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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 31
MOZIONE 2020-01404
"COMPLESSO EX GIUDICI DI PACE, UN PROGETTO CONDIVISO" PRESENTATA IN DATA 22 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA MONTALBANO. #1# - STILO (202100981) RESPINTA PMOZ 981/2021
Interventi
ARTESIO Eleonora
Ovviamente, ringrazio la Collega che ha la cortesia di trasferire alla conoscenza dei
Consiglieri Comunali l’attività della Città Metropolitana e mi rimane una perplessità di
fondo, mi domando, quindi, quale sia il ruolo di programmazione che un Consiglio
Comunale deve svolgere, in ordine all’organizzazione dell’offerta scolastica sul proprio
territorio, per la gestione dei compiti propri e per la cooperazione, fosse anche solo in
termini logistici, dello svolgimento dei compiti di altri Enti, se noi siamo ridotti ad
acquisire le informazioni in merito alla benevolenza della Collega che ci rende partecipi
e non invece ad una seduta o a più sedute delle Commissioni deputate alla
programmazione. Venendo all’oggetto di questa mozione, pare evidente a tutti quale
che sia la loro opinione sulla vicenda che un vuoto urbano e un edificio inutilizzato sono
una ferita relativamente al territorio e il territorio di cui stiamo parlando è quello della
Circoscrizione 5, che non casualmente sul recupero di quell’edificio, già usato dai
Giudici di pace, aveva mosso, nei primi anni del proprio mandato, diverse interpellanze
nei confronti dell’Amministrazione ed è il territorio della Città di Torino quello di cui
stiamo parlando, quindi credo che ci riguardi da questo punto di vista. È complesso,
lungo e forse anche costoso occuparsi del recupero e della destinazione di patrimoni
immobiliari che insistono sul nostro territorio ancorché di proprietà differenziate? Sì, lo
è; è complicato, è lungo, può essere costoso, certo è che, se non si comincia mai - e ho
ricordato non casualmente le interpellanze della Circoscrizione 5 per dire che si sarebbe
potuto cominciare all’inizio del mandato -, molto difficilmente si riuscirà ad arrivare a
una definizione compiuta nei tempi dello stesso mandato amministrativo e così non
facendo si arriva, di fronte a delle emergenze evidenti che nel tempo si sono, purtroppo,
strutturate con sacrificio dei docenti e degli studenti - parlo del CPIA -, a dover
scegliere delle soluzioni che creano poi delle conflittualità e delle contrapposizioni, che
è la cosa peggiore che possa accadere quando ci si occupa di educazione, quella di
cercare di offrire delle sedi in una situazione in cui l’arrivo in una nuova sede sia
preceduto o accompagnato dagli elementi di conflittualità; e questo dato non è un dato
indotto da qualcuno, certamente non da chi sta parlando perché le persone hanno una
propria autonomia di pensiero e una propria responsabilità di comportamento che
prescinde dalle posizioni di questo o di quel Consigliere, ma attiene al tema della
sensibilità di un territorio e al modo con il quale questa sensibilità si manifesta. Ora, è
evidente che, nel senso comune, il fatto di avere un edificio vuoto, che potrebbe
utilmente prestarsi, sul quale in quattro anni e mezzo non si sono scelte delle operazioni
di indagine rispetto alla fattibilità e di valutazione dei costi dell’operazione e poi, non
avendo fatto questo, si prosegua nel vuoto urbano perché, per il momento, sappiamo
soltanto dell’ipotesi che cortesemente adesso ci è stata riferita e contestualmente si
riorganizza l’attività scolastica della scuola primaria, ebbene questo - e della scuola
secondaria di 1° grado - crea inevitabilmente una condizione di non comprensione e poi
di non adesione. Io continuo a ribadire - e mi sembra che sia un interesse che va oltre la
parte politica che ciascuno di noi rappresenta, ma dovrebbe essere un interesse
collettivo - che qualunque percorso, volto al sostegno delle attività educative, deve
vedere la partecipazione degli attori di questo sistema, non con la contrapposizione dei
voti dei Collegi Docenti, ma il coinvolgimento delle parti, cosa che non mi sembra sia
avvenuta perché, quando la contrapposizione si è manifestata, si è proceduto con un
rapporto di forza: decide l’Amministrazione, sente la Circoscrizione, i voti di un
Collegio contano e quelli di un altro contano meno, c’è un’idea di corporazione locale
perché viene ridotta la resistenza e la reazione di queste realtà scolastiche a un dato di
conservatorismo della situazione attuale e credo che non si stia facendo, in questo senso,
un interesse di quella parte del territorio e forse nemmeno generale. Ho finito.

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