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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2021-02986
NUOVA IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI. MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 393 A DECORRERE DAL 2021. APPROVAZIONE.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Mi sente?

TRESSO Francesco
Guardi, io avevo proposto questo emendamento in merito ad una questione che avevo
sollevato la volta scorsa, poi appunto mi ero anche scusato del fatto che non fosse stato
oggetto di una discussione più articolata nell’ambito della Commissione. Il mio timore
era quello di vedere gravare sulle aree pertinenziali, dotate di residua capacità
edificatoria, l’introduzione di una possibilità di dover corrispondere una quota IMU su
quanto non realizzato. Ora, in virtù del fatto che il nostro Piano Regolatore assegna
degli indici di edificabilità che anche facendo un veloce confronto con altre realtà
cittadine, altre situazioni, sono piuttosto elevati rispetto a quello che poi si può riuscire a
seconda delle categorie a realizzare, ma in particolare mi riferisco ad esempio alla
destinazione d’uso industriale, allora, diciamo che questi indici portano ad un
sovradimensionamento delle possibilità edificatorie poi di fatto realizzabili, che io ho
provato a visualizzare tre o quattro situazioni caratterizzate, contraddistinte da un certo
sviluppo di aree edificabili, di SLP, diciamo, e mediamente ci si trova in situazioni in
cui la reale capacità edificatoria si pone al di sotto del 50% di quello concesso, diciamo,
il 40%. Mi sembra di comprendere dalla lettura del parere degli Uffici che la situazione
e quindi il mio timore di poter gravare ancora, ovviamente penso sia esplicita la mia
finalità, cioè quella di incentivare di alcune possibilità di realizzazione e quindi la
possibilità di dare un impulso anche sotto il profilo edificatorio e con tutto quello che
può comportare, dal volano dell’edilizia, alla possibilità di realizzare, perché se io penso
che se, faccio un esempio, ho 10.000 metri quadri di SLP da realizzare per un
capannone industriale, o lo faccio su più livelli, cosa che non è abitualmente fattibile per
questo tipo di interventi, oppure rischio di farne meno della metà, ma pagare poi un
IMU piuttosto consistente che mi penalizza notevolmente nell’intervento che avevo
predisposto. Ciò detto, l’interpretazione che appunto danno gli Uffici è quella di
rimandare direttamente alla Legge 160/2019 in cui è effettivamente previsto che
qualsiasi area che costituisce pertinenza ai fini urbanistici, purché accatastata
unitariamente al fabbricato, non rappresenta oggetto autonomo di imposta e quindi in
quanto tale non si prevede che venga ad essere gravata da questo diritto edificatorio se
si tratta di un’area (audio disturbato). Rimane, appunto, quindi da questo punto vista
effettivamente mi conforta il fatto che, come giustamente richiamano gli Uffici, non
andiamo a disincentivare certi tipi di intervento qualora (audio interrotto) urbanistici. È
chiaro che ci sono poi delle pertinenze adiacenti che rientrano nelle pertinenze
civilistiche e su quello, appunto si potrebbe auspicare di chiedere l’esenzione, sapendo
che non possono essere edificabili nuove realizzazioni. Anche qui io suggerivo nel mio
emendamento di valutarlo anche valutando, diciamo, l’entità della capacità edificatoria
residua su queste pertinenze, come dico, che possono essere di tipo civilistico in virtù di
alcuni parametri oggettivi per valutare funzionalmente quali siano le aree destinate al
servizio del fabbricato e anche in virtù diciamo di quelle che sono effettivamente le
geometrie, perché poi bisogna distinguere, quindi si potrebbero individuare insomma
dei parametri che aiutino a valutare poi caso per caso secondo una griglia, diciamo di
elementi che possono dare un ausilio. Questo sempre nell’obiettivo di cercare di non
inibire un minimo di mercato edilizio che sicuramente è stato fortemente in crisi in
questi anni. Dopodiché, insomma, già il primo livello di risposta è confortante, su
questo non si dice nulla di nuovo di quello che prevede la Legge, ma va bene che gli
Uffici l’abbiano ribadito. Probabilmente andrebbe avviata una valutazione, insomma,
una riflessione un po’ più ampia anche per quei tipi di aree che non costituiscono
pertinenze ma che magari, appunto, sono adiacenti con uno stesso tipo di pertinenza
sotto il profilo civilistico. Però è un discorso un po’ più complesso, mi rendo conto che
andrebbe affrontato con più calma e forse andava valutato con un po’ più di anticipo.
Quindi, sostanzialmente insomma, rispetto alle motivazioni date comprendo il giudizio,
quindi la non accoglibilità dell’emendamento presentato. Ne approfitto per dire che gli
emendamenti invece che erano stati proposti dal Consigliere Magliano, che ringrazio
ancora, come ho già avuto occasione di fare in Commissione, anche proprio per la
capacità che ha avuto di spostare la riflessione su un tema che trovo molto urgente,
attuale e su cui la Città ha saputo avviare e condurre questa riflessione e arrivare poi con
questo emendamento che è recepito da parte della Giunta a dare una soluzione
oggettivamente diversa da come era stata inizialmente impostata e che dà delle
prospettive di maggiore aderenza anche al momento che stiamo vivendo, al supporto
alle realtà del Terzo Settore e parallelamente anche alla possibilità di riutilizzare tutto
un patrimonio edilizio che rischia viceversa di essere fortemente sottoutilizzato,
penalizzato e quant’altro. Quindi, ringrazio ancora il Consigliere Magliano e anche la
Giunta per avere accolto questo tipo di spunto e quindi oggi penso che andiamo a votare
un atto che è più solido in virtù di questo emendamento e sicuramente dà delle maggiori
garanzie anche di aderenza a quegli obiettivi di incentivare il settore del Terzo Settore,
chiedo scusa per il gioco di parole che tutti noi, insomma, penso che la Città abbia a
cuore. Niente, non aggiungo altro, se non, appunto, la risposta, il voto favorevole agli
emendamenti citati prima. Grazie.

TRESSO Francesco
Sostanzialmente lo ritiro, perché così com’è stato parerato mi sembra condivisibile e
rimando alla Legge, alla 160. Nell’ambito del Regolamento avrei gradito una
discussione più articolata per valutare che ci fossero dei parametri, per valutare questi
due interventi, ma mi rendo conto che andava valutato con maggiore anticipo. Quindi
sostanzialmente ritiro l’emendamento. Grazie.

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