Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all'interpellanza successiva, che è la numero meccanografico 202100207, verificando la presenza della Consigliera Scanderebech. È ancora con noi qui? SCANDEREBECH Federica Sì, certo, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto, allora l'Assessore Unia anche. Ne do lettura: “Germani reali e folaghe, svassi, gallinelle d'acqua, anatre, alzavole, morette, marzaiole, fischioni e moriglioni del Valentino che fine hanno fatto?” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata dalla Consigliera Scanderebech in data 14 aprile del 2021. Do subito la parola all'Assessore Unia per la risposta, grazie. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera Scanderebech. Questa interpellanza sostanzialmente domanda informazioni in merito alla fauna selvatica che popola il Parco del Valentino e sulle competenze della Città in merito alla sua tutela. Premetto innanzitutto che l'Area Verde nella nota pervenutami puntualizza che la tematica relativa alla tutela dell’avifauna selvatica è di competenza della Città Metropolitana e non del Comune di Torino, pertanto gli uffici del Verde Pubblico non si occupano della gestione della fauna del parco. Preciso, inoltre, che la scheda citata nel testo dell'interpellanza presente sul sito web del Verde Pubblico di Città di Torino alla voce Avifauna parla di: “Possibilità di osservare alcune specie di uccelli, che di norma popolano le sponde fluviali nel tratto cittadino”, ma ovviamente queste possono variare a seconda di dinamiche stagionali, climatiche legate alla presenza dell'uomo che ovviamente non dipendono dalle attività dei tecnici comunali. Pertanto quanto viene riportata nel sito è da intendersi solo a titolo esemplificativo. Premesso ciò, però, passo a dar lettura della relazione che mi è stata inviata invece dall'ente competente, ovvero il Servizio Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana di Torino, il cui dirigente, dottor Mario Lupo, comunica quanto segue: Punto 1, la competenza circa la tutela e gestione della fauna selvatica è attribuita alla Legge 157/92 alle Regioni e alle Province. In particolare in Piemonte, con la Legge Regionale 23/2015, la Regione ha delegato ogni funzione relativa alla gestione della fauna selvatica alle Province e alle Città Metropolitane. I Comuni non hanno pertanto alcuna competenza specifica in ordine di attività di censimento, tutela o contenimento della fauna selvatica; Punto 2, della risposta del dottor Lupo: “A livello ornitologico i primi censimenti degli uccelli acquatici in Italia sono stati svolti dal 1975 con una certa sistematicità come parte del progetto IWC. I censimenti vengono effettuati solo a gennaio in un'unica data a livello nazionale, periodo nel quale sono ultimati i movimenti migratori post nuziali e ancora non sono iniziati quelli prenuziali”. Poi i dati ufficiali di censimento dell'Avifauna del Comune di Torino sono presenti nell'atlante dei nidificanti urbani di Maffei, Pulcher, Rolando e Carisio del 2001 con date risalenti all’89-99, quindi scarsamente aggiornati; Punto 4 della risposta: i censimenti delle specie avifaunistiche vengono effettuati da organismi scientifici. In Piemonte è attivo il Gruppo “Studi Ornitologici Piemontesi” che effettua, tramite propri soci formati da ISPRA, censimenti su transetti definiti in periodo invernale come da protocollo IWC, il laghetto del Valentino non risulta incluso fra i transetti oggetto di indagine. Tuttavia il tratto urbano del Fiume Po, che può includere anche il sito in oggetto dell'interpellanza, è oggetto di osservazioni continuative da parte del Gruppo EBN Torino Birdwatching, che nel corso di sette anni di osservazione pubblicate fino al 2012, ha verificato un costante incremento delle specie censite. La mancata osservazione nel periodo primaverile di alcune specie faunistiche può dipendere dal fatto che queste sono impegnate nella nidificazione, ragione per cui sono meno contattabili. Ciò non significa necessariamente che vi sia un abbandonato del sito. La presenza di una colonia di nutrie al Parco del Valentino potrebbe certamente rappresentare un elemento di disturbo dell’Avifauna presente. Per tale ragione la Città Metropolitana, in convenzione con la Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino, ha condotto nel 2019 un'attività di cattura e sterilizzazione chirurgica delle femmine di questi mammiferi presenti nel sito. A seguito di tale attività il numero di nutrie osservate è andato a decrescere a causa di mortalità conseguente agli interventi, mancata riproduzione o allontanamento spontaneo della colonia. La tutela delle specie ornitiche si attua prevalentemente tramite una tutela degli habitat, che certamente presso il Parco del Valentino non sono stati oggetto di alterazione recente, tramite il divieto di prelievo venatorio non esercitabile nel contesto in esame che è un’oasi faunistica ai sensi del Piano Faunistico Venatorio Provinciale e tramite il contenimento delle specie alloctone che possono interferire sfavorevolmente con la riproduzione degli uccelli. Contenimento che è stato praticato tramite sterilizzazione, appunto, delle nutrie presenti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Ha concluso, Assessore? UNIA Alberto (Assessore) Sì, se vuole aggiungo qualcos'altro, ma ho finito. FERRERO Viviana (Vicepresidente) No, no, se vuole aggiungere, tanto abbiamo tempo perché non ci saranno le interpellanze successive. UNIA Alberto (Assessore) No, no, ho finito, ho finito, a posto. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Ho capito. Allora, passo la parola alla Consigliera… La ringrazio, mi scusi, e passo la parola alla Consigliera Scanderebech, grazie. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, è stato un finale con suspense, pensavo anch'io ci fosse seguito ed ero attenta nell'ascoltare il seguito, mi ha lasciato un po’, appunto, di suspense e interdetta perché vede, Assessore, io il ricordo che ho del Parco del Valentino e di quando ero piccola e bambina era quello dei miei nonni che mi portavano a vedere questa fauna bellissima che c'era al Valentino e io gioivo in qualità di bambina nel vedere tutte queste paperelle, tutte queste bellezze faunistiche che la città offriva e che offriva anche il laghetto del giardino roccioso del Valentino. Questo è un ricordo bellissimo che ho dei miei compianti nonni e sarà un ricordo indelebile. Un ricordo che purtroppo i nostri…, invece… se le mie amiche che hanno dei bambini portano i loro bambini a visitare l’attuale laghetto non hanno lo stesso ricordo che la sottoscritta ha di quell'area. Quindi per questo motivo mi sono domandata e mi sono preoccupata delle specie presenti nel nostro Parco del Valentino e nel nostro laghetto e mi sono domandata in che maniera la Città potesse intervenire. Ho citato nel testo dell'interpellanza il Regolamento sulla tutela degli animali, il 320, e non sfugge ai più, interventi che l'Assessore Unia anni fa aveva svolto con dichiarazioni anche accese, anche in contrasto con la Sindaca Appendino, che oltre nostra Sindaca è Sindaca della Città Metropolitana e aveva sottoscritto questo protocollo della Città Metropolitana che andava nella direzione della legge regionale che, appunto, faceva emergere problematiche di una contaminazione eccessiva di nutrie nell'ambiente e sulle sponde fluviali del nostro Po. Quindi non sfugge ai più questo contrasto che c'era stato anni fa e non sfugge ai più quanto l'Assessore si è dibattuto per valorizzare questa colonia di nutrie all’interno del laghetto del giardino roccioso. Mi sarebbe piaciuto che questo stesso Assessore con così tanta forza e determinazione si fosse interessato anche per tutta l'altra fauna che così tanto popolava il nostro parco, polmone principale di verde del centro della città. Mi spiace che questa risposta arrivata oggi non sia andata nella direzione di soddisfarmi e di rendermi un minimo serena sul ripopolamento di queste specie faunistiche nel nostro parco, demandando interamente il fatto che la competenza è della Città Metropolitana. A sto punto allora non ci rimarrà che ripresentare la stessa interpellanza anche in Città Metropolitana per capire in che maniera si possa veramente incidere per riavere un parco che sia alla portata della gioia di tutti i bambini che potrebbero riandare a rivedere tutte queste specie sempre meno presenti nel nostro, purtroppo, parco. Qua sinceramente chiudo e concludo perché non ho avuto le risposte che mi aspettavo, non ho avuto risposte che vanno nella direzione, ad esempio, di spiegare in che maniera lo stesso Comune crea appelli verso la Città Metropolitana, verso la stessa Sindaca che ci governa per far sì che questa popolazione faunistica possa, appunto, ripopolare il nostro parco. Non c'è stato alcun passaggio nella risposta dell'interpellanza, di ciò. Chiaramente mi rimane la preoccupazione invece di quanto dichiarato del disturbo che le nutrie possono provocare invece all'allontanamento di altre specie animali e quindi dichiarato anche a verbale. Credo che un minimo l’Amministrazione possa incidere sopra il nostro parco principale torinese e centrale nel dare degli input politici anche di riorganizzazione degli spazi interni. Penso che questo sia principalmente competenza comunale e non della Città Metropolitana. Quindi riversare il tutto dicendo che è sola competenza della Città Metropolitana mi sembra superficiale, alquanto superficiale. Ho concluso, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, ringrazio la Consigliera Scanderebech. |