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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2021-00089
GLI ULTIMI SONO CITTADINI DI SERIE B? QUANDO MANCA LA POLITICA!
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Ora verifico la presenza del Consigliere Curatella e dell'Assessora Schellino.

CURATELLA Cataldo
Ci sono.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Ci sono, Presidente, buongiorno.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto. Trattiamo l’interpellanza numero mecc. 202100089, che ha come titolo:

“Gli ultimi sono cittadini di serie B? Quando manca la politica!”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Il primo firmatario è il Consigliere Curatella. Do subito la parola all’Assessora
Schellino per la risposta, grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie a voi. La Polizia Municipale da anni è attenta e in risposta alle centinaia di
segnalazioni provenienti dalla cittadinanza si adopera con interventi con finalità diverse:
da un lato con le pattuglie in servizio ordinario a seguito di segnalazioni inoltrate alla
centrale operativa per la verifica della presenza delle persone e di eventuali criticità
legate allo stato di salute, in questi casi sono affidati enti quali il 118 e il servizio Boa.
A ciò si aggiungono interventi settimanali nella zona centrale della città in
collaborazione con AMIAT finalizzati al recupero del decoro della zona. L'intervento
del 4 febbraio è stato effettuato su richiesta specifica della Polizia di Stato e non sono
concepiti atti amministrativi o informative da parte del Corpo di Polizia Municipale. La
popolazione senza dimora per definizione è una popolazione particolarmente difficili da
censire. La più recente indagine nazionale relativa alle presenze senza dimora è stata
effettuata nel 2014 a seguito di una convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Federazione Italiana degli organismi per le persone senza dimora e
Caritas italiana. A Torino erano state stimate circa 1.700 persone senza dimora delle
circa 50.000 persone stimate a livello nazionale. Mediamente negli ultimi anni si è
registrato un aumento delle persone accolte dai servizi cittadini, in media 1.500 persone
ospitate nella rete dei servizi di accoglienza serale e notturna della rete cittadina.
Analogo il numero delle persone che durante l'anno si rivolgono all’ambulatorio
socioassistenziale Roberto Gamba. È in previsione una nuova indagine ISTAT
nazionale, che presumibilmente verrà predisposta da Istat nel corso dell'anno ed
effettuata nel corso del 2022, nella quale, come già avvenuto nella precedente indagine,
sicuramente la Città sarà coinvolta anche in termini di collaborazione nel contatto e nel
lavoro di interviste da effettuare con le persone senza dimora che vivono o usufruiscono
dei servizi cittadini. La pandemia da Covid-19 e l’emergenza sociale connessa
all’emergenza sanitaria hanno comportato e comportano sicuramente conseguenze sulla
popolazione in condizioni di maggiore fragilità e marginalità. Il periodo di lockdown e
il divieto di spostamento sul territorio nazionale, la drastica riduzione di opportunità
informali e formali di inclusione, di sostegno al reddito o di aiuto con riduzione di aiuti
diretti alle persone che vivono in strada ha sicuramente inciso sulla qualità di vita e sui
percorsi di inclusione delle persone senza dimora. Ulteriore preoccupazione è
sicuramente connessa al prossimo possibile sblocco degli sfratti, dei licenziamenti,
ambiti che incideranno sulle condizioni della popolazione in generale. La Città,
pertanto, dal periodo della prima emergenza sanitaria ha sviluppato ulteriormente,
differenziandola rispetto alle diverse esigenze e diverse caratteristiche delle persone, la
rete dei servizi e degli interventi rivolti alla fascia della popolazione adulta senza
dimora in condizioni di grave marginalità. Rispetto al punto 4) solo per economie di
tempo faccio riferimento a quanto già distribuito e discusso nell’ambito della
Commissione consiliare dedicata, dove si raccontava dell’attuale disponibilità di
accoglienza per le persone senza dimora e in condizioni di elevata fragilità superiore ai
1.000 posti. Seguiva dettaglio ed elenco dei luoghi che potrò dare al Consigliere di
nuovo, anche se era presente anche in quella Commissione, a completamento di questa
interpellanza, ripeto, solo per economia di tempo non rileggo tutto perché non ce la farei
in cinque minuti. Infine la Città ha individuato da anni un servizio specifico dedicato
agli interventi e ai progetti rivolti alle persone senza dimora. Il servizio “Adulti in
difficoltà” è inserito all'interno dell'Area inclusione sociale e della Divisione politiche
sociali. All'interno delle diverse attività del servizio “Adulti in difficoltà” sono garantite
le azioni di coordinamento e accompagnamento dei servizi e delle progettualità
sviluppate con il Terzo Settore sia in riferimento ai singoli progetti personalizzati di
inclusone e di cura delle persone senza dimora, sia nell'ambito di incontri di rete rispetto
a specifici filoni di intervento e di contrasto alla grave emarginazione adulta, al tavolo
di coordinamento dei servizi di bassa soglia, al tavolo di coordinamento dei servizi di
strada. Nell'ambito del Piano di inclusione sociale della Città è stata definita una
specifica area di coprogettazione dedicata alla popolazione homeless, l'Area 5. Sulla
base dei progetti presentati dalle realtà del Terzo Settore sono effettuati incontri di
coordinamento e per posti di controllo specifici come progetti, quali ad esempio quelli
del tavolo di coordinamento dei progetti di sostegno all'abitare. Diversi sono i protocolli
di lavoro con altri enti finalizzati a condividere e coprogrammare gli interventi
sviluppati a livello cittadino, in particolare con l'Arcidiocesi, la Caritas, l’Ufficio Pio,
l’Università di Torino, il Politecnico, l'Azienda Sanitaria Città di Torino. Di importante
rilievo il protocollo sviluppato con la Prefettura, Regione Piemonte, Azienda Sanitaria
locale e alcuni Enti del Terzo Settore…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Sì, avente per progetto il Piano integrato di sostegno alle persone senza dimora. Il
tavolo di concertazione è stato riattivato dalla Diocesi della Prefettura coinvolgendo le
realtà del volontariato e della cooperazione sociale della Città nel corrente mese di
febbraio. Mi scuso per la lunghezza, ma le domande erano molte. Grazie mille a voi.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessora Schellino. La parola al Consigliare Curatella.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessora Schellino per la risposta. Chiedo di avere
comunque la documentazione, magari è qualcosa di integrativo rispetto a quello che era
emerso già in Commissione. Io questa interpellanza l'avevo presentata a valle appunto
dell'intervento al 4 febbraio, preoccupato delle modalità di gestione di quell'intervento e
di che cosa era accaduto anche a valle di tale intervento anche soltanto a livello
mediatico, però oggi rilevo un dato, che è il dato associato al censimento ultimo a cui fa
riferimento l’Assessore, a quanto pare essere l'ultimo disponibile, del 2014, in cui ben
sette anni fa erano state individuate, comunque censite 1.700 persone, persone, perché
comunque parliamo di persone, che a causa di diversi percorsi, diverse problematiche di
tipo sociale, di tipo familiare, di tipo economico, purtroppo si sono trovate a non avere
più una dimora e quindi sono finiti in quel gran contenitore che normalmente noi
indichiamo come senza fissa dimora. Mi fa specie perché in una delle ultime
Commissioni, quando avevamo chiesto di avere un'idea di quale fosse l'entità di questo
fenomeno sulla Città di Torino, perché per attuare, per definire, innanzitutto, per poi
attuare delle politiche da parte dell'Amministrazione in relazione all’accompagnamento,
all'aiuto, all'assistenza di tali persone è fondamentale capirne l’impatto. Noi avevamo
sempre fatto presente le 5.300 persone iscritte alla Casa Comunale, ci era stato detto che
non era attendibile, però finalmente scopriamo che gli ultimi dati in possesso della Città
sono del 2014. E va bene che sia difficile da censire questo dato, da capire questa
problematica, però credo che l’Amministrazione già con l'inizio dell'anno scorso
avrebbe dovuto farsi carico di censire o di capire qual era la situazione. Visto che è stato
detto che circa tremila persone hanno fatto affidamento ai servizi della Città suddivisi in
diversi ambiti, quando una persona si avvicina ai Servizi sociali o quando i Servizi
sociali si avvicinano a delle persone con delle difficoltà fanno un minimo di richiesta
per comprendere la problematica? Problemi di tipo psichiatrico? Problemi legati alla
salute, ad esempio al diabete? Problemi di tipo familiare legati anche a violenza
all'interno dei nuclei familiari perché sono diverse le storie che possono portare a questa
situazione e a seconda della specifica storia la Città, l'Amministrazione, i Servizi sociali
devono operare in modo opportuno in relazione a quella storia, a quella situazione.
D’accordo, si partirà quest’anno, ma ad oggi i 1.000 posti, quindi gli 800 precedenti più
i 200 trovati dalla Città di cui stiamo parlando in questi mesi già soltanto facendo
riferimento al 2014 ci danno un'indicazione che abbiamo sottostimato almeno del 30%
l'impatto di questa situazione. Proprio oggi abbiamo letto tutti quanti, credo, l'analisi, la
denuncia fatta dal Presidente di Confesercenti di Torino che i ritardi che si stanno
avendo nei ristori, ad esempio, faccio giusto un esempio per fare un esempio diverso dal
classico, sta portando al rischio, porterà al rischio di sfratto delle attività commerciali
con relativa chiusura. Questo a cascata porterà alla perdita di lavoro di tanti ragazzi,
ragazze, persone più o meno giovani che adesso vivono all'interno dell'attività del
commercio nel tessuto sociale ed economica della nostra città, quindi ci sarà una effetto
a cascata, a valanga, che rischia di aumentare ed incrementare in modo esponenziale il
numero di persone che hanno necessità di fare affidamento ai Servizi sociali della Città
e ad oggi, dopo un anno, è preoccupante che la Città non abbia ancora idea del
fenomeno, dell'entità di questo fenomeno, di quante risorse la Città deve mettere a
disposizione per poter dare a tutti la possibilità di avere sia assistenza, ma soprattutto di
poter essere reinseriti all'interno della società, di potersi reinventare, ritrovare fiducia in
se stessi, innanzitutto, fiducia nell'Amministrazione, nelle istituzioni, e fiducia negli
altri. Purtroppo io mi rendo conto, Assessore, che ci sono situazioni diverse che alcune
persone effettivamente pongono delle difficoltà, non vogliono inserirsi all'interno di
percorsi di recupero, di assistenza, però la Città non può arrendersi e dire: “No, non ha
bisogno” e questo tipo di situazione che sono accadute, il 4 febbraio quest'anno, ma
ricordiamo anche il 4 maggio 2020 con la chiusura del Punto Freddo in piazza D’Armi
sono un segnale tremendo per le persone in difficoltà, un'Amministrazione che
interviene solo per bastonare. Quindi aspetto di avere il testo della risposta e chiudo
ringraziando.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
La ringraziamo anche noi, Consigliere Curatella, per l'interpellanza.
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