Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Anche la questione introdotta da questo ordine del giorno attiene a relazioni e ha diritto di carattere internazionale, ma è questione che attraversa immediatamente le condizioni di vita di tutte le comunità, in tutti i Paesi. È un dato di esperienza, oltre che di cronaca, la condizione nella quale in Italia, ma non soltanto in Italia, noi stiamo attraversando la fase della campagna di vaccinazione per la prevenzione della diffusione da Covid-19 ed è consapevolezza diffusa, oltre che dato di esperienza, il fatto di come questa campagna sia sottoposta a delle condizioni di carattere organizzativo che sono in capo alle diverse modalità dei sistemi sanitari, alle disponibilità di partecipazione delle cittadine e dei cittadini, ma anche come elemento dominante condizionante alla disponibilità dei vaccini stessi, la quale disponibilità è dipendente dalle modalità contrattuali che sono intercorse negli approvvigionamenti, è nota la vicenda della definizione dei contratti a livello europeo, dalle modalità di rispetto o di non rispetto da parte dei detentori dei vaccini nei confronti delle dotazioni e dei tempi di dotazione, dalla questione della pubblica evidenza di tutte le clausole contrattuali che si sono nel tempo intrattenute. Ora, di fronte ad una condizione della gravità e della vastità della quale stiamo parlando, è riemersa, nella sensibilità della pubblica opinione e anche nella consapevolezza competente delle professioni, di numerose professioni… (incomprensibile), l’opportunità di mettere in discussione la proprietà intellettuale dei brevetti in condizioni di estrema emergenza per le condizioni di tutela della salute. Il contenuto di questo appello interviene esattamente su questa questione, cioè sul fatto che quanto sussistano interessi di carattere prevalente e generale, anche la questione della titolarità e della proprietà privata intellettuale debbano essere superate nella direzione di salvaguardare la salute generale e quindi la sospensione della proprietà intellettuale dei brevetti dei vaccini è una questione che è stata posta a livello di numerosi Paesi e che è stata posta, in particolare, da quelle realtà locali e nazionali che vivono una condizione di particolare sofferenza rispetto all’assistenza di carattere sanitario. Particolare India e Sudafrica hanno avanzato all’Organizzazione Mondiale del Commercio la richiesta della sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini, ma se questo dato, che ci richiama a un tema di solidarietà internazionale, è stato evidente nei Paesi con maggiore difficoltà, non va taciuta, perché è essenziale alla comprensione di questo appello, quanto nelle settimane precedenti hanno sottolineato anche numerosi intellettuali e scienziati del nostro Paese che richiedevano la possibilità di avanzare una trattativa per poter ottenere la possibilità di produrre localmente i vaccini stessi. Attraverso la rete delle attività produttive e delle reti di ricerca di cui il nostro Paese potrebbe avvalersi in questa attività di riproduzione. È quindi evidente che il tema che qui si pone è un tema di un conflitto che non è un conflitto di idee e intellettuale, ma è un conflitto relativo alle garanzie e alle possibilità di sopravvivenza dei Paesi di fronte ad un rischio di una malattia grave e in parte non conosciuta, quale quella che stiamo affrontando, rispetto alla necessità di far prevalere l’interesse generale rispetto a quello particolare e di tipo commerciale. Questo appello viene indirizzato al Presidente della Repubblica proprio perché il nostro Paese come gli altri è stato interessato dalla questione ed è stato chiamato insieme ad altri ad esprimersi presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio, è una questione di carattere culturale e di carattere di solidarietà internazionale, perché abbiamo ben compreso la reciproca interdipendenza in questa particolare condizione di esposizione pandemica, ma se non l’avessimo compreso nell’emergenza attuale la storia ce la riconsegna questa consapevolezza, sappiamo tutti nelle scelte della nostra mobilità, per lavoro o per altre ragioni, di come non sia stato possibile per tutti non sottoporsi più ad alcuni tipi di vaccinazione soltanto nel momento in cui i Paesi che erano interessati prevalentemente da quelle epidemie se ne sono liberati esattamente grazie ai vaccini. Quindi il fatto che noi si viva in una condizione di interdipendenza ci rende più evidente l’interesse generale e mondiale di questa prevalenza della tutela della salute sugli interessi commerciali e come dicevo nello specifico della nostra situazione anche la stessa costituzione dalla quale discendono tutte le procedure di carattere normativo, ma mi piacerebbe pensare anche a tutti gli stili di comportamento, ricordano come le proprietà private debbano riconoscere… ARTESIO Eleonora Debbano riconoscere tutte un limite che è il limite dell’interesse generale. L’appello del Presidente della Repubblica contenuto in questo testo è peraltro analogo a quella petizione dei cittadini italiani europei che si muove attraverso un Comitato Scientifico di autorevoli rappresentanze cliniche nella stessa direzione nei confronti del Parlamento Europeo. Ho concluso. |