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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 25
ORDINE DEL GIORNO 2021-08152
TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL RUOLO DEI CONSULTORI.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Questo è sicuramente un argomento difficile, che implica
convinzioni etiche, religiose e politiche, ma io credo che prima di tutto vada intesa la
salute e il benessere di una madre e del suo bambino o della sua bambina. Credo
fortemente al diritto di procreare in modo cosciente e responsabile e anche il consultorio
familiare che sia uno strumento estremamente valido e che sia indispensabile che venga
rafforzato e potenziato, e potenziati, appunto, questi consultori familiari. Il tasso di
abortività fortunatamente continua a scendere, ma i numeri sono impietosi, perché il 60-
70% parla ancora di motivi economici e lavorativi. E lo dico per aver letto quale
sofferenza sia per una donna un intervento doloroso, invasivo, che pone scrupoli e
spesso ripensamenti anche successivi, perché coinvolge una ferita profonda e soprattutto
perché essa non vada mai intesa come un processo di contraccezione postumo, e non lo
voglio neppure immaginare. Immagino anche i tanti giovani che, per convenzioni
sociali, per vergogna, per questo sistema economico che non aiuta le famiglie come
andrebbero aiutate, e lo sappiamo tutti, i bambini e le bambine sono il nostro futuro,
sono una speranza, che, come per il Natale, è la speranza della nascita, è un’attesa quasi
messianica. Siamo un Paese con un tasso di natalità problematico, con una curva in
forte flessione, con un problema di fertilità della popolazione, con un’elevata età media
della popolazione. Quindi nulla va tolto al potere decisionale della donna, soprattutto
della madre, quando ha in sé il bambino o quando lo accudisce allattandolo, perché io
ricordo che - e questa, appunto, è biologia - l’allattamento fa parte del naturale processo
biologico. Ora, il modello che mette come prioritaria l’economia di una famiglia
all’etica di una famiglia, il modello che mette davanti a tutto il profitto e non la
solidarietà, il muto aiuto, la fratellanza. Un bambino o una bambina sono un bene
comune della società, che vanno, quindi, tutelati sopra ogni altra cosa. Per cui sono
favorevole a tutto quello che è il secondo punto del dispositivo e ritengo ancor più che
sia da potenziare l’attività dei consultori, non escludendo però che si possa ricorrere
volontariamente anche a quelle associazioni, e le ha descritte bene il Consigliere
Magliano, perché ci sono fondamentalismi ovunque, ma ci sono associazioni
volenterose e rispettose, le cui finalità non mi paiono neanche tanto religiose, ma di
tutela della vita di un bambino.
Io, quindi, mi asterrò, ritenendo che tutto ciò che concorra a realizzare e dare la
possibilità per una maternità felice e consapevole vada messo a disposizione, senza
colpevolizzazioni, senza pregiudizi, potenziando i consultori, le politiche economiche e
sociali… (voci sovrapposte)...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Certo,... l’associazionismo, appunto, non violento, perché la maternità sia, appunto, quel
momento non legato all’economia, ma che sia, appunto, quel momento non solo di chi
può permetterselo, ma che sia un momento di tutti, a cui possono concorrere tutte, con
le possibilità che possiamo mettere in campo, che sono, appunto, quelle di sostengo, di
reddito di maternità, proprio perché ci possa permettere, al di là dello status economico.
Grazie.

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