Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Nel 2016 la Regione Piemonte prima e unica in Italia ha approvato la Legge regionale numero 9, una legge di contrasto al gioco d'azzardo patologico e a tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione. La Regione ha recepito l'appello che arrivava dalla società civile che evidenziava dati preoccupanti di incremento del fenomeno. I numeri parlavano chiaro: nel quadriennio 2013 - 2016 c'è stata una crescita delle perdite al gioco fisico pari all’11,4% nel solo Piemonte, per una quota delle perdite al 2016 pari al 21% nel volume di gioco e inevitabilmente nello stesso periodo si riscontrava anche un trend in crescita del numero di giocatori in cura presso il Servizio Sanitario Regionale. Tale legge fu approvata con l'unanimità di tutto il Consiglio Regionale in modo trasversale da tutte le forze politiche, dall'area di Centrosinistra all'area di Centrodestra, Consiglio Regionale dimostratosi sensibile al problema reale rappresentato al gioco d'azzardo patologico che si caratterizza con l'essere un problema sociale diffuso. Ci fu quindi un'azione politica di forte contrasto al gioco d’azzardo e a tutela di tutti cittadini, in particolare delle persone più fragili. Oggi dopo cinque anni dall'introduzione di tale normativa regionale, i dati forniti da IRES Piemonte sugli effetti di tale legge indicano che la direzione presa dalla Regione Piemonte nel 2016 era corretta. I dati mostrano infatti una riduzione dell’11% del volume di gioco in Piemonte, pari a 572.000.000 di euro; del 19% delle perdite al gioco fisico e un calo del 20% del numero dei pazienti in cura presso il Servizio Sanitario regionale per dipendenza da gioco d’azzardo. Tutti i dati piemontesi sono in controtendenza rispetto sia ai dati delle Regioni confinanti, sia rispetto ai dati nazionali, un segnale chiaro di come la strategia politica piemontese vada nella direzione giusta e produca sulla popolazione gli sperati benefici effetti. La Regione Piemonte però nel 2019 ha iniziato l'iter per una legge che di fatto annullerà i benefici ottenuti in questi anni e questo rammarica molto, anche perché le misure introdotte non hanno spostato i volumi di gioco sulle piattaforme online, come invece raccontato sta cercando di rendere vana l’attuale normativa regionale. I numeri mostrano invece come ci sia stato comunque un effetto positivo indiretto sui giochi online, in Piemonte infatti si nota esserci stato un incremento del volume di gioco online inferiore rispetto ai dati nazionali, quindi un trend che si sta riducendo molto più velocemente che a livello nazionale. Se inoltre teniamo in conto che nel 2020 a causa della pandemia e dei conseguenti effetti economici molte persone si sono trovate in condizioni di maggiore vulnerabilità e a maggior rischio di dipendenza, è fondamentale difendere con determinazione i positivi effetti ottenuti dalla Legge regionale approvata nel 2016 ed evitare che tutti i successi raggiunti vengano cancellati con un colpo di spugna. Il Consiglio Comunale di Torino si era già espresso in tal senso a fine 2019, prima della pandemia da Covid-19. Adesso che si sta arrivando alla conclusione dell'iter della proposta di modifica della Legge regionale è importante che il Consiglio Comunale e la Giunta di Torino accolgano il nuovo appello giunto dalla società civile affinché la Regione Piemonte blocchi tale iter per evitare di vanificare gli effetti positivi ottenuti dell'attuale normativa regionale a vantaggio di tutti i piemontesi. Inoltre con questo ordine del giorno chiedo al Consiglio Comunale e alla Giunta di Torino di rivolgersi al Presidente Draghi, al Ministro Speranza e a tutto il Parlamento, affinché traggano spunto dalla Legge regionale numero 9 del 2016 della Regione Piemonte per sviluppare e proporre una normativa nazionale di contrasto al gioco d'azzardo patologico a tutela delle fasce più fragili e vulnerabili di tutta la popolazione italiana. In questo modo gli effetti positivi che per ora hanno riguardato il solo Piemonte, potranno essere estesi a tutto il Paese. Nell'attuale momento di crisi economica e sanitaria legata al Covid-19 è ancora più importante che le istituzioni agiscano a tutela dei cittadini nel rispetto dell'articolo 41 della Costituzione italiana che ribadisce come l’iniziativa privata, seppur libera, non possa mai svolgersi in contrasto con l'utilità sociale e a danno della popolazione. Grazie. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Brevemente per ringraziare sia la Consigliera Imbesi, sia la Consigliera Foglietta per l’intervento e per il voto favorevole dei loro Gruppi a quest’ordine del giorno e Presidente, se fosse possibile fare una votazione unica compreso anche l’emendamento della Consigliera Imbesi. |