Interventi |
SCANDEREBECH Federica Sì, certo, grazie. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, è stato un finale con suspense, pensavo anch'io ci fosse seguito ed ero attenta nell'ascoltare il seguito, mi ha lasciato un po’, appunto, di suspense e interdetta perché vede, Assessore, io il ricordo che ho del Parco del Valentino e di quando ero piccola e bambina era quello dei miei nonni che mi portavano a vedere questa fauna bellissima che c'era al Valentino e io gioivo in qualità di bambina nel vedere tutte queste paperelle, tutte queste bellezze faunistiche che la città offriva e che offriva anche il laghetto del giardino roccioso del Valentino. Questo è un ricordo bellissimo che ho dei miei compianti nonni e sarà un ricordo indelebile. Un ricordo che purtroppo i nostri…, invece… se le mie amiche che hanno dei bambini portano i loro bambini a visitare l’attuale laghetto non hanno lo stesso ricordo che la sottoscritta ha di quell'area. Quindi per questo motivo mi sono domandata e mi sono preoccupata delle specie presenti nel nostro Parco del Valentino e nel nostro laghetto e mi sono domandata in che maniera la Città potesse intervenire. Ho citato nel testo dell'interpellanza il Regolamento sulla tutela degli animali, il 320, e non sfugge ai più, interventi che l'Assessore Unia anni fa aveva svolto con dichiarazioni anche accese, anche in contrasto con la Sindaca Appendino, che oltre nostra Sindaca è Sindaca della Città Metropolitana e aveva sottoscritto questo protocollo della Città Metropolitana che andava nella direzione della legge regionale che, appunto, faceva emergere problematiche di una contaminazione eccessiva di nutrie nell'ambiente e sulle sponde fluviali del nostro Po. Quindi non sfugge ai più questo contrasto che c'era stato anni fa e non sfugge ai più quanto l'Assessore si è dibattuto per valorizzare questa colonia di nutrie all’interno del laghetto del giardino roccioso. Mi sarebbe piaciuto che questo stesso Assessore con così tanta forza e determinazione si fosse interessato anche per tutta l'altra fauna che così tanto popolava il nostro parco, polmone principale di verde del centro della città. Mi spiace che questa risposta arrivata oggi non sia andata nella direzione di soddisfarmi e di rendermi un minimo serena sul ripopolamento di queste specie faunistiche nel nostro parco, demandando interamente il fatto che la competenza è della Città Metropolitana. A sto punto allora non ci rimarrà che ripresentare la stessa interpellanza anche in Città Metropolitana per capire in che maniera si possa veramente incidere per riavere un parco che sia alla portata della gioia di tutti i bambini che potrebbero riandare a rivedere tutte queste specie sempre meno presenti nel nostro, purtroppo, parco. Qua sinceramente chiudo e concludo perché non ho avuto le risposte che mi aspettavo, non ho avuto risposte che vanno nella direzione, ad esempio, di spiegare in che maniera lo stesso Comune crea appelli verso la Città Metropolitana, verso la stessa Sindaca che ci governa per far sì che questa popolazione faunistica possa, appunto, ripopolare il nostro parco. Non c'è stato alcun passaggio nella risposta dell'interpellanza, di ciò. Chiaramente mi rimane la preoccupazione invece di quanto dichiarato del disturbo che le nutrie possono provocare invece all'allontanamento di altre specie animali e quindi dichiarato anche a verbale. Credo che un minimo l’Amministrazione possa incidere sopra il nostro parco principale torinese e centrale nel dare degli input politici anche di riorganizzazione degli spazi interni. Penso che questo sia principalmente competenza comunale e non della Città Metropolitana. Quindi riversare il tutto dicendo che è sola competenza della Città Metropolitana mi sembra superficiale, alquanto superficiale. Ho concluso, grazie. |