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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2020-02657
"PISTA CICLABILE CONTROVIALE DI CORSO NOVARA: SI SPOSTI IMMEDIATAMENTE LA SEDE ATTUALE" PRESENTATA IN DATA 23 NOVEMBRE 2020 - PRIMO FIRMATARIO PETRARULO.#2+6# - STILO (2021015883) RESPINTA [PMOZ 15883/2021]
Interventi
CARRETTO Damiano
Hanno finito di litigare? Posso intervenire? Grazie. Mah, allora io credo che ci sia un
equivoco di fondo che ormai affrontiamo da cinque anni, ovvero che, quando si parla di
mobilità attiva, la prima cosa a cui si pensa sono le auto; ovvero la reazione delle auto,
degli automobilisti, la sicurezza degli automobilisti e di chi svolta, di chi non svolta
eccetera eccetera, e ogni volta che si progetta o si realizza una pista ciclabile, un
intervento comunque per la mobilità dolce o attiva, come si vuol chiamare, che quindi
deve essere pensata e realizzata a uso e consumo di quella categoria, la prima cosa che
succede in questa città è la protesta di chi: “Eh, ma io ho l’auto; eh, io mo non vedo la
svolta; eh, io… ma di qua, di su e di giù” e credo che sia un errore concettuale molto
forte e credo che, dal punto di vista culturale, sia una battaglia che forse si può dire che
questa Amministrazione non ha vinto, mi ci metto anch’io non l’abbiamo vinta. Non
l’abbiamo vinta perché, purtroppo, in questo consesso, dove dovremmo essere, diciamo,
tutti un po’ più consapevoli del perché si effettuano certe azioni sul territorio, abbiamo
chi, appunto, ragiona ancora nel vecchio modo; quindi l’utilizzatore e l’utente principale
privilegiato della strada è l’automobilista: chi usa l’auto per lavorare, per fare tutto
quello che vuole, però è l’automobilista. Quando invece forse dovremmo riuscire tutti a
capire che non c’è più un’egemonia dell’auto e chi guida, chi va in bici, chi va in
monopattino eccetera eccetera ha la stessa pari dignità delle auto, e così come chiunque
sia un utente della strada è tenuto a rispettare il Codice della Strada, chiunque. Quindi ci
sono delle regole anche per il trasporto merci, sulle bici, sulle auto, sui furgoncini; ci
sono delle regole per il trasporto merci, non è che uno può caricarsi un divano in bici:
viene, probabilmente, fermato dai Vigili che lo sanzionano, perché comunque sia, chi
percorre la strada, deve percorrerla in sicurezza, in sicurezza per sé stesso e per gli altri.
Quindi non facciamo degli esempi che sono campati in aria, nel senso che, se io vedo
qualcuno che viaggia in bici con uno stendino è palese che qualunque Vigile
probabilmente lo multerebbe o comunque sia lo fermerebbe. Quindi non facciamo
paradossi, che sappiamo essere senza senso, perché se no uno può mettersi a citare tutto
il campionario di trasporto merci che avviene con i mezzi, con le automobili o via
dicendo che sono… diciamo, ce n’è. Quindi cerchiamo sempre di ragionare evolvendo
anche il modo di affrontare certi temi. Io credo che, appunto, come il candidato Sindaco
ha pubblicamente dichiarato, le piste ciclabili sotto i viali siano un qualcosa di
trent’anni fa, quarant’anni fa, cinquanta anni fa; le piste ciclabili vanno fatte dal lato del
marciapiede: marciapiede, pista ciclabile, parcheggio, e si devono restringere i
controviali perché restringendo i controviali si diminuisce la velocità, diminuendo la
velocità aumenta la sicurezza. Quindi anche le famose svolte, gli attraversamenti, uno li
fa a velocità minore e quindi con maggiore sicurezza. Quindi iniziamo a ragionare in
quest’ottica; se iniziamo a ragionare tutti in quest’ottica si vedrà che tanti interventi
hanno senso e sono fatti come devono essere fatti. Il problema sta nel comunicarlo, nel
far capire a chi magari non è un soggetto privilegiato, perché si occupa di
Amministrazione Pubblica, il perché certe scelte vengono fatte, perché certe scelte
tecniche vengono fatte. Quindi io invito sempre tutti a spostare in avanti il limite, non
cercare sempre di arretrare e di tornare alle concezioni… e a come si pensava la città
negli anni ’70 o negli anni ’80 perché se no non si va avanti, si torna indietro e tornare
indietro non è mai un bene. Grazie.

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