Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con i successivi non interventi, ma a questo punto con il nostro Ordine dei Lavori. Non ho ulteriori richieste all’interno della chat. Siamo, allora, al punto n. 10, la deliberazione n. mecc. 202113562, che ha come oggetto: “Permesso di costruire in deroga ai sensi dell’art. 5, D.L. 70/2011, convertito in L. 106/2011 e art. 14 DPR 380/2001 per rifunzionalizzazione, mediante intervento di ristrutturazione, di fabbricato produttivo dismesso sito in corso Bramante 15/17 per l’insediamento di una media struttura di vendita. Approvazione deroga per la destinazione d’uso.” SICARI Francesco (Presidente) La deliberazione è presentata dall’Assessore Iaria, è opportuno anticipare che è stato anche presentato un emendamento dalla Giunta. Quindi lascerei adesso la parola all’Assessore Iaria per illustrare il provvedimento. Prego, Assessore Iaria. IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti e tutte. Oggi proponiamo al Consiglio la nuova delibera inerente il progetto in deroga sito in corso Bramante. Abbiamo già analizzato in Commissione le motivazioni che ci hanno portato a questo ulteriore provvedimento, che sintetizzo partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato la precedente delibera di deroga e tutti i provvedimenti autorizzativi connessi. Il Consiglio di Stato ha rilevato - e cito le testuali parole della sentenza - che: “L’Amministrazione, seppure abbia posto in essere un accurato procedimento, ha evidenziato l’oggettivo stato di degrado dell’edificio da dismettere, ma non ha motivato sullo stato di degrado dell’area su cui l’edificio è inserito”. Quindi, la criticità rilevata non consiste nel non aver correttamente motivato la deroga per quanto riguarda l’edificio dismesso e degradato, ma consiste nell’affermare che la motivazione non è sufficiente a concretare la fattispecie astratta prevista dalla norma, che richiede la presenza di un’area degradata. Il Consiglio di Stato ha chiaramente sottolineato che l’Amministrazione può riesercitare il proprio potere, motivando nuovamente ed esaurientemente sulla presenza di un’area degradata e non solo dell’edificio degradato. La società Esselunga, alla luce di quanto detto prima, ha manifestato l’interesse alla rinnovazione del procedimento e ha sollecitato il Comune ad esprimersi nuovamente rispetto a questa deroga. Il tema è quindi, come ben espresso dalla richiesta del Consiglio di Stato, motivare ulteriormente sia l’area degradata e sia l’edificio, il degrado dell’edificio, che ricordo essere un edificio di circa 20.000 metri quadri, che occupa gran parte dell’area in questione. Nella previsione del vigente Piano Regolatore l’area si inserisce in una Zona Urbana di Trasformazione denominata “Ambito 12.10 Bruno 1”. La predetta zona di trasformazione non può essere più trasformata, come da previsione del PRG vigente, in quanto nel corso degli anni sono intervenute delle trasformazioni legate, ad esempio, alla costruzione di sottoservizi funzionali alle attività delle Ferrovie dello Stato. L’area è stata oggetto, nella precedente Amministrazione, di una proposta di modifica al PRG mediante l’approvazione del PRUSA in corso Bramante, in cui era già previsto l’insediamento di una superficie commerciale maggiore rispetto a quella prevista dalla nostra proposta di deroga. La nostra Amministrazione ha revocato la delibera del PRUSA che, ricordo, anch’essa era stata oggetto di ricorso da parte dell’attività commerciale limitrofa. L’aspetto, quindi, da considerare è che l’area in questione, in cui insiste l’edificio, è da riqualificare. Gli aspetti che concorrono a definire l’area degradata sono sinteticamente l’esistenza di aree marginali e incompiute del sito, in particolare tra il retro del fabbricato e il confine della ferrovia. Come scritto in delibera, la cesura urbana costituita dalla linea ferroviaria tuttora in esercizio, la perdita nel tempo di attività economiche e sociali non hanno mai favorito l’avvio di significative azioni generali di riqualificazione di quest’area, che a tutti gli effetti rappresenta uno spazio irrisolto e marginalizzato, che si presta a utilizzi impropri che hanno più di una volta richiesto l’azione delle Forze dell’Ordine e anche specifici interventi pubblici per la raccolta di rifiuti e macerie abbandonate. Tutto ciò contribuisce a generare condizioni di insicurezza soprattutto per gli abitanti degli edifici circostanti. Altra importante motivazione che identifica sia l’edificio, ma anche l’area come degradata è dovuta al fatto che, se non si recupera, riqualifica e rifunzionalizza l’edificio, ormai dismesso da più di 20 anni, è lecito supporre che tutto ciò comporterà chiaramente un progressivo e irreversibile aggravio del degrado di quell’area di città. Il progetto in deroga quindi, oltre a proporre una riqualificazione dell’edificio, riqualifica l’area attraverso opere di urbanizzazione a proprie spese del proponente, per circa 2.315.000 euro, che riguardano in sintesi: una ricucitura dal punto di vista viario, pedonale e ciclabile, che consiste in nuovi spazi, percorsi pedonali e ciclabili, tra l’altro proposti in un’area più allargata rispetto all’intervento; la sistemazione dell’area esterna verde con nuove piantumazioni di alberature e la riqualificazione di sistema della mobilità dell’area; l’eliminazione di barriere architettoniche; la riduzione dei parcheggi su strada; la maggiore disponibilità di posti auto assoggettati all’uso pubblico nell’interrato dell’edificio in progetto, oltre alla bonifica dei terreni e alla bonifica dell’amianto presente nel sito. Presidente, mi permetto anche di illustrare un emendamento che va a sostituire un paragrafo a pagina 9, alla riga 14, in cui abbiamo inserito un’ulteriore specifica tecnica. Posso leggere l’emendamento, il paragrafo da sostituire e il paragrafo sostituito? SICARI Francesco (Presidente) Assolutamente sì. Prego. IARIA Antonino (Assessore) Grazie. Come ho detto prima, a pagina 9, alla riga 14, proponiamo la sostituzione del seguente paragrafo: “In attuazione delle citate norme di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di Trasformazione e su tutti gli edifici esistenti, non coerenti con le trasformazioni previste dal Piano, sono ammessi unicamente interventi fino al restauro e risanamento conservativo, senza cambio di destinazione d’uso. L’intervento proposto risulta, pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal P.R.G.”. A questo sostituiamo... questo paragrafo con il seguente: “In attuazione delle citate norme di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di Trasformazione su tutti gli edifici esistenti, non coerenti con le trasformazioni previste dal Piano, sono ammessi unicamente interventi fino al restauro e risanamento conservativo, senza cambio di destinazione d’uso” e aggiungiamo: “nonché interventi che prevedono anche la ristrutturazione edilizia.”. Poi il paragrafo prosegue: “L’intervento proposto, che prevede anche il cambio d’uso, risulta, pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal P.R.G.”. Grazie Presidente, io avrei concluso. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Iaria. Apriamo, quindi, adesso la discussione. Chiedo ai Consiglieri di potersi prenotare all’interno della chat. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Brevemente. Come abbiamo già avuto modo di dire in Commissione, continuiamo a rilevare gli estremi della inidoneità della procedura scelta da questa Amministrazione relativamente alla riconversione dell’immobile in questione, e in modo particolare per quello che riguarda l’assenza di un inquadramento di carattere urbanistico, e non solo di deroga edilizia, dell’intera operazione di riqualificazione. Continuiamo a considerare un errore l’aver revocato il Piano... il PRUSA, a suo tempo deliberato dalla precedente Amministrazione, non tanto perché uno possa trovarlo in, come dire, contrasto con le proprie politiche urbanistiche, cosa che non ci pare, quanto piuttosto perché quell’atto comunque irrobustiva, dal punto di vista normativo, il concetto espresso nella sentenza del Consiglio di Stato, che fa riferimento, appunto, alla mancata descrizione della situazione di degrado dell’intera area, che era esattamente lo scopo per cui il PRUSA era stato adottato. Continuiamo a non capire questa pervicace volontà di adottare questo tipo di procedura, che, come abbiamo avuto modo di dire già nel 2017, in realtà è una procedura che è stata congegnata per interventi che hanno valenza importante, ma di cui questa Amministrazione ha sostanzialmente abusato in questi anni su volumetrie di particolare importanza, questo è un caso, ma c’è il caso di strada del Portone, Berto- Lamet, con oltre 30.000 metri quadri concessi in deroga senza alcuna variante al Piano Regolatore, e quindi senza nessuna verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, che, come ricorderanno tutti i colleghi, è un adempimento obbligatorio per legge nei casi in cui si procede invece che in una 106, con una Variante parziale al Piano Regolatore vigente. Questa modalità di procedura delle 106, se su interventi, diciamo così, di distribuzioni funzionali meno impattanti, o comunque in porzioni di città meno centrali può avere anche un senso nell’ottica di semplificare le procedure, che, ricordiamolo, però sono dettate unicamente dalla stessa Amministrazione Comunale, cioè è l’Amministrazione Comunale che definisce i tempi procedurali delle Varianti urbanistiche, non è che dipende da terzi, dipende fondamentalmente sempre dal medesimo Ente, cioè l’Amministrazione Comunale, diciamo così che questa modalità di evitare la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, che in un caso come questo, con tutta probabilità, avrebbe comportato la Valutazione Ambientale Strategica, non fosse altro per gli impatti sul traffico veicolare del sovrappasso di corso Bramante o in generale per tutta quella che è la viabilità di via Zino Zini e tutte quelle che sono in qualche modo le opere accessorie previste da un intervento così importante, riteniamo - lasciandolo a verbale nuovamente - di non condividere questa procedura per le ragioni dette, esattamente quelle che dicemmo nel 2017, purtroppo fummo cattivi profeti quando, come dire, pronosticammo una debolezza strutturale di fronte agli Organi della giustizia amministrativa, diciamo che questo modo di condurre la trasformazione urbana non ci convince per nulla e soprattutto, che è la cosa ancora più grave, espone tutti - i nostri funzionari comunali, gli operatori privati, i cittadini che poi in quell’area devono viverci - all’aleatorietà di procedure che ordinariamente, proprio perché non sono robuste, sono soggette a giudizi amministrativi molto rischiosi, ecco. Quindi, questa modalità di giocare d’azzardo con le procedure amministrative vediamo che viene reiterata, nonostante quello che è capitato nel 2017. L’Assessore Iaria ci sembra davvero molto convinto, esattamente come lo era il suo predecessore Montanari, basta andare a leggere le sue dichiarazioni in Aula a verbale, proprio quando discutemmo e lui propose la 106, poi annullata dal Consiglio di Stato, ci pare di cogliere la stessa identica convinzione e certezza assoluta, prendiamo atto e non possiamo ovviamente fare altro. Diciamo che ci sembra un azzardo molto molto robusto e speriamo che poi questo problema non si riverberi sulla futura Amministrazione, speriamo che non si reiteri nuovamente l’errore amministrativo - perché di errore amministrativo si tratta, non è una cosa del destino cinico e baro, ma è stata una scelta politica-amministrativa piuttosto netta - ci auguriamo di non trovarci nuovamente a breve ad avere nuovamente un cantiere bloccato, con tutti i disagi che questo comporta all’operatore, agli operatori, ai cittadini, alla viabilità e a tutto quello che in qualche modo questa modalità piuttosto estemporanea e un po’... come dire, approssimativa di gestione di queste procedure, ha dimostrato non essere particolarmente efficace. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Lo Russo. Procediamo con gli interventi. Adesso ho il Consigliere Carretto. Solo per il verbale, comunico che il Capogruppo Ricca ha comunicato la propria presenza alla seduta, in quanto non aveva risposto all’appello nominale e per il verbale è opportuno darne comunicazione. Procediamo adesso con gli interventi. Prego Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Sì, molto brevemente. Per una volta io darei ragione al Capogruppo Lo Russo, in quanto la figuraccia di atti annullati con la Variante del Palazzo del Lavoro possa insegnare un po’ a tutti. Credo, tra l’altro, che questa delibera sia molto forzata, com’è stata scritta, tra l’altro credo che siano presenti anche abbastanza... c’è qualche inesattezza, nel senso che a me non risulta dismesso quell’edificio da oltre 20 anni, ma credo che fino al 2010, 2011 forse, nella parte retrostante fosse assolutamente attivo il servizio di officina, quindi diciamo che è un po’ imprecisa come dicitura sulla delibera. Per il resto, credo che sia un po’, diciamo, forzata come delibera, forse occorreva non cercare di mettere una toppa, ma cercare di costruire un percorso istituzionale, diciamo, anche come iter un po’ più solido. Pertanto, io non voterò questa delibera. SICARI Francesco (Presidente) Non ci sono ulteriori interventi. Ho un fatto personale del Capogruppo Lo Russo, prego. LO RUSSO Stefano Grazie Presidente. È in ordine all’intervento del Consigliere Carretto, che forse confonde i Piani... lascio solo, per il verbale, che la Variante strutturale semplificata - si chiama così - approvata in luogo della precedente Variante annullata in sede amministrativa, è invece in realtà piuttosto robusta dal punto di vista amministrativo, però ha fatto bene a ricordare Palazzo del Lavoro, perché effettivamente corre l’obbligo di ricordare a tutti noi che, come dire, siamo nel 2021, quella roba lì è del 2016 e non mi sembra, come dire, che si possa in qualche modo ascrivere a un grandissimo successo la riconversione del Palazzo del Lavoro. Quindi, se voleva fare un torto, Consigliere Carretto, dal punto di vista personale - se voleva farlo, immagino di no -, la ringrazio moltissimo, perché ha fatto tornare alla memoria a tutti noi e a tutti quelli che sono in qualche modo collegati al Consiglio Comunale che quel meraviglioso Palazzo, che sostanzialmente era in uno stato di degrado nel 2016, mi sembra, mi sembra eh, Consigliere Carretto, continui dopo ben cinque anni a stare esattamente nelle medesime condizioni, sempre per il famoso concetto della velocità con cui questa Amministrazione ha lavorato alla trasformazione urbana di Torino. Credo che quello sia il paradigma di un buon esempio, come dire, che traduce meglio di tante parole le cose di cui abbiamo discusso in questi anni. Quindi volevo ringraziare lei, Consigliere Carretto, per questo fatto perso... per avermi citato, forse impropriamente, ma la ringrazio. SICARI Francesco (Presidente) Ho un ulteriore fatto personale del Consigliere Carretto, prego ne ha facoltà, tre minuti. CARRETTO Damiano No, ma ho citato volutamente il Palazzo del Lavoro perché... voglio dire, è una Variante totalmente sbagliata e annullata dal Consiglio di Stato, quindi diciamo che, in quanto a procedure sbagliate, appunto, il futuro Sindaco Lo Russo sicuramente è preparatissimo. Inoltre, io le faccio notare che noi eravamo contro, almeno io personalmente ero molto contro la trasformazione prevista dal suo Piano del 2016, quindi il fatto che non si sia fatto niente per cinque anni per quel che mi riguarda è una vittoria; per lei potrebbe essere una sconfitta, per noi, almeno, per me, è una vittoria. Purtroppo non siamo riusciti a impedire o a bloccare del tutto o ad annullare quel percorso, ma almeno abbiamo evitato per cinque anni che quella schifezza di trasformazione urbana vedesse la luce. Poi qualcun altro la porterà avanti, e va beh, pace. SICARI Francesco (Presidente) Allora, possiamo procedere con i nostri interventi, quindi siamo... non avendo ulteriori richieste di intervento nel merito della discussione, farei replicare l’Assessore Iaria. Prego, ne ha facoltà per 10 minuti. IARIA Antonino (Assessore) No, grazie, sarò molto più breve. Rispetto alla legittimità dell’atto amministrativo, ricordo che prima del Consiglio di Stato c’è stata una pronuncia del TAR, che ha dato ragione al Comune su tutti gli aspetti della proposta di strumento in deroga che era stata fatta anni fa. Riguardo, appunto, alla sentenza del Consiglio di Stato, io l’ho letta apposta per fa rilevare che la sentenza del Consiglio di Stato non è entrata nel merito delle motivazioni per cui abbiamo attuato la proposta di deroga, ma ha fatto rilevare che, per quanto riguarda, appunto, gli articoli del Decreto Sviluppo, bisogna motivare adeguatamente anche l’area degradata, cosa che stiamo facendo con questa delibera. Riguardo anche alla proposta progettuale, la proposta progettuale non è solo il recupero dell’edificio, che tra l’altro, come ho detto prima, è un edificio di notevoli dimensioni, ma anche un disegno urbano dell’area che va a migliorare sicuramente la zona dal punto di vista delle infrastrutture viarie, come ho già detto prima, quindi anche proporre un disegno urbanistico dell’area che va sicuramente a riqualificare la zona. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Iaria. SICARI Francesco (Presidente) Allora, adesso procediamo con il nostro Consiglio, e quindi siamo alla fase in cui votiamo l’emendamento proposto dalla Giunta. Ci sono interventi per quanto riguarda l’emendamento? Non ci sono interventi, e quindi possiamo procedere con la votazione dell’emendamento, presentato dalla Giunta. Lascio quindi la parola al Vicesegretario Generale per l’appello nominale. Prego. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). Sono 21 favorevoli. SICARI Francesco (Presidente) Perfetto. Quindi con 21 Consiglieri presenti e 21 voti a favore, il Consiglio Comunale approva l’emendamento, presentato dalla Giunta. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con eventuali dichiarazioni di voto da parte dei Gruppi Consiliari. Non rilevo richieste di intervento sulle dichiarazioni di voto, allora possiamo procedere con il mettere in votazione la deliberazione così come emendata. Lascerei nuovamente a lei la parola, Vicesegretario Generale, per l’appello nominale. Prego. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). 21. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Vicesegretario. Quindi con 21 Consiglieri presenti e 21 voti a favore, il Consiglio Comunale approva la deliberazione. SICARI Francesco (Presidente) Se non vi sono contrarietà, darei lo stesso esito per quanto riguarda l’immediata eseguibilità dell’atto. Stesso esito concesso. |