Interventi |
ARTESIO Eleonora Ovviamente, ringrazio la Collega che ha la cortesia di trasferire alla conoscenza dei Consiglieri Comunali l’attività della Città Metropolitana e mi rimane una perplessità di fondo, mi domando, quindi, quale sia il ruolo di programmazione che un Consiglio Comunale deve svolgere, in ordine all’organizzazione dell’offerta scolastica sul proprio territorio, per la gestione dei compiti propri e per la cooperazione, fosse anche solo in termini logistici, dello svolgimento dei compiti di altri Enti, se noi siamo ridotti ad acquisire le informazioni in merito alla benevolenza della Collega che ci rende partecipi e non invece ad una seduta o a più sedute delle Commissioni deputate alla programmazione. Venendo all’oggetto di questa mozione, pare evidente a tutti quale che sia la loro opinione sulla vicenda che un vuoto urbano e un edificio inutilizzato sono una ferita relativamente al territorio e il territorio di cui stiamo parlando è quello della Circoscrizione 5, che non casualmente sul recupero di quell’edificio, già usato dai Giudici di pace, aveva mosso, nei primi anni del proprio mandato, diverse interpellanze nei confronti dell’Amministrazione ed è il territorio della Città di Torino quello di cui stiamo parlando, quindi credo che ci riguardi da questo punto di vista. È complesso, lungo e forse anche costoso occuparsi del recupero e della destinazione di patrimoni immobiliari che insistono sul nostro territorio ancorché di proprietà differenziate? Sì, lo è; è complicato, è lungo, può essere costoso, certo è che, se non si comincia mai - e ho ricordato non casualmente le interpellanze della Circoscrizione 5 per dire che si sarebbe potuto cominciare all’inizio del mandato -, molto difficilmente si riuscirà ad arrivare a una definizione compiuta nei tempi dello stesso mandato amministrativo e così non facendo si arriva, di fronte a delle emergenze evidenti che nel tempo si sono, purtroppo, strutturate con sacrificio dei docenti e degli studenti - parlo del CPIA -, a dover scegliere delle soluzioni che creano poi delle conflittualità e delle contrapposizioni, che è la cosa peggiore che possa accadere quando ci si occupa di educazione, quella di cercare di offrire delle sedi in una situazione in cui l’arrivo in una nuova sede sia preceduto o accompagnato dagli elementi di conflittualità; e questo dato non è un dato indotto da qualcuno, certamente non da chi sta parlando perché le persone hanno una propria autonomia di pensiero e una propria responsabilità di comportamento che prescinde dalle posizioni di questo o di quel Consigliere, ma attiene al tema della sensibilità di un territorio e al modo con il quale questa sensibilità si manifesta. Ora, è evidente che, nel senso comune, il fatto di avere un edificio vuoto, che potrebbe utilmente prestarsi, sul quale in quattro anni e mezzo non si sono scelte delle operazioni di indagine rispetto alla fattibilità e di valutazione dei costi dell’operazione e poi, non avendo fatto questo, si prosegua nel vuoto urbano perché, per il momento, sappiamo soltanto dell’ipotesi che cortesemente adesso ci è stata riferita e contestualmente si riorganizza l’attività scolastica della scuola primaria, ebbene questo - e della scuola secondaria di 1° grado - crea inevitabilmente una condizione di non comprensione e poi di non adesione. Io continuo a ribadire - e mi sembra che sia un interesse che va oltre la parte politica che ciascuno di noi rappresenta, ma dovrebbe essere un interesse collettivo - che qualunque percorso, volto al sostegno delle attività educative, deve vedere la partecipazione degli attori di questo sistema, non con la contrapposizione dei voti dei Collegi Docenti, ma il coinvolgimento delle parti, cosa che non mi sembra sia avvenuta perché, quando la contrapposizione si è manifestata, si è proceduto con un rapporto di forza: decide l’Amministrazione, sente la Circoscrizione, i voti di un Collegio contano e quelli di un altro contano meno, c’è un’idea di corporazione locale perché viene ridotta la resistenza e la reazione di queste realtà scolastiche a un dato di conservatorismo della situazione attuale e credo che non si stia facendo, in questo senso, un interesse di quella parte del territorio e forse nemmeno generale. Ho finito. |