Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con la successiva richiesta di comunicazioni: “Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale”. Risponde l’Assessore Pironti, prego ne ha facoltà. PIRONTI Marco (Assessore) Grazie, Presidente, buongiorno a tutti. Sì, rispondo alla richiesta arrivata in maniera asincrona dai Consiglieri Curatella e Lubatti, e poi anche dal Consigliere Magliano; si riferiscono tutti a quanto successo nella giornata di martedì scorso, in cui nell’iter parlamentare, complesso in generale - quindi non solo riferito all’oggetto della comunicazione che, appunto, ricordo essere il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale -… era un iter parlamentare che riguarda tutto il PNRR, quindi quello che stiamo identificando in maniera fin troppo ampia, come tutta la partita relativa al Recovery Fund. E in quella giornata, sostanzialmente, c’è stato un allarme diffuso sulla mancanza di indicazioni in una delle “N” bozze che stanno circolando nelle varie Commissioni; si parlava della Commissione Lavoro del Senato, in cui, discutendo anche di altro, i famosi sette Centri, perché ricordo il Centro per l’Intelligenza Artificiale è uno dei sette identificati come Centri Nazionali strategici, in una di queste bozze la città di Torino non era indicata come la sede. Dicevo, una giornata abbastanza particolare perché poi in realtà è stata una delle bozze che, vi ripeto, sta circolando nelle varie Commissioni e, in effetti, nell’arco di poche ore, nella stessa giornata, un’ulteriore bozza in Commissione Trasporti, in quel caso, invece riportava la corretta indicazione della nostra città. Quindi, diciamo, nulla di uovo rispetto al giorno precedente e nulla di nuovo rispetto al giorno successivo, però questo allarme, che ha raccolto anche l’attenzione dei nostri Consiglieri, ma anche l’attenzione di stakeholders del territorio, ricordo anche il richiamo del Presidente Marsiaj di Unione Industriale, beh questo ci fa... ci rende confidenti che la scelta fatta dalla nostra città qualche mese fa, di consolidare e convincere l’allora Governo Conte ad attribuire alla Città di Torino questo ruolo di attribuzione e di coordinamento di quest’importante sfida, era stata quella giusta. Quindi, data l’attenzione di tutto il nostro sistema, il nostro ecosistema territoriale, e non solo, a questo nascente Centro, questo ci rende in qualche modo, vi ripeto, confidenti che è stata una scelta corretta e strategica per il nostro territorio. Sfrutto l’occasione per fare un po’ d’ordine e aggiungere anche alcuni passi avanti, visto che, in particolare, il Consigliere Magliano chiede, in effetti, al di là di quello che era successo in quella giornata, di avere un po’ un aggiornamento e anche la potenziale evoluzione di come l’Amministrazione si stesse muovendo su questo ambito. Ricordo un po’ le varie tappe che hanno caratterizzato questa esperienza: nei primi giorni del mese di luglio dell’anno scorso, il Ministero per lo Sviluppo Economico pubblicava un rapporto commissionato a 30 persone rilevanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, che appunto chiamava: “Proposte per una strategia italiana per l’intelligenza artificiale”; in quel rapporto, un rapporto di un centinaio di pagine e con un po’ di allegati - questo è importante perché in alcuni allegati abbiamo ritrovato alcuni aspetti che abbiamo valorizzato per il nostro territorio e che immagino parecchi di voi abbiano letto, vista l’estrema attenzione che, giustamente, tutto il territorio sta mostrando su questo tema -, in quel famoso rapporto di luglio veniva citata l’importanza di dotare il nostro Paese di un Centro nazionale che potesse essere non solo un hub di ricerca, ma anche un elemento di coordinamento tra tutto quello che l’intelligenza artificiale richiede sia in ambito di ricerca e ricerca applicata, che anche in ambito di trasferimento tecnologico. In quegli allegati si faceva riferimento anche ai famosi numeri che poi abbiamo consolidato quando, dopo in meno di due mesi - e uno di questi due mesi era anche il mese di agosto, quindi pensate quanto in Italia nel mese di agosto possa essere ancor più complicato, oltre alla normale pandemia di quel periodo, quanto potesse essere difficile muoversi su certi ambiti -, dopo neanche due mesi, il Governo Conte, grazie all’azione e al rafforzare questa candidatura da parte di questa Amministrazione… perché ricordo che quella fase è stata gestita in primis da questa Amministrazione, portando a fattor comune tutti i valori che il nostro territorio aveva espresso fino a quel momento sia in ambito di ricerca che in ambito di trasferimento tecnologico, ma è questa Amministrazione che ha fatto un’attività di sintesi e ha convinto l’allora organo esecutivo del nostro Paese a che riconoscesse questo ruolo perché nel nostro territorio si ritrovava la somma di quegli ottimi relativi legati sia all’eccellenza nell’ambito della ricerca, ma anche e soprattutto relativamente a quei macro settori che prima degli altri sono toccati e rischiano di essere travolti da questa nuova ondata tecnologica: ricordo il tema della manifattura, ma il tema anche del FinTech, il tema dell’agricoltura, il tema della salute, che abbiamo raccontato in questo macro dossier che ha portato, appunto, il nostro Paese a riconoscere questo ruolo. Ed era il 3 settembre quando il Consiglio dei Ministri aveva, in una sua nota, riconosciuto questo ruolo alla Città di Torino. Perché sono importanti le date? Perché, in quel caso, il 3 settembre era una data in cui per la prima volta il nostro Paese riconosceva un certo percorso che stanno facendo - o dovranno fare - tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma per la prima volta il nostro Paese l’aveva fatto prima degli altri, aveva identificato una città per cominciare questo percorso; beh da allora questa Amministrazione, ancor più che settimanalmente, in primis la Sindaca e poi gli Assessori di competenza, hanno cercato di monitorare, di accelerare questo processo perché ogni giorno da quel 3 settembre è un giorno perso per il nostro territorio, ma, in particolare, per il nostro sistema Paese. Che cosa è successo da quel 3 settembre, quando... e vi ricordo che fino a quel momento questa Amministrazione, pur avendo lavorato intensamente per creare questo dossier…, fino a quel momento non avevamo detto nulla perché nulla era ancora certo. E lo stesso l’abbiamo fatto in questa fase, in cui il nostro lavoro è continuato perché, considerate che quella sfida deve concentrarsi in maniera prioritaria su due aspetti: il primo, quello di creare uno strumento adeguato a questa sfida tecnologica; l’altro, ancor più complesso, è di creare meccanismi di governance e di attrazione. Questo Centro non dovrà, pur nascendo dalle forti esperienze accademiche/universitarie del nostro Paese, essere caratterizzato dagli stessi meccanismi di ingaggio che caratterizzano le nostre università perché sarebbero troppo lenti, saremmo troppo poco attrattivi e attraenti per riportare quell’insieme di competenze che stiamo immaginando. Ricordo solo due numeri per ricordare a tutti l’impatto di quella manovra, parliamo... ma non perché l’abbiamo identificato noi, perché è scritto in quel famoso rapporto che abbiamo letto in maniera attenta e abbiamo cercato di rifocalizzarlo sul nostro territorio; si parla di mille teste, mille teste di cui oltre il 60% localizzate nel nostro territorio, teste che il nostro territorio non è in grado di esprimere, ma dovrà essere in grado di attrarre, quindi valorizzare non solo quello che abbiamo, ma anche attrarre quelle competenze e quelle esperienze che oggi il nostro territorio richiede e richiede l’intera sfida che è legata a questo Centro di Competenza sull’Intelligenza Artificiale. Ricordo che dei sette famosi Centri di Competenza che il PNRR sta prevedendo, la Città di Torino è stata l’unica ad avere questo passaggio formale in un Consiglio dei Ministri; gli altri quattro non sono ancora allocati in alcuna città; due sono state già allocate, cioè due competenze sul FinTech, a Milano e sull’Agritech a Napoli, ma nulla c’è di formalizzato, a differenza invece della candidatura di Torino, ma questo non vuol dire che questa Amministrazione - ma tutti i soggetti che stanno mostrando un estremo interesse e un’estrema attenzione a questa nuova sfida -… questo non vuol dire che si debbano, in qualche modo ridimensionare, le nostre attività, le nostre sfide e i nostri sforzi su questo tema. Ricordo su tutti, perché al di là di quanto emerge dai giornali o dalle indiscrezioni, in realtà immagino…, soprattutto sono sicuro che i Consiglieri che oggi stanno portando sul Tavolo questa discussione…, e li ringrazio ancora perché è un momento anche di chiarimento e di allineamento per tutte le Forze oggi coinvolte perché è una partita di tutte le Forze del territorio, ricordo in queste famose bozze, che oggi stanno... sono in discussione nelle varie Commissioni di Senato, seguendo l’iter parlamentare previsto per questo processo importante per il nostro Paese, ebbene, ricordo che, a fronte di questa allocazione del Centro di Intelligenza Artificiale per la città di Torino, oggi Torino è anche citata in un altro aspetto: in particolare, la “Missione 4”, quella legata all’istruzione e alla ricerca e il “Cluster 2”, quello della ricerca alle imprese, perché in quel famoso rapporto del MISE del mese di luglio, non solo era previsto questo Centro di Competenza, ma veniva richiesto da questi famosi 30 esperti un budget (incomprensibile), quindi in più, rispetto ai famosi 80 milioni a regime che questo Centro prevede, fino al 30% di risorse aggiuntive per il trasferimento tecnologico, perché quando abbiamo raccontato la nostra idea di questo Centro, l’abbiamo focalizzato su due pilastri fondamentali: il tema della ricerca fondamentale, di altissimo livello, ma anche e soprattutto l’importanza di un trasferimento tecnologico veloce ed efficace, ed è quella manovra che oggi è nella... SICARI Francesco (Presidente) Le chiederei di concludere. Grazie. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, sì, grazie e mi scusi, Presidente. Vado in conclusione. In queste famose bozze che oggi sono in valutazione nelle varie Commissioni, beh, la Città di Torino è la prima citata in questi poli tecnologici che sono legati a questi famosi Centri di eccellenza. Quindi, per rispondere brevemente, non solo a quello che è stato fatto, ma anche a qualcosa che oggi non è ancora evidente, perché non è corretto dare evidenza a qualcosa che oggi non è ancora chiuso, ma attenzione che oltre al Centro di Competenza di Intelligenza Artificiale stiamo facendo in modo che la Città di Torino fosse la prima citata in questo progetto di completamento fortemente indirizzato al trasferimento tecnologico. Grazie, Presidente, e mi scusi. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Andiamo quindi ora con gli interventi in particolare di chi ha richiesto le comunicazioni; prego, Consigliere Curatella, ha cinque minuti. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per quanto ha detto, perché quando a settembre del 2020 abbiamo appreso della scelta di Torino come sede dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, l’abbiamo considerato un sicuro riconoscimento per le attività di innovazione e ricerca, svolte sul nostro territorio ad esempio da Università e Politecnico, ed anche un apprezzamento per il dinamismo rappresentato dagli incubatori di impresa, fondamentali per il supporto delle startup innovative e per la valorizzazione dell’attività di ricerca. Soprattutto in questo periodo di incertezza, l’arrivo di questo Istituto può rappresentare per il nostro territorio…, può fungere da attrattore sia di know-how, competenze e conoscenze, sia attrattore di nuovi investimenti, rendendoci un punto focale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale su tutto il territorio del nostro Paese e anche a livello europeo, visto che, come ricordava l’Assessore, siamo stati i primi a livello europeo a prevedere questo Centro. Oltre agli aspetti legati al budget di 80 milioni di euro o alle possibili stimate assunzioni di circa 600 persone, questo Istituto rappresenta, credo, un passaggio fondamentale non solo per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, che ho sempre sentito nominare, ma anche per la definizione dei paradigmi di riferimento a cui dovranno attenersi i diversi sistemi basati sull’intelligenza artificiale, quelli che in letteratura lo scrittore russo Isaac Asimov aveva definito come le leggi della robotica, che sono un punto focale all’interno della discussione di come sviluppare l’intelligenza artificiale. La notizia della scomparsa della città di Torino dall’elenco delle sedi indicate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per ospitare l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, comunicata dal Governo italiano in sede europea, mi ha fortemente preoccupato, anche se si trattava delle bozze; perché questo? Perché qualcuno, un Viceministro in contatto diretto con questa Amministrazione - questa volta l’ha detto lei - lo ha definito un “mero errore di traduzione”, leggo testualmente quello che è comparso anche su tutti i quotidiani, le dichiarazioni; ma non può essere banalmente declassato come tale il fatto che scompaia la Città di Torino. Ci sono state difficoltà di traduzione dall’italiano all’inglese della parola “Torino”? Perché, in effetti, la traduzione è molto complessa, è nota solo ai massimi esperti della lingua anglosassone. Inquieta pensare che, nonostante i diretti e continui contatti tra l’attuale Amministrazione, in particolare la Sindaca, e il precedente Ministro dell’Innovazione, che ha fatto tanto bene alla nostra città quando era Assessore alle Anagrafi, non ci si sia resi conto di aver comunicato in un documento ufficiale - quindi a Bruxelles - un Centro nazionale in cui solo Torino è scomparsa come città; su sette Centri, di cui parlava l’Assessore, l’unica a sparire è stata Torino. Un messaggio che rischia di dare l’impressione che la volontà politica reale possa discostarsi, in qualche modo, dagli annunci e dare la soddisfazione espressa a tutti i media; un messaggio che potrebbe anche creare incertezza sull’affidabilità della nostra città di poter gestire tale Istituto, un’incertezza, Assessore, che io non ritengo di tipo tecnico-professionale, viste le realtà esistenti sul nostro territorio, visto il know-how di grande valore e la rete sistemica di altissimo livello che offre supporto alle imprese. La debolezza di questo contesto è legata alle conseguenti incapacità di tipo politico di saper gestire tutti i Centri che stanno arrivando su Torino e quindi di poter fare sinergia tra il mondo dell’impresa, il mondo della ricerca e tutti i vari Centri di competenza che stanno arrivando sulla città. Io spero che questa correzione…, quanto è accaduto possa fare da insegnamento ed evitare successivamente che si diano dei messaggi che possano andare anche in contraddizione e recare danno alla città, e quindi di fare attenzione quando si fanno delle comunicazioni; anche se sono solo in bozza, che ci sia tutto e che sia realmente espresso nei fatti quanto dichiarato, perché sarà anche una bozza, ma non ci si può nascondere dietro un errore di traduzione, perché è questo che è stato detto, Assessore, si è detto che questa… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CURATELLA Cataldo Certo …è dovuta ad un errore di traduzione. Chi ha tradotto non si è reso conto che ha tolto Torino dal centro della discussione? Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi. Ho il Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per l’illustrazione che era, a mio giudizio, doverosa e ha detto bene: l’interesse da parte di alcuni di noi, e penso anche all’interesse da parte di alcuni esponenti, come ricordato, il Presidente Marsiaj, della nostra... della società civile della nostra città, di fatto è un interesse molto alto perché, come immagina, Assessore, Torino non è una città che è oggetto di un profluvio di opportunità, questa è un’opportunità enorme, come ad esempio è stato ottimo ascoltare il fatto che Torino è stata, in qualche modo, premiata come città capitale di innovazione sociale; ci sono alcuni elementi, alcuni aspetti, a mio giudizio, molto interessanti rispetto a come ci stiamo posizionando su alcuni temi, alcuni temi che vedono la nostra realtà imprenditoriale, la nostra realtà universitaria e della ricerca in prima linea per dare nuovamente lustro a questa città. La mia era una richiesta di comunicazioni per fare chiarezza, evidentemente, e lei l’ha fatta, perché c’era una preoccupazione forte rispetto all’annuncio dell’assegnazione di questa sede; e questo misunderstanding, legato a queste bozze…, oggettivamente, la preoccupazione che abbiamo avuto, giustamente, con senso di responsabilità, è stata quella di chiedere conto a voi che, da questo punto di vista, lavorate costantemente su questo dossier. Certo, non una bella figura, non bello che in Commissione Trasporti vi sia e nell’altra Commissione invece fosse saltato il nome della nostra città perché una svista può costare oggettivamente caro. Chiaro è che sarebbe ridicolo pensare che per un refuso rischiamo di perdere qualcosa per il quale si è costruito, in questa fase, voi come Amministrazione, ma in tutti questi anni, tutto ciò che è stato costruito dal mondo dell’impresa, dal mondo della tecnologia, dal mondo degli investimenti e dell’innovazione della nostra città. Detto questo, l’interesse è ancora di più - e la ringrazio per l’aggiornamento -, ma siamo ancora più desiderosi di capire quando si potrà partire, quando inizierà ad individuarsi un luogo perché una delle cose… e abbiamo avuto modo di dirlo, Assessore, anche attraverso dibattiti non in quest’Aula, adesso abbiamo potenzialmente chiara la dimensione di questo investimento, la dimensione dell’occupazione che potrebbe portare sul territorio, la rete che, in qualche modo, inizierà ad occuparsi di questa iniziativa, e il problema è quando perché questa poi è la cosa… quando, con che relazioni e con quali tipologie di regole di ingaggio con i settori del nostro territorio. Per cui io la ringrazio perché non si è sottratto al confronto e ha voluto anche onestamente dirci quali sono stati i passaggi che hanno portato questa (incomprensibile) notizia a finire sui nostri mass media e oggi abbiamo la tranquillità che così non è; l’auspicio è quello che, oltre a far ritornare all’interno di questa bozza il nome della nostra città, dietro questo ritorno nominativo invece si continui a consolidare quello che è il lavoro che si sta facendo in questo territorio e che, come vede, le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentate continuano a guardare con grande attenzione. Per cui io sono soddisfatto della sua risposta e mi auguro invece di poter arrivare ad un punto per cui, oltre che un’informativa sulla presenza o meno del nome di Torino su un paper di discussione, su una relazione di discussione, si inizi ad individuare luogo, sede, partner e inizio delle attività perché è quello che ci auspichiamo tutti con grande forza. Grazie, Presidente, io ho concluso. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. ARTESIO Eleonora Grazie. La discussione che è stata sollecitata dai Colleghi presentatori della richiesta di comunicazioni mi consente di porre una questione più generale che, sono certa, sarà in programmazione nelle future Commissioni Consiliari, a cominciare da quella già anticipata dalla Presidente della Commissione Diritti e Pari Opportunità ai fini di leggere quanto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza considererà, in modo particolare sugli obiettivi dell’inclusione sociale, i principi e i programmi di piena occupazione rivolti alla popolazione femminile. Io intervengo in questo contesto soltanto per un’osservazione di metodo. La nostra città, come nel caso in specie, è molto spesso individuata come competente e titolare di una serie di possibilità di programmazione e di sviluppo, quale quella sull’intelligenza artificiale, che derivano dalla passata storia industriale, ma ancora tuttora attuale nelle prospettive di riconversione e che si fondano sulle competenze di carattere tecnico, diffuse nel territorio torinese e piemontese. Questo fatto ci rende molto spesso soggetti ed oggetto di titolarità, la più recente letta sui mezzi di informazione, di ruolo di capitale, in ultimo capitale dell’innovazione sociale, principi e riconoscimenti sui quali, ovviamente da amministratore di questa Città mi riconosco, ma sempre come Amministratore di questa Città, mi pongo una questione di carattere più generale. Il nostro sentirci investiti di un’aspettativa, in ragione del nostro impegno costante, e quando dico “nostro” intendo tutte le forze che concorrono al benessere di una comunità locale e al suo cambiamento nella direzione di un miglioramento, non ci assolve dal fatto che questi riconoscimenti non si traducano in effetti diffusi sull’insieme del contesto della città e in modo particolare sulla condivisione e sulla partecipazione di tutti i soggetti. Sembra quasi che questa consecutiva assegnazione di medaglie riesca a valorizzare e a confortare coloro che sono più attivi ed anche più evidenti sulla scena pubblica, ma non riesca a coinvolgere e a produrre effetti benefici sull’insieme del territorio e sull’insieme dei soggetti sociali. C’è un effetto diffuso che deve derivare da queste nuove opportunità, un effetto diffuso, mi auguro, migliore di quello che abbiamo rilevato rispetto alle varie, successive, frequenti, numerose e qualificate attività di startup. Ogni volta noi abbiamo avuto annunci e realizzazioni concrete dell’avvio di questa o di quella startup, ma la percezione diffusa di quanto questo possa cambiare la caratterizzazione del territorio e quanto questo possa migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti, questo è mancato. Allora, ovviamente, intervengo semplicemente per dire che avremo modo, spero - così come ha fatto la Presidente di una Commissione, faranno gli altri - di discutere nelle Commissioni specifiche di come tradurre nel contesto torinese i tre assi fondanti del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, ma io credo che, proprio per le ragioni che ho addotto, che credo possano essere condivise, perché sono ragioni oggettive e di osservazione, per le ragioni che ho addotto, dicevo, sarebbe interessante ragionare esattamente sull’effetto diffuso, quello che produce il progresso di una comunità nel suo intero. Grazie. Ho finito. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Procediamo adesso con l’intervento del Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. L’Assessore Pironti ci ha riassunto quella che è stata un po’ la storia di questa vicenda, vicenda che ahimè ancora oggi non sembra essere dipanata, anche se molto lavoro è stato fatto e le speranze sono notevoli in questo senso, le speranze per tutta una serie di motivi che sono state richiamate dai Colleghi che mi hanno preceduto. Torino ha tutte le caratteristiche per aspirare a quel ruolo di capitale e di polo innovativo del digitale, proprio perché ha una cultura che ha sviluppato negli anni per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, cultura che deriva da quella che è la sua storia di innovazione tecnologica, se vogliamo ancora partita dal ’700 con il filato e poi passata in epoche più recenti a tutt’altra natura, dal cinema a tutta la fase di filiera produttiva, manifatturiera, eccetera, eccetera ed è una cultura che pone effettivamente l’essere umano al centro. Questo è, tra l’altro, un aspetto segnalato proprio dal rapporto citato dall’Assessore stesso e quindi questo si declina, come i Consiglieri che mi hanno preceduto hanno fatto notare, in una ricerca di sostenibilità sociale e tecnica che, diciamo così, miri ad un equilibrio sano tra diverse tensioni, diversi aspetti che bisogna saper conciliare e credo che Torino possa avere queste caratteristiche. Mi riservo però di fare degli appunti rispetto a quanto ci ha rappresentato l’Assessore. Il primo è che non è ben chiaro quale sia, quale sia stato intanto, e quale sia oggi il livello di interlocuzione politica, perché ahimè bisogna ricordare che già le risorse stanziate per creare un hub sull’intelligenza artificiale non sono state riscontrate nella Finanziaria del 2020, laddove - tra l’altro finanziaria ancora del Governo Conte, quindi le interlocuzioni erano dirette da parte anche della componente politica dell’Assessore -, quindi, io mi sono molto stupito a gennaio e, Assessore, le chiesi anche il motivo di questo stralcio e lei mi disse: “Non c’è nulla da preoccuparsi, sarà oggetto di un primo assestamento di bilancio”, cosa che poi non è successa. Poi lo scenario politico è mutato notevolmente dall’epoca. Ora, ribadire il fatto che non lo troviamo nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è un ulteriore elemento di preoccupazione, perché ci viene da chiedere se l’interlocuzione politica dell’Amministrazione sia stata tale da ribadire la priorità e l’urgenza di quest’azione. Il secondo motivo di osservazione è che lei (audio interrotto)… non abbiamo capito con chi è stata condivisa questa pianificazione, quali, le rappresentanze istituzionali, del mondo della ricerca, abbiamo due atenei di grande respiro internazionale, siano state le componenti che hanno co- pianificato questo tipo di intervento, perché qui non si tratta di coordinare, ma si tratta di co-pianificare questo tipo di interventi che hanno, come sono stati richiamati, una serie di atterraggi piuttosto articolati tra loro, che vanno dalla ricerca del sito idoneo, alla ricerca dei partner, a capire quali sono, in un’ottica come condivido anche io, di capacità di introdurre un’economia anche dell’intelligenza artificiale più diffusa; quindi, anche proprio nell’impostazione di questi aspetti, vanno tenuti in conto già dalle linee di indirizzo che si vogliono delineare, proprio in un’ottica però di collaborazione e co- pianificazione con tutti i soggetti istituzionali. Invece, francamente, io non ho capito ad oggi quali siano stati i partner coinvolti e quale programmazione, quali siano le linee guida che lei ha già, Assessore, delineato. Per cui su questo sarebbe anche interessante che il Consiglio Comunale potesse avere un aggiornamento, potesse anche visionare queste linee guida per poter capire questa pianificazione a che punto è. In ultimo, mi chiedo se non sia il caso di chiedere a gran voce al Governo, oltre alle garanzie che sono state prima citate, l’avviamento di un Comitato locale che possa, proprio nell’ottica di questa co-pianificazione a cui accennavo, iniziare ad agire, ad avere uno strumento concreto per questo tipo di collaborazione che possa portare ad una prospettiva condivisa di quello che le sinergie tra queste istituzioni possono produrre, proprio per dare un maggiore impatto possibile sul tessuto cittadino - non solo cittadino, credo che qui si tratti di vedere all’Area Metropolitana -, però che ci sia quindi una condivisione di questi intenti e credo che l’avvio di una sorta di Comitato locale possa essere lo strumento utile e necessario per poter andare in quella direzione. Quindi, sarebbe il caso di poter rendere esplicita al Governo questa richiesta e concordarne (incomprensibile). Grazie, Presidente. Ho finito. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho ulteriori richieste di intervento e quindi darei due minuti di replica all’Assessore. Prego. PIRONTI Marco (Assessore) Sì. Provo a dare brevissime risposte, anche se gli aspetti evidenziati richiederebbero più tempo. Parto dall’osservazione del Consigliere Magliano che, ovviamente, richiama ad una velocità; è la velocità che ci ha sempre… la necessità di velocità che ci ha sempre caratterizzato proprio nell’anticipare quell’attribuzione. Cosa, in qualche modo, ha tra virgolette “complicato” il percorso di Torino, ma ha ampliato l’effetto che può avere? Perché se ben ricordate, e per quello ho ricordato i momenti temporali, in realtà il Centro dell’Intelligenza Artificiale nasce ancor prima che venisse inquadrato in un Piano complessivo del PNRR insieme agli altri sei Centri. Questo vuol dire (incomprensibile) ovviamente una visione strategica più ampia, quindi credo che fosse importante e di responsabilità fare quel tipo di percorso; dall’altro, ha, in qualche modo, spostato l’inizio di questo percorso, in quanto i meccanismi di governance, i meccanismi di sviluppo dovranno essere in qualche modo coerenti con tutti gli altri Centri, quindi non dei meccanismi di governance specifici per il Centro di Torino, ma insieme a quanto si farà a Milano, a Napoli o nelle altre città che vedranno questa propria sede dei vari Centri previsti. Però un aspetto ci tengo a sottolinearlo, soprattutto sulla base delle osservazioni, in particolare, del Consigliere Curatella e poi anche del Consigliere Tresso, in cui ho sentito parlare di: la Città che dovrà gestire, il Comitato locale. Attenzione che questa è una partita estremamente complessa che avrà la sua sede principale a Torino, ma non è una partita di Torino, non è una partita locale; sento parlare di ampliarla alla Città Metropolitana, ma qui le interlocuzioni con la Regione sono importanti e le abbiamo già avute, sebbene non coinvolti in una prima fase in cui, vi ripeto, è stata quest’Amministrazione a farsi da (incomprensibile). Vi lascio solo con questo messaggio. Quello che stiamo raccontando - e questa è una partita del Paese, e non solo - è perché Torino dovrà avere anche un atteggiamento di responsabilità e l’Amministrazione di Torino, non solo quella attuale, ma anche quella che seguirà, di non vivere questa partita come una partita locale, perché sarebbe una sconfitta nella sua struttura, sarebbe una sconfitta nell’idea; un Centro del genere può guidare le politiche del Paese, non le politiche territoriali. Quindi, mi permetto solo di fare questa riflessione, poi, ovviamente, ci saranno altre sedi per approfondire. Grazie, Presidente. Mi scusi. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Pironti. Quindi possiamo dare per discussa anche questa richiesta di comunicazioni. |