Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Oggi ci troviamo, appunto, a discutere questi ordini del giorno che risalgono a giugno dell’anno scorso, però quanto mai attuali ed è stata anche una delle ragioni per cui ho presentato oggi la richiesta di comunicazioni, anche a valle dalle notizie che stanno circolando e di cui mancano dei dati reali sulla situazione. Fiat negli anni, sia nell’originale Fiat sia poi nelle trasformazioni successive FCA e adesso, con la fusione con PSA, quindi, in Stellantis, comunque ha storicamente rappresento le basi su cui è nata e si è sviluppata la Torino industriale, ma non solo associata all’industria in quanto tale, alle attività in quanto tali fatte da Fiat, FCA e ora Stellantis, ma a tutto il comparto dell’indotto che ha supportato la Torino industriale, ha supportato tutto ciò che è stato negli anni l’automotive e il grande assente di questo ultimo periodo, almeno come atti reali e non annunci, narrazioni o post su Facebook è la politica; la politica io la vedo la grande assente sulla Città di Torino che era anche una delle ragioni per cui ho fatto la richiesta di comunicazioni. Noi ci troviamo in una situazione in cui da questa fusione si è venuto a creare uno dei più grandi player mondiali nell’automotive, che ha avuto storicamente la sede in Torino, che si apre a tutto il mondo dell’innovazione; la politica in questo momento dovrebbe aiutare, collaborare insieme al mondo della ricerca, al mondo industriale per anche cambiare il paradigma, passando da parlare solo di automotive a parlare della mobilità in tutte le diverse sfaccettature a cui essa si sta aprendo, quindi non solo il comparto legato alle batterie. L’industria dell’automotive può dare anche un forte impatto, un forte influsso nello sviluppo delle energie rinnovabili da cui poi generare quell’energia elettrica, in tutto l’influsso legato ad esempi al recupero e al riciclo dei materiali, per evitare di estendere il numero di veicoli materiali che poi vanno a finire in discarica e quindi ridurre l’impatto ambientale migliorando l’impronta ambientale che la stessa industria può avere. Dal punto di vista dell’occupazione, permettere alle attuali generazioni di potersi reinventare, aiutandosi quindi a scoprire tutto il mondo dell’innovazione legata alla mobilità elettrica, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, a un diverso concetto di energia rappresentata ad esempio dalle comunità energetiche che potrebbero essere favorite da uno sviluppo diffuso di una mobilità non legata a fonti fossili e in tutto questo vi ricordo che, qualche anno fa, era stato proposto un Consiglio aperto, si era quasi arrivati ad avere un Consiglio aperto, come anche ha ricordato la Consigliera Artesio, ma tutto era rimasto fermo e mai si è andati in quella direzione. Io credo che, in questo momento, soprattutto a valle di quanto è accaduto in questo anno per effetto della pandemia, sia più forte che mai la necessità che la politica, quindi il Consiglio Comunale di Torino, in questo caso - sperando con la Giunta e quindi la Sindaca e non in parallelo a Sindaca e Giunta -, possa lavorare affinché si arrivi a un Consiglio aperto perché è fondamentale per il territorio che tutto ciò che è rappresentato… e che rappresenta l’automotive, tutto ciò che è legato al mondo della ricerca in questo ambito, tutto ciò che è legato agli ambiti collaterali all’automotive vero e proprio, possa essere nuova fonte di sviluppo e trovare nuovi spunti. Grazie. |