evitare quello che, lo dico all’amico Alessandro, che ci ascolta, che è sempre che critica, ma critica giustamente e poi segnala al sottoscritto e quello che poteva diventare, poteva succedere, quello che, come dicevo poc’anzi, un incidente non solo mortale, ma un incidente perché passando davanti al pullman o dietro al pullman con la (incomprensibile) non c’erano, molte macchine cosa facevano, molte autovetture, quando il pullman era in fermata lo sorpassavano a sinistra, perché non vedevano la striscia, quindi non sapevano che possa esserci anche lo stupido (incomprensibile), ma senza… se non c’era la striscia a terra passavano ed erano in sorpasso con altre macchine che venivano poi nel senso opposto. Siamo sempre al discorso della coperta corta, Assessore Lapietra, che uno potrebbe fare la battuta in un periodo come questo che fa caldo, sarebbe meglio stare solo con il lenzuolo. Non è così, la coperta corta è una cosa che io l’ho sempre detto, dove la sposti va fuori dall’altra parte, ho fatto l’esempio spesso e volentieri, lei mi ascolta quando dico sul novero di quello che riguarda il discorso della sicurezza, molti si tengono al sicuro a San Paolo, molti si tengono al sicuro al Cit Turin, molti si tengono al sicuro alla Crocetta, ma non hanno capito che invece oggi si sta vedendo, anche da quello che si vede, che la sicurezza si sposta, cioè l’incidenza dei ladri o dei delinquenti si sposta (incomprensibile), i furti negli appartamenti si spostano in altre zone. Quindi quello che uno pensa di limitare in una zona e poi non ne va nell’altro. Che significa questo? Che se non c’è un piano, ecco perché ho detto: “Ma chi controlla? Chi sovraintende?”, è logico che quando lei mi risponde, e non posso che prenderne atto, naturalmente, rimanerne basito, ma questo è un discorso di oggettività, che abbiamo una squadretta a scavalco di due Circoscrizioni, che lo dico per chi ci ascolta, sono la sera sette, con qualcosa come 230.000 abitanti, con una superficie che vale più di qualsiasi altra città piemontese capoluogo di provincia. Allora a questo punto capisce che è una questione di interessenza, una questione di organizzazione, di programmazione. Logico è quello che viene sempre detto a tutti, viene detto al sottoscritto, quindi anche la mia professione di commercialista mi aiuta moltissimo, se mancano i soldi e i soldi non sono a Bilancio io non posso fare gli interventi perché nessuno oggi, purtroppo, spesso e volentieri…. Cioè spesso e volentieri, non vanno a lavorare gratis, ci mancherebbe. La risposta delle…, e sto guardando la fotografia, per quello sorridevo prima, no. La risposta che nel passaggio pedonale di quel giardino degli orrori, che qualcuno chiama quello di via Tollegno in mezzo all’Einstein, la palestra e al corpo centrale della scuola, mi ha fatto sorridere perché le strisce c’erano prima e non è che le hanno fatte dopo, però giustamente nel risparmio della vernice io guardo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, sono 12 strisce, diciamo, orizzontali, ne hanno fatte 8 e 12 non le hanno colorate, giustamente, ingiustamente perché di passaggio. Però certe volte c’è anche una questione di decoro e il decoro è dato anche da una continuità, perché questo cosa fa, porta al degrado. Già quel giardino ha dei rovi e siepi che sono vicino a tutto quello che riguarda la linea di mezzeria, già le panchine sono mezze distrutte, già sono stati pagati un casino di soldi per quello che riguardava il piano di Urban su quel giardino che stavo dicendo poc’anzi, già noi facciamo ancora questo, è logico che tutto questo molti mi hanno chiesto: “Ma, Petrarulo, perché non le togliamo le panchine? Perché non…”. Cioè non si deve arrivare ad un punto in cui per poter tutelare quello che è il bene comune si tolgono le panchine, si chiudono le fontane, si mettono le reti. No, ci deve essere quello che io ho sempre detto, oggi, lo dico anche che siamo fuori tema, ho firmato l’appello (incomprensibile) sulla sicurezza delle forze di Polizia, perché questo vuol dire, o c’è un controllo effettivo, o le pacche sulle spalle oggi non servono più a niente. Quindi, Assessore Lapietra, su questo naturalmente non sono soddisfatto, ma non sono soddisfatto perché secondo me si poteva fare di più con quello che erano i fondi. È logico che però dopo se i fondi erano quelli a Bilancio e qualcuno li ha mal strutturati, perché poi quello che non capisco io è questo: se nell’anno precedente c’erano tot, come si poteva rifare la segnaletica orizzontale e verticale e quello che sia, se le somme sono minori e se le strisce che si consumano hanno una durata massima di 12 mesi? Questa è la domanda che pongo a lei, ma che porrò poi a chi verrà dopo di lei, perché non c’è il gioco delle tre carte, eh? Il gioco delle tre carte è un gioco che oggi non c’è più. Ma se “x” è la spesa e noi ogni anno facciamo “x meno 1”, di sicuro da qualche parte togliamo e quello che togliamo naturalmente non è quello che i cittadini vogliono sapere, anche perché se le tasse vengono pagate, se noi paghiamo la TARI, paghiamo tutto quello che sono i servizi pubblici od integrati, ci sono i contributi da parte della Regione e del Governo, allora tutti questi soldi dove vanno a finire? Grazie, Presidente. |