Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. La persona citata nell’interpellanza è conosciuta dal Servizio dal febbraio 2020. Incontrato in Porta Palazzo, in precedenza era stato ospite della struttura di accoglienza rivolta ai migranti nell’ambito del programma “Emergenza Nord-Africa”. In alcune occasioni, prima della pandemia, il signore in questione ha accettato l’accompagnamento presso una struttura di accoglienza, ma non vi ha fatto ritorno la notte successiva. È molto difficile avere un dialogo costruttivo con lui, e non solo per le barriere linguistiche e culturali. Alcuni mesi fa, in collaborazione con i Vigili Urbani, gli si è proposto l’accompagnamento ad effettuare lo screening rinofaringeo, ma il signore ha rifiutato di effettuarlo. Rispetto a tutte le situazioni di fragilità che stazionano nella piazza e nelle vie limitrofe, gli operatori professionali dei servizi di strada diurni e notturni attuano un costante monitoraggio, pronti a cogliere le disponibilità delle persone ad accettare aiuto e una possibile collocazione presso le strutture per persone senza dimora della Città. In casi estremi, qualora gli operatori ravvisino situazioni di rischio sanitario o di pericolo, richiedono l’intervento dei Servizi preposti all’emergenza sanitaria e all’ordine pubblico, a tutela sia della persona in stato di marginalità, sia della popolazione che abita il territorio. Diversi sono stati gli interventi, anche congiunti con il Nucleo di Polizia Municipale, che hanno permesso di inserire temporaneamente in struttura di accoglienza e/o fare ricorso a cure mediche presso ospedali cittadini alcune delle persone che stazionano nella zona oggetto dell’interpellanza. Nel pieno rispetto della privacy delle persone in difficoltà che gravitano nei pressi della Galleria Umberto I, risulta tuttavia evidente come le loro situazioni non possano essere affrontate con i soli strumenti a disposizione dei Servizi Sociali e dei Vigili Urbani; risulta indispensabile disporre di interventi integrati con i Servizi Specialistici Sanitari, in particolare dei Dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze, per poter attivare progetti di cura e inclusione davvero efficaci. Al fine di implementare e sviluppare la collaborazione con tutti gli Enti istituzionali e del Terzo Settore a tutela delle persone in condizioni di estrema marginalità, e in particolare con i Servizi Sanitari Specialistici, si sta predisponendo, su coordinamento della Prefettura, la definizione di uno specifico Protocollo d’Intesa tra la Città di Torino, la Regione, la Città Metropolitana, l’Azienda Sanitaria Città di Torino, Arcidiocesi, Caritas e Fio.PSD. Tale protocollo permetterà di rafforzare la messa a sistema degli interventi cittadini integrati in favore della popolazione senza dimora in stato di grave emarginazione. In specifico, la Città ha richiesto che l’Azienda Sanitaria possa rinnovare la propria disponibilità a progettare interventi integrati, con l’obiettivo di contattare direttamente in strada le persone che manifestano importanti problematiche di salute mentale e di dipendenza, e promuovere percorsi di uscita dalla condizione di precarietà. Tale modalità di lavoro congiunto, già sperimentato con efficacia ed ottimi risultati attraverso l’attività del Servizio StraDoc, promosso dalla Città nell’ambito del progetto realizzato con il Fondo Sociale Europeo PON Inclusione, risulta attualmente sospeso e in attesa di conferma da parte dell’Azienda Sanitaria. Grazie. |