Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Sono mesi ormai che sul Tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico si attendono le costituzioni di Tavoli richiesti dalle Organizzazioni Sindacali per la gestione di oltre 100 situazioni di crisi aziendali che, oltre a segnalare una debolezza specifica, segnalano un problema di carattere generale che ripetutamente la politica torna a sottolineare, ma difficilmente riesce a dipanare ed è quello della presenza o meno nel nostro Paese di una politica industriale e di una programmazione di politica industriale da parte dello Stato. Mi sembra che, quando abbiamo ragionato intorno alla volontà del prossimo Consiglio aperto intorno alla vicenda di Stellantis e abbiamo posto il tema dell’automotive, abbiamo colto un’esigenza, per quanto collocata nel profilo di un Ente Locale, relativamente alla necessità di un coinvolgimento della politica nel tema complessivo della produzione in questo ambito e anche nelle relazioni che questi modelli di produzione comportano, in relazione alle programmazioni territoriali, in relazione agli investimenti anche degli Enti Locali - penso a tutta la tematica che qui è stata citata del parco degli autobus pubblici -, ma, soprattutto, in relazione alle modalità con le quali le diverse proprietà si organizzano e ristrutturano relativamente o al mantenimento dell’attività produttiva o alla cessione della stessa. Confido, quindi, che anche questo tema, che è stato sollevato dall’ordine del giorno della Consigliera Scanderebech, abbia una ripresa di attenzione all’interno del dibattito che complessivamente faremo, perché è inevitabile a chi ha storia in questa Città ricordare che tutta la riorganizzazione del Gruppo Fiat, tutte le conversioni di carattere finanziario, tutte le alleanze di relazione internazionale che quel Gruppo ha adottato, hanno avuto e hanno ripercussioni su tutti gli assetti precedenti e, insomma, mi verrebbe da dire che stiamo parlando di una situazione che trasforma le condizioni del lavoro in un questo ambito e degli stabilimenti presenti nella nostra Città da Mirafiori a Lungo Stura. Allora, in questo contesto, ci sono almeno alcune questioni che, in rapporto all’intervento della Collega, dovrebbero essere riprese. Una prima questione è questa: se la produzione dell’auto ha trovato relazioni di carattere europeo, e ne abbiamo parlato recentemente in occasione della questione Stellantis, la produzione relativa all’IVECO è una produzione che ha delle possibili attività di relazione in ambito europeo? E questo è un primo tema perché nella premessa, che la Collega svolge, assume la necessità di individuare interlocuzioni e quindi attività di collegamento e di condivisione in ambito europeo; quindi, la prima questione è capire se esista o meno questa praticabilità. La seconda questione è questa: che interrogarci sulla necessità di mantenere una competenza industriale, una qualificazione professionale e anche delle possibilità di reinvestimento, relative a nuovi modelli di mobilità, chiama fortemente in causa anche l’organizzazione delle mobilità territoriali. Questo tema, dei modelli di produzione di IVECO, è fortemente intricato con la questione delle modalità di distribuzione delle merci e del modo con il quale le diverse piattaforme, quelle che attengono alla distribuzione delle merci, si strutturano, affidando i diversi modelli di consegne, e quindi quali mezzi di trasporto vengono utilizzati e richiesti. È ormai abbastanza evidente, in relazione al fatto che i veicoli più pesanti debbano fermarsi fuori dai contesti urbani, che esiste tutto un sistema di definizione di piattaforme extraurbane, penso a Torrazza Piemonte, in cui avviene lo scambio tra il grande mezzo di trasporto e il veicolo commerciale. Oppure l’altro elemento, che citava il Collega Russi in precedenza, tutta la modalità del ricorso e del potenziamento al trasporto pubblico, e di quale trasporto pubblico? Autobus pubblici; con quali livelli di compatibilità ambientale? Allora, la questione, così considerata, ha un suo valore e una sua urgenza puntuale, ce l’ha in Piemonte e ce l’ha in Lombardia; non a caso, ad esempio, il Ministro Giorgetti ricorda frequentemente il caso IVECO, in ragione anche dei due stabilimenti, se non erro… ARTESIO Eleonora … e di Brescia. Quindi, ha un suo valore specifico, ma ha anche un valore di correlazione complessiva su quei temi dell’automotive di cui, ho detto, parleremo nel Consiglio aperto e abbiamo unanimemente espresso la volontà di occuparci. |