Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Inizierei con il nostro Ordine dei Lavori. Siamo, quindi, al punto n. 3 e al punto n. 5, che verranno discussi in modo congiunto, e mi sto riferendo alle due mozioni, n. mecc. 202106538, presentata dal Presidente Giovara: “Richiesta di approvazione del rapporto conclusivo sulla ricerca conoscitiva in merito alla candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura” SICARI Francesco (Presidente) e la mozione n. mecc. 201900400, presentata dal Capogruppo Lo Russo e sottoscritta da altri Capigruppo e altri Consiglieri, che ha come oggetto: “Candidatura Torino Capitale Europea della Cultura 2033” SICARI Francesco (Presidente) Quest’ultima mozione ha inoltre quattro emendamenti, di cui due del Consigliere Carretto e due del Presidente Giovara. Io adesso aprirei, quindi, la fase dell’illustrazione dei due provvedimenti. Inizierei con il Presidente Giovara e a seguire il Capogruppo Lo Russo. Prego Presidente Giovara, ha cinque minuti a disposizione. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente Sicari. Mi sentite? Spero mi sentiate. SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sentiamo. GIOVARA Massimo Grazie. Allora, finalmente riusciamo a votare in maniera condivisa questa relazione conclusiva, che è il frutto di un lavoro molto lungo che la V Commissione ha svolto in concordia istituzionale, e stimolata dalla mozione successiva a prima firma del Consigliere Capogruppo Lo Russo. Che cos’è questo atto? Come si caratterizza questo atto? Questo atto di caratterizza, proprio come chiede la Comunità Europea in merito alla candidatura, come un atto al di fuori dei partiti, o meglio, condiviso il più possibile, una delle richieste della Comunità Europea e della Commissione è proprio che le candidature siano il più possibile condivise, possibilmente all’unanimità, dalle Forze politiche che presidiano il territorio, questo perché se no si partirebbe già zoppi in partenza. Ma veniamo alla conclusione, senza prendere troppo tempo, anche perché c’è stato tutto il tempo per partecipare alle sedute di ricerca conoscitiva, che, voglio dire, l’idea della ricerca conoscitiva, anche questa, non è un’idea che viene dal Presidente Giovara, ma è stata avviata - e io la ringrazio per questo -, con la ricerca conoscitiva sulla partecipazione culturale, da Eleonora Artesio, la Capogruppo, che io ringrazio. Già quella ricerca conoscitiva ha portato a delle riflessioni utili che entrano dentro poi l’emendamento contenuto all’interno della mozione del Capogruppo Lo Russo. Abbiamo audito numerosi soggetti, che potrebbero dare l’idea di quante sono le forze da mettere in campo in occasione dell’avvio della candidatura a Capitale Europea della Cultura, sicuramente non li abbiamo auditi tutti, anzi, abbiamo avuto, man mano che andavamo avanti, la chiara idea del fatto che abbiamo toccato la punta dell’iceberg e che Torino è un territorio estremamente ricco per portare avanti un’iniziativa di questo genere. Il primo punto da tenere in considerazione è che all’inizio della ricerca conoscitiva qualcuno ha suggerito che fosse un’azione da condurre più avanti, che forse era prematuro che si parlasse di una candidatura al 2033; noi invece abbiamo accolto con piacere il suggerimento del Capogruppo Lo Russo, anche perché la programmazione, la preparazione di questo evento dovrà essere già pronta alla fine della prossima Consiliatura, come minimo, i tempi sono infatti questi. Cosa dice la conclusione di questa ricerca? Per andare in breve, visto che abbiamo poco tempo: quello che chiede è molto semplice, ed è la sintesi di quanto raccolto, la sintesi fatta modestamente, criticabile, sicuramente migliorabile, ma nessuno dei partecipanti alla Commissione, dei Commissari, ha pensato di emendarla in qualche modo, quindi io mi immagino che sia stata accettata integralmente da tutte le Forze politiche, e propone delle azioni precise. Allora, innanzitutto si parla degli assi su cui bisognerebbe caratterizzare la candidatura, e il principale è l’asse tecnico-scientifico: noi abbiamo dei Atenei che stano reggendo molto bene, che stanno facendo da punta alla possibile rinascita del territorio torinese; abbiamo il campo dell’innovazione e della sperimentazione, che trattiamo molto spesso con l’Assessore Pironti; Città Laboratorio, che è un’altra qualità che ci distingue da tutte le altre città italiane, ma anche che ci mette in forte vantaggio rispetto ad alcune città europee; l’impatto sociale, su questo siamo primi in assoluto, Torino è una Città dell’inclusione e della solidarietà; le comunità straniere, le collaborazioni con gli istituti di cultura europei, abbiamo parlato approfonditamente anche su questo. La Commissione Europea richiede che si rispettino dei criteri di inclusione; cultura e pedagogia, le nuove generazioni e la coscienza cittadina, questo tema è stato sollevato in particolare dalla Consigliera Artesio, che ringrazio di nuovo, perché questa Città è una Città che ha fatto molto in passato rispetto a questo tema; sostenibilità ambientale, questa Amministrazione ha dimostrato che questo tema può essere assolto egregiamente, abbiamo vinto numerosi premi, come il Presidente della VI Commissione sa bene; e il paesaggio, la nostra città è tra le più belle che abbiamo in Italia. Ma quali sono le azioni? Lanciare ufficialmente la proposta di candidatura, già da subito possibilmente, coinvolgendo il territorio cittadino, metropolitano e regionale e raccogliendo adesioni attraverso un protocollo d’intesa con i vari soggetti che abbiamo audito e anche altri che non abbiamo ancora audito; individuare o creare strumenti di connessione e progettazione comune, anche digitali; costruire un gruppo di coordinamento del percorso, che sia il più possibile indipendente dalle Amministrazioni locali, e quindi dalla politica, e che segua un principio di imparzialità e di inclusività; attribuire ruoli e obiettivi definiti e specifici ai soggetti; stabilire una timeline precisa che definisca in modo chiaro le fasi del percorso di candidatura e, cosa molto importante, stabilire un budget a breve, medio e lungo termine, adesso abbiamo l’occasione dei fondi europei che stanno per arrivare e quindi è proprio l’occasione perfetta, pensiamo ad esempio all’HUB del Teatro Nuovo e della nuova Biblioteca Civica Centrale, come può entrare in maniera integrale dentro a questo percorso di candidatura europea; avviare progetti di rigenerazione urbana e progettazione di spazi fisici innovativi, che leghino concretamente l’attuazione delle future politiche culturali a temi e patrimoni individuati dal percorso di candidatura (ne ho appena citato uno); recuperare le azioni che già nel passato nella nostra città si dimostrarono efficaci nel realizzare gli obiettivi legati ad un’idea di città policentrica, anche questa è una cosa, è un criterio che ci chiedono i fondi europei che stanno per arrivare sulla nostra città, andare a vedere già quali progetti già abbiamo in campo che rispettano i criteri; coinvolgere le nuove generazioni per immaginare la città del futuro, facendo tesoro dell’attuale momento di crisi, su questo avevamo avviato, insieme all’Assessorato, che ringrazio, l’Assessorato alla Cultura, una collaborazione con TEDx e Enrico Gentina e spero che questa collaborazione prosegua nel futuro, anche senza di noi o con noi; implementare fin da subito un processo preciso di monitoraggio dell’impatto della candidatura. C’è una nota alla fine, esisteva già una ricerca su questa candidatura risalente al 2012 e condotta dall’impresa Torino Nordovest, che poi però non è stata portata a termine, ma da cui si possono ricavare numerosi suggerimenti importanti. Io credo di avere, per adesso, terminato e le ridò la parola, Presidente, la ringrazio. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Presidente Giovara. Procederei adesso con l’illustrazione del successivo secondo atto, quindi darei la parola al Capogruppo Lo Russo. Prego. LO RUSSO Stefano Oggi ci apprestiamo a votare un atto che fu presentato ormai nel febbraio 2019, quindi è un atto che data due anni fa. Quando, insieme ad altri colleghi delle Minoranze, proponemmo alla Maggioranza l’idea di candidare Torino a Capitale Europea della Cultura per il 2033, eravamo in una fase in cui, sicuramente più che in questa, l’elemento della messa in discussione dell’Unione Europea e la presenza di alcune Forze politiche che facevano della demolizione, del concetto stesso di Unione Europea l’elemento caratterizzante la propria azione di Governo, era oggetto del principale dibattito politico. La modalità con cui abbiamo valutato, quindi, di proporre la candidatura di Torino Capitale Europea per il 2033 è una modalità che centrava il punto della tematizzazione di questa candidatura, e nell’articolata premessa e poi nella narrativa della mozione si faceva esplicito riferimento ad alcuni... che poi mi pare di aver colto, sono anche gli elementi che sono emersi nel successivo lavoro di cui la mozione che è stata illustrata poc’anzi ha dato conto. È in particolar modo una tematizzazione che poneva l’Unione Europea, e quindi la candidatura di Torino Capitale Europea della Cultura, come elemento centrale dell’immagine prospettica della nostra città, e soprattutto relativamente ai temi dell’integrazione europea, integrazione di culture, integrazione di etnie, integrazione di messaggi, integrazione di forme artistiche, integrazione anche fisica e, diciamo così, di interconnessione. Il secondo punto, che è in qualche modo stato centrato anche nella successiva fase di cui è stato dato conto poc’anzi, riguarda la grande sfida che abbiamo tutti di coniugare l’umanesimo, un nuovo umanesimo con la tecnologia e lo sviluppo tecnico-scientifico; peraltro, sono questi argomenti che hanno caratterizzato anche altre iniziative che nel frattempo si sono sviluppate, penso alla Biennale Tecnologia del Politecnico di Torino o altre iniziative analoghe che hanno in qualche modo posto al centro della discussione culturale, e non solo della discussione relativa alla forma organizzativa dell’erogazione culturale, ma proprio dal punto di vista antropologico di sistema, questo nodo centrale. Siamo convinti che Torino Capitale Europea della Cultura 2033 possa essere un obiettivo ambizioso, è un grande evento, anzi, teoricamente è un grandissimo evento, non possiamo far altro che essere anche contenti del fatto che la Maggioranza ha accolto questa nostra proposta con uno spirito costruttivo, con uno spirito propositivo, questo era l’intento, questo resta l’intento di questa mozione; sarà la prossima Amministrazione che ovviamente dovrà raccogliere il frutto di quel lavoro importante, di cui diamo atto al Presidente Giovara, di ascolto delle realtà culturali, di in qualche modo anche capacità di mettere a sistema sensibilità che sono, per loro stessa definizione, differenti, attraverso questo percorso che, dentro la cornice che descrivevamo prima - e cioè una cornice piuttosto chiara e piuttosto netta relativamente al messaggio che si vuole lanciare - fa dell’ipotesi di Torino Capitale Europea della Cultura del 2033 un’ipotesi realistica e soprattutto sfidante attorno proprio al tema dell’integrazione europea, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo, in cui processi disgregativi ulteriormente, come dire, messi in evidenza o limiti messi in evidenza dall’attuale e dalla passata gestione dell’emergenza pandemica, ha messo chiaramente in evidenza che l’Unione Europea è contemporaneamente una enorme opportunità e che però, allo stesso tempo, deve essere in qualche modo promossa in termini positivi. Siamo convinti che le prossime azioni di carattere amministrativo, che verranno messe in campo nei prossimi mesi, anni, saranno occasioni importanti di confronto e di discussione, quindi a nome, credo, anche degli altri firmatari voglio ringraziare il Movimento 5 Stelle di aver accolto con spirito costruttivo questa nostra istanza, che non aveva alcuna altra finalità di essere una cosa fatta nell’interesse della città, come credo tante altre cose che sono state proposte in questi anni. Visto che ho la parola, faccio una piccola richiesta: a questa mozione sono stati presentati degli emendamenti, alcuni emendamenti in particolar modo fanno riferimento alle modalità attuative, penso agli emendamenti del Presidente Giovara, altri invece fanno riferimento a casi più specifici, che sono quelli del collega Carretto, che riguarda la Cavallerizza. Ora, io vorrei solo evitare, come dire, che si utilizzasse la strumentazione di un emendamento, un atto che non si è sottoscritto e che in qualche modo ha avuto una sua genesi e una sua dimensione di ricognizione generale dei fabbisogni che hanno portato alla scrittura in questi termini, per fare emendamenti su argomenti che c’entrano in maniera molto tangenziale, hanno carattere estremamente divisivo e che non producono, secondo me, quell’unità di intenti che in questi momenti, su questo tipo di argomenti, invece, sarebbe utile che fosse molto più trasversale sulle Forze politiche. Quindi io, nell’ottica di questo spirito costruttivo, chiederei ai proponenti la valutazione relativamente al mantenimento dei loro emendamenti, chiedendo fondamentalmente di produrre un ritiro di questi emendamenti, soprattutto per quelli che riguardano il... quelli presentati dal Consigliere Carretto, che fanno riferimento ad una vicenda molto specifica, diciamo così, molto puntuale nell’ottica, nel quadro di insieme di cui stiamo discutendo, non sono da me, ma da noi condivisi e che rischiano di vanificare quello spirito unitario che invece era alla base di questa iniziativa e che credo sia stato colto per quello che era durante questi anni, ormai, di lavoro, perché sono anni che questa mozione attendeva di essere votata, e quindi chiederei se fosse possibile al collega Carretto un ritiro, nello spirito ovviamente della concordia istituzionale che vede, diciamo così, l’esigenza di poter votare un atto effettivamente poi condiviso. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Lo Russo. Apriamo, quindi, adesso agli interventi. La prima ad essersi segnata è la Vicepresidente Ferrero; prego, ne ha facoltà per cinque minuti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie Presidente. Io ho partecipato con attenzione a tutto il percorso di candidatura di Torino Capitale della Cultura e credo che Torino ne abbia le qualità, la possibilità, l’ambizione legata alla sua… (incomprensibile) storia, è una città reale, religiosa, militare, città barocca, città delle stamperie, della tecnologia, delle auto e anche delle nuove tecnologie emergenti. Torino culturale va declinata nei suoi luoghi, che non sono riproducibili o copiabili, e ricordiamo che in questo momento è anche molto importante pensare, appunto, proprio alle caratteristiche storiche degli spazi che si vanno anche ad individuare; città dei santi sociali, della solidarietà e della cultura, questo è un aspetto che è venuto fuori che mi piace e voglio in qualche modo far rilevare, perché è un aspetto importante che la cultura sia anche solidarietà; città medaglia d’oro della Resistenza e quindi della lotta alla dittatura. Un processo di candidatura che è una mappatura, che attiva interessi, che traccia l’ordito di un tappeto sicuramente più grande, che innesta curiosità, interesse, stimola la volontà di provarci, ecco, noi abbiamo bisogno, in un periodo anche post pandemico, di guardare lontano, di fissare un obiettivo e di cercare anche di raggiungerlo. Ecco, questa volontà di provarci può riqualificare i territori, può avviare processi di trasformazione e anche di riqualificazione. Sociologicamente innestare quelle reti che poi creano altre reti, è un processo di candidatura, innesta un percorso e io credo che, come a me piace sempre citare, “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”, è una citazione di Hans-Georg Gadamer. Ecco, noi abbiamo voluto lavorare su questa candidatura, anche se i tempi saranno molto lontani e non sarà la prossima Consiliatura e neanche quella successiva che si occuperanno di gestire. È una possibilità rivolta anche alle future generazioni per quel lavoro che, in qualche modo, abbiamo voluto sempre innestare, ma anche pensando, appunto, a Torino che va raccontata, e io credo che già nel racconto, già nell’intenzionalità di questo processo ci sia già una piccola vittoria. È un po’ come nella poesia di Kavafis che diceva che non è importante arrivare a Itaca, ma è il percorso che hai fatto per arrivarci che ti porta in qualche modo a comprendere la bellezza della tua isola, anche se questa è rocciosa e non è particolarmente fertile. Ecco, il percorso, un buon percorso è sempre un modo interessante, strutturante di una ricerca di socialità, di una ricerca di cultura che si innesta, appunto, nel ricavare e nell’innestare reti tra i vari soggetti culturali, che, come abbiamo visto proprio dalla… (incomprensibile), sono tanti, differenti ma in qualche modo che possano interagire per creare un buon protocollo di candidatura per Torino. Torino ha bisogno di guardare avanti e di fissare degli obiettivi. Quindi, io ringrazio tutti quelli che hanno in qualche modo partecipato e dato contributi a questa candidatura, perché la ritengo estremamente significativa, anche se veramente dobbiamo fare un po’ uno sforzo temporale nell’immaginarla nel tempo, appunto, dei 12 anni. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con gli ulteriori interventi. Ho il Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. CARRETTO Damiano Grazie, Presidente. Sarò, credo, molto più breve. Inizio col dare un dispiacere al Consigliere, Capogruppo, candidato Sindaco Lo Russo, perché non ho intenzione di ritirare gli emendamenti e non ho intenzione di ritirare questi emendamenti per un motivo molto semplice: perché continuo, in piena coerenza con la mia storia politica e con le mie azioni politiche soprattutto, a ritenere quanto scritto in quegli emendamenti migliorativo, sia nell’ottica della candidatura, sia nell’ottica del rapporto della Città con i propri tesori. Io davvero ritengo e ritenevo, quando ho scritto questi emendamenti, che in un’ottica di lungo periodo, e ne do atto al Capogruppo Lo Russo di avere avuto un’ottima intuizione con la proposta sulla candidatura a Torino Capitale della Cultura, ma ritengo che, appunto, una Città che guarda al futuro, che guarda soprattutto alla cultura, che guarda ai beni architettonici, che guarda alla propria storia, avrebbe potuto e avrebbe dovuto capire quali luoghi, con questa candidatura, si potevano rigenerare, quali luoghi avrebbero potuto essere centrali in questa candidatura, quali luoghi avrebbero potuto dare quel quid in più, e io ritengo, come ritenevo quando ho scritto questi emendamenti, che hanno ovviamente qualche tempo, di acqua sotto i ponti ne è passata, l’Amministrazione ha evidentemente fatto alcune scelte che io non condivido e non ho condiviso e per i quali sto cercando di sostenere, per quel che posso, i cittadini che stanno portando avanti la proposta di referendum per l’abrogazione del PUR sulla Cavallerizza. Pertanto, ripeto, ho intenzione di lasciare la libera scelta al Consiglio Comunale se immaginare e se inserire la Cavallerizza all’interno delle strategie relative alla candidatura di Torino Capitale della Cultura o no. Immagino che, ovviamente, la scelta dell’Amministrazione di permettere l’atterraggio del centro direzionale di una fondazione bancaria eventualmente all’interno della Cavallerizza poco, diciamo, si sposi con l’idea di Torino Capitale della Cultura. Un centro direzionale all’interno di un bene UNESCO diciamo che forse non è proprio una grandissima pubblicità per una Città che dovrebbe invece restituire alla cittadinanza, restituire alla cultura propri beni storico- architettonici. Pertanto, ripeto, lascio la libertà al Consiglio Comunale di immaginare la Cavallerizza come uno dei nodi di sviluppo di questa candidatura, oppure no, ma questo è, appunto, qualcosa che non posso scegliere io, io posso solo, con molta umiltà, fare una proposta al Consiglio Comunale. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Carretto. Adesso ho il Presidente Mensio, ne ha facoltà per tre minuti. Prego. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Sarò molto più breve. Il mio era solo un sincero ringraziamento al Presidente Giovara e a tutti i membri della Commissione, nonché a tutti gli ospiti che in questi mesi, diciamo, parecchi mesi sono stati con noi in Commissione a discutere e a sviscerare il tema della candidatura, in generale il tema della cultura a Torino, con il Festival della Biennale della Tecnologia, la Biennale Democrazia, eccetera, temi veramente interessanti e veramente importanti per una Città che, come ha detto anche la Consigliera, la Vicepresidente Ferrero, ha nel suo DNA la cultura in senso molto ampio e vasto. Ovviamente il ringraziamento va a tutti i Gruppi Consiliari, a tutti i Consiglieri e in particolare anche al Consigliere Lo Russo, che ha sollecitato, come dire, con la sua mozione, un po’ il percorso. Quindi, un ringraziamento da membro della componente della Commissione Cultura, che, appunto, ha vissuto in prima persona il lavoro egregio fatto, augurandomi ovviamente - cosa che spero si augurino tutti - che questo lavoro sia il prodromo per concretizzare e realizzare fattivamente poi la vincita, diciamo, della candidatura di Torino, anche se in un periodo in cui molti di noi probabilmente non saranno più Consiglieri, magari avranno altre attività o altri incarichi, ma sicuramente avranno dato il loro contributo affinché questa Città possa ancora una volta dimostrare l’interesse per quel comparto culturale che a volte è un po’ dimenticato, anche in questo periodo, anche da Enti sovraordinati, come lo Stato in primis, proprio perché dà comunque alla Città di Torino delle possibilità veramente importanti. Grazie ancora. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ho un Ordine dei Lavori del Capogruppo Lo Russo e poi procedo con gli interventi. Prego, Lo Russo. LO RUSSO Stefano Solo per capire la discussione sugli emendamenti, che, ho appena appreso dal collega Carretto, non verranno ritirati, come avviene in termini di discussione sugli emendamenti, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Discussione congiunta. Quindi si interviene sull’atto e sugli emendamenti, però lei può nuovamente intervenire nel merito della discussione, quindi anche esprimersi per quanto riguarda gli emendamenti e la discussione. LO RUSSO Stefano Ho capito. Grazie, Presidente. Allora, aspetto poi il mio turno. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Di nulla. Allora, procediamo con gli interventi. Nel merito della discussione credo voglia intervenire il Presidente Giovara, ne ha facoltà per tre minuti. Prego. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Io volevo intanto ringraziare il collega Lo Russo, perché credo che, se riusciamo davvero a consegnare un atto forte e, direi, non bipartisan, comprenderei tutte le forze politiche di questo Consiglio Comunale, non potremmo che fare del bene e porre le basi veramente per una rinascita del comparto culturale, così martoriato nella Città di Torino. In merito... non so se devo già parlare in merito agli emendamenti. Per quanto riguarda il mio perlomeno, come credo sia stato riconosciuto dallo stesso Capogruppo Lo Russo, non mi permetto di parlare, ha già parlato il collega Carretto per quanto riguarda lo spirito del suo emendamento, il mio era rafforzativo, tant’è che ho firmato anche l’atto, ovviamente, non ho semplicemente emendato, nel tentativo di ricordare che da tutte le parti sono arrivati dei contributi forti al comparto culturale e che quindi questo fa ben sperare che in futuro la Città di Torino possa accettare di candidarsi con grande forza. Vorrei aggiungere un elemento un po’ più teorico, però, alla discussione: essendo che la Città di Torino è forte proprio in campo dell’innovazione da più di un secolo, anche dal punto di vista della scrittura del programma e delle tematiche politiche che riguardano il comparto culturale, mi piacerebbe si iniziasse a pensare alla cultura come cittadino- centrica, cioè a pensare ai programmi che riguardano le attività culturali condotte e gli investimenti in ambito culturale condotti, in ambito locale, ma anche nazionale, pensando a quali benefici hanno i cittadini da parte del comparto culturale, e non soltanto pensando alle strutture che devono giustamente amministrare e produrre cultura. Questo perché è proprio uno dei temi che la Commissione Europea ci chiede di trasformare. La Commissione Europea - e l’abbiamo visto durante questa lunga ricerca sulla candidatura - ci chiede di concepire l’Amministrazione politica della cultura come una delle leve che possono essere utili a raggiungere obiettivi che non sono prettamente culturali, come una delle leve che ci permettono di raggiungere, appunto, come ho già detto prima, e non rubo altro tempo, gli obiettivi dell’inclusione sociale, gli obiettivi dell’innovazione e gli obiettivi della resilienza climatica e della trasformazione e conversione del nostro comparto energetico. Quindi, rispetto a questo, volevo aggiungere solo questo elemento e ringrazio ancora tutti. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con ordine. Ho segnata l’Assessora Leon. Ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. LEON Francesca Paola (Assessora) Buongiorno a tutte e a tutti. Volevo intervenire perché credo sia opportuno ringraziare il Consigliere Lo Russo, ringraziare Massimo Giovara come Presidente di Commissione, ma ringraziare tutti i Consiglieri e le Consigliere che hanno partecipato alle sessioni dell’indagine conoscitiva. Il primo elemento che è uscito dall’indagine conoscitiva è la voglia, da parte delle diverse componenti del Settore culturale, che non sono state tutte audite, perché non era possibile in un’attività che ha una durata predefinita, una grandissima voglia di mettersi in gioco, pensando ad un futuro che sembra lontano, il 2033, ma che ha bisogno di una costruzione, un percorso lungo nel tempo. La Commissione ha dato dei risultati che ritengo siano importanti nel delineare obiettivi che sono stati indicati da tanti e sono nelle radici storiche della nostra Città. Avere un obiettivo comune, condiviso da tutte le Forze politiche, come ha detto il Consigliere Giovara e come ha detto anche il Consigliere Lo Russo, sono la base indispensabile per l’attivazione di un percorso di costruzione di Capitale Europea della Cultura: il rafforzamento delle relazioni internazionali, la costruzione ed il pensiero di una città policentrica, basata sul rafforzamento delle infrastrutture fisiche, ma anche delle infrastrutture relazionali che è necessario strutturare sempre meglio nella nostra Città. Abbiamo una base importante da cui partire, l’indagine conoscitiva, ma anche l’immensa ricchezza di operatori culturali, di organizzazioni culturali che rendono vivo il nostro territorio e che oggi stanno soffrendo. Lavorare oggi sulla Capitale... proporre di lavorare da qui in avanti sulla Capitale Europea della Cultura ci permette di rafforzare anche le azioni che saranno previste all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ci permetterà di ragionare sull’intera Città, che dovrà lavorare all’unisono per raggiungere questo obiettivo. Oggi ci sono le basi, questi due atti li ritengo due atti molto importanti e mi auguro che il futuro Consiglio e la futura Giunta porteranno avanti l’idea della candidatura per i prossimi anni. Non siamo troppo in anticipo, è il momento di partire. Quindi, rinnovo il mio ringraziamento davvero a tutte le Forze politiche, a tutto il Consiglio e a tutti i Consiglieri e le Consigliere che hanno lavorato a questa indagine conoscitiva per arrivare oggi in Aula con questi due atti, che reputo molto importanti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessora Leon. Controllo soltanto un attimo la chat. Prego, Capogruppo Lo Russo. Ha facoltà per cinque minuti. LO RUSSO Stefano Sì, io ce ne metterò meno. Ho riletto gli emendamenti presentati. Non me ne voglia il collega Giovara, per le ragioni su esposte non parteciperò alla votazione dei suoi emendamenti e non parteciperò alla votazione dell’emendamento del collega Carretto, il n. 1. Invece il n. 4 del collega Carretto è piuttosto impegnativo, perché, io ne do lettura: “impegna”, addirittura un’impegnativa inserisce questa frase, “rendendo parte integrante del progetto di candidatura l’esperienza della Cavallerizza Reale in un’ottica di ripubblicizzazione del bene culturale di una gestione secondo il modello dei beni comuni che ne impedisca qualsiasi privatizzazione e ne mantenga la vocazione di polo culturale autogestito e indipendente”. Ora, al netto della, come dire, un po’ anacronistica discussione su questa questione, davvero questo è un emendamento che snatura completamente l’impostazione della mozione di Torino Capitale Europea della Cultura, che ha veramente una valenza larga. Quindi, io invito veramente il Consigliere Carretto a riconsiderare l’opportunità di produrre questo emendamento comunque, e invece gli chiederei davvero di ritirarlo, perché personalmente, se permanesse, voterei contro. Su questo non mi dispiacerebbe conoscere l’opinione della Maggioranza, ecco, sul merito di questo emendamento, perché, o della Giunta stessa, perché è un emendamento che, siccome gli atti che votiamo hanno una loro importanza, mi pare anche un certo qual grado di solennità, stante quella che è la calendarizzazione dei lavori di oggi, le parole hanno un peso e quindi, insomma, vorrei un po’ capire qual è l’orientamento della Maggioranza, come pensa di orientarsi la Maggioranza consiliare, immagino votando a favore a quelli del Consigliere Giovara, vorrei capire sul resto come la vede. Chiedo, quindi, all’Assessora Leon, l’Assessora Leon, alla Capogruppo, insomma chi vuole intervenire, in maniera tale anche da poterci regolare noi. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Lo Russo. Ci sono, quindi, interventi? GIOVARA Massimo Mi scusi, non riesco a segnarmi, ma adesso provo… SICARI Francesco (Presidente) Prego, prego, essendo stato anche chiamato in causa, prego, la lascio intervenire, Presidente Giovara. GIOVARA Massimo Vado diretto? SICARI Francesco (Presidente) Diretto, prego. GIOVARA Massimo Non sono il Capogruppo e neanche l’Assessora Leon, quindi parlo per quello che mi compete. Se io fossi il Capogruppo del Gruppo Consiliare, rispetto agli emendamenti Carretto darei libertà di voto. Invece sono un po’ dispiaciuto per il fatto che... per la dichiarazione di voto del Capogruppo Lo Russo, che invece è il Capogruppo del Partito Democratico, e a questo proposito non so di quanto tempo dispongo, ma mi piacerebbe spiegare nel dettaglio allora gli emendamenti che ho fatto dopo avere firmato il suo atto, perché sono tutti emendamenti rafforzativi di un percorso e il non votarli purtroppo, incrina un po’, come, dal punto di vista giustificatissimo del Consigliere Lo Russo e politicamente corretto dal suo punto di vista, incrinano gli emendamenti del Consigliere Carretto, così ci inciampiamo, come in un domino, non votando gli emendamenti di Giovara, che però, peraltro, ha condotto una ricerca conoscitiva su stimolo della stessa mozione. Quindi io mi limito a dire questo; peraltro, non sono nel ruolo di poter dare indicazioni di voto al mio Gruppo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Io non voglio incrinare nulla, Collega Giovara, ci manca ancora. Come le ho accennato, noi non avremo difficoltà a votare a favore della sua mozione, quindi voteremo favorevolmente. Le avevo chiesto la gentilezza e l’accortezza di non modificare in maniera sostanziale la mozione che era stata largamente condivisa e da lei sottoscritta. Di norma, la procedura è quella che, quando un atto lo si riceve, ancorché lo si sottoscrive e si propone di emendarlo e lo si concorda…, quindi non la veda come una, come dire, una scorrettezza o una non condivisione relativamente al merito; infatti, come ho ribadito, non sono contrario al fatto che i suoi emendamenti possano trovare approvazione da parte di quest’Aula, diciamo che, come ho avuto modo di dirle più e più volte, a lei ed alla Collega Sganga in Conferenza dei Capigruppo, è buona prassi, è buona norma che, quando un atto viene presentato da un Collega della Minoranza, gli emendamenti vengano concordati da parte degli esponenti della Maggioranza e non, sostanzialmente, depositati senza essere concordati. Quindi questa è la ratio del ragionamento che è un misto tra un politico e l’istituzionale. I suoi emendamenti arricchiscono il documento, danno delle chiavi di lettura che certamente non lo stravolgono, lo completano, lo integrano; io quindi le riconosco sicuramente nel merito questa questione. Nel metodo non lo ritengo una procedura, invece, diciamo così, estremamente corretta, proprio perché invece da parte delle Minoranze c’è stata piena adesione a promuovere quello che lei ha egregiamente condotto in questi anni. Questa è la ratio della non partecipazione al voto. Discorso completamente diverso riguarda il merito, invece, degli emendamenti di Carretto, che distinguo in due considerazioni, come ho detto prima: l’emendamento n. 1 fa riferimento generico al tema della Cavallerizza, per carità, è…, diciamo così, in una mozione che parla di integrazione europea, parlare di uno specifico punto…, lei l’ha citato prima, avremmo potuto inserire la Biblioteca di Torino Esposizioni, cioè avremmo potuto inserire “n” elementi puntuali di discussione e di contenitori culturali, ma, diciamo così, anche l’eventuale approvazione di quell’emendamento è un’approvazione di un emendamento che segna una bandierina, segna un punto. Ribadisco, avremmo potuto inserire altri “n” contenitori culturali; Carretto, legittimamente, per carità, propone di inserire la Cavallerizza e va bene. L’emendamento n. 4, invece, fa una cosa diversa; l’emendamento n. 4 va nell’impegnativa e con chiarezza individua un percorso che, al netto che non è più neanche praticabile per come è stato deliberato il Piano di Rigenerazione e Riqualificazione Urbanistica… Urbana della Cavallerizza, comunque segna un punto decisamente differente. Allora, sotto questo profilo, mentre, come dire, non ho particolari contrarietà da estensore materiale del documento e da primo firmatario a veder approvato l’emendamento n. 1, proposto dal Consigliere Carretto - ribadisco, credo, davvero, che avremmo potuto mettere un elenco corposo di contenitori culturali che necessitano di interventi dentro questo ragionamento e non solo la Cavallerizza -, sul n. 4, invece, esprimo un parere decisamente contrario perché non condivido proprio l’impostazione di partenza. Questo era il senso nella correttezza dei rapporti che mi piace avere, nella chiarezza dei rapporti che mi piace avere per spiegare la ratio. Quindi non la prenda, Consigliere Giovara, come un elemento politico; è un elemento che, come le ho detto, non ho particolarmente apprezzato, perché, ribadisco, la Maggioranza di norma, emenda atti delle Minoranze quando le Minoranze condividono il merito e non, diciamo così, facendosi forza dell’essere Maggioranza. È una questione anche un pochino di impostazione e di rispetto dei Colleghi e dell’Istituzione. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Sì, mi permetto di insistere, sperando che la moral suasion abbia un qualche effetto; di solito non sono bravo, comunque, in questo. Proprio per onore ed onestà intellettuale, volevo ricordare il processo di questi emendamenti. Allora, abbiamo già fatto questa discussione in uno o forse due Consigli Comunali e l’iter previsto era quello di approfondirli in Commissione, approfondire gli emendamenti, discuterli insieme, e infatti la sua mozione, Capogruppo Lo Russo, che continuo a ringraziare, è stata messa all’Ordine del Giorno nella mia Commissione, nella Commissione da me presieduta - per carità, non è mia, è di tutti - diverse volte. Purtroppo, non abbiamo mai avuto l’onore di poter discutere insieme a lei di questo atto, che lei ritiene al di fuori della norma, ma, peraltro…, cioè emendare senza concordare prima atti delle Minoranze, ma in realtà è avvenuto per un atto di un suo Collega, che ha accettato assolutamente gli emendamenti della Maggioranza, e si tratta del Vicepresidente Lavolta, proprio in ambito culturale, in ambito di eventi culturali. Ovviamente, lei mi potrà rispondere che ognuno parla per sé, ma lei è il Capogruppo e quindi io mi riferisco a lei, oltre che ai firmatari di questo atto. Io la invito di nuovo, comprendendo benissimo lo spirito della non partecipazione per gli emendamenti del Collega Carretto, a riconsiderare, invece, il voto sui miei emendamenti, perché, proprio perché avevamo concordato più volte - e la Vicepresidente di Commissione Foglietta ne è testimone - la discussione di un atto concordato, e, purtroppo, siamo arrivati a questo punto, non siamo riusciti nemmeno a discuterlo, mi tocca ricordarlo, alla fine dell’indagine conoscitiva, anche se, anche in quell’occasione, era stata programmata una discussione congiunta e ci ritroviamo qua in Consiglio Comunale a dovere discutere. Credo che potremmo risparmiare volentieri ai cittadini questa... io la chiamo incrinatura per comodità, ma anche per simpatia… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. GIOVARA Massimo … questo dibattito su questioni, come dire, formali, di correttezza istituzionale. Io credo che la correttezza istituzionale sia soprattutto nei confronti dei cittadini. Quindi, se gli emendamenti di merito sono accolti, io non riesco a trovare motivi per non votarli, ecco. La ringrazio. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi nel merito della discussione degli atti? Allora, non rilevo ulteriori interventi. Allora, iniziamo con le votazioni degli atti. Ho solo una richiesta di intervento del Capogruppo Lo Russo. Prego. LO RUSSO Stefano Sì, grazie. Guardi, io non ho nessuna intenzione di creare precedenti, Consigliere Giovara. Quello che facciamo in quest’Aula virtuale è rilevante, a prescindere da quello che viene, in qualche modo, comunicato all’esterno o meno. Mi asterrò sui suoi emendamenti per darle il segnale che, come dire, le vengo incontro rispetto alla sua sollecitazione, quindi, contrariamente a quanto preannunciato precedentemente, pronuncerò il voto di astensione sui suoi emendamenti. SICARI Francesco (Presidente) Allora, iniziamo quindi con le votazioni, procedendo ovviamente con l’ordine che abbiamo nel nostro Ordine dei Lavori. |