Interventi |
LO RUSSO Stefano Brevemente. Come abbiamo già avuto modo di dire in Commissione, continuiamo a rilevare gli estremi della inidoneità della procedura scelta da questa Amministrazione relativamente alla riconversione dell’immobile in questione, e in modo particolare per quello che riguarda l’assenza di un inquadramento di carattere urbanistico, e non solo di deroga edilizia, dell’intera operazione di riqualificazione. Continuiamo a considerare un errore l’aver revocato il Piano... il PRUSA, a suo tempo deliberato dalla precedente Amministrazione, non tanto perché uno possa trovarlo in, come dire, contrasto con le proprie politiche urbanistiche, cosa che non ci pare, quanto piuttosto perché quell’atto comunque irrobustiva, dal punto di vista normativo, il concetto espresso nella sentenza del Consiglio di Stato, che fa riferimento, appunto, alla mancata descrizione della situazione di degrado dell’intera area, che era esattamente lo scopo per cui il PRUSA era stato adottato. Continuiamo a non capire questa pervicace volontà di adottare questo tipo di procedura, che, come abbiamo avuto modo di dire già nel 2017, in realtà è una procedura che è stata congegnata per interventi che hanno valenza importante, ma di cui questa Amministrazione ha sostanzialmente abusato in questi anni su volumetrie di particolare importanza, questo è un caso, ma c’è il caso di strada del Portone, Berto- Lamet, con oltre 30.000 metri quadri concessi in deroga senza alcuna variante al Piano Regolatore, e quindi senza nessuna verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, che, come ricorderanno tutti i colleghi, è un adempimento obbligatorio per legge nei casi in cui si procede invece che in una 106, con una Variante parziale al Piano Regolatore vigente. Questa modalità di procedura delle 106, se su interventi, diciamo così, di distribuzioni funzionali meno impattanti, o comunque in porzioni di città meno centrali può avere anche un senso nell’ottica di semplificare le procedure, che, ricordiamolo, però sono dettate unicamente dalla stessa Amministrazione Comunale, cioè è l’Amministrazione Comunale che definisce i tempi procedurali delle Varianti urbanistiche, non è che dipende da terzi, dipende fondamentalmente sempre dal medesimo Ente, cioè l’Amministrazione Comunale, diciamo così che questa modalità di evitare la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, che in un caso come questo, con tutta probabilità, avrebbe comportato la Valutazione Ambientale Strategica, non fosse altro per gli impatti sul traffico veicolare del sovrappasso di corso Bramante o in generale per tutta quella che è la viabilità di via Zino Zini e tutte quelle che sono in qualche modo le opere accessorie previste da un intervento così importante, riteniamo - lasciandolo a verbale nuovamente - di non condividere questa procedura per le ragioni dette, esattamente quelle che dicemmo nel 2017, purtroppo fummo cattivi profeti quando, come dire, pronosticammo una debolezza strutturale di fronte agli Organi della giustizia amministrativa, diciamo che questo modo di condurre la trasformazione urbana non ci convince per nulla e soprattutto, che è la cosa ancora più grave, espone tutti - i nostri funzionari comunali, gli operatori privati, i cittadini che poi in quell’area devono viverci - all’aleatorietà di procedure che ordinariamente, proprio perché non sono robuste, sono soggette a giudizi amministrativi molto rischiosi, ecco. Quindi, questa modalità di giocare d’azzardo con le procedure amministrative vediamo che viene reiterata, nonostante quello che è capitato nel 2017. L’Assessore Iaria ci sembra davvero molto convinto, esattamente come lo era il suo predecessore Montanari, basta andare a leggere le sue dichiarazioni in Aula a verbale, proprio quando discutemmo e lui propose la 106, poi annullata dal Consiglio di Stato, ci pare di cogliere la stessa identica convinzione e certezza assoluta, prendiamo atto e non possiamo ovviamente fare altro. Diciamo che ci sembra un azzardo molto molto robusto e speriamo che poi questo problema non si riverberi sulla futura Amministrazione, speriamo che non si reiteri nuovamente l’errore amministrativo - perché di errore amministrativo si tratta, non è una cosa del destino cinico e baro, ma è stata una scelta politica-amministrativa piuttosto netta - ci auguriamo di non trovarci nuovamente a breve ad avere nuovamente un cantiere bloccato, con tutti i disagi che questo comporta all’operatore, agli operatori, ai cittadini, alla viabilità e a tutto quello che in qualche modo questa modalità piuttosto estemporanea e un po’... come dire, approssimativa di gestione di queste procedure, ha dimostrato non essere particolarmente efficace. LO RUSSO Stefano Grazie Presidente. È in ordine all’intervento del Consigliere Carretto, che forse confonde i Piani... lascio solo, per il verbale, che la Variante strutturale semplificata - si chiama così - approvata in luogo della precedente Variante annullata in sede amministrativa, è invece in realtà piuttosto robusta dal punto di vista amministrativo, però ha fatto bene a ricordare Palazzo del Lavoro, perché effettivamente corre l’obbligo di ricordare a tutti noi che, come dire, siamo nel 2021, quella roba lì è del 2016 e non mi sembra, come dire, che si possa in qualche modo ascrivere a un grandissimo successo la riconversione del Palazzo del Lavoro. Quindi, se voleva fare un torto, Consigliere Carretto, dal punto di vista personale - se voleva farlo, immagino di no -, la ringrazio moltissimo, perché ha fatto tornare alla memoria a tutti noi e a tutti quelli che sono in qualche modo collegati al Consiglio Comunale che quel meraviglioso Palazzo, che sostanzialmente era in uno stato di degrado nel 2016, mi sembra, mi sembra eh, Consigliere Carretto, continui dopo ben cinque anni a stare esattamente nelle medesime condizioni, sempre per il famoso concetto della velocità con cui questa Amministrazione ha lavorato alla trasformazione urbana di Torino. Credo che quello sia il paradigma di un buon esempio, come dire, che traduce meglio di tante parole le cose di cui abbiamo discusso in questi anni. Quindi volevo ringraziare lei, Consigliere Carretto, per questo fatto perso... per avermi citato, forse impropriamente, ma la ringrazio. |