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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2021-00306
I CPIA, NECESSITA' E CRITICITA'.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Credo che l’Assessora abbia compiuto un notevole sforzo di sintesi tra la
competenza di suo riferimento, quella del Progetto Hopeland e la competenza
dell’Assessora all’Istruzione. Tuttavia, ci sono alcune questioni che mi pare nella
risposta non siano state affrontate, perché la preoccupazione espressa dall’interpellanza
concentrava la propria attenzione relativamente all’anno 2021. È chiaro, lo abbiamo
compreso tutti, che l’anno 2020 è stato un anno caratterizzato da aspetti eccezionali
come, peraltro, anche l’inizio del 2021. Tuttavia, la questione su cui concentravamo
l’attenzione era esattamente quella del 2021, perché risulta difficile ad un lettore esterno
dei meri atti amministrativi comprendere come si possa sostenere che l’attività sia stata
proseguita in ossequio ai contenuti della Convenzione, quando la stessa attività
risulterebbe interrotta per più di sei mesi. E risulta, quindi, altrettanto incomprensibile
ad un lettore dell’atto amministrativo ritrovare gli elementi di continuità e di conferma
nell’aggiornamento progettuale che è stato presentato, anche eludendo un tema che non
può appartenere, ed espressamente l’Amministrazione lo ha sottolineato, alle
competenze dirette, che riguarda tutta la questione dei riconoscimenti dei titoli dei
docenti, tuttavia, ci sono alcune questioni oggettive che invece attengono alla
responsabilità della Città, quale, appunto, quella dell’aver acquisito o non acquisito le
schede di iscrizione, quella relativa agli attestati del 2020, quella relativa alla nomina
avvenuta o non avvenuta del tutor, parliamo del 2021, non del 2020 - anno in cui ha
operato -, che possono preoccupare, da un aspetto amministrativo, gli Uffici che sono
deputati alla vigilanza, dal punto di vista invece della rappresentanza politica, cioè dei
Consiglieri e della Giunta, interessano e preoccupano in relazione agli esiti. Perché, in
riferimento a tutti i dati che sono stati pubblicati, in ordine alla conclusione dei percorsi
formativi, noi abbiamo una situazione tutt’altro che rosea, rispetto alla continuità
formativa dei CPIA perché su tutta la Città di Torino c’è stata una riduzione del 22%,
senza contare il CPIA di via Bologna, della situazione conclusiva del percorso corretto e
felicemente concluso dei frequentanti. Questo che cosa significa? Intanto, è un dato che
va corretto con un altro elemento di preoccupazione perché una specifica circolare del
Ministero dell’Istruzione impegnava a introdurre nella quantificazione anche i diplomati
dell’anno precedente, e quindi una riduzione così significativa è doppiamente
preoccupante perché scavalla due annualità e quindi una doppia dispersione degli
studenti, ma preoccupa proprio in relazione dei destinatari di questa formazione, per la
loro autodeterminazione e per tutti i percorsi di cittadinanza di cui politicamente sempre
parliamo. E per quanto invece riguarda il CPIA di via Bologna si sono persi due
studenti su tre e questo è un dato di grande preoccupazione, che dovrebbe non
banalmente limitarsi a riflettere sulla continuità di cose esistenti, ma preoccuparsi
invece di avanzare delle sollecitazioni per recuperare una situazione che è pesantemente
arretrata. Quindi, i sei mesi di interruzione del Progetto Hopeland, le attività del
Progetto Petrarca, sei corsi non attivati, la riduzione della scuola delle mamme
particolarmente nei quartieri della periferia di Torino Nord, sommati al dato relativo alla
dispersione scolastica, che è riportato in modo oggettivo dalle statistiche degli esiti
conclusivi dell’anno formativo, è un segnale di grande preoccupazione e di necessità di
un forte investimento in questa direzione. Poi, per carità, si può fare - come ho sentito
fare molto spesso in questi anni - riferimento alle competenze di altri Enti, fare
riferimento al fatto…

ARTESIO Eleonora
Chiudo… fare riferimento al fatto che l’organizzazione delle sedi si va a individuare in
maniera residuale, rispetto ad altri plessi, anziché con una programmazione dedicata o
ancora, magari, fare una comparsa a uso dei social, nell’unica scuola delle mamme
ancora attiva, dimenticandosi che quelle delle situazioni con maggiore necessità non
sono più state attivate.

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