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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni della Sindaca su “Scomparsa nel PNRR del centro nazionale di intelligenza artificiale di Torino”.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con la successiva richiesta di comunicazioni: “Centro Nazionale per
l’Intelligenza Artificiale”. Risponde l’Assessore Pironti, prego ne ha facoltà.

PIRONTI Marco (Assessore)
Grazie, Presidente, buongiorno a tutti. Sì, rispondo alla richiesta arrivata in maniera
asincrona dai Consiglieri Curatella e Lubatti, e poi anche dal Consigliere Magliano; si
riferiscono tutti a quanto successo nella giornata di martedì scorso, in cui nell’iter
parlamentare, complesso in generale - quindi non solo riferito all’oggetto della
comunicazione che, appunto, ricordo essere il Centro Nazionale per l’Intelligenza
Artificiale -… era un iter parlamentare che riguarda tutto il PNRR, quindi quello che
stiamo identificando in maniera fin troppo ampia, come tutta la partita relativa al
Recovery Fund. E in quella giornata, sostanzialmente, c’è stato un allarme diffuso sulla
mancanza di indicazioni in una delle “N” bozze che stanno circolando nelle varie
Commissioni; si parlava della Commissione Lavoro del Senato, in cui, discutendo anche
di altro, i famosi sette Centri, perché ricordo il Centro per l’Intelligenza Artificiale è uno
dei sette identificati come Centri Nazionali strategici, in una di queste bozze la città di
Torino non era indicata come la sede. Dicevo, una giornata abbastanza particolare
perché poi in realtà è stata una delle bozze che, vi ripeto, sta circolando nelle varie
Commissioni e, in effetti, nell’arco di poche ore, nella stessa giornata, un’ulteriore
bozza in Commissione Trasporti, in quel caso, invece riportava la corretta indicazione
della nostra città. Quindi, diciamo, nulla di uovo rispetto al giorno precedente e nulla di
nuovo rispetto al giorno successivo, però questo allarme, che ha raccolto anche
l’attenzione dei nostri Consiglieri, ma anche l’attenzione di stakeholders del territorio,
ricordo anche il richiamo del Presidente Marsiaj di Unione Industriale, beh questo ci
fa... ci rende confidenti che la scelta fatta dalla nostra città qualche mese fa, di
consolidare e convincere l’allora Governo Conte ad attribuire alla Città di Torino questo
ruolo di attribuzione e di coordinamento di quest’importante sfida, era stata quella
giusta. Quindi, data l’attenzione di tutto il nostro sistema, il nostro ecosistema
territoriale, e non solo, a questo nascente Centro, questo ci rende in qualche modo, vi
ripeto, confidenti che è stata una scelta corretta e strategica per il nostro territorio.
Sfrutto l’occasione per fare un po’ d’ordine e aggiungere anche alcuni passi avanti, visto
che, in particolare, il Consigliere Magliano chiede, in effetti, al di là di quello che era
successo in quella giornata, di avere un po’ un aggiornamento e anche la potenziale
evoluzione di come l’Amministrazione si stesse muovendo su questo ambito. Ricordo
un po’ le varie tappe che hanno caratterizzato questa esperienza: nei primi giorni del
mese di luglio dell’anno scorso, il Ministero per lo Sviluppo Economico pubblicava un
rapporto commissionato a 30 persone rilevanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale,
che appunto chiamava: “Proposte per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale”;
in quel rapporto, un rapporto di un centinaio di pagine e con un po’ di allegati - questo è
importante perché in alcuni allegati abbiamo ritrovato alcuni aspetti che abbiamo
valorizzato per il nostro territorio e che immagino parecchi di voi abbiano letto, vista
l’estrema attenzione che, giustamente, tutto il territorio sta mostrando su questo tema -,
in quel famoso rapporto di luglio veniva citata l’importanza di dotare il nostro Paese di
un Centro nazionale che potesse essere non solo un hub di ricerca, ma anche un
elemento di coordinamento tra tutto quello che l’intelligenza artificiale richiede sia in
ambito di ricerca e ricerca applicata, che anche in ambito di trasferimento tecnologico.
In quegli allegati si faceva riferimento anche ai famosi numeri che poi abbiamo
consolidato quando, dopo in meno di due mesi - e uno di questi due mesi era anche il
mese di agosto, quindi pensate quanto in Italia nel mese di agosto possa essere ancor più
complicato, oltre alla normale pandemia di quel periodo, quanto potesse essere difficile
muoversi su certi ambiti -, dopo neanche due mesi, il Governo Conte, grazie all’azione e
al rafforzare questa candidatura da parte di questa Amministrazione… perché ricordo
che quella fase è stata gestita in primis da questa Amministrazione, portando a fattor
comune tutti i valori che il nostro territorio aveva espresso fino a quel momento sia in
ambito di ricerca che in ambito di trasferimento tecnologico, ma è questa
Amministrazione che ha fatto un’attività di sintesi e ha convinto l’allora organo
esecutivo del nostro Paese a che riconoscesse questo ruolo perché nel nostro territorio si
ritrovava la somma di quegli ottimi relativi legati sia all’eccellenza nell’ambito della
ricerca, ma anche e soprattutto relativamente a quei macro settori che prima degli altri
sono toccati e rischiano di essere travolti da questa nuova ondata tecnologica: ricordo il
tema della manifattura, ma il tema anche del FinTech, il tema dell’agricoltura, il tema
della salute, che abbiamo raccontato in questo macro dossier che ha portato, appunto, il
nostro Paese a riconoscere questo ruolo. Ed era il 3 settembre quando il Consiglio dei
Ministri aveva, in una sua nota, riconosciuto questo ruolo alla Città di Torino.
Perché sono importanti le date? Perché, in quel caso, il 3 settembre era una data in cui
per la prima volta il nostro Paese riconosceva un certo percorso che stanno facendo - o
dovranno fare - tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma per la prima volta il nostro Paese
l’aveva fatto prima degli altri, aveva identificato una città per cominciare questo
percorso; beh da allora questa Amministrazione, ancor più che settimanalmente, in
primis la Sindaca e poi gli Assessori di competenza, hanno cercato di monitorare, di
accelerare questo processo perché ogni giorno da quel 3 settembre è un giorno perso per
il nostro territorio, ma, in particolare, per il nostro sistema Paese.
Che cosa è successo da quel 3 settembre, quando... e vi ricordo che fino a quel momento
questa Amministrazione, pur avendo lavorato intensamente per creare questo dossier…,
fino a quel momento non avevamo detto nulla perché nulla era ancora certo. E lo stesso
l’abbiamo fatto in questa fase, in cui il nostro lavoro è continuato perché, considerate
che quella sfida deve concentrarsi in maniera prioritaria su due aspetti: il primo, quello
di creare uno strumento adeguato a questa sfida tecnologica; l’altro, ancor più
complesso, è di creare meccanismi di governance e di attrazione. Questo Centro non
dovrà, pur nascendo dalle forti esperienze accademiche/universitarie del nostro Paese,
essere caratterizzato dagli stessi meccanismi di ingaggio che caratterizzano le nostre
università perché sarebbero troppo lenti, saremmo troppo poco attrattivi e attraenti per
riportare quell’insieme di competenze che stiamo immaginando. Ricordo solo due
numeri per ricordare a tutti l’impatto di quella manovra, parliamo... ma non perché
l’abbiamo identificato noi, perché è scritto in quel famoso rapporto che abbiamo letto in
maniera attenta e abbiamo cercato di rifocalizzarlo sul nostro territorio; si parla di mille
teste, mille teste di cui oltre il 60% localizzate nel nostro territorio, teste che il nostro
territorio non è in grado di esprimere, ma dovrà essere in grado di attrarre, quindi
valorizzare non solo quello che abbiamo, ma anche attrarre quelle competenze e quelle
esperienze che oggi il nostro territorio richiede e richiede l’intera sfida che è legata a
questo Centro di Competenza sull’Intelligenza Artificiale.
Ricordo che dei sette famosi Centri di Competenza che il PNRR sta prevedendo, la Città
di Torino è stata l’unica ad avere questo passaggio formale in un Consiglio dei Ministri;
gli altri quattro non sono ancora allocati in alcuna città; due sono state già allocate, cioè
due competenze sul FinTech, a Milano e sull’Agritech a Napoli, ma nulla c’è di
formalizzato, a differenza invece della candidatura di Torino, ma questo non vuol dire
che questa Amministrazione - ma tutti i soggetti che stanno mostrando un estremo
interesse e un’estrema attenzione a questa nuova sfida -… questo non vuol dire che si
debbano, in qualche modo ridimensionare, le nostre attività, le nostre sfide e i nostri
sforzi su questo tema. Ricordo su tutti, perché al di là di quanto emerge dai giornali o
dalle indiscrezioni, in realtà immagino…, soprattutto sono sicuro che i Consiglieri che
oggi stanno portando sul Tavolo questa discussione…, e li ringrazio ancora perché è un
momento anche di chiarimento e di allineamento per tutte le Forze oggi coinvolte
perché è una partita di tutte le Forze del territorio, ricordo in queste famose bozze, che
oggi stanno... sono in discussione nelle varie Commissioni di Senato, seguendo l’iter
parlamentare previsto per questo processo importante per il nostro Paese, ebbene,
ricordo che, a fronte di questa allocazione del Centro di Intelligenza Artificiale per la
città di Torino, oggi Torino è anche citata in un altro aspetto: in particolare, la
“Missione 4”, quella legata all’istruzione e alla ricerca e il “Cluster 2”, quello della
ricerca alle imprese, perché in quel famoso rapporto del MISE del mese di luglio, non
solo era previsto questo Centro di Competenza, ma veniva richiesto da questi famosi 30
esperti un budget (incomprensibile), quindi in più, rispetto ai famosi 80 milioni a regime
che questo Centro prevede, fino al 30% di risorse aggiuntive per il trasferimento
tecnologico, perché quando abbiamo raccontato la nostra idea di questo Centro,
l’abbiamo focalizzato su due pilastri fondamentali: il tema della ricerca fondamentale,
di altissimo livello, ma anche e soprattutto l’importanza di un trasferimento tecnologico
veloce ed efficace, ed è quella manovra che oggi è nella...

SICARI Francesco (Presidente)
Le chiederei di concludere. Grazie.

PIRONTI Marco (Assessore)
Sì, sì, grazie e mi scusi, Presidente. Vado in conclusione.
In queste famose bozze che oggi sono in valutazione nelle varie Commissioni, beh, la
Città di Torino è la prima citata in questi poli tecnologici che sono legati a questi famosi
Centri di eccellenza. Quindi, per rispondere brevemente, non solo a quello che è stato
fatto, ma anche a qualcosa che oggi non è ancora evidente, perché non è corretto dare
evidenza a qualcosa che oggi non è ancora chiuso, ma attenzione che oltre al Centro di
Competenza di Intelligenza Artificiale stiamo facendo in modo che la Città di Torino
fosse la prima citata in questo progetto di completamento fortemente indirizzato al
trasferimento tecnologico. Grazie, Presidente, e mi scusi.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Andiamo quindi ora con gli interventi in particolare di chi ha richiesto le
comunicazioni; prego, Consigliere Curatella, ha cinque minuti.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per quanto ha detto, perché quando a
settembre del 2020 abbiamo appreso della scelta di Torino come sede dell’Istituto
Italiano per l’Intelligenza Artificiale, l’abbiamo considerato un sicuro riconoscimento
per le attività di innovazione e ricerca, svolte sul nostro territorio ad esempio da
Università e Politecnico, ed anche un apprezzamento per il dinamismo rappresentato
dagli incubatori di impresa, fondamentali per il supporto delle startup innovative e per
la valorizzazione dell’attività di ricerca. Soprattutto in questo periodo di incertezza,
l’arrivo di questo Istituto può rappresentare per il nostro territorio…, può fungere da
attrattore sia di know-how, competenze e conoscenze, sia attrattore di nuovi
investimenti, rendendoci un punto focale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale su
tutto il territorio del nostro Paese e anche a livello europeo, visto che, come ricordava
l’Assessore, siamo stati i primi a livello europeo a prevedere questo Centro.
Oltre agli aspetti legati al budget di 80 milioni di euro o alle possibili stimate assunzioni
di circa 600 persone, questo Istituto rappresenta, credo, un passaggio fondamentale non
solo per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, che ho sempre sentito nominare,
ma anche per la definizione dei paradigmi di riferimento a cui dovranno attenersi i
diversi sistemi basati sull’intelligenza artificiale, quelli che in letteratura lo scrittore
russo Isaac Asimov aveva definito come le leggi della robotica, che sono un punto
focale all’interno della discussione di come sviluppare l’intelligenza artificiale. La
notizia della scomparsa della città di Torino dall’elenco delle sedi indicate nel Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza per ospitare l’Istituto Italiano per l’Intelligenza
Artificiale, comunicata dal Governo italiano in sede europea, mi ha fortemente
preoccupato, anche se si trattava delle bozze; perché questo? Perché qualcuno, un
Viceministro in contatto diretto con questa Amministrazione - questa volta l’ha detto lei
- lo ha definito un “mero errore di traduzione”, leggo testualmente quello che è
comparso anche su tutti i quotidiani, le dichiarazioni; ma non può essere banalmente
declassato come tale il fatto che scompaia la Città di Torino. Ci sono state difficoltà di
traduzione dall’italiano all’inglese della parola “Torino”? Perché, in effetti, la
traduzione è molto complessa, è nota solo ai massimi esperti della lingua anglosassone.
Inquieta pensare che, nonostante i diretti e continui contatti tra l’attuale
Amministrazione, in particolare la Sindaca, e il precedente Ministro dell’Innovazione,
che ha fatto tanto bene alla nostra città quando era Assessore alle Anagrafi, non ci si sia
resi conto di aver comunicato in un documento ufficiale - quindi a Bruxelles - un Centro
nazionale in cui solo Torino è scomparsa come città; su sette Centri, di cui parlava
l’Assessore, l’unica a sparire è stata Torino. Un messaggio che rischia di dare
l’impressione che la volontà politica reale possa discostarsi, in qualche modo, dagli
annunci e dare la soddisfazione espressa a tutti i media; un messaggio che potrebbe
anche creare incertezza sull’affidabilità della nostra città di poter gestire tale Istituto,
un’incertezza, Assessore, che io non ritengo di tipo tecnico-professionale, viste le realtà
esistenti sul nostro territorio, visto il know-how di grande valore e la rete sistemica di
altissimo livello che offre supporto alle imprese.
La debolezza di questo contesto è legata alle conseguenti incapacità di tipo politico di
saper gestire tutti i Centri che stanno arrivando su Torino e quindi di poter fare sinergia
tra il mondo dell’impresa, il mondo della ricerca e tutti i vari Centri di competenza che
stanno arrivando sulla città. Io spero che questa correzione…, quanto è accaduto possa
fare da insegnamento ed evitare successivamente che si diano dei messaggi che possano
andare anche in contraddizione e recare danno alla città, e quindi di fare attenzione
quando si fanno delle comunicazioni; anche se sono solo in bozza, che ci sia tutto e che
sia realmente espresso nei fatti quanto dichiarato, perché sarà anche una bozza, ma non
ci si può nascondere dietro un errore di traduzione, perché è questo che è stato detto,
Assessore, si è detto che questa…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CURATELLA Cataldo
Certo …è dovuta ad un errore di traduzione. Chi ha tradotto non si è reso conto che ha
tolto Torino dal centro della discussione? Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con gli interventi. Ho il Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per cinque
minuti, prego.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per l’illustrazione che era, a mio
giudizio, doverosa e ha detto bene: l’interesse da parte di alcuni di noi, e penso anche
all’interesse da parte di alcuni esponenti, come ricordato, il Presidente Marsiaj, della
nostra... della società civile della nostra città, di fatto è un interesse molto alto perché,
come immagina, Assessore, Torino non è una città che è oggetto di un profluvio di
opportunità, questa è un’opportunità enorme, come ad esempio è stato ottimo ascoltare
il fatto che Torino è stata, in qualche modo, premiata come città capitale di innovazione
sociale; ci sono alcuni elementi, alcuni aspetti, a mio giudizio, molto interessanti
rispetto a come ci stiamo posizionando su alcuni temi, alcuni temi che vedono la nostra
realtà imprenditoriale, la nostra realtà universitaria e della ricerca in prima linea per dare
nuovamente lustro a questa città. La mia era una richiesta di comunicazioni per fare
chiarezza, evidentemente, e lei l’ha fatta, perché c’era una preoccupazione forte rispetto
all’annuncio dell’assegnazione di questa sede; e questo misunderstanding, legato a
queste bozze…, oggettivamente, la preoccupazione che abbiamo avuto, giustamente,
con senso di responsabilità, è stata quella di chiedere conto a voi che, da questo punto di
vista, lavorate costantemente su questo dossier.
Certo, non una bella figura, non bello che in Commissione Trasporti vi sia e nell’altra
Commissione invece fosse saltato il nome della nostra città perché una svista può
costare oggettivamente caro. Chiaro è che sarebbe ridicolo pensare che per un refuso
rischiamo di perdere qualcosa per il quale si è costruito, in questa fase, voi come
Amministrazione, ma in tutti questi anni, tutto ciò che è stato costruito dal mondo
dell’impresa, dal mondo della tecnologia, dal mondo degli investimenti e
dell’innovazione della nostra città. Detto questo, l’interesse è ancora di più - e la
ringrazio per l’aggiornamento -, ma siamo ancora più desiderosi di capire quando si
potrà partire, quando inizierà ad individuarsi un luogo perché una delle cose… e
abbiamo avuto modo di dirlo, Assessore, anche attraverso dibattiti non in quest’Aula,
adesso abbiamo potenzialmente chiara la dimensione di questo investimento, la
dimensione dell’occupazione che potrebbe portare sul territorio, la rete che, in qualche
modo, inizierà ad occuparsi di questa iniziativa, e il problema è quando perché questa
poi è la cosa… quando, con che relazioni e con quali tipologie di regole di ingaggio con
i settori del nostro territorio. Per cui io la ringrazio perché non si è sottratto al confronto
e ha voluto anche onestamente dirci quali sono stati i passaggi che hanno portato questa
(incomprensibile) notizia a finire sui nostri mass media e oggi abbiamo la tranquillità
che così non è; l’auspicio è quello che, oltre a far ritornare all’interno di questa bozza il
nome della nostra città, dietro questo ritorno nominativo invece si continui a consolidare
quello che è il lavoro che si sta facendo in questo territorio e che, come vede, le
Associazioni di Categoria maggiormente rappresentate continuano a guardare con
grande attenzione. Per cui io sono soddisfatto della sua risposta e mi auguro invece di
poter arrivare ad un punto per cui, oltre che un’informativa sulla presenza o meno del
nome di Torino su un paper di discussione, su una relazione di discussione, si inizi ad
individuare luogo, sede, partner e inizio delle attività perché è quello che ci auspichiamo
tutti con grande forza. Grazie, Presidente, io ho concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque
minuti. Prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. La discussione che è stata sollecitata dai Colleghi presentatori della richiesta di
comunicazioni mi consente di porre una questione più generale che, sono certa, sarà in
programmazione nelle future Commissioni Consiliari, a cominciare da quella già
anticipata dalla Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità ai fini di
leggere quanto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza considererà, in modo
particolare sugli obiettivi dell’inclusione sociale, i principi e i programmi di piena
occupazione rivolti alla popolazione femminile. Io intervengo in questo contesto
soltanto per un’osservazione di metodo. La nostra città, come nel caso in specie, è molto
spesso individuata come competente e titolare di una serie di possibilità di
programmazione e di sviluppo, quale quella sull’intelligenza artificiale, che derivano
dalla passata storia industriale, ma ancora tuttora attuale nelle prospettive di
riconversione e che si fondano sulle competenze di carattere tecnico, diffuse nel
territorio torinese e piemontese. Questo fatto ci rende molto spesso soggetti ed oggetto
di titolarità, la più recente letta sui mezzi di informazione, di ruolo di capitale, in ultimo
capitale dell’innovazione sociale, principi e riconoscimenti sui quali, ovviamente da
amministratore di questa Città mi riconosco, ma sempre come Amministratore di questa
Città, mi pongo una questione di carattere più generale. Il nostro sentirci investiti di
un’aspettativa, in ragione del nostro impegno costante, e quando dico “nostro” intendo
tutte le forze che concorrono al benessere di una comunità locale e al suo cambiamento
nella direzione di un miglioramento, non ci assolve dal fatto che questi riconoscimenti
non si traducano in effetti diffusi sull’insieme del contesto della città e in modo
particolare sulla condivisione e sulla partecipazione di tutti i soggetti. Sembra quasi che
questa consecutiva assegnazione di medaglie riesca a valorizzare e a confortare coloro
che sono più attivi ed anche più evidenti sulla scena pubblica, ma non riesca a
coinvolgere e a produrre effetti benefici sull’insieme del territorio e sull’insieme dei
soggetti sociali. C’è un effetto diffuso che deve derivare da queste nuove opportunità,
un effetto diffuso, mi auguro, migliore di quello che abbiamo rilevato rispetto alle varie,
successive, frequenti, numerose e qualificate attività di startup. Ogni volta noi abbiamo
avuto annunci e realizzazioni concrete dell’avvio di questa o di quella startup, ma la
percezione diffusa di quanto questo possa cambiare la caratterizzazione del territorio e
quanto questo possa migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti, questo è mancato.
Allora, ovviamente, intervengo semplicemente per dire che avremo modo, spero - così
come ha fatto la Presidente di una Commissione, faranno gli altri - di discutere nelle
Commissioni specifiche di come tradurre nel contesto torinese i tre assi fondanti del
Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, ma io credo che, proprio per le ragioni che
ho addotto, che credo possano essere condivise, perché sono ragioni oggettive e di
osservazione, per le ragioni che ho addotto, dicevo, sarebbe interessante ragionare
esattamente sull’effetto diffuso, quello che produce il progresso di una comunità nel suo
intero. Grazie. Ho finito.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Procediamo adesso con l’intervento del Capogruppo Tresso, ne ha facoltà
per cinque minuti. Prego.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. L’Assessore Pironti ci ha riassunto quella che è stata un po’ la storia
di questa vicenda, vicenda che ahimè ancora oggi non sembra essere dipanata, anche se
molto lavoro è stato fatto e le speranze sono notevoli in questo senso, le speranze per
tutta una serie di motivi che sono state richiamate dai Colleghi che mi hanno preceduto.
Torino ha tutte le caratteristiche per aspirare a quel ruolo di capitale e di polo innovativo
del digitale, proprio perché ha una cultura che ha sviluppato negli anni per lo sviluppo
dell’intelligenza artificiale, cultura che deriva da quella che è la sua storia di
innovazione tecnologica, se vogliamo ancora partita dal ’700 con il filato e poi passata
in epoche più recenti a tutt’altra natura, dal cinema a tutta la fase di filiera produttiva,
manifatturiera, eccetera, eccetera ed è una cultura che pone effettivamente l’essere
umano al centro. Questo è, tra l’altro, un aspetto segnalato proprio dal rapporto citato
dall’Assessore stesso e quindi questo si declina, come i Consiglieri che mi hanno
preceduto hanno fatto notare, in una ricerca di sostenibilità sociale e tecnica che,
diciamo così, miri ad un equilibrio sano tra diverse tensioni, diversi aspetti che bisogna
saper conciliare e credo che Torino possa avere queste caratteristiche. Mi riservo però di
fare degli appunti rispetto a quanto ci ha rappresentato l’Assessore. Il primo è che non è
ben chiaro quale sia, quale sia stato intanto, e quale sia oggi il livello di interlocuzione
politica, perché ahimè bisogna ricordare che già le risorse stanziate per creare un hub
sull’intelligenza artificiale non sono state riscontrate nella Finanziaria del 2020, laddove
- tra l’altro finanziaria ancora del Governo Conte, quindi le interlocuzioni erano dirette
da parte anche della componente politica dell’Assessore -, quindi, io mi sono molto
stupito a gennaio e, Assessore, le chiesi anche il motivo di questo stralcio e lei mi disse:
“Non c’è nulla da preoccuparsi, sarà oggetto di un primo assestamento di bilancio”,
cosa che poi non è successa. Poi lo scenario politico è mutato notevolmente dall’epoca.
Ora, ribadire il fatto che non lo troviamo nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza,
il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è un ulteriore elemento di preoccupazione,
perché ci viene da chiedere se l’interlocuzione politica dell’Amministrazione sia stata
tale da ribadire la priorità e l’urgenza di quest’azione. Il secondo motivo di osservazione
è che lei (audio interrotto)… non abbiamo capito con chi è stata condivisa questa
pianificazione, quali, le rappresentanze istituzionali, del mondo della ricerca, abbiamo
due atenei di grande respiro internazionale, siano state le componenti che hanno co-
pianificato questo tipo di intervento, perché qui non si tratta di coordinare, ma si tratta
di co-pianificare questo tipo di interventi che hanno, come sono stati richiamati, una
serie di atterraggi piuttosto articolati tra loro, che vanno dalla ricerca del sito idoneo,
alla ricerca dei partner, a capire quali sono, in un’ottica come condivido anche io, di
capacità di introdurre un’economia anche dell’intelligenza artificiale più diffusa; quindi,
anche proprio nell’impostazione di questi aspetti, vanno tenuti in conto già dalle linee di
indirizzo che si vogliono delineare, proprio in un’ottica però di collaborazione e co-
pianificazione con tutti i soggetti istituzionali. Invece, francamente, io non ho capito ad
oggi quali siano stati i partner coinvolti e quale programmazione, quali siano le linee
guida che lei ha già, Assessore, delineato. Per cui su questo sarebbe anche interessante
che il Consiglio Comunale potesse avere un aggiornamento, potesse anche visionare
queste linee guida per poter capire questa pianificazione a che punto è. In ultimo, mi
chiedo se non sia il caso di chiedere a gran voce al Governo, oltre alle garanzie che sono
state prima citate, l’avviamento di un Comitato locale che possa, proprio nell’ottica di
questa co-pianificazione a cui accennavo, iniziare ad agire, ad avere uno strumento
concreto per questo tipo di collaborazione che possa portare ad una prospettiva
condivisa di quello che le sinergie tra queste istituzioni possono produrre, proprio per
dare un maggiore impatto possibile sul tessuto cittadino - non solo cittadino, credo che
qui si tratti di vedere all’Area Metropolitana -, però che ci sia quindi una condivisione
di questi intenti e credo che l’avvio di una sorta di Comitato locale possa essere lo
strumento utile e necessario per poter andare in quella direzione. Quindi, sarebbe il caso
di poter rendere esplicita al Governo questa richiesta e concordarne (incomprensibile).
Grazie, Presidente. Ho finito.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non ho ulteriori richieste di intervento e quindi darei due minuti di
replica all’Assessore. Prego.

PIRONTI Marco (Assessore)
Sì. Provo a dare brevissime risposte, anche se gli aspetti evidenziati richiederebbero più
tempo. Parto dall’osservazione del Consigliere Magliano che, ovviamente, richiama ad
una velocità; è la velocità che ci ha sempre… la necessità di velocità che ci ha sempre
caratterizzato proprio nell’anticipare quell’attribuzione. Cosa, in qualche modo, ha tra
virgolette “complicato” il percorso di Torino, ma ha ampliato l’effetto che può avere?
Perché se ben ricordate, e per quello ho ricordato i momenti temporali, in realtà il
Centro dell’Intelligenza Artificiale nasce ancor prima che venisse inquadrato in un
Piano complessivo del PNRR insieme agli altri sei Centri. Questo vuol dire
(incomprensibile) ovviamente una visione strategica più ampia, quindi credo che fosse
importante e di responsabilità fare quel tipo di percorso; dall’altro, ha, in qualche modo,
spostato l’inizio di questo percorso, in quanto i meccanismi di governance, i
meccanismi di sviluppo dovranno essere in qualche modo coerenti con tutti gli altri
Centri, quindi non dei meccanismi di governance specifici per il Centro di Torino, ma
insieme a quanto si farà a Milano, a Napoli o nelle altre città che vedranno questa
propria sede dei vari Centri previsti. Però un aspetto ci tengo a sottolinearlo, soprattutto
sulla base delle osservazioni, in particolare, del Consigliere Curatella e poi anche del
Consigliere Tresso, in cui ho sentito parlare di: la Città che dovrà gestire, il Comitato
locale. Attenzione che questa è una partita estremamente complessa che avrà la sua sede
principale a Torino, ma non è una partita di Torino, non è una partita locale; sento
parlare di ampliarla alla Città Metropolitana, ma qui le interlocuzioni con la Regione
sono importanti e le abbiamo già avute, sebbene non coinvolti in una prima fase in cui,
vi ripeto, è stata quest’Amministrazione a farsi da (incomprensibile). Vi lascio solo con
questo messaggio. Quello che stiamo raccontando - e questa è una partita del Paese, e
non solo - è perché Torino dovrà avere anche un atteggiamento di responsabilità e
l’Amministrazione di Torino, non solo quella attuale, ma anche quella che seguirà, di
non vivere questa partita come una partita locale, perché sarebbe una sconfitta nella sua
struttura, sarebbe una sconfitta nell’idea; un Centro del genere può guidare le politiche
del Paese, non le politiche territoriali. Quindi, mi permetto solo di fare questa
riflessione, poi, ovviamente, ci saranno altre sedi per approfondire. Grazie, Presidente.
Mi scusi.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Pironti. Quindi possiamo dare per discussa anche questa
richiesta di comunicazioni.
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