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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Aprile 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 27
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02847
REGOLAMENTO COMUNALE PER L'ACQUISIZIONE, GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI IMMOBILI. APPROVAZIONE. [PGC 2013/2021]
Interventi
ARTESIO Eleonora
Questo emendamento riporta, nel testo dell’articolato, un indirizzo di principio che è oggetto della mozione a prima firma Consigliera Pollicino. L’emendamento si richiama ad una particolare condizione che è stata prevista dal Legislatore, a significare che, quando il Legislatore intende perfezionare o definire determinate prerogative, lo fa e ci auguriamo che, rispetto alla questione di cui abbiamo a lungo dibattuto, relativamente al rapporto tra Codice del Terzo Settore e Codice delle Imprese, all’ammissibilità o all’esclusione delle imprese sociali ai benefici concessi dalle Pubbliche Amministrazioni, il Legislatore possa pervenire ad un punto di chiarezza che ci consenta di superare la situazione attuale, includendo le imprese nella generale definizione delle funzioni e delle finalità del Terzo Settore anche sotto gli aspetti dei rapporti con la Pubblica Amministrazione paralleli e distinti da quelli della co-progettazione. Cosa dice questo emendamento? A seguito delle note pubbliche vicende che hanno coinvolto la Casa Internazionale delle Donne di Roma, a cui, a seguito di conclusione del contratto di locazione, secondo l’Amministrazione capitolina si sarebbe dovuto procedere ad un bando di evidenza pubblica, interrompendo una continuità unanimemente ritenuta utile e positiva, situazione per la quale, a quanto ci è stato riferito dagli Uffici, è necessario, anche a livello dell’Amministrazione Comunale, definire un Regolamento per consolidare i contratti in essere che andrebbero a scadenza e, se non definiti in termini di prosecuzione o di proroga, quale questo Regolamento intenderebbe fare, rischierebbero di vedere un momento di definizione di evidenza pubblica generale e genericamente diffusa, in allora e su quel caso si fu coinvolti come parte politica a livello parlamentare nella consapevolezza di dover definire uno specifico regime per tutte quelle iniziative che, muovendosi sul tema della consapevolezza e della differenza di genere, promuovono iniziative di autodeterminazione delle donne e di tutela delle donne in condizioni di necessità. Fortunatamente, la situazione torinese ha un livello di definizione, dal punto di vista dei rapporti tra il Comune di Torino e queste realtà, tale per cui non ci sono dubbi e preoccupazioni rispetto alla continuità, ma l’emendamento tende ad introdurre un tema di principio. Cioè, abbiamo dibattuto in queste settimane sul fatto che la normativa non è ancora determinata in tutti i punti per i quali le parti politiche, che sono intervenute, comprese la mia, vorrebbero fosse più determinata, ma laddove lo è, come in questo caso, è bene che venga ricompresa all’interno del Regolamento stesso. Quindi, si prevede di applicare la norma, norma di carattere nazionale, che appunto impegna le Amministrazioni Comunali alla possibilità di riservare particolari condizioni sia di comodato, che eventuali altre articolazioni da concordare localmente, affinché queste associazioni possano beneficiare, per lo svolgimento della loro attività, di immobili di proprietà della Pubblica Amministrazione. Ho finito.

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