| Interventi |
| TRESSO Francesco Eccomi. Presidente, grazie cerco di essere rapido vista l’ora nell’illustrazione. Allora l’atto nasce da una considerazione che riguarda le misure imposte dalla pandemia in corso cioè quelle di rimanere nella propria abitazione, questo presume che uno la propria abitazione ce l’abbia, mentre invece i così detti “Senza dimora” ovviamente sono messi in condizioni di non poter rispettare tali regole ma non solo la situazione che riguarda i senza dimora ma anche tutti gli operatori e i volontari che lavorano presso le strutture di accoglienza sono in questo periodo quotidianamente esposti a rischio di contagio venendo appunto a contatto con persone che assistono e che sono potenzialmente dei veicoli di trasmissione del virus. Ora con il Decreto Ministeriale che riguarda il Piano strategico nazionale per i vaccini, non è stata… diciamo ha definito le linee operative per completare la campagna vaccinale ma i volontari socio assistenziali non sono stati equiparati al personale, diciamo, socio sanitario inserito nelle graduatorie della categoria da vaccinare. Questo è il motivo che mi ha spinto pur rendendomi conto che è una decisione che non è in capo all’Amministrazione locale però vista anche la sensibilità tra l’altro dimostrata anche nel corso di una Commissione interessante che è stata svolta in settimana e che questa Amministrazione ha rivolto al tema dei senza dimora peraltro come abbiamo visto anche rimandando le possibilità di accoglienza per le stagioni invernali e quindi anche prolungata sino ad aprile con la possibilità quindi di proseguire dei percorsi e anche incentivando più che altro il sociale in questo, mi è sembrato che fosse opportuno che ci esprimessimo proprio perché questo aspetto che sostanzialmente impegna la Sindaca e la Giunta a chiedere sia all’Assessorato regionale alla Sanità ma anche al Ministro della salute e al Commissario straordinario per l’emergenza di inserire, sia le persone senza dimora e anche chi opera nel settore di accoglienza, nelle liste prioritarie per la vaccinazione. Chiedo inoltre al secondo punto dell’impegna di poter eseguire, diciamo, questo tipo di azione nell’ambito di un coordinamento con i Presidenti di ANCI Piemonte e di ANCI Nazionale proprio per dare maggiore vigore e rafforzare la richiesta di priorità della vaccinazione. Credo sia un atto dovuto pensiamo ancora che coloro che operano nelle strutture di accoglienza, ma non solo per il dormitorio anche nella erogazione di servizi come la mensa e quant’altro, hanno ovviamente delle situazioni dove peraltro insomma è una cosa vissuta anche nel corso del primo lockdown, ci sono state le strutture isolate proprio perché all’interno si erano manifestati die casi di focolaio e quindi credo che al pari di altre categorie ci voglia un occhio di attenzione per salvaguardare le categorie più fragili e che in questo momento sono particolarmente sottoposte ad uno stato diciamo di ulteriore vulnerabilità. Chiudo qua abbiamo già avuto modo di discuterne in corso di Commissione, spero che l’atto troverà un consenso da una larga parte dei miei colleghi. Grazie, Presidente. |