Interventi |
MONTALBANO Deborah Sì, grazie, Presidente. Allora, questo è un atto datato, ma devo dire attuale come non mai, nel senso che, se a inizio Covid, quindi quando ci trovammo, i primi mesi, ad affrontare il primo lockdown, rispetto alla proposta che l’Amministrazione aveva fatto al territorio del quartiere Vallette e cioè di apportare l’accorpamento della scuola Gianelli con il CPIA1, in quella fase specifica - sostanzialmente, attraverso, devo dire, la discussione anche in Commissione di questo atto -, l’Assessora preposta Di Martino, aveva, anche attraverso una comunicazione scritta, comunicato sia al territorio che al Corpo Docenti che, fino a fine pandemia sanitaria, questa proposta, quest’azione sarebbe stata sospesa, proprio per permettere agli istituti scolastici di poter operare in piena serenità, nel rispetto delle normative sulla sicurezza e sul distanziamento sociale, che, poi da lì a poco, come ben sappiamo, si sono susseguiti e che ancora oggi persistono, in quanto noi da oggi siamo di nuovo in fascia rossa. Devo dire, tra l’altro, che quindi siamo ancora in piena aperta pandemia, stiamo iniziando a gestire la terza ondata; probabilmente, da qui a giugno continueremo noi a gestire questa terza ondata pandemica. Quindi, sostanzialmente, il fatto che, in queste ultime settimane, questa stessa Amministrazione abbia, non solo smentito le sue stesse dichiarazioni, sottoscritte e firmate dagli stessi protagonisti, ma, sostanzialmente, abbia rilanciato un secondo accorpamento sul quartiere, quindi, sostanzialmente, ci sono due proposte oggi… e devo dire, per quanto riguarda l’istituto Grassi, non è qui rappresentato, all’interno dell’atto, proprio perché, ripeto, questo atto è datato e quindi si propone, in piena pandemia, sostanzialmente, di effettuare non più un accorpamento sugli istituti scolastici del quartiere Vallette, ma ben due: il nuovo istituto da accorpare è l’Istituto Tecnico Grassi. Ora, sia nella prima fase di discussione e di confronto sulla prima proposta, a questo punto, tra virgolette, lasciatemi passare il termine, “storica”, da parte dell’Amministrazione, sia il Corpo Docenti, sia il quartiere, sia le famiglie - ad oggi, devo dire, anche altre realtà non strettamente legate a questa questione come i commercianti, piuttosto che anche alcune associazioni, piuttosto che anche diversi anziani del quartiere - hanno, sostanzialmente, dato la loro solidarietà e si sono legati alle criticità e alle rimembranze che, sostanzialmente, il Corpo Docenti, le famiglie interessate, ma, devo dire, anche io personalmente, da quasi circa un anno e mezzo, continuiamo a porre all’attenzione di questa Amministrazione. Le ragioni su cui, sostanzialmente, condividiamo una certa contrarietà nel recepire questa proposta dell’Amministrazione, sono di diverso tipo: il primo, l’ho già accennato, è quello pandemico; credo che il mondo sia cambiato e che il Covid se ci debba insegnare qualcosa è forse che, su alcuni settori, come quello scolastico, il settore della scuola, le politiche che abbiamo messo in atto, scusate, che si sono messe in atto nel corso degli anni, probabilmente, non possono più proseguire e quindi, laddove noi andiamo a valutare possibili unioni di diversi istituti o comunque andiamo a soffermarci su quella che è la gestione degli spazi all’interno delle scuole, non credo possiamo più farlo, facendoci guidare da, scusatemi, puramente dei calcoli matematici e con una visione di razionalizzazione della spesa, anzi, credo proprio che dovremo completamente invertire la marcia e quindi, sostanzialmente, tornare a valorizzare gli spazi all’interno delle scuole, definendo quali siano, quale collocazione possono avere e soprattutto lavorare, in particolar modo, su alcuni territori molto più fragili, molto più sensibili, con una visione completamente diversa, anche di riutilizzo di quegli spazi; che, almeno, dico almeno, possa partire, come riflessione, dallo studio dei bisogni e delle mancanze del territorio e quindi dell’istituto scolastico sul territorio a cui ci approcciamo, e questa sarebbe credo già una certa rivoluzione. Questione spazi vuoti: la scuola Gianelli, l’abbiamo sempre detto, ha alcune aule che non sono utilizzate, sono cinque, non sono poi tantissime perché… in realtà non sono sette perché alcune vengono utilizzate per i laboratori di accompagnamento ad alcuni alunni che hanno delle criticità talvolta sanitarie, talvolta anche di necessità di accompagnamento sociale, ma, anche volendo parlare di spazi vuoti - perché, sostanzialmente, se noi andiamo a pensare anche solamente di poter unire in questa fase storica, ma anche a seguito della pandemia, considerando che il mondo non tornerà più quello di prima, e che forse dovremo lavorare per preparare le nostre scuole a possibili altri virus o a possibili altre pandemie sanitarie e quindi non farci trovare impreparati come ci ha trovato impreparati il Covid-19 -, se è vero che ci sono degli spazi è anche vero che la didattica e la qualità della didattica si muove anche rispetto a tutte quelle attività correlate alla didattica, come i laboratori, come la possibilità su un quartiere come questo, e quindi il quartiere Vallette, di poter finalmente portare delle nuove opportunità per gli alunni di questo territorio, che possono semplicemente essere un corso di pittura, nuovi sport, può semplicemente essere la possibilità di avere quelle opportunità che, al momento, in questo quartiere non ci sono, perché dovete sapere che gli alunni di questo quartiere se sono appassionati di sport… MONTALBANO Deborah … sul quartiere Vallette è il calcio. Abbiamo palestre anche che viaggiano…, sostanzialmente sono autonome dai nostri edifici, ma qui la pallavolo non la si può svolgere, il tennis non lo si può svolgere, il basket non lo si può svolgere, come ad esempio anche tutta un’altra serie di attività culturali o artistiche; qui non abbiamo nessun tipo di opportunità per i nostri alunni, però possiamo avere anche noi dei grandi talenti da crescere. Quindi forse, forse, approcciando a questa possibilità di utilizzare degli spazi con una visione totalmente diversa e magari considerando le risorse che arriveranno attraverso il Recovery Fund per tutta la rivoluzione tecnologica - quindi penso anche a corsi per imparare la dimestichezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie oppure anche ad opportunità di educazione ambientale per i nostri giovani, investendo sulle scuole -, credo che abbiamo a disposizione le risorse all’interno del Recovery Fund che arriveranno, delle risorse che sono già in questo momento finanziate all’interno del CONI, proprio per portare delle opportunità sportive sui quartieri di periferia, e avremo tutti i fondi che il prossimo anno arriveranno - di nuovo, per le periferie - a livello nazionale. Mi vien da dire: “Se non ora, quando?”. Abbiamo degli istituti interessati che sono… MONTALBANO Deborah … anche la Turoldo, ma abbiamo anche degli istituti interessati come quello del CPIA1 e del Grassi che hanno assolutamente l’esigenza di avere una sede a loro proposta e da mettere a loro disposizione, ma che sia una sede dignitosa e autonoma anche per questi altri due istituti. Torniamo a investire sulle scuole, basta approcciare con questa posizione; torniamo, tentiamo, proviamo a invertire la marcia, a investire sulle scuole, ad accompagnare e a supportare davvero il Corpo Docenti, all’interno dei nostri istituti. Ho concluso, Presidente. MONTALBANO Deborah Presidente, io ho ancora qualche minuto? |