Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie, Presidente. Sarò, credo, molto più breve. Inizio col dare un dispiacere al Consigliere, Capogruppo, candidato Sindaco Lo Russo, perché non ho intenzione di ritirare gli emendamenti e non ho intenzione di ritirare questi emendamenti per un motivo molto semplice: perché continuo, in piena coerenza con la mia storia politica e con le mie azioni politiche soprattutto, a ritenere quanto scritto in quegli emendamenti migliorativo, sia nell’ottica della candidatura, sia nell’ottica del rapporto della Città con i propri tesori. Io davvero ritengo e ritenevo, quando ho scritto questi emendamenti, che in un’ottica di lungo periodo, e ne do atto al Capogruppo Lo Russo di avere avuto un’ottima intuizione con la proposta sulla candidatura a Torino Capitale della Cultura, ma ritengo che, appunto, una Città che guarda al futuro, che guarda soprattutto alla cultura, che guarda ai beni architettonici, che guarda alla propria storia, avrebbe potuto e avrebbe dovuto capire quali luoghi, con questa candidatura, si potevano rigenerare, quali luoghi avrebbero potuto essere centrali in questa candidatura, quali luoghi avrebbero potuto dare quel quid in più, e io ritengo, come ritenevo quando ho scritto questi emendamenti, che hanno ovviamente qualche tempo, di acqua sotto i ponti ne è passata, l’Amministrazione ha evidentemente fatto alcune scelte che io non condivido e non ho condiviso e per i quali sto cercando di sostenere, per quel che posso, i cittadini che stanno portando avanti la proposta di referendum per l’abrogazione del PUR sulla Cavallerizza. Pertanto, ripeto, ho intenzione di lasciare la libera scelta al Consiglio Comunale se immaginare e se inserire la Cavallerizza all’interno delle strategie relative alla candidatura di Torino Capitale della Cultura o no. Immagino che, ovviamente, la scelta dell’Amministrazione di permettere l’atterraggio del centro direzionale di una fondazione bancaria eventualmente all’interno della Cavallerizza poco, diciamo, si sposi con l’idea di Torino Capitale della Cultura. Un centro direzionale all’interno di un bene UNESCO diciamo che forse non è proprio una grandissima pubblicità per una Città che dovrebbe invece restituire alla cittadinanza, restituire alla cultura propri beni storico- architettonici. Pertanto, ripeto, lascio la libertà al Consiglio Comunale di immaginare la Cavallerizza come uno dei nodi di sviluppo di questa candidatura, oppure no, ma questo è, appunto, qualcosa che non posso scegliere io, io posso solo, con molta umiltà, fare una proposta al Consiglio Comunale. Grazie. |