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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Aprile 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni della Sindaca su “Mancata assegnazione a Torino dell'Istituto per l'Intelligenza Artificiale”.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con la richiesta di comunicazioni che invece verrà trattata. Mi
riferisco a quella presentata dal Capogruppo Tresso e dal Consigliere Curatella in merito
all’assegnazione a Torino dell’Istituto per l’Intelligenza Artificiale I3A. risponde a
questa richiesta di comunicazioni l’Assessore Pironti, al quale lascio la parola. Prego.

PIRONTI Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. Mi permetto di unificare le due richieste, visto che sono
sostanzialmente simili e chiedono ragguagli in relazione al famoso I3A, il Centro di
competenza nazionale sull’Intelligenza Artificiale. Mi permetto di fare solo un excursus
per inquadrare un po’ il tema: il tutto partiva il 4 di luglio del 2020, quando… quindi
ancora prima di tutta la discussione legata al Recovery, al PNRR, il 4 di luglio il MISE
pubblicava un rapporto stilato da una trentina di esperti del settore, sia del mondo
accademico che del mondo professionale, inquadrato come proposte per una strategia
italiana per l’Intelligenza Artificiale, un centinaio di pagine che identificavano il tema
dell’Intelligenza Artificiale come un tema strategico per il nostro Paese. Ma in quello
stesso documento, soprattutto nella parte legata ai financial, agli allegati quantitativi,
veniva citato proprio un Business Plan con dei numeri, con delle cornici e con un Piano
temporale. Da quel 4 luglio la Città si è mossa, facendo propria quella suggestione, ed
entro due mesi successivi, quindi quel famoso 3 settembre, il Consiglio dei Ministri in
allora, quindi parliamo del Governo Conte 2, riconosceva a Torino la sede di questo
centro. Di lì ovviamente è iniziata una fase 2, quello di…, al di là di questo forte carico
da parte del Governo centrale, quello di costruire una progettualità sulla base delle linee
di indirizzo del MISE, che era in quel momento il Ministero di competenza. In quella
fase cominciò un po’ tutta la discussione legata al PNRR, cosa che in qualche modo
oggi è oggetto di discussione. Ma ricordo ancora che nel mese di dicembre, nei primi
giorni di gennaio, la forte volontà della Città, di quest’Amministrazione di farlo partire
e farlo partire in tempi rapidi, perché per la prima volta l’Italia aveva, all’interno
dell’Unione Europea, identificato come primo Paese la sede per far partire questa
occasione di sviluppo assolutamente unica, in tema di nuove tecnologie e in particolare
di Intelligenza Artificiale. Si era lavorato affinché fosse inserita nella Legge di Bilancio,
ma, come ben sappiamo, proprio in quei giorni poi il Governo fu sostituito e nacque il
Governo Draghi. Perché ho fatto questa premessa? Perché la domanda dei due
Consiglieri parte da un presupposto, quello del perché non sia stato inserito nel PNRR.
In realtà quella partita iniziava in un contesto ben diverso ed è stata già inizialmente una
forte volontà, non solo dell’Amministrazione, ma tutte le forze che poi hanno cercato di
convergere su questa importante occasione, affinché non venisse considerato nel PNRR,
ma semplicemente perché quei tempi che prima richiamavo dovessero essere i più stretti
possibili e far partire subito questa importante progettualità. In tutto questo, appunto,
nasce il PNRR, che in questi giorni è in discussione al Parlamento e che proprio oggi il
Presidente Draghi identifica come un’occasione epocale, epocale perché è un’occasione
estremamente complessa, complessa perché tocca in maniera pervasiva tutte le funzioni
più strategiche del nostro Paese. E tutto questo, vi ripeto, nella parte dedicata ai famosi
centri di eccellenza, ai “campioni”, vengono definiti in termini di ricerca, ricerca
applicata e di trasferimento tecnologico, il richiamo inizialmente all’Intelligenza
Artificiale è venuto meno. È venuto meno perché il Governo ha deciso di non inserire
questa partita nel processo competitivo, legata a questa linea di investimenti del PNRR,
ma sostanzialmente rispettare, riconoscere quelli che erano stati gli impegni presi già
nel mese di settembre. E quindi, come immagino, in particolare i Consiglieri che si sono
preoccupati - e li ringrazio anche per questo - di questo tema assolutamente caldo in
questi giorni, la tematica dell’Intelligenza Artificiale, appunto, è stata levata dai temi
principali su cui inciderà questa manovra. Sono rimaste le macro-verticalizzazioni
legate al Fintech, legate all’Agritech, legate all’idrogeno. Sono partite che, come
giustamente il PNRR richiede, verranno sviluppate attraverso un ruolo fondamentale dei
Ministeri competenti e attraverso i bandi competitivi, che è l’unico strumento che
l’Europa ha sempre considerato nella gestione dei propri fondi e credo che sia anche
l’unico, forse sicuramente non il migliore in assoluto, perché non esistono strumenti in
assoluto migliori, ma quello che comunque considera un confronto competitivo tra le
diverse proposizioni e ovviamente la scelta di quella migliore. Ovviamente sono partite
su cui Torino e il Piemonte giocherà la sua: ricordo solo, ad esempio, la sfida
sull’idrogeno, uno di questi centri verrà dedicato, appunto, al tema dell’idrogeno e a
tutta la sua filiera, e proprio non più di due settimane fa la Città di Torino e la Regione,
in una lettera congiunta, hanno manifestato la propria disponibilità a giocare quella
partita, quindi si è detta disponibile, come territorio e come principali operatori che su
quella filiera oggi incidono. E quindi sicuramente saranno componenti e ambiti
competitivi su cui la Città e la Regione non dovranno ovviamente mancare. Ma diversa
è, invece, la questione sull’Intelligenza Artificiale. Intelligenza artificiale che, ricordo,
fu una delle prime sfide, quando ci fu questa occasione, identificata strategica per il
nostro territorio, perché l’Intelligenza Artificiale, sebbene complessa, perché al di là di
tutte le altre tematiche, il Fintech, l’Agritech, che sono tematiche molto verticali, cioè
dai confini molto definiti, l’Intelligenza Artificiale ha un grosso vantaggio, ma ha un
elemento di estrema complessità, quello di essere trasversale in diversi ambiti, si passa
dalla salute, alla manifattura, all’idrogeno, al patrimonio culturale, quindi un tema
estremamente trasversale e quindi estremamente complesso, ma nonostante questo la
Città ha voluto fortemente puntare su questo ambito per un motivo fondamentale: che
l’Intelligenza Artificiale non è altro che quella tecnica - perché di questo si parla - che
consentirà di non disperdere quello che è il grande patrimonio industriale e
imprenditoriale del nostro territorio e fargli vivere una seconda vita. Passare dalla città
che costruiva automobili alla città in cui si fa nascere e si sviluppa l’intelligenza che su
quelle automobili andrà ad operare. Una città che ha fatto dei propri vantaggi
competitivi, nei decenni passati, l’economia di scala, le grandi produzioni che oggi
ovviamente non possono più essere immaginate sul nostro territorio, ma un tentativo di
spostare quella produzione di massa verso la produzione di valore. Ed è per questo che
il tema dell’Intelligenza Artificiale è estremamente importante e sul quale, in maniera
estremamente coraggiosa, perché non è un tema semplice, non è un tema semplice
perché è una sfida che comporta anche elementi infrastrutturali, le infrastrutture di
calcolo, penso al cosiddetto “High Performance Computing”, questi grandi elaboratori
che consentiranno di fare e di supportare queste nuove tecnologie, ma soprattutto da non
sottovalutare lo scambio, il necessario equilibrio che dovrà essere previsto rispetto al
tessuto industriale, perché l’Intelligenza Artificiale dovrà fondarsi su una ricerca seria di
valore internazionale, ma anche rispondere a quelle che sono sfide reali, sfide del
mondo del fare, del mondo industriale, della società civile, è un po’ questa l’altra grande
sfida che quest’incarico dovrà prevedere.
Consentitemi di fare un’ultima riflessione: proprio in questi giorni è stato estremamente
importante nella discussione, anche a livello Paese, che tutte le Forze politiche
convergessero nel supportare questo tipo di iniziativa per far sì che Torino venisse
ancora una volta confermata come la principale sede. Ovviamente non sarà l’unica.
L’idea iniziale, quella che il MISE in allora scrisse, è quella di una struttura a rete in cui,
al di là dell’hub centrale, dell’hub di coordinamento che avrà sede a Torino, dovrà
essere forte e sinergico lo scambio bidirezionale con le altre sedi per intercettare
competenze specifiche, le eccellenze che nel nostro Paese sono presenti, sia in ambito di
ricerca che nel trasferimento tecnologico. Ma c’è stata una forte convergenza di tutte le
Forze politiche e credo che sia un po’ questo lo spirito che dovrà necessariamente
caratterizzare lo sforzo di quest’Amministrazione e di quelle che seguiranno per la
gestione della macro sfida del Recovery Plan, una sfida che non dovrà, sulle grandi
componenti, sulle grandi partite, trovare discordanze, penso al Parco della Salute, alla
Città dell’Aerospazio, alla Città della Manifattura, cioè quelle grandi sfide che
necessariamente dovranno trovare la convergenza di tutte le Forze politiche, per far sì
che queste diventino effettivamente le sfide del nostro territorio, in un, come dice oggi il
Presidente Draghi, in una fase epocale che non possiamo non vincere.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Pironti. Procediamo adesso con gli interventi. Per quanto
riguarda l’arrivo delle richieste di comunicazioni, ha facoltà di intervento il Capogruppo
Tresso.

TRESSO Francesco
Sì. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore Pironti per aver voluto darci
queste… dare risposte in Aula. Credo fosse necessario, perché abbiamo assistito a un
susseguirsi di notizie sui media che hanno onestamente preoccupato circa le sorti di
questa possibilità. Posso dire, Assessore, che noi sul tema ci eravamo già confrontati
anche in passato, io avevo chiesto anche delle delucidazioni, e lei ci ha ricostruito tutta
una storia che parte da luglio dell’anno scorso, ma soprattutto ha omesso però di dire
una cosa: che a settembre era stata data grande enfasi al fatto che Torino portava a casa
questo risultato, anche vista come un’alternativa al Tribunale Unico dei Brevetti. Io lo
dico perché me lo ricordo bene, in quanto avevo presentato una mozione, che era stata
anche votata all’unanimità, sulla possibilità di ottenere per Torino la candidatura a
quella sede. Ma all’epoca fu data questa narrazione, che il Tribunale Unico dei Brevetti,
come candidatura, era meglio lasciarla a Milano, ma era stato preso un accordo in sede
di Governo, nell’ambito di una seduta del Consiglio dei Ministri, che viceversa favoriva
Torino per questa che si pensava fosse un’opportunità molto più concreta: 600 posti di
lavoro, 60 milioni all’anno, molto più nelle corde di uno spirito anche innovativo che la
Città… (incomprensibile). Beh, insomma, proprio così non è andata. Quindi, sotto il
profilo politico forse un’interlocuzione con una parte del Governo, che peraltro è la
stessa che lei rappresenta e che l’Amministrazione rappresenta, non ha funzionato
benissimo, perché il motivo più grave non è tanto che non sia stato inserito oggi come
assegnataria Torino nel PNRR, il motivo più grave è che non sia stata messa a Bilancio,
nella Finanziaria 2020, quella risorsa e tantomeno che era previsto allora un
assestamento di Bilancio, che però, come al solito, quando poi le cose si rimandano, non
è stato poi in grado di essere prodotto in virtù, come lei ha ricordato, di un cambio di
governo. Allora, forse a volte vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, come
dice un proverbio inglese, è meglio aspettare, insomma, è meglio essere un po’ più
prudenti, lavorare, ma lavorare seriamente per riuscire a capire come ci sia una
candidatura forte, condivisa con le Istituzioni e con gli Atenei e come, sotto il profilo
politico, questa possa avere un’interpretazione, chiamando tutte le Forze politiche, tutte
le rappresentanze a partecipare. Oggi sappiamo che nel PNRR è previsto di partecipare
a dei bandi, anche per un concetto di pariteticità, che mi sembra anche ovvio, e va bene.
Allora, diciamo questo però, cerchiamo di metterlo in positivo: non perdiamo quelle
possibilità. Torino ha tutte le caratteristiche per adire a quel ruolo sull’Intelligenza
Artificiale, proprio perché ha in essere, in sé delle competenze molto specifiche e molto
avanzate. Bisogna però saper fare squadra, bisogna poter agire, come lei ha citato nel
caso dell’idrogeno, in cui si è collaborato con la Regione, e mi risulta che ad oggi, per
esempio, l’atteggiamento della Regione sia stato molto più neutro su questo tema, io
non so se per motivi politici o per che cosa, ma c’è stato un interlocutorio forte con la
Regione per capire se vogliamo spenderci davvero su questa partita? Allora, bisogna
davvero riuscire a mettere insieme tutte le migliori risorse che la Città può offrire,
l’Università, il Politecnico in primis, ma non solo, questo connubio tra Intelligenza
Artificiale e Salute che lei citava è sicuramente uno dei drivers su cui puntare, e ne
abbiamo bisogno come Torino, perché abbiamo in essere un progetto molto importante,
sappiamo a cosa mi riferisco, e poi ne abbiamo bisogno, a valle della situazione che
stiamo vivendo, in cui anche l’intelligenza artificiale potrà essere in realtà messa a
disposizione di tutta una serie di situazioni anche che riguardano la medicina
territoriale, però mi sembra che fino ad oggi la partita non sia stata giocata proprio al
meglio sotto il profilo politico. È mancata forse la capacità di riuscire ad innescare un
processo su cui si riuscisse a costituire una squadra forte, convinta e compatta per un
progetto coeso. Si è ancora in tempo per… in questo modo, con una procedura che è un
pochino più lunga, partecipare ad una competizione su cui abbiamo tutte le carte per
poter giocare, però, come tutte le competizioni, è a rischio, ma cerchiamo di crederci
convintamente e, Assessore, le chiederei la gentilezza, o comunque attraverso gli
strumenti che sono nelle mie facoltà di Consigliere, di darci aggiornamenti su questa
partita. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con il Consigliere Curatella. Ne ha facoltà per cinque
minuti. Prego.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io voglio fare i complimenti all’Assessore Pironti, perché riesce a
non rispondere o comunque a modificare le risposte a seconda delle situazioni. Perché
dico questo? Perché esattamente un mese fa io avevo presentato una richiesta di
comunicazioni sull’Istituto Italiano Intelligenza Artificiale, laddove era emerso che non
erano stati stanziati fondi a Bilancio, non era stato effettuato lo stanziamento, ma
soprattutto perché stavano già circolando delle bozze, che si dovevano inviare in
Europa, in cui Torino era scomparsa. E in quella risposta l’Assessore aveva ridetto che
si era trattato solo di bozze, delle bozze inviate alle Commissioni e al lavoro del Senato
e che già in giornata queste bozze erano state aggiornate per far ricomparire Torino,
quindi un messaggio per dire: “State tranquilli, quello che abbiamo fatto in questi mesi,
gli annunci che abbiamo urlato ai quattro venti con dirette social, post Facebook,
comunicati stampa, è realtà. State tranquilli, l’Istituto Italiano Intelligenza Artificiale
sarà a Torino”. Scopriamo venerdì che questo non è, e nel giro di 24 ore il Viceministro,
che un mese fa diceva che Torino era scomparsa per un mero errore di traduzione,
dichiara che sabato il Governo ha cambiato le carte di nuovo in tavola, introducendo
una clausola, all’interno del PNRR, per dire - oggi c’è anche un’intervista su un
importante quotidiano - che, laddove il Governo aveva già deciso, non si fa nulla, non si
fanno i bandi. Allora, ogni tre per due si cambia la situazione? Qual è la reale…, al di là
dell’attività interlocutoria, qual è la capacità politica di questa Amministrazione di saper
far cadere, ricadere i progetti sul nostro territorio? Qual è la forza politica che abbiamo a
livello governativo, se le situazioni cambiano ogni tre per due? A settembre - lo diceva
anche prima il Capogruppo Tresso - l’annuncio: “Arriva a Torino, state tranquilli”;
adesso, dopo i primi segnali di allarme: “No, ma non vi preoccupate, sono delle bozze”;
e adesso invece bandi e dobbiamo fidarci di un’intervista, di quello che ci viene detto.
No, però, dove il Governo aveva già deciso, ma senza averlo scritto da nessuna parte,
“Non c’è problema, arriverà a Torino”. Oggi leggo che Trento si sta muovendo
nuovamente per richiedere l’Istituto Italiano Intelligenza Artificiale. La politica locale,
l’Amministrazione locale quale garanzia riesce a dare agli Enti del territorio, alle
eccellenze torinesi per garantire che arrivi a Torino l’Istituto Nazionale di Intelligenza
Artificiale? Nei mesi scorsi c’è stato un grosso movimento su questo. Riusciamo a dare
queste garanzie? Se non riusciamo a dare queste garanzie, non riusciamo con gli
interlocutori politici diretti che abbiamo a Roma, sia nel precedente Governo, sia
nell’attuale, uno degli interlocutori non è cambiato, è sempre lo stesso, quali
garanzie…? Oltretutto, siamo sicuri che con queste persone si riesca poi anche a
proporre un programma di governo della Città futuro? Siamo sicuri di riuscire ad andare
in questa direzione? Assessore, guardi, io sono molto preoccupato, perché ogni tre per
due cambia la situazione: prima ci viene detto: “È arrivato a Torino”, poi: “Ah ma è
solo una bozza”; adesso è scomparsa. “Ci sono i bandi”; subito dopo, 24 ore dopo: “Ah
no, ma abbiamo aggiunto una clausola successivamente per dire che, dove il Governo
ha deciso, non si fanno i bandi”. Ma vogliamo dare delle certezze al nostro territorio,
alle eccellenze del nostro territorio? Io credo che sia fondamentale, su questo punto, una
Commissione dove poter discutere di: quali sono state le interlocuzioni della nostra
Amministrazione a livello governativo, quali garanzie reali e non annunci ha la Città in
relazione al fatto che la sede sarà qui a Torino. Queste sono le cose, almeno queste sono
le cose che questa Amministrazione deve poter dire, non solo a noi Consiglieri, che tra
qualche mese noi saremo via, ma alla città, alle eccellenze del territorio, ai cittadini
torinesi, ai cittadini piemontesi. Questo manca ad oggi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con il Capogruppo Magliano. Ne ha facoltà per cinque
minuti.

MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore, perché fondamentalmente ha ricostruito il
percorso che di fatto assume - mi si permetta la battuta - le dimensioni dello
psicodramma, nel senso che più volte, più volte eravamo stati all’inizio rincuorati, come
diceva giustamente il Capogruppo Tresso, del fatto che il Tribunale dei Brevetti non era
un’opportunità cogente, ma era per noi l’Istituto Italiano dell’Intelligenza Artificiale il
vero obiettivo. Non nego che in questo weekend abbiamo visto esporsi tutta una serie di
rappresentanti del Movimento 5 Stelle, a me è giunta una nota dell’Onorevole Serritella,
si è fatto… anche Appendino si è esposta. Io non vorrei che, alla fine della fiera,
avessimo raccontato anche alle categorie produttive del territorio, pensiamo quanto il
Presidente di Confindustria si sia esposto su questo, abbiamo raccontato un risultato
ottenuto, e ottenuto ancora non è. Io non so quanto l’Assessore, su questo lo dico senza
infingimenti, quanto si fidi di quello che ad oggi è stato detto dai rappresentanti del
Movimento 5 Stelle a mezzo stampa, non lo so, perché, da quello che è emerso dalle
parole dell’Assessore, forse anche altre Città che hanno caratteristiche simili alle nostre
e potrebbero candidarsi. Allora, io da oggi non ne esco più rassicurato, non so lei,
Assessore. Io a lei devo oggettivamente il fatto che su questo ci ha lavorato, si è messo a
disposizione, ha messo la sua professionalità a disposizione di questa Città. Non so
quanto lei si senta sicuro che la politica, anche alla luce di un cambio di governo, voglia
ancora premiare Torino, perché poi, se si va a bando, si va a bando e su questo lei sa
meglio di me che poi possono esserci tutta una serie di circostanze e tutta una serie di
conseguenze che possono poi portare a premiare altre città. Io quindi su questo,
Presidente, vado alla conclusione del mio intervento, questa storia è iniziata con grandi
annunci e nel tempo abbiamo continuato a chiedere informazioni e ci veniva detto che
eravamo noi che fondamentalmente vedevamo il male dove il male non c’era, che il
problema era legato fondamentalmente solo ed esclusivamente a un problema di
trascrittura di bozze. Nel giro di 48 ore però siamo usciti da quelle bozze, perché non
era più un refuso, eravamo proprio fuori dal progetto. Forse ci rientriamo attraverso
bandi, ma chi si era già candidato deve stare tranquillo. Io, in conclusione, mi auguro in
una sua replica da questo punto di vista. Io mi auguro, però, che il peso politico di
questa Città, anche alla luce del lavoro fin qui svolto, con un ecosistema che ha visto tra
gli altri anche il referente della Pastorale Universitaria, Don Luca Peyron, impegnato
insieme a tanti altri attori, però portare a casa il risultato, perché se no era meglio non
dirlo prima, non creare un’attesa tra posti di lavoro, finanziamenti che dovrebbero
arrivare sulla nostra città. Io chiedo all’Assessore in replica, da questo punto di vista, se
è possibile immaginare che le risorse non siano le risorse messe dal PNRR, ma dallo
Stato italiano. Noi sappiamo bene che il tema Recovery Next Generation EU è fatto di
due parti: la parte che arriva dall’Europa e un’altra parte che mette il Governo italiano.
Noi non riusciamo a portare a casa che quelle risorse le metta il Governo italiano e
dunque scelga Torino, così da superare la logica dei bandi? Questa è l’unica domanda
che mi sento di fare, oltre a chiedere all’Assessore se lui si sente tranquillo sullo
sviluppo che oggi è dettato solo a mezzo stampa da Parlamentari o Viceministri del
Movimento 5 Stelle. Questa è la domanda che mi sento di fare per il bene della Città,
per il bene della chiarezza che dobbiamo ai torinesi e al comparto produttivo che di
questo settore si occupa. Dunque, può essere il Governo a mettere le risorse, quindi non
usare i fondi europei e dunque assegnare già Torino senza fare bando, perché sono soldi
dello Stato italiano? Secondo, se a suo giudizio lo sviluppo che abbiamo sarà anche uno
sviluppo fattivo e non solo affermazioni giornalistiche da un punto di vista politico.
Grazie, ho concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento del Presidente Mensio. Ne ha facoltà
per cinque minuti. Prego.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Cercherò di essere molto più breve. Ma io devo dire che sono
sempre un po’ basito, perché ritengo che quando ci sono delle azioni fatte da qualunque
Forza politica, che portino o vogliano portare un beneficio alla Città, bisognerebbe
essere solidali e uniti, indipendentemente da quella che è la Forza politica che in quel
momento regge la Città. Pretestuoso trovo invece quando si cerca di fare campagna
politica sulle “disgrazie”, tra virgolette, politiche, in questo caso, altrui. Ci sono delle
cose che dovrebbero unire. La volontà di far atterrare, diciamo così, il Centro
dell’Intelligenza Artificiale, l’Istituto dell’Intelligenza Artificiale a Torino dovrebbe
essere superiore a qualunque interesse. È stato dimostrato in altre occasioni. Però in
alcune occasioni fa comodo (mi verrebbero in mente le Olimpiadi), in altre molto meno
evidentemente. Ecco, questo è un caso in cui sarebbe tanto bello che, invece di fare
discussioni su cosa succede, bando sì, bando no, eccetera, come tra l’altro hanno fatto
anche altri esponenti di altri partiti. Ho letto notizie di Picchetto Fratin che, come
Viceministro, ha sollecitato che il Centro venga a Torino. Ho letto notizia anche di altri
Consiglieri Comunali che hanno sollecitato, come ho sentito anche prima, delle
sollecitazioni proprio per far atterrare quel Centro. Torino è già all’avanguardia in
questo senso, perché se uno lo sapesse vedrebbe anche che esiste l’HPC4AI, che è un
Centro di Intelligenza Artificiale fatto dall’Università di Torino, dal Politecnico di
Torino. Esistono già degli esempi sul territorio. Ecco, allora, mi va bene tutto, per
carità, ma giocare sempre a dire: “Se funziona, è merito di tutti. Se non funziona, è
colpa della Giunta, in questo caso Appendino, o della Maggioranza del Movimento
5 Stelle, perché non è riuscita a contattare i suoi Ministri, Viceministri, Segretari,
Sottosegretari e Parlamentari”. Ecco, invece di fare queste cose, io capisco che poi chi
sta all’Opposizione qua a volte sta all’Opposizione anche a Roma, ma magari pensare al
bene della Città una volta per tutte vorrebbe dire anche sentire sollecitare i propri
esponenti e magari sollecitare il fatto che quella roba cada a Torino. Poi che ci sia il
bando o che non ci sia, io questo a questo punto non so più cosa dire, perché cambiano
idea 20 volte. Devo dire che nel PNRR regionale, visto che è stata citata la Regione,
c’era di tutto, fuorché il Centro dell’Intelligenza Artificiale, c’era di tutto lì dentro, una
cosa paradossale quello che c’era in quel documento, veramente paradossale. Alla
faccia della transizione ecologica! Opere quasi faraoniche per certi versi, ma del Centro
di Intelligenza Artificiale, visto che si è tirata in ballo la Regione, non c’era traccia.
Allora, io mi domando e mi dico: ma vogliamo lavorare per il bene della Città? Almeno
su questo caso, poi ognuno rimarrà delle posizioni politiche su altri temi, il sociale, la
viabilità, eccetera, ma vogliamo lavorare almeno su questo per il bene della Città tutti
insieme? Ecco, io credo che Torino abbia bisogno di quel Centro per mille motivi, ma
Torino non ha bisogno solo a volte dell’intelligenza artificiale, a volte avrebbe bisogno
anche dell’intelligenza emotiva di capire quando è il momento di fare le cose tutti
insieme o meno. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con il Capogruppo Napoli. Ne ha facoltà per cinque minuti.
Prego.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Sarò velocissimo. Io devo dare intanto… devo dire al collega
Magliano di essere stato il primo a dire di usare i 40 miliardi che sono direttamente
dallo Stato, anziché dall’Europa, però io sono fiducioso. Sono fiducioso perché
l’interessamento, al di là dei colori politici, da parte del Sindaco, dell’Assessore, di altre
Forze politiche tutte insieme, alla fine porterà a far sì che Torino mantenga quello che le
era stato garantito e promesso, anche perché vorrebbe dire buttare fuori soldi già
impegnati. Quindi io sono fiducioso. Non sono pessimista perché il Viceministro,
perché i due Viceministri o altri Deputati…, sono fiducioso perché ho visto l’impegno
da parte di tutti e la consapevolezza da parte di tutti che è una cosa troppo importante
per Torino per perderla. Allora, se c’è unità di intenti, se non ci sono delle polemiche
interne che non servono a nulla, se c’è il coinvolgimento di tutti i partiti su questa
problematica, e do atto al Sindaco anche in maniera diretta di essere intervenuta
estremamente in maniera molto forte su questo argomento, io dico che porteremo a casa
il risultato. Non però separiamoci sulla politica e su quelli che sono gli interessi, in
attesa delle elezioni amministrative. Faremmo uno sbaglio enorme. Questo è il dato di
fatto. Noi dobbiamo far vedere a Roma che siamo tutti uniti e consapevoli che è un
qualcosa che deve rimanere a Torino. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con il Capogruppo Lo Russo. Ne ha facoltà per cinque minuti.
Prego.

LO RUSSO Stefano
Il Partito Democratico ha creduto fin dal primo giorno in cui Don Luca Peyron, che è in
qualche modo l’animatore di questa iniziativa trasversale alle Forze politiche e si è fatto
parte attiva per proporre all’attenzione delle Forze politiche, della comunità cittadina, di
questa Giunta, dei Parlamentari, delle forze economiche il progetto di portare qui il
Centro sull’Intelligenza Artificiale. L’abbiamo sostenuto in tutte le sedi e continueremo
a farlo. Questo è un progetto che ha un interesse strategico di enorme rilevanza, non per
quest’Amministrazione, ma per la Città, e ha un interesse strategico per tutta una serie
di ragioni che sono già state esposte, ma in particolar modo per caratterizzare
ulteriormente Torino come una città di innovazione in questo importante settore, e
questo - ha ragione in questo senso il collega Napoli - prescinde ovviamente dal colore
politico dell’Amministrazione. In realtà il problema era in nuce abbastanza guardando,
leggendo tra le righe, e purtroppo deriva anche da una sorta di ipertrofia comunicativa
che quest’Amministrazione negli ultimi mesi ha in qualche modo, in maniera forse un
po’ debordante, attivato ed avviato. Anche, diciamo così, dando per fatte cose che poi
magari fatte non erano del tutto. Ovviamente questo è un elemento che forse ha anche
influenzato alcune delle percezioni in città. Ovviamente non si pone solo per il Centro
dell’Intelligenza Artificiale, si pone anche per la recente… come dire, la rivitalizzazione
recente del progetto di rifunzionalizzazione di Torino Esposizioni da oltre 100 milioni
di euro, che era stato lasciato nei cassetti per cinque anni e che adesso viene dato per
fatto. Io ovviamente mi auguro sia così, però anche qui credo che sia fondamentale che,
al netto di quella che è un’imminente campagna elettorale, anzi, forse è già una
campagna elettorale in corso, si diano informazioni su progettualità, (audio interrotto)
gambe solide per poter marciare.
La seconda considerazione è che questo progetto, così come tutti i progetti di interesse
della Città, è senza bandiera politica, senza colore politico. Ha ragione il collega Mensio
nel richiamare tutti ad un senso di responsabilità da questo punto di vista. Ha ragione,
però, anche il collega Mensio quando correttamente fa rilevare che forse una
sovraesposizione mediatica di una parte politica induce inevitabilmente una minor
attenzione, una minor consapevolezza, una minor adesione a quel tipo di progetto,
nell’interesse della Città, da parte di tutte le altre Forze politiche. È un processo che chi
guida deve conoscere, che peraltro conosce benissimo, quindi non è un sinonimo di
ingenuità non farlo, è una precisa volontà politica. Del resto non è un mistero che questa
Amministrazione, la nostra Sindaca ha interpellato le Minoranze consiliari in cinque
anni in due occasioni, due occasioni in cinque anni: una per la progettazione della
Linea della Metropolitana, sede Sala Colonne; l’altra per le Olimpiadi Invernali 2026,
poi sfumate, sede Ufficio della Sindaca. Ora, capirete tutti che ovviamente questo
elemento è un elemento che in qualche modo fa riflettere rispetto a, come dire, una
dinamica, una postura di relazione politica che forse alla fine ha nuociuto al territorio,
perché l’auspicata compattezza i primi che devono proporla e metterla in campo sono
coloro che sono al governo. E da questo punto di vista l’Opposizione, la Minoranza, a
seconda degli argomenti, può essere coinvolta e ovviamente il coinvolgimento non è un,
come dire, onere solo della Minoranza, ma è certamente compito e dovere della
Maggioranza, che ovviamente è titolata nel farlo o nel non farlo, è assolutamente
legittimata quando decide di non farlo; è, come dire, un pochino, un po’ surreale il
richiamo quando questo non avviene e poi le cose non funzionano. Nonostante questo,
noi, da sempre, abbiamo sempre ribadito, l’abbiamo fatto su tutti i progetti strategici
della Città, grandi e piccoli, pensiamo ad esempio al tema Cavallerizza, l’ultimo in
ordine cronologico, noi siamo sempre stati disponibili a dare il nostro contributo
nell’interesse della Città. A noi non interessano le bandiere politiche, interessa
unicamente il bene di Torino, il futuro di Torino, i posti di lavoro di una città che è in
strutturale crisi e che ovviamente questa crisi è stata ulteriormente incrementata
dall’emergenza pandemica. Quindi, per quello che nel piccolo possiamo fare e
ovviamente, se serve, se ritenuto utile, sottoscrivere degli atti, piuttosto che compattarci
tutti insieme come Forze politiche del Consiglio Comunale nel richiedere a gran voce al
Governo di stornare queste risorse dalle risorse europee, come diceva il collega
Magliano, e porle sotto il profilo del cappello nazionale, quindi sottrarre il
finanziamento alla logica del bando competitivo, ci siamo, siamo disponibili e
ovviamente, qualora, come dire, fossimo interpellati e sollecitati a farlo, noi ci saremo.
Nelle more, lo facciamo di nostro. Quindi, da questo punto di vista, per quello che ci è
possibile, nel piccolo, ovviamente stiamo sollecitando i nostri Parlamentari, i nostri
riferimenti al Governo, perché collaborino nell’ottica di risolvere questo problema del
finanziamento dell’Istituto dell’Intelligenza Artificiale, che comunque continuiamo a
ritenere un progetto straordinario, progetto straordinario del quale - l’abbiamo già fatto
altre volte e lo rifaccio adesso in conclusione - ringraziamo Don Luca Peyron, che nel
suo ruolo è stato davvero un motore potentissimo e uno stimolo a lavorare esattamente
con questo spirito, uno spirito unitario, uno spirito non partitico, uno spirito trasversale,
che vedesse questo come elemento essenziale del futuro della città ed è stato capace, da
questo punto di vista, a coinvolgere la Sindaca Appendino, l’Assessore Pironti, le Forze
politiche e le forze sociali. Quindi, ecco, credo davvero che sia doveroso da parte nostra
un ringraziamento a lui per averlo promosso ed averci creduto e credo che sia utile,
come dire, ribadire la nostra piena disponibilità a prendere iniziative bipartisan, a
sostegno di questa cosa, qualora necessario. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Allora, non mi sembra di avere richieste di
interventi e quindi, anche su sollecito da parte di alcuni Capigruppo, Assessore Pironti,
le concedo una replica, prego.

PIRONTI Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. E mi scuso perché evidentemente non sono stato molto chiaro.
Quello che è indicato dal Consigliere Napoli e dal Consigliere Magliano, è proprio
quella la strada che il Governo ha scelto e infatti all’ultima bozza vedete che nelle varie
tematiche ritenute strategiche dal nostro Paese, su cui utilizzare lo strumento dei bandi
competitivi, il tema dell’Intelligenza Artificiale, che è il primo tema citato nelle
precedenti bozze, è stato eliminato proprio perché lo strumento sarà lo strumento
complementare ai fondi europei e questo ci consentirà di bypassare questa forma di
selezione, ma non perché Torino vuole sottrarsi alla selezione, l’abbiamo già fatto,
l’abbiamo fatto con coraggio e anche in alcuni casi con successo, cito solo l’ultima
esperienza di Casa delle Tecnologie Emergenti, quindi un bando competitivo rivolto
alle principali città oggetto di un certo tipo di sperimentazione, che ha visto la nostra
Città, proprio richiamando quello che giustamente tutti voi state sottolineando: il valore
dell’ecosistema industriale territoriale innovativo perché, da questo punto di vista,
l’utilizzare lo strumento dei bandi avrebbe un punto di difficoltà, quello di allungare i
tempi ed è questo che non volevamo e non vogliamo ancora prolungare. Ed è per questo
che non vuole essere un sottrarsi ad una importante e libera competizione, ripeto, sulla
quale, come giustamente state sottolineando voi, l’ecosistema torinese e piemontese non
ha nulla da invidiare, ed è quello che abbiamo raccontato ed è per quello che l’allora
Consiglio dei Ministri ha riconosciuto questo ruolo. Mi rifaccio, però, alla riflessione
inziale del Consigliere Tresso e anche, in parte, a quella del Consigliere Lo Russo,
quella di un eccesso comunicazionale; mi permetto solo di ricordare un po’ gli ultimi
passaggi in termini di comunicazione: sebbene tutto il processo sia partito il 4 luglio e
sia stato ratificato non da un gruppo di amici, ma dal Consiglio dei Ministri del nostro
Paese nella serata del 3 settembre, dal 4 luglio al 3 settembre invito tutti a cercare una
riga, una dichiarazione, una manifestazione di questa Amministrazione, che nel
frattempo stava lavorando, e in quel periodo ricordo che è un mese… è il mese di agosto
e sapete quanto è complicato, per la cultura italiana, lavorare nel mese di agosto, ma in
quei due mesi questa Amministrazione ha lavorato senza fermarsi, perché non potevamo
fermarci. La prima comunicazione che abbiamo fatto sul tema - e, vi ripeto, invito tutti a
ricostruire anche la storia di quelle comunicazioni - è stata fatta il 3 sera, cioè qualche
minuto dopo la pubblicazione di questa volontà del Consiglio dei Ministri del nostro
Paese di affidare alla Città di Torino questo importante ruolo, quindi almeno in quel
caso non mi sembra ci sia stata un’anticipazione o un’enfasi, come qualcuno di voi ha
ricordato. Abbiamo solo raccontato quello che lo strumento del Governo del nostro
Paese aveva, in qualche modo, ratificato. E ricordo che questo modus operandi ha un
po’ caratterizzato tutta una serie di nostre azioni: ricordo che il Progetto “Valentino”,
che correttamente veniva richiamato dal Consigliere Lo Russo, è stato annunciato tre
giorni dopo la ratifica da parte del Ministero competente del Ministro Franceschini; le
azioni su… (incomprensibile) i famosi 70 milioni di euro sono stati annunciati due
giorni dopo la ratifica da parte dell’Ente preposto a certificare quei numeri, quindi in
qualche modo, soprattutto in questa fase epocale, dobbiamo fare molta attenzione e lo
stiamo facendo, ma non sempre si riesce a misurare e a valutare le comunicazioni,
perché tutto possiamo fare tranne che creare false aspettative, e io credo l’abbiamo
anche fatto in maniera estremamente responsabile…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PIRONTI Marco (Assessore)
Sì, vado Presidente, …nel racconto del Recovery Plan, siamo stati una delle poche Città
che non hanno stilato una lista di desideri, ma ha cercato di raccontare progettualità reali
e concrete, quelle comunque strategiche per il nostro territorio.
Rispondo alla domanda del Consigliere Magliano, se sono tranquillo: assolutamente no,
non lo siamo da quel famoso 3 settembre, non dobbiamo, non possiamo essere tranquilli
fin quando non solo il tutto verrà in qualche modo certificato e ratificato, ma ricordo che
anche in questo caso non è una vittoria, così come non sarebbe stata una sconfitta
qualora non fosse stato previsto. Qui non si parla di vittoria o sconfitta, perché la vera
partita comincerà all’indomani della definizione della cornice di valori, di tempi e di
modalità, e in quel caso ci dovrà essere una risposta estremamente responsabile di tutto
il nostro territorio, di tutti i soggetti, privati e pubblici, a far sì che questa partita non
solo trovi la luce a Torino, ma ne trovi anche lo sviluppo. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Pironti. Quindi possiamo dare per conclusa la trattazione delle
richieste di comunicazioni e iniziare con l’Ordine dei Lavori della seduta di oggi.
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