Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con il punto n. 21 del nostro Ordine dei Lavori; mi riferisco all’ordine del giorno n. mecc. 202106919, che ha come oggetto: “Risoluzione crisi in Myanmar” SICARI Francesco (Presidente) È stato presentato dal Capogruppo Lo Russo e sottoscritto da altri Consiglieri. Inoltre, comunico che sono stati presentati sei emendamenti dalla Presidente Carlevaris. Lascio quindi la parola al Vicepresidente Lavolta. Illustra lei? LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Sì, grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Ringrazio intanto il Capogruppo Lo Russo che ha redatto questo documento, ci mette nelle condizioni di poter discutere della drammatica situazione in Myanmar, così come ringrazio anche i Colleghi e le Colleghe che l’hanno sottoscritto e coloro i quali sono intervenuti nel corso della Commissione Consiliare in cui abbiamo approfondito il documento. Come sappiamo tutti, poche settimane fa, era il 1° febbraio, i cittadini del Myanmar si sono svegliati senza accesso a Internet, senza i social media. Quella mattina, il neoeletto Parlamento, guidato dalla NLD, avrebbe dovuto riunirsi, ma l’esercito del Myanmar ha rovesciato il Governo eletto; insomma, un golpe militare ha arrestato più di 100 importanti legislatori e attivisti, tra cui la Consigliera di Stato Aung San Suu Kyi. L’esercito ha in seguito consegnato il potere al capo militare, ha dichiarato lo stato di emergenza per un anno, al termine del quale - questo è l’intendimento dei Generali birmani - si dovrebbero tenere le nuove elezioni. Questa presa di potere non ha, in qualche modo, infranto formalmente quanto previsto dalla Costituzione del Paese, ma naturalmente ha messo nelle condizioni il popolo birmano di esprimere il proprio dissenso. Lo scenario politico del Myanmar è piuttosto complicato e non sta a me certo ripercorrere gli ultimi 70 anni, a partire dall’indipendenza della Corona britannica, quando nel ’62 cominciò quella spietata dittatura militare che ha retto fino al 2010, fino a pochi anni fa. Il 2010 fu un anno importante per il Myanmar perché in quell’anno si ebbero le prime elezioni generali multipartitiche. Nel 2011, quando la Giunta militare al Governo venne dissolta e si aprì la strada ad una Democrazia Parlamentare semicivile, in qualche modo tutta la comunità internazionale ha avuto modo di seguire più da vicino la vicenda del Myanmar e, in qualche modo, si è aperto un decennio di cui - ed è bene che ce lo ricordiamo e lo rivendichiamo anche con orgoglio -, anche la Città di Torino ha dato il suo contributo. Gli ultimi 10 anni di storia di questo Paese riportano un processo di transizione democratica che, come giustamente abbiamo condiviso con la Collega Carlevaris in Commissione, è stato sicuramente lento, tumultuoso, a tratti incoerente, ma, questo è un dato di fatto, sicuramente non ancora concluso; 10 anni non semplici che hanno visto la nostra Città protagonista anche di importanti progetti di cooperazione internazionale, grazie alle Nazioni Unite, e in particolare all’UNDP, abbiamo condiviso competenze nell’ambito della gestione dei rifiuti, della mobilità, con progetti europei che abbiamo condiviso nella città di Yangon. Successivamente, alle elezioni generali del 2015 la NLD ha ottenuto la maggioranza assoluta in entrambe le Camere del Parlamento e così il candidato Htin Kyaw diventò il primo Presidente civile dal ’62; mentre da aprile 2016 Aung San Suu Kyi ricopre, come sappiamo, perché è nostra cittadina onoraria, il ruolo di Consigliere di Stato. Insomma, da un lato sono state intraprese numerose riforme in questo periodo tra cui l’istituzione alla Commissione Nazionale per i diritti umani, la scarcerazione della leader Aung San Suu Kyi, il riconoscimento dell’amnistia a più di 200 prigionieri politici, nuove leggi sul lavoro, che permettono il diritto ai sindacati e agli scioperi, un rilassamento della censura alla stampa, la regolamentazione delle pratiche monetarie, dall’altro lato sappiamo che sono continuate, purtroppo, guerre civili derivanti perlopiù da conflitti etnici o rivendicazioni di autonomia subnazionale che, in qualche modo, hanno continuato e continuano a destabilizzare il Paese. Sappiamo che la Costituzione vigente prevede che i militari possano designare il 25% dei membri del Parlamento e questo, di fatto, ha bloccato in questi ultimi anni la possibilità di raggiungere la maggioranza necessaria per emendare quella Costituzione che ancora non è democratica e che è in vigore, redatta dalla Giunta militare nel lontano 2008. Senza entrare troppo nel merito di quelle che sono le implicazioni anche economiche di una zona del nostro pianeta purtroppo martoriata, c’è da dire, c’è da ricordare, in questa sede, che le reazioni internazionali in queste settimane sono state un po’ caute e anche un po’ frammentate; le proteste interne al Paese però continuano e continuano sempre in modo più compatto così come più determinata e aggressiva è diventata la reazione da parte dei Generali birmani e dai militari. Ad oggi si stimano più di 50 morti, 1.300 persone arrestate in un contesto in cui, sappiamo, la popolazione manifesta civilmente ed è proprio per tutti questi motivi che noi… insomma, in un Occidente che timidamente si accorge delle disattenzioni commesse ed un Oriente in cui i nuovi attori stanno emergendo in modo più o meno prepotente a livello regionale e internazionale, il popolo del Myanmar chiede al mondo intero di non essere lasciato nell’ombra. Per i tanti motivi che ho ricordato in questa breve illustrazione, penso che sia giusto che il Consiglio Comunale di Torino esprima e ribadisca la propria vicinanza al popolo birmano, che il Consiglio Comunale di Torino condanni il colpo di Stato, che si chieda la scarcerazione dei prigionieri politici, che si chieda che l’Unione Europea, le Associazioni internazionali non riconoscano i rappresentati della Giunta militare birmana all’ONU e nei vari Paesi, che ci sia un embargo generale all’importazione delle armi - sappiamo che il processo di transizione democratica aveva portato, a pochi giorni dalle elezioni, delle proposte di riforma importanti sia nel campo della lotta alla criminalità organizzata così come nel contrasto al traffico di droga -, chiediamo che si ritirino le credenziali degli addetti militari e si tutelino quegli ambasciatori, come l’Ambasciatrice birmana in Italia, che hanno preso posizione contro il golpe militare, che si apra un dialogo con la Cina o comunque con tutti i paesi asiatici, che possono fornire un contributo decisivo per il ripristino dell’ordinamento democratico e, per tutti questi motivi, io penso che sia giusto che la Città di Torino si esprima con questo documento, prenda formalmente posizione e non lasci solo il popolo birmano. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Vicepresidente. Procediamo con gli interventi. Ho la Vicecapogruppo Scanderebech, prego ne ha facoltà per cinque minuti. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie Presidente. La destituzione del Governo di Myanmar, eletto solo pochi mesi fa, è un durissimo colpo per l’affermazione di una democrazia, compiuta in un Paese che solo recentemente ha avviato un percorso profondamente riformatore sotto la spinta del leader della Lega Nazionale per la Democrazia e premio Nobel per la Pace. La condanna per il golpe sia un’anime e l’intera comunità internazionale si mobiliti per l’immediata liberazione degli esponenti politici e membri del Governo di Myanmar arrestati dall’esercito; che non restino però mere dichiarazioni o parole vacue, servono i fatti. (Audio assente) …chiarissime nella comunità. La comunità internazionale dovrebbe fare pressione anche su Pechino che ha rapporti con militari autori del colpo di Stato e che avrebbe certamente leve diplomatiche ed economiche per farli ritirare. Sembra assurdo che nel 2021 si debba ancora discutere di difesa e tutela della democrazia, della libertà e dei diritti umani. Sono valori che tutti sentiamo cardine della civiltà; la libertà non ha confini. Le violenze contro la popolazione civile che lotta per il futuro democratico del proprio Paese, non possono essere tollerate. Siamo solidali con il popolo birmano e chiediamo anche noi con forza l’intervento immediato delle autorità competenti per il ripristino della democrazia, per liberare i prigionieri politici e mettere fine alle violenze che il popolo birmano sta subendo ormai da un mese. Per questo motivo il voto di “Forza Italia” sarà convintamente favorevole e chiedo ufficialmente a verbale di poter sottoscrivere l’atto in questione. Grazie, Presidente. Ho terminato. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Presidente Carlevaris. Prego ne ha facoltà. CARLEVARIS Cinzia Sì, grazie Presidente. Io volevo ringraziare il Collega Lavolta per aver presentato l’atto. Intervengo anche per illustrare gli emendamenti che ho presentato che sono emendamenti non nel merito perché l’atto è molto completo, come ho già avuto modo di dire in Commissione, ed è anche un atto molto importante e significativo da parte della nostra Città per tutti i motivi che il Consigliere Lavolta ha elencato in modo compiuto poco fa ed è molto importante sostenere la transizione democratica che, con tante difficoltà, si era intrapresa in Myanmar e che questo colpo di Stato, contro il Parlamento eletto, ha bruscamente riportato indietro di più di un decennio, con tutte le conseguenze sui cittadini e le cittadine birmane. Gli emendamenti che ho presentato sono essenzialmente nella parte della narrativa in cui viene ripercorsa la storia recente del Paese sulla quale c’è un procedimento aperto presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che ha già emesso un primo verdetto in merito al genocidio del popolo Rohingya, genocidio sul quale, tuttavia, c’è molta difficoltà a svolgere delle indagini internazionali indipendenti per individuare le responsabilità, in quanto è sempre stato negato l’ingresso agli osservatori interazionali. Essenzialmente, il testo che ho inserito nel sesto emendamento riguarda proprio la richiesta di far luce sul genocidio del 2017, per cui al termine delle richieste: “Sollecita il Governo italiano…” dove, appunto, l’ultimo punto del Consigliere Lo Russo è: “chiedere il pieno accesso agli osservatori umanitari internazionali delle Organizzazioni Internazionali Umanitarie a tutela di tutti i cittadini, in particolare gli sfollati e le minoranze”, a seguire di questo punto ho aggiunto: “che il Consiglio Comunale di Torino esprime forte preoccupazione in merito alle dichiarazioni rilasciate negli anni, negli ultimi tre, quattro anni dalle Organizzazioni Internazionali come Amnesty International, Save the Children, Medici Senza Frontiere e altre organizzazioni non governative, in merito alla persecuzione perpetrata nei confronti della minoranza musulmana dei Rohingya e auspica il pieno accesso agli osservatori internazionali, in modo che venga fatta chiarezza riguardo all’ipotesi di genocidio di questa minoranza musulmana e, nel caso in cui venga confermata quest’accusa, che si arrivi in tempi certi all’individuazione dei responsabili”. Tutto qui. Per il resto, di nuovo, ringrazio il Consigliere Lavolta e il Consigliere Lo Russo. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Vicecapogruppo Pollicino. Prego. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Il mio intervento è in parte una replica alle obiezioni sollevate dalla Maggioranza a quest’atto sia in Commissione e anche, come è stato illustrato adesso, a mezzo di qualche emendamento. Non è che ognuno sceglie la macelleria birmana che più gli aggrada a sottospecie di realpolitik, non è che l’opacità interessata di San Suu Kyi nel genocidio del popolo Rohingya non permetta di condannare il regime militare filocinese con la sua mattanza quotidiana e il controllo di Internet con le tecniche mandarine dei 5G. D’altronde, a parte le dichiarazioni sbilenche di atlantismo da stadio, come ci si è esibiti rispetto al dramma degli Uiguri in Cina o dei giovani di Hong Kong, la politica estera italiana fa poco più che il raccattapalle di un torneo ATP. Quindi il mio voto a quest’ordine del giorno è assolutamente favorevole, senza sé e senza ma. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Ci sono ulteriori interventi da parte dei Consiglieri? Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ringrazio il Gruppo del “Partito Democratico” per aver posto all’Ordine del Giorno di quest’oggi il tema politico legato al Myanmar, alla Birmania. Io ho partecipato a un sit-in che si è tenuto sotto Palazzo Civico qualche settimana or sono ed è evidente che, anche come Consiglio Comunale, siamo chiamati, tutte le volte che vi sono fatti come questi, a esprimere un giudizio politico su quello che immaginiamo essere la tutela delle minoranze, il rispetto del diritto, il rispetto del diritto internazionale, l’autodeterminazione dei popoli; per cui io ringrazio il “Partito Democratico” per questo atto che, dico anche verbale, sottoscrivo - perché l’avevo sottoscritto attraverso i nostri strumenti informatici, ma non ho ritrovato la mia firma poi online, per cui lo sottoscrivo, Presidente, - e penso che sia necessario, ogni volta che in giro per il mondo lo stato di diritto viene messo in difficoltà, viene messo sotto scacco, che chi fa politica si prenda la responsabilità di decidere da che parte sta della storia. L’abbiamo fatto altre volte, è importante farlo oggi, per cui il mio intervento è per annunciare il nostro voto favorevole. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Magliano. Ci sono ulteriori interventi? Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Anch’io velocemente intervengo per unirmi ai ringraziamenti per chi ha presentato quest’atto, in particolare il Gruppo del “Partito Democratico”. Mi sembra sia un atto dovuto urgente e necessario; purtroppo, le voci che ci arrivano da Myanmar riportano a delle situazioni molto preoccupanti e che d’altronde raccontano le testimonianze di una repressione su scala che è probabilmente la più larga di sempre, di quanto si sia mai verificato, in un Paese che già è stato afflitto in passato più volte da sistemi repressivi piuttosto violenti. Questa volta la società civile in piazza è veramente impressionante e abbiamo notizie di repressioni molto, molto violente. Credo sia assolutamente necessario che anche nel consesso di un Consiglio Comunale come il nostro ci sia un’attenzione molto alta a questi problemi di livello internazionale che, comunque, hanno sicuramente a che fare con una visione geopolitica che deve riguardare anche una Città come la nostra e con la sensibilità che abbiamo sempre cercato di manifestare nei confronti delle popolazioni maggiormente represse e delle forme di limitazione della libertà. Quindi questo intervento è per dire il mio voto convinto; anch’io a verbale chiedo di poter essere inserito tra i sottoscrittori dell’atto, purtroppo non ho avuto modo di farlo in precedenza, e voterò convintamente, quindi, come “Lista Civica” l’atto, che ritengo assolutamente necessario e fondamentale per sperare di poter dare, comunque, un’impronta, dal punto di vista della politica estera, che sia molto netta dal punto di vista italiano e, spero, dell’intera Unione Europea. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Ho un Ordine dei Lavori della Vicecapogruppo Foglietta, prego. FOGLIETTA Chiara Sì, mi scusi, Presidente, non ricordo se il Vicepresidente Lavolta l’ha già annunciato, ma votiamo pure il testo coordinato, assumendo gli emendamenti della Collega Carlevaris. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Quindi prendendo atto dell’assenza di ulteriori richieste di intervento e anche di quanto comunicato dalla Vicecapogruppo Foglietta, possiamo procedere con la votazione dell’atto. PETRARULO Raffaele Presidente, scusi. Non riesco a scrivere. Posso dire una cosa? SICARI Francesco (Presidente) Prego. PETRARULO Raffaele Siccome non riesco a vedere sull’ordine del giorno… comunque, vorrei apporre anch’io la mia firma e naturalmente sono favorevole a questo atto, solo che non riuscivo a entrare sul programma e quindi non sapevo se avevo già firmato. Quindi lo firmo ben volentieri e… ci mancherebbe; quindi, volevo solo metterlo a verbale. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Come stavo anticipando, adesso possiamo procedere con la votazione dell’atto, in questo caso del testo coordinato e quindi lascio la parola al Vicesegretario per procedere con la votazione con appello nominale, prego. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). Allora, 37. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, quindi con 37 Consiglieri presenti e 37 voti a favore il Consiglio Comunale approva l’ordine del giorno. |