Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Ieri mattina un migliaio di persone, genitori, insegnanti, ragazzi e ragazze, sono scese in piazza, di fronte alla sede della Regione, per reclamare il ritorno in presenza a scuola dopo un anno di Didattica a Distanza. Didattica A Distanza che, se, è vero, sta danneggiando tutti, è anche vero che non sta danneggiando tutti allo stesso modo. Infatti, dietro ad ogni ragazzo o ragazza, bambino o bambina, ci sono storie e situazioni familiari, economiche e sociali completamente diverse, alcune anche complesse e problematiche. Dopo un anno la situazione sembra essere sempre uguale. I provvedimenti assunti per contenere la pandemia stanno aumentando le disuguaglianze sociali, basti pensare a quante famiglie devono fare i conti con una contrazione delle entrate mensili per vari motivi: chi ha perso il lavoro, chi non riesce a trovarlo a causa della contrazione delle opportunità lavorative, chi deve tenere chiusa la propria attività e via dicendo. Non tutte le famiglie possono contare sul sostegno dei nonni; in questi casi la chiusura delle scuole con la Didattica A Distanza può rendere impossibile riuscire a conciliare il lavoro e i figli e si accentuano le disuguaglianze sociali. E ora, la Regione vuole mettere un’ulteriore condizione di svantaggio, tagliando di 5 milioni di euro il fondo destinato al Buono Scuola, che sembrerebbe, dalle ultime informazioni, essersi ridotto come taglio, però rimane comunque un taglio consistente. Come sappiamo, nel corso del 2020 sono stati esclusi più di 40.000 studenti, perché i fondi stanziati non sono riusciti a coprire tutte le richieste; mi spiego meglio: quelle famiglie, quei 40.000 studenti avevano i requisiti richiesti, avevano un ISEE sotto soglia, ma non hanno ricevuto nessun aiuto, se non la dichiarazione di impegno da parte della Regione, che è rimasta tale, per un incremento dei fondi, pura illusione per queste famiglie. La Regione per il 2021, cosa fa? Invece di ampliare questo fondo, anche in vista delle ulteriori difficoltà economiche con cui molte famiglie dovranno presumibilmente fare i conti, come effetto secondario dell’emergenza sanitaria in atto, effettua un ulteriore taglio sullo stanziamento e si calcola che quindi 10.000 studenti saranno esclusi dal Buono Scuola. Avremo, quindi, circa 50.000 famiglie, tra le più fragili, residenti nella nostra Regione, che non potranno usufruire di un aiuto per spese di trasporto, libri di testo, spese relative ai dispositivi informatici, tanto più necessari in questo momento, visto che si è andati da oggi con lo svolgimento della DAD, quindi “Didattica A Distanza”, su tutti i livelli delle scuole. Parliamo di 50.000 famiglie, più della metà delle richieste che arrivano ogni anno alla Regione, che rischiano, quindi, di trovarsi tagliate fuori dalla scuola e di conseguenza a maggior rischio di dispersione scolastica per i propri figli. Con questo ordine del giorno, pertanto, chiedo al Consiglio Comunale tutto di prendere posizione e di chiedere alla Regione di cambiare strada e incrementare il finanziamento per il Buono Scuola, non solo reintegrando i fondi mancanti, ma andando oltre e cercando di aiutare il più possibile le famiglie piemontesi, incrementando ulteriormente il fondo, così da garantire il diritto Costituzionale allo studio ai propri figli. Grazie, Presidente. |