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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2020-02657
"PISTA CICLABILE CONTROVIALE DI CORSO NOVARA: SI SPOSTI IMMEDIATAMENTE LA SEDE ATTUALE" PRESENTATA IN DATA 23 NOVEMBRE 2020 - PRIMO FIRMATARIO PETRARULO.#2+6# - STILO (2021015883) RESPINTA [PMOZ 15883/2021]
Interventi
PETRARULO Raffaele
Questa, Presidente… speriamo di fare almeno due voti, Federica, perché sarebbe
importante. No, questa è stata approfondita perché, come diceva il Presidente Malanca,
giustamente… approfondita il 27 gennaio 2021, 26 maggio 2021. Proprio perché è stata
approfondita e abbiamo fatto il sopralluogo anche sulla pista ciclabile di corso Novara,
diciamo a chi ascolta e a chi rimarrà poi naturalmente nella decisione dell’Aula: la pista
di corso Novara, che c’è in questa mozione in cui si chiede lo spostamento… quindi da
dove adesso è attaccata al marciapiede, a fianco al viale alberato, così com’è tutto il
tratto che va da via Bologna fino a piazza Baldissera, perché, per chi ci ascolta, tutto il
tratto viaggia a fianco al viale alberato, senza andare ad incidere il viale alberato, invece
nel tratto tra via Bologna e corso Palermo-via Aosta è stato fatto a fianco al
marciapiede, andando quindi… in doppio senso naturalmente, perché se no non bastava
un senso solo, in doppio senso, dove ci sono più vie che subentrano sul controviale,
dove la visibilità, dettata sia dai bidoni sia dalle auto che vengono parcheggiate in
prossimità, dà un senso non dico di insicurezza soggettiva, una insicurezza oggettiva - ci
sono stati già degli incidenti quindi non è che stiamo raccontando barzellette -, anche
perché, come dice qualcuno, la faccio tutti i giorni, l’attraverso tutti i giorni, quindi certe
volte la bellezza di essere Consiglieri e di vivere in una certa zona e poi andare a fare
una mozione o un’interpellanza, ti fa anche essere quello che ha visto, non solamente
quello che recepisce quello che dice la gente, che ha recepito. Ci sono dei cittadini che
hanno fatto una petizione, Roberto; alcune signore del…, alcune attività sul posto. Io…,
quando abbiamo fatto il sopralluogo, chi c’era? C’era anche il Presidente Mensio, che
oggi è assente purtroppo, però lui l’ha vista quella e aveva dato come giustificazione,
me lo ricordo bene, che sia oggi un’interessenza di far sì che la pista ciclabile corra a
fianco al marciapiede per poter poi usufruire molto meglio di quelli che sono i servizi
dei negozi e delle attività vicine. Cosa giusta, vista in un’ottica di mobilità, cosa che va
in una discrasia pazzesca per quello che poi è stato il progetto che è stato poi presentato
su quella che vi è in piazza Arbarello, su corso Siccardi, dove la pista ciclabile viaggia
sul centro. Ecco perché c’è questa mozione, al che abbiamo detto: “Ma la periferia a
Nord di Torino, sempre perché è Barriera naturalmente, deve sempre essere quella in
cui tutti si fanno naturalmente belli, passano tutti quanti e poi alla fine la portano in una
maniera diversa, oppure il centro ha una prerogativa naturalmente diversa da quella che
è la Barriera di Milano?”. Non solo, i commercianti di quel tratto di via, quelle attività
artigianali, quelle autocarrozzerie, quella di Bosch e via discorrendo, hanno il diritto di
poter far entrare i loro clienti in santa pace e in sicurezza oppure, come spesso sta
avvenendo adesso, che qualcuno passa, viene bloccata la pista ciclabile con il furgone
che sta sulla pista ciclabile? Cosa che non dovrebbe succedere, ci mancherebbe, però
anche questo sta succedendo. Ovvero, questo discorso di andare a farla a fianco, che io
avevo già detto a suo tempo, perché è partito già tutto da prima, è partito da una
interpellanza, è partito da delle segnalazioni, quando erano in corso i lavori, quindi uno
dice: “Ma Petrarulo tu oggi vai e cerchi di spostare”, sì cerco di spostare perché il male
minore è quello di far sì di dare una continuità; chi la vede… cioè, perché qui dobbiamo
capire una cosa, le piste ciclabili a me piacciono, non è che io sono uno di quelli a cui
non piacciono le piste ciclabili. Una pista ciclabile… io invito veramente molti di voi ad
andare a vedere come sono fatte in Emilia Romagna; non è come qua. In Emilia
Romagna le città (incomprensibile) sinistra, quindi va benissimo, ma fatte bene. Cioè,
invece qui abbiamo fatto delle piste ciclabili che viaggiano a fianco ai dehors, bloccano
i dehors - via Nizza è una di quelle celeberrime - e poi noi abbiamo, invece, dove c’è da
fare una cosa che è fattibile, era solo da fare…, perché poi è fatta con due strisce per
terra, noi invece cosa facciamo? Tutto il tratto, e il tratto è stato fatto anche dopo, da via
Cigna a piazza Baldissera, fatto dopo, lì si fa a fianco al viale alberato, invece il tratto
precedente, in (incomprensibile), no, si deve fare a fianco all’autostrada. Allora, a
questo punto, tanto, parlare e spiegare non serve, abbiamo fatto sempre quello che
vogliamo, quindi quando si ha l’ottusità di non capire che certe volte riconoscere un
errore vuol dire essere intelligenti e qui io reputo che la continuità di quello…, la
maggioranza del tratto stradale deve far sì che chi l’ha visto deve capire che non può
essere fatto diversamente, allora, a questo punto, se invece c’è l’ottusità di dire: “Quello
che facciamo è giusto o quello che ho fatto è giusto”, perfetto, bocciamola, bocciatela,
non è quello che mi interessa, di sicuro chi abita lì saprà almeno… dice: “Almeno
qualcuno ci ha tentato a far sì che forse qualche incidente nel futuro non succederà”,
sperando che non siano incidenti gravi e/o, fra virgolette, “mortali” sui monopattini, che
girano vicino alle vie che si intersecano, perché a quel punto io non è che mi lavo le
mani, e sono Ponzio Pilato, io ho la coscienza a posto, qualcun altro poi dopo ci dovrà
pensare, perché non è il caso, eh. Grazie.

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