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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2021-00267
LA SITUAZIONE NON E' ACCETTABILE.?GALLERIA UMBERTO I. NON SI PUO NASCONDERE LA POLVERE SOTTO LO ZERBINO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie. La persona citata nell’interpellanza è conosciuta dal Servizio dal febbraio 2020.
Incontrato in Porta Palazzo, in precedenza era stato ospite della struttura di accoglienza
rivolta ai migranti nell’ambito del programma “Emergenza Nord-Africa”. In alcune
occasioni, prima della pandemia, il signore in questione ha accettato
l’accompagnamento presso una struttura di accoglienza, ma non vi ha fatto ritorno la
notte successiva. È molto difficile avere un dialogo costruttivo con lui, e non solo per le
barriere linguistiche e culturali. Alcuni mesi fa, in collaborazione con i Vigili Urbani,
gli si è proposto l’accompagnamento ad effettuare lo screening rinofaringeo, ma il
signore ha rifiutato di effettuarlo.
Rispetto a tutte le situazioni di fragilità che stazionano nella piazza e nelle vie limitrofe,
gli operatori professionali dei servizi di strada diurni e notturni attuano un costante
monitoraggio, pronti a cogliere le disponibilità delle persone ad accettare aiuto e una
possibile collocazione presso le strutture per persone senza dimora della Città. In casi
estremi, qualora gli operatori ravvisino situazioni di rischio sanitario o di pericolo,
richiedono l’intervento dei Servizi preposti all’emergenza sanitaria e all’ordine
pubblico, a tutela sia della persona in stato di marginalità, sia della popolazione che
abita il territorio. Diversi sono stati gli interventi, anche congiunti con il Nucleo di
Polizia Municipale, che hanno permesso di inserire temporaneamente in struttura di
accoglienza e/o fare ricorso a cure mediche presso ospedali cittadini alcune delle
persone che stazionano nella zona oggetto dell’interpellanza. Nel pieno rispetto della
privacy delle persone in difficoltà che gravitano nei pressi della Galleria Umberto I,
risulta tuttavia evidente come le loro situazioni non possano essere affrontate con i soli
strumenti a disposizione dei Servizi Sociali e dei Vigili Urbani; risulta indispensabile
disporre di interventi integrati con i Servizi Specialistici Sanitari, in particolare dei
Dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze, per poter attivare progetti di cura e
inclusione davvero efficaci. Al fine di implementare e sviluppare la collaborazione con
tutti gli Enti istituzionali e del Terzo Settore a tutela delle persone in condizioni di
estrema marginalità, e in particolare con i Servizi Sanitari Specialistici, si sta
predisponendo, su coordinamento della Prefettura, la definizione di uno specifico
Protocollo d’Intesa tra la Città di Torino, la Regione, la Città Metropolitana, l’Azienda
Sanitaria Città di Torino, Arcidiocesi, Caritas e Fio.PSD. Tale protocollo permetterà di
rafforzare la messa a sistema degli interventi cittadini integrati in favore della
popolazione senza dimora in stato di grave emarginazione. In specifico, la Città ha
richiesto che l’Azienda Sanitaria possa rinnovare la propria disponibilità a progettare
interventi integrati, con l’obiettivo di contattare direttamente in strada le persone che
manifestano importanti problematiche di salute mentale e di dipendenza, e promuovere
percorsi di uscita dalla condizione di precarietà. Tale modalità di lavoro congiunto, già
sperimentato con efficacia ed ottimi risultati attraverso l’attività del Servizio StraDoc,
promosso dalla Città nell’ambito del progetto realizzato con il Fondo Sociale Europeo
PON Inclusione, risulta attualmente sospeso e in attesa di conferma da parte
dell’Azienda Sanitaria. Grazie.

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