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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Aprile 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 32
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2021-07139
REGOLAMENTO DELLA TOPONOMASTICA E NUMERAZIONE CIVICA DELLA CITT? DI TORINO N. 304. MODIFICHE PARZIALI - APPROVAZIONE.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Ma, io volevo solo, molto rapidamente, illustrare un tema che non c’entra tanto con
questa discussione, ma è un tema di carattere tecnico, così anticipo l’illustrazione dei
miei due emendamenti, che in realtà sono due, ma concettualmente sono uno solo. Ho
presentato un emendamento che riguarda i quorum deliberativi nella Commissione
Toponomastica, perché il nostro Regolamento della Commissione Toponomastica
prevede che la deliberazione avvenga coi due terzi dei voti equivalenti dei Capigruppo
votanti in Commissione Toponomastica. Per ragioni di omogeneità, con tutto quello che
è stato il corposo lavoro di messa a punto del nostro Statuto e dei nostri Regolamenti,
che prevedono un innalzamento di questo quorum a tre quarti, proporrei di utilizzare
quest’occasione di modifica del Regolamento della Toponomastica per adeguare anche
al Regolamento della Toponomastica tutto quello che è l’impianto generale dei
riconoscimenti che la Città dà, che ricordo sono le Cittadinanze Onorarie, i Sigilli
Civici, le Civiche Benemerenze, la Designazione degli ambasciatori di Torino, che sono
tutte azioni che avvengono, nell’attuale configurazione, correttamente, peraltro, con i tre
quarti dei Consiglieri assegnati. Perché questo è opportuno? Perché i due terzi, in realtà,
era un quorum che funzionava benissimo quando il Consiglio Comunale aveva una
numerosità di Consiglieri più elevata, dai 60, ai 50 e quindi, diciamo così che il
raggiungere quorum deliberativi dei due terzi, da parte della Maggioranza Consiliare,
qualsivoglia Maggioranza Consiliare, era oggettivamente più complicato rispetto
all’attuale configurazione, perché noi abbiamo avuto che, avendo noi un’assegnazione
di seggi alla Maggioranza pari al 60% dei seggi assegnati, cioè 24, se manteniamo i due
terzi come quorum, cioè 27, significa che, sostanzialmente, è molto più agevole, per una
qualunque Maggioranza politica, andare a deliberare sedimi, diciamo, così, a
Maggioranza. L’impostazione che è stata data fino adesso, in tutte le modifiche
statutarie e regolamentari relative a queste questioni, ha indotto, e io ne sono
assolutamente contento, una maggior prudenza, da questo punto di vista, perché
sappiamo bene che le regole del gioco sono estremamente importanti, perché oggi si è
Maggioranza, domani si è Minoranza e viceversa e le regole del gioco servono a
garantire gli equilibri democratici in maniera più omogenea ed è per questo che mi sono
fatto carico di proporre una modifica a questo Regolamento della Toponomastica, che
non è nulla di stravolgente: innalza il quorum deliberativo dai due terzi ai tre quarti e lo
porta ad essere omogeneo a tutto il resto delle Onorificenze, che questa Città ha, in
qualche modo, possibilità di dare e che, per il loro valore simbolico di unità, richiedono
quorum deliberativi adeguati; e, conseguentemente, il portare il quorum deliberativo ai
tre quarti, dai due terzi attuali, questo farebbe l’emendamento, i due emendamenti -
ribadisco, sono due perché agiscono su due parti della delibera diversa, ma
concettualmente sono la stessa cosa -, servirebbe a, fondamentalmente, andare nello
spirito di unità che queste questioni devono sempre… la maggiore unità possibile che
queste questioni devono sempre avere, sottraendole a una dinamica di Maggioranza e
Minoranza che, invece, ovviamente, regola tutto il resto della vita democratica di questo
Consiglio e della Città e che, giustamente, si basa su criteri di Maggioranza decisamente
politica e non di Maggioranza qualificata. Questo è il senso dei miei due emendamenti.
Quando ci arriveremo, nella votazione, se ci arriveremo, ho già, in qualche modo, in
questi termini, illustrato il merito della proposta. Grazie, Presidente.

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