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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 21 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17
INTERPELLANZA 2021-00291
I SERVIZI EDUCATIVI 0/3 AVRANNO UN FUTURO A TORINO? [Interpellanza generale]
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie Presidente, buongiorno a tutte e tutti. Ringrazio innanzitutto per questa
interpellanza che mi consente di fare alcune considerazioni su un tema così importante
come quello del sistema 0/3. La prima domanda dell’interpellanza chiede: “Come
intenda l’Amministrazione corrispondere agli indirizzi consiliari e nazionali sulla
espansione e sulla diversificazione dell’offerta, considerato che la deliberazione relativa
al sistema formativo integrato 0/6 individua la copertura a gestione diretta nell’attuale
14,8%”. Come si è visto dai dati presentati nella Commissione del 19 marzo 2021, i
servizi 0/3 a gestione diretta sono confermati nella loro dimensione quantitativa di
numero di strutture e numero dei posti, e quindi la percentuale del 14,8% è e sarà
rispettata e, anzi, è aumentata, rispetto alla popolazione di riferimento, al 15,8%. Nel
quadro degli indirizzi e della programmazione nazionale segnalo che abbiamo proposto
in un bando l’edificazione di due nuove strutture per ospitare poli 0/6, che arricchiranno
ulteriormente l’offerta mettendo a disposizione della città spazi innovativi e adeguati ad
una logica integrata verticalmente. Sempre sul fronte dell’espansione e diversificazione
dell’offerta, oltre alla realizzazione dei poli per l’infanzia, informo che è ripreso il
lavoro - frenato dal 2020 in poi dalle urgenze dovute alla pandemia - per individuare
insieme al privato sociale e profit nuove eventuali forme di servizio pur dovendo restare
nell’ambito delle forme previste dalla normativa di settore. Le proposte sopra indicate
sono già comunque considerate anche nel quadro degli interventi finanziabili con il
Recovery Plan insieme alle altre. A questo proposito, è bene rilevare che quanto
dichiarato nell’interpellanza, che gli atti programmatici del PNRR promuovono
l’accesso e la frequenza attraverso misure di sostegno economico alle famiglie e di
incentivazione agli Enti Locali per la costruzione e la gestione di asili nido, è da
precisare; infatti, in realtà, mentre il sostegno è certo per la parte che riguarda le
famiglie e per la parte che riguarda la ristrutturazione e costruzione di strutture fisiche,
nulla viene segnalato quale incentivo alla gestione, ovvero a finanziamenti agli Enti
Locai per far funzionare le strutture ristrutturate o costruite ex novo, ad esempio con un
piano strutturale di assunzione. Quindi al momento le misure sembrano unicamente
orientate ad interventi edilizi da parte dei Comuni e sostegni economici alle famiglie, le
quali per inciso già beneficiano del bonus nidi che abbattono in modo significativo le
tariffe. Su questo aspetto vi informo che ho già segnalato al Governo centrale, attraverso
un incontro organizzato da ANCI il 18 maggio e poi anche in forma scritta, alcuni
necessari punti di attenzione per rendere concreta l’idea dello sviluppo dei servizi,
soprattutto in ottica 0/6. Innanzitutto, occorrerebbe che i provvedimenti attuativi del
PNRR finanziassero anche la gestione, sola cosa che permetterebbe un vero sviluppo e
l’abbattimento dei costi a carico di tutte le famiglie. Poi occorre agire in relazione alle
varie dimensioni della governance nazionale, regionale e locale, avviando percorsi di
allineamento delle diverse politiche educative per l’infanzia verso un vero sistema 0/6 e
affrontando temi quali una normativa di inquadramento dei poli 0/6, una nuova
disciplina dei corsi di laurea, un allineamento dei contratti pubblici e privati del
personale a parità di mansioni, il superamento della frammentazione delle deleghe
ministeriali e quelle assessorili regionali, un piano di sviluppo delle sezioni primavera.
Utile a questo proposito è la prospettiva citata dal paragrafo 6 della prima parte del
documento del Ministero “Linee pedagogiche per il sistema integrato 0/6” sulla
fuoriuscita del nido dai servizi a domanda individuale, per una piena inclusione del nido
stesso nel sistema di educazione e istruzione, e un pieno riconoscimento del diritto
all’educazione fin dalla nascita. Mi auguro che chi guiderà la città nella prossima
consiliatura, oltre ad amministrare nel miglior modo possibile i servizi educativi della
città, possa continuare a proseguire nell’azione politica insieme ad ANCI di stimolo al
Governo centrale nel promuovere le condizioni essenziali che non dipendono come
abbiamo visto solo ed interamente dalle politiche locali, affinché i Servizi Educativi
svolgano appieno il loro ruolo nell’ottica dell’integrazione verticale 0/6.
Per quanto riguarda il finanziamento regionale citato nell’interpellanza di 12 milioni di
euro, anche qui bisogna fare delle precisazioni: posto che ancora non si conoscono i
termini attuativi, è noto che sarà orientato all’ampliamento dell’orario di
funzionamento; noi città di Torino offriamo già da sempre alle famiglie il pre e post
nido, e quindi quando sapremo in concreto cosa sarà previsto dal finanziamento, faremo
in merito un’attenta riflessione con i servizi sia in termini organizzativi che pedagogici,
mentre all’attualità, anche sentiti formalmente gli uffici della Regione, nulla risulta circa
l’obiettivo di ridurre i costi a carico delle famiglie. A proposito del livello regionale,
sarebbe utile che fosse operativo - come succede in molte altre realtà - un Tavolo di
confronto tra le varie esperienze e i vari territori, anche allo scopo di esercitare le
competenze proprie delle regioni ai sensi dell’articolo 6 del D. Lgs. 65/2017. Preciso
che questa mia evidenziazione non si riferisce solo all’azione dell’attuale
Amministrazione regionale, una grande difficoltà sta infatti anche nella mancanza di
una legge regionale aggiornata sui servizi 0/3, si noti a questo proposito che l’ultima
legge in materia di nidi di infanzia risale a ben 48 anni fa. La seconda domanda chiede:
“Quale proiezione di sviluppo adottino nel rapporto tra gestione diretta e indiretta,
considerando che gli ampliamenti di offerta ufficialmente deducibili dagli atti pubblici
riguardano la potenzialità tra 1.075 e 1.151 posti nelle strutture in appalto”. In premessa
devo precisare che il numero di posti citato nella domanda si riferisce a quanto segue:
1.075 sono i posti attualmente utilizzati dalle famiglie che si sono iscritte nelle strutture
a gestione indiretta, 1.151 sono il numero di posti sempre messi a disposizione dalla
Città nelle strutture a gestione indiretta, numero al quale si potrà aggiungere essendo
congruente con la capacità delle strutture e sulla base della pressione della domanda.
Quindi non c’è stata e non c’è nessuna previsione di espansione della gestione indiretta,
ma sono stati messi a bando i posti attualmente utilizzati dalle famiglie, cioè 1.075, con
previsione di aumento al numero da sempre reso disponibile, nel caso aumentassero gli
iscritti, proprio in attuazione delle linee di indirizzo già citate che prevedono di non
ridurre la disponibilità dei posti 0/3, e quindi per non togliere la possibilità di sfruttare
tutta la potenzialità nelle strutture a gestione indiretta fino al loro completo utilizzo. La
terza domanda chiede: “Quale valutazione abbiano condotto in merito alla convenienza
e/o all’opportunità di prevedere le esternalizzazioni come dato costante e irreversibile
per i prossimi anni”. Intanto, chiarisco che questi termini “dato costante e irreversibile”
non sono presenti nella delibera di Giunta sull’appalto per i nidi a gestione indiretta,
nella delibera si dichiara che oggi con i dati attuali di risorse umane e finanziarie
illustrati nelle Commissioni non era possibile prevedere l’internalizzazione, e si afferma
sempre nella delibera - che cito testualmente - “È peraltro plausibile che nei prossimi
anni non si verifichino sostanziali mutamenti nella cornice normativa e finanziaria entro
la quale gli Enti Locali stanno gestendo i servizi per l’infanzia”. Per “i prossimi anni” si
intende 3 anni perché l’appalto è previsto per 3 anni, c’è quindi tutto il tempo per
l’Amministrazione che subentrerà di fare valutazioni diverse nel contesto della cornice
normativa e finanziaria che si verrà a creare. Nulla impedisce, magari alle stesse Forze
politiche che nel 2012 hanno deciso di esternalizzare, di prevedere nel programma
elettorale un obiettivo di internalizzazione dei nidi che adesso sono in appalto, tenendo
però conto che i lavoratori impiegati nei nidi in appalto non potranno direttamente
passare negli organici comunali, se non previo concorso come previsto dalle norme.
Detto questo, è indubbio che il sistema integrato pubblico-privato sia una realtà
consolidata e abbia portato nei servizi comunali l’esperienza e le capacità del mondo
cooperativo, aprendo a contributi significativi; e quindi la decisione nella situazione
attuale di confermare la presenza di servizi a gestione indiretta non è solo questione che
riguarda la sostenibilità del servizio, ma tiene anche all’opportunità di affrontare i temi i
sviluppo e di prospettiva con il più ampio contributo di tutti i soggetti che - bisogna
dirlo e riconoscerlo - con professionalità sono disponibili a condividere il lavoro per
affrontare i poderosi cambiamenti socioeconomici e culturali che si preannunciano, e
nel rispetto degli indirizzi già citati dalla delibera del 2019 di mantenere e sviluppare
una consistente esperienza diretta di servizio. In conclusione, pur nella consapevolezza
che è sempre possibile migliorare, ritengo che il lavoro politico e amministrativo fatto
abbia ben tracciato la strada che consentirà a chi amministrerà nei prossimi anni di
affrontare il compito di offrire alla città un servizio plurale, coerente con le aspettative
delle famiglie, soprattutto di quelle che possono trovare nel nido d’infanzia l’occasione
per affrontare le fragilità, e anche per migliorare le condizioni delle donne e madri
lavoratrici non essendo stata ancora raggiunta un’effettiva parità di genere. Si lascia un
servizio che, pur nella grande difficoltà della pandemia, ha saputo reggere offrendo gli
stessi parametri di qualità, come l’offerta del pre e post nido, che non tutte le grandi
città hanno saputo garantire; un servizio che ha visto nella consiliatura attuale
l’assunzione di 204 educatori e insegnanti a tempo indeterminato a fronte dei 131 della
consiliatura precedente, che ha assunto a tempo determinato nel corrente anno scolastico
circa 500 unità di personale, che nell’anno scolastico 2021 ha speso oltre 9 milioni di
euro in più di interventi straordinari per consentire la ripresa in presenza e contrastare
l’emergenza Covid, ma si lascia anche una buona prospettiva di sviluppo nel quadro di
un sistema integrato che è condizione per perseguire un obiettivo di universalità di
offerta, soprattutto pensando alla fascia 0/3 anni, così come espresso negli indirizzi
approvati nella più volte citata deliberazione consiliare, che mi auguro possano trovare
continuità nella prossima Amministrazione. Grazie, Presidente.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. Io accetto l’offerta di replica intanto per ringraziare le Consigliere
che sono intervenute, sia della Maggioranza che dell’Opposizione, a conferma che il
tema è veramente importante e non ci sono dubbi sul valore di questo segmento di età
dal punto di vista dell’educazione e della formazione; mi spiace che la Consigliera
interpellante abbia posto delle domande ma poi in realtà ne voleva porre altre, forse non
ho ben capito io... però non ho mai detto che questa Amministrazione vuole confermare
l’offerta e vuole rimanere a quella percentuale. Le linee di indirizzo prevedono
l’espansione dell’offerta, prevedono che in mancanza di risorse economiche e di
strumenti... che non si vada sotto quella percentuale, questo dicono. Quindi, nella
domanda si citava “Individua la copertura a gestione diretta attuale del 14,8%”, io ho
dichiarato che questa percentuale sarà rispettata nel senso che non scenderemo, non nel
senso che non si vuole aumentare l’offerta. E poi, riguardo alla richiesta di parlare... di
come si è integrato il servizio pubblico e privato nella prospettiva delle linee di indirizzo
con il lavoro comune, con la formazione, ecco... questo io non l’ho inteso collegato
direttamente a quest’interpellanza, però ci sono tante interpellanze in cui di questo ho
dato conto e anche in Commissioni, ho parlato più volte dei gruppi di lavoro che si sono
creati all’interno dei Servizi Educativi che comprende anche tutti i gestori, che hanno
lavorato insieme durante la pandemia anche per concordare le misure della ripresa, che
hanno progettato e realizzato corsi di formazione anche comuni nell’ottica 0/6, quindi
questo è un lavoro che non si è fermato, è stato rallentato, questo sì, perché abbiamo
avuto con la pandemia molte priorità, ma non si è fermato e siamo andati persino avanti
con proposte di un sistema di valutazione del sistema 0/6, quindi davvero non si pensi
che questa parte delle linee di indirizzo sia stata trascurata, anzi, devo ringraziare tutto il
personale perché nonostante le difficoltà c’è stato veramente un grandissimo impegno,
quindi colgo anche quest’occasione per fare questo ringraziamento. Grazie.

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