Interventi |
IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti e tutte. Oggi proponiamo al Consiglio la nuova delibera inerente il progetto in deroga sito in corso Bramante. Abbiamo già analizzato in Commissione le motivazioni che ci hanno portato a questo ulteriore provvedimento, che sintetizzo partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato la precedente delibera di deroga e tutti i provvedimenti autorizzativi connessi. Il Consiglio di Stato ha rilevato - e cito le testuali parole della sentenza - che: “L’Amministrazione, seppure abbia posto in essere un accurato procedimento, ha evidenziato l’oggettivo stato di degrado dell’edificio da dismettere, ma non ha motivato sullo stato di degrado dell’area su cui l’edificio è inserito”. Quindi, la criticità rilevata non consiste nel non aver correttamente motivato la deroga per quanto riguarda l’edificio dismesso e degradato, ma consiste nell’affermare che la motivazione non è sufficiente a concretare la fattispecie astratta prevista dalla norma, che richiede la presenza di un’area degradata. Il Consiglio di Stato ha chiaramente sottolineato che l’Amministrazione può riesercitare il proprio potere, motivando nuovamente ed esaurientemente sulla presenza di un’area degradata e non solo dell’edificio degradato. La società Esselunga, alla luce di quanto detto prima, ha manifestato l’interesse alla rinnovazione del procedimento e ha sollecitato il Comune ad esprimersi nuovamente rispetto a questa deroga. Il tema è quindi, come ben espresso dalla richiesta del Consiglio di Stato, motivare ulteriormente sia l’area degradata e sia l’edificio, il degrado dell’edificio, che ricordo essere un edificio di circa 20.000 metri quadri, che occupa gran parte dell’area in questione. Nella previsione del vigente Piano Regolatore l’area si inserisce in una Zona Urbana di Trasformazione denominata “Ambito 12.10 Bruno 1”. La predetta zona di trasformazione non può essere più trasformata, come da previsione del PRG vigente, in quanto nel corso degli anni sono intervenute delle trasformazioni legate, ad esempio, alla costruzione di sottoservizi funzionali alle attività delle Ferrovie dello Stato. L’area è stata oggetto, nella precedente Amministrazione, di una proposta di modifica al PRG mediante l’approvazione del PRUSA in corso Bramante, in cui era già previsto l’insediamento di una superficie commerciale maggiore rispetto a quella prevista dalla nostra proposta di deroga. La nostra Amministrazione ha revocato la delibera del PRUSA che, ricordo, anch’essa era stata oggetto di ricorso da parte dell’attività commerciale limitrofa. L’aspetto, quindi, da considerare è che l’area in questione, in cui insiste l’edificio, è da riqualificare. Gli aspetti che concorrono a definire l’area degradata sono sinteticamente l’esistenza di aree marginali e incompiute del sito, in particolare tra il retro del fabbricato e il confine della ferrovia. Come scritto in delibera, la cesura urbana costituita dalla linea ferroviaria tuttora in esercizio, la perdita nel tempo di attività economiche e sociali non hanno mai favorito l’avvio di significative azioni generali di riqualificazione di quest’area, che a tutti gli effetti rappresenta uno spazio irrisolto e marginalizzato, che si presta a utilizzi impropri che hanno più di una volta richiesto l’azione delle Forze dell’Ordine e anche specifici interventi pubblici per la raccolta di rifiuti e macerie abbandonate. Tutto ciò contribuisce a generare condizioni di insicurezza soprattutto per gli abitanti degli edifici circostanti. Altra importante motivazione che identifica sia l’edificio, ma anche l’area come degradata è dovuta al fatto che, se non si recupera, riqualifica e rifunzionalizza l’edificio, ormai dismesso da più di 20 anni, è lecito supporre che tutto ciò comporterà chiaramente un progressivo e irreversibile aggravio del degrado di quell’area di città. Il progetto in deroga quindi, oltre a proporre una riqualificazione dell’edificio, riqualifica l’area attraverso opere di urbanizzazione a proprie spese del proponente, per circa 2.315.000 euro, che riguardano in sintesi: una ricucitura dal punto di vista viario, pedonale e ciclabile, che consiste in nuovi spazi, percorsi pedonali e ciclabili, tra l’altro proposti in un’area più allargata rispetto all’intervento; la sistemazione dell’area esterna verde con nuove piantumazioni di alberature e la riqualificazione di sistema della mobilità dell’area; l’eliminazione di barriere architettoniche; la riduzione dei parcheggi su strada; la maggiore disponibilità di posti auto assoggettati all’uso pubblico nell’interrato dell’edificio in progetto, oltre alla bonifica dei terreni e alla bonifica dell’amianto presente nel sito. Presidente, mi permetto anche di illustrare un emendamento che va a sostituire un paragrafo a pagina 9, alla riga 14, in cui abbiamo inserito un’ulteriore specifica tecnica. Posso leggere l’emendamento, il paragrafo da sostituire e il paragrafo sostituito? IARIA Antonino (Assessore) Grazie. Come ho detto prima, a pagina 9, alla riga 14, proponiamo la sostituzione del seguente paragrafo: “In attuazione delle citate norme di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di Trasformazione e su tutti gli edifici esistenti, non coerenti con le trasformazioni previste dal Piano, sono ammessi unicamente interventi fino al restauro e risanamento conservativo, senza cambio di destinazione d’uso. L’intervento proposto risulta, pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal P.R.G.”. A questo sostituiamo... questo paragrafo con il seguente: “In attuazione delle citate norme di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di Trasformazione su tutti gli edifici esistenti, non coerenti con le trasformazioni previste dal Piano, sono ammessi unicamente interventi fino al restauro e risanamento conservativo, senza cambio di destinazione d’uso” e aggiungiamo: “nonché interventi che prevedono anche la ristrutturazione edilizia.”. Poi il paragrafo prosegue: “L’intervento proposto, che prevede anche il cambio d’uso, risulta, pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal P.R.G.”. Grazie Presidente, io avrei concluso. IARIA Antonino (Assessore) No, grazie, sarò molto più breve. Rispetto alla legittimità dell’atto amministrativo, ricordo che prima del Consiglio di Stato c’è stata una pronuncia del TAR, che ha dato ragione al Comune su tutti gli aspetti della proposta di strumento in deroga che era stata fatta anni fa. Riguardo, appunto, alla sentenza del Consiglio di Stato, io l’ho letta apposta per fa rilevare che la sentenza del Consiglio di Stato non è entrata nel merito delle motivazioni per cui abbiamo attuato la proposta di deroga, ma ha fatto rilevare che, per quanto riguarda, appunto, gli articoli del Decreto Sviluppo, bisogna motivare adeguatamente anche l’area degradata, cosa che stiamo facendo con questa delibera. Riguardo anche alla proposta progettuale, la proposta progettuale non è solo il recupero dell’edificio, che tra l’altro, come ho detto prima, è un edificio di notevoli dimensioni, ma anche un disegno urbano dell’area che va a migliorare sicuramente la zona dal punto di vista delle infrastrutture viarie, come ho già detto prima, quindi anche proporre un disegno urbanistico dell’area che va sicuramente a riqualificare la zona. Grazie, Presidente. |