Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Se può dire al Sistema Informativo di farci vedere anche quando ci siamo segnati così possiamo segnarci di sprenotarci, mi scusi il neologismo. Allora, io non mi addentro, sono assolutamente d’accordo con l’Assessore rispetto all’ultimo ragionamento, ormai più che diplomi stiamo parlando di ITS, che sono queste nuove formule, per cui le aziende sono dentro la fondazione che immagina la possibilità di creare figure professionali che troveranno un posto di lavoro. Sono figure, però, oggettivamente iperspecializzate che funzionano, è molto simile al modello duale tedesco e sono d’accordo con lei; però, alla luce della sua osservazione, mi auguro che lei sappia, in sede di ANCI, attraverso la Sindaca Appendino, chiedere al Ministro Brunetta di fare le modifiche necessarie affinché le mancanze che lei ravvisava nel suo intervento rispetto a queste ipotesi del Ministro Brunetta possano trovare compimento. Mi si permetta però sul testo e sulla risposta all’interpellanza di fare alcune osservazioni. Ringrazio l’Assessore, che mi ha fornito prima e precedentemente il testo, per cui ho potuto approfondirlo. Certo è che il numero di profili amministrativi categoria C, 1.687, sapere che ne abbiamo 282 che hanno una laurea vecchio ordinamento o magistrale triennale, che ad oggi l’Amministrazione immagina solo 19 posti, Assessore, è oggettivamente un pugno allo stomaco. Perché lo dico? Perché sono persone che in alcuni casi sono state già assunte in categoria C con una laurea e che sono persone che tante volte hanno immaginato..., io ne conosco alcune, che hanno immaginato di utilizzare la loro formazione, la loro competenza, invece che metterla al servizio del privato, ma di metterla al servizio dell’Ente Pubblico, e questo secondo me è uno dei gesti più belli che si possa fare se si ha voglia di costruire qualcosa, costruire qualcosa di buono per tutti, perché è evidente che lavorare nell’Ente Pubblico ti dà la percezione, sempre che tu continui a tenere alto questo ideale col quale sei stato assunto, ti pare di fare qualcosa che sia per tutta la comunità e non solo per una parte della comunità o solo per un certo tipo di mondo dell’impresa della comunità. 19 posti sono troppo pochi e i tempi dell’integrazione del Piano dei fabbisogni sono tempi sui quali, Assessore, io la prego, nonostante le scadenze che sono tutte prorogate, come lei giustamente ha detto anche rispetto alla prima interpellanza, sono tempi che in qualche modo però dovranno poi vedere un realismo, un realismo dal punto di vista delle figure professionali che in questo momento... di cui noi necessitiamo. E 19 posti sui 282 è oggettivamente decisamente poco, sapendo che - e questi sono dati che mi giungono anche per altri osservatori legati ad altre istituzioni locali - sappiamo che Quota 100 permetterà ad altri soggetti di poter uscire, ad altri soggetti di poter andare in pensione o utilizzare questo strumento per andare in pensione. Ci auguriamo che quanto prima, rispetto al punto 3, l’Amministrazione proceda a dire alle parti sindacali e a far vedere le bozze degli avvisi di selezione relativamente alle procedure di progressione verticale per responsabile tecnico-amministrativo, ma a nostro giudizio questo numero di 19 unità è risibile rispetto al fabbisogno che ha l’Ente. E oltre alle tabelle che lei mi ha giustamente allegato, io penso che sia necessario, anche da questo punto di vista, non contrapporre la necessità di svecchiare l’Amministrazione, come diceva lei, con questi contratti di formazione-lavoro dedicati a giovani che hanno un’età che è necessariamente un aiuto per la nostra Pubblica Amministrazione, pensiamo a tutto il tema delle nuove tecnologie, pensiamo a tutto il tema che non è soltanto multimediale, ma anche nell’aver studiato nuovi processi e nuove possibilità di soluzione dei problemi per rendere la Pubblica Amministrazione più efficace e più efficiente. Certo, dipende sempre da quale…, come nella vita, da quale dirigente ti trovi, perché tu puoi avere i giovani più brillanti di questa storia, ma se poi a governare è un soggetto che preferisce non rischiare, preferisce non avere problemi, preferisce non portare il suo Settore, la sua Divisione all’eccellenza, questi ragazzi prima o poi andranno via o si appiattiranno su un modus operandi che purtroppo spesso abbiamo potuto notare in alcuni settori della Pubblica Amministrazione. Ma anche qui non mettiamo contro due diritti sacrosanti di chi si è preso un titolo di studio o ce l’ha da quando è stato assunto in Consiglio Comunale e devo dire - e concludo, Presidente - io devo leggerle uno stralcio di una comunicazione che mi è stata mandata, non citerò evidentemente chi me l’ha mandata, ma che mi scrivono con un grande senso di responsabilità e di istituzionalità rispetto all’Ente per cui lavorano: “Siamo contenti che forza lavoro giovane entri in Comune, ma allo stesso tempo molto preoccupati che tali assunzioni pregiudichino a noi che già lavoriamo all’interno dell’Ente e che abbiamo acquisito esperienza e professionalità un percorso di crescita professionale. Sono passati 12 anni dall’ultima selezione pubblica e a fronte di nuovi ingressi con contratto formazione-lavoro teniamo altrettanti ne possano passare”, cioè dipendenti comunali e mi hanno scritto in tanti, mi hanno scritto in quasi 70 persone, che sanno bene che è necessario inserire forze fresche, competenti, capaci, che hanno studiato, con titoli di studio, ma che non vogliono neanche - ho concluso - vedere il loro diritto a una progressione, a una carriera, a un riconoscimento delle loro competenze messo da parte in nome di questo svecchiamento. Io mi auguro che anche su questo, che questo punto, come quello precedente, sia ancora nella vostra agenda di fine consiliatura, ma sia di sicuro nell’agenda della nuova consiliatura che si aprirà dopo ottobre perché questi 19 posti oggettivamente fanno a pugni con qualsiasi logica di sviluppo e incrementazione di competenze e futuro di questo Consiglio Comunale, non solo, ma di questa Amministrazione della Città di Torino. Grazie, Presidente, ho concluso. |