Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Sarò anche più breve, perché abbiamo avuto modo di approfondire questa mozione che racchiude in sé delle linee di indirizzo finalizzate a riorientare, a rivedere le modalità con cui si svolgono gli eventi, in particolare i panel di discussione. In queste ultime settimane sono state tante le occasioni anche in città nelle quali abbiamo avuto modo di condividere, anche con gruppi formali e informali, esterni alla politica, la necessità di arricchire, di caratterizzare il dibattito su questo tema, anche alla luce della sempre più frequente necessità di discutere ad esempio sulle priorità economiche e sociali che stanno caratterizzando questa utile discussione nell’ambito della crisi economica che stiamo attraversando, in piena coerenza con quella che è l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che la Città di Torino si è impegnata a perseguire, e credo in una discussione pienamente immersa e coerente con quello che è il lavoro che la Città sta portando avanti. Mi è sembrato utile sottoporre all’attenzione delle Consigliere e dei Consiglieri un metodo di lavoro che io credo possa consentire alla nostra Amministrazione di continuare un lavoro che si sta già facendo nell’ambito della discussione sul tema delle pari opportunità e, in modo molto concreto, provare a contribuire con un vademecum, delle linee guida, delle linee di azione, a definire un metodo che diventi prassi, che diventi ordinario. Ovviamente, queste linee guida non hanno la presunzione di risolvere le distorsioni comunicative, piuttosto che i problemi ancora irrisolti nel raggiungimento delle piene pari opportunità. Io sono particolarmente contento però del fatto che in questo particolare momento storico noi si possa mettere e condividere un accento sul fatto che ad esempio nella discussione generale la partecipazione qualificata, attenta, anche di un punto di vista che non sia necessariamente quello prevalente, perché questo ci dicono i dati, in realtà possa aiutarci meglio anche a comprendere i fenomeni sociali che stiamo attraversando e, perché no, anche arricchire il dibattito, provando ad aggiungere dei punti di vista utili a perseguire con più efficacia gli obiettivi. Con questo atto, che abbiamo discusso in Commissione, io ringrazio la Collega Carlevaris che ha approfondito, ha voluto approfondire, nel corso della Commissione Consiliare, gli aspetti specifici di questo atto, atto che, ci tengo a dirlo, non sono abituato a prendermi meriti non miei, è figlio di un’interlocuzione con vari soggetti, in particolare con anche mondi legati all’Accademia Torinese, all’Università degli Studi di Torino, in particolare ci tengo a ringraziare la professoressa Anna Mastromarino che ci ha aiutato, ma sono tanti i Tavoli di discussione su questi temi, però mi è sembrato particolarmente utile provare a riordinare, in una sorta di decalogo, quelli che possono essere i 10 punti qualificanti un’attenzione che può diventare parte integrante del modus agendi della nostra Amministrazione, nel momento in cui si organizzano delle Tavole Rotonde, nel momento in cui si organizzano dei convegni, nel momento in cui però anche, ed è questo un aspetto qualificante, secondo me, si patrocina, piuttosto che si accompagna, si riconosce consapevolmente, si sostiene un’iniziativa promossa anche da soggetti terzi rispetto all’Amministrazione. Non sto ad elencarli tutti, perché mi sono ripromesso con i Colleghi di non sottrarre troppo tempo ai lavori importanti del Consiglio Comunale di oggi. Molto velocemente, questo atto chiede nella definizione di questo decalogo di impegnare l’Amministrazione affinché si assicuri sempre che la lista di coloro che nei vari momenti in cui si discute e che vedono coinvolti naturalmente tanti oratori, ci sia un’attenzione nell’equilibrio di genere; che laddove vi sia una lista di oratori e di oratrici da scegliere con una discrezione da parte degli organizzatori, questa possa essere il più equilibrata possibile e condivisa preventivamente; che alle donne, in particolare, non sia semplicemente attribuito un ruolo di moderazione, piuttosto che un ruolo minore, ma che possano essere considerate degli interlocutori al pari di tutti gli altri; che, naturalmente, si possano…, che l’Amministrazione svolga preventivamente una verifica, chiedendo informazioni agli organizzatori rispetto a queste attenzioni; ma ci sono poi dei punti un po’ più concreti che meriteranno sicuramente da parte dell’Amministrazione anche uno svolgimento in questo decalogo, un’assunzione di responsabilità anche in termini di gestione delle risorse: che si possa anche l’Amministrazione, l’Istituzione, fare parte attiva nell’eventualità in cui vi fossero delle barriere strutturali alla partecipazione, come ad esempio le responsabilità familiari, che gli organizzatori o l’Amministrazione stessa in prima persona possano aiutare a superare queste barriere. Naturalmente, uno dei problemi principali nella scarsa partecipazione o nella residuale partecipazione a volte delle donne, deriva proprio dall’assenza di questa preoccupazione e uno dei punti di questo vademecum dovrebbe essere, vorrebbe essere proprio finalizzato a quello, cioè a favorire che le barriere strutturali alla partecipazione, legate magari alla conciliazione, alla difficile conciliazione dei tempi e degli orari, possano invece insieme essere superate. Insomma, è un contributo molto semplice, non ha la presunzione, dicevo all’inizio, di risolvere tutti i problemi, però mi sembra assolutamente coerente: 1) con gli impegni europei che l’Agenda Urbana Torinese, in qualche modo, sta condividendo; 2) con il lavoro che quest’Amministrazione sta facendo nella Commissione Pari Opportunità; 3) io credo che sia il momento giusto anche, considerandolo pienamente inserito in una fase di discussione sulle prospettive, sulle priorità anche politiche, economiche e sociali, che tutti insieme dobbiamo affrontare, per far sì che non si sciupi l’opportunità di avere anche questo punto di vista che è qualificato e che, non c’è bisogno che lo dica io, molto spesso consente anche di non solo arricchire la discussione, ma anche di mettere a fuoco dei problemi che generalmente vengono trascurati perché il punto di osservazione è diverso. È un contributo alla discussione. Io sono contento già della discussione che si è svolta in Commissione e spero che l’Amministrazione ne possa fare tesoro e possa essere uno strumento utile, così come sta avvenendo anche in altri Enti, in altre Istituzioni ed in altre città. Grazie, Presidente. |