Interventi |
TEVERE Carlotta Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito dell’atto mi lasci precisare, ci tengo, che l’atto che ci accingiamo a votare è un atto condiviso da tutti i componenti della Commissione Legalità che ringrazio. Commissione che come lei sa, sin dal mese di aprile 2020, ha intrapreso un percorso di approfondimento e sensibilizzazione sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella ricostruzione post pandemia, infiltrazioni attuabili anche attraverso l’acquisizione di attività commerciali, utilizzando società nelle quali è difficile, se non impossibile, risalire alla titolarità delle medesime. Con questo ordine del giorno, il Consiglio Comunale chiede alla Sindaca e alla Giunta di sollecitare i Ministeri competenti affinché provvedano, attraverso apposito Decreto, all’istituzione del “registro dei titolari effettivi delle imprese dotate di personalità giuridica, delle persone giuridiche private, dei trust e degli istituti e soggetti giuridici affini stabiliti o residenti sul territorio della Repubblica italiana”. Ma chi sono i titolari effettivi? La Legge italiana definisce titolare effettivo la persona fisica o le persone fisiche diverse dal cliente nell’interesse della quale o delle quali in ultima istanza il rapporto continuativo è instaurato, la prestazione professionale è resa o l’operazione è eseguita. Il registro è uno strumento previsto dalla normativa europea in materia di antiriciclaggio e rappresenta uno strumento che contribuisce a rafforzare il principio di trasparenza delle persone giuridiche. La direttiva 843/2018 infatti stabilisce che gli Stati membri debbano assicurare che le società e gli altri soggetti giuridici costituiti nel loro territorio ottengano e mantengano informazioni adeguate, appurate ed aggiornate sui propri titolari effettivi. La necessità di queste informazioni sul titolare effettivo è un elemento fondamentale per rintracciare criminali che potrebbero altrimenti riuscire ad occultare la propria identità dietro una struttura societaria. Con un sistema finanziario che presenta interconnessioni su scala globale è possibile nascondere e trasferire fondi in tutto il mondo, e i soggetti che riciclano denaro, finanziano il terrorismo o commettono altri crimini, sfruttano certamente questa possibilità in misura crescente. L’Italia è rimasta tra i pochi Paesi europei che non l’ha ancora istituito, sebbene il 23 dicembre 2019 il Ministero dell’Economia e Finanze di concerto con il MISE abbia posto in consultazione pubblica lo schema di Decreto Ministeriale relativo al medesimo registro che detta appunto le modalità di alimentazione, accesso e conservazione del Registro medesimo, al fine di acquisire da parte dei soggetti interessati valutazioni, osservazioni e suggerimenti. L’istituzione del Registro, come si può ben comprendere, sarebbe uno strumento utile non solo per combattere il riciclaggio, ma anche l’evasione fiscale, due fenomeni strettamente collegati. Come dimostrato infatti dalle più recenti ed importanti inchieste antimafia la criminalità internazionale nasconde e reinveste i profitti dei reati con sistemi fondati proprio sull’anonimato delle ricchezze e sulla finanza off-shore. La strategia adottata dalle autorità europee, in realtà adottata ben prima della pandemia, perché le direttive sono del 2015 e del 2018, ma rafforzata in questi drammatici mesi di pandemia, necessità però di leggi e decreti nazionali di attuazione, una strategia che si fonda appunto su un’idea semplice, creare questo Registro dei titolari effettivi. La vera istituzione però non è sufficiente a rendere lo Stato membro inadempiente e non basta concludere nel senso della piena osservanza degli obblighi imposti dalle direttive antiriciclaggio, infatti il Registro dovrebbe essere pubblico. 23 Paesi sul 27 lo hanno istituito, ma solo 13 lo hanno reso effettivamente accessibile al pubblico. La direttiva europea impone anche di registrare i titolari delle società costituite in ciascuna nazione, ma autorizza ad allargare l’obbligo anche a quelle straniere, quindi è auspicabile che sulla base delle esperienze degli altri Stati, il nostro Governo che è arriverà ad istituirlo un pochino in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, faccia tesoro delle criticità delle esperienze dei Paesi che lo hanno già istituito e si renda completamente adempiente sia istituendolo, prevedendo l’obbligo anche per le società straniere e rendendolo accessibile a tutti. A mio parere è un ulteriore passo in avanti nella lotta all'evasione fiscale e al riciclaggio di denaro. Quindi ringrazio qualora il Consiglio voglia votare a favore di questo ordine del giorno. Grazie, Presidente. TEVERE Carlotta Grazie, sì. Chiedo scusa, ma mi emoziono sempre e ho dimenticato un pezzo importante nella presentazione dell’atto. In realtà a prima vista parrebbe un atto che non riguarda tanto l’attività della Pubblica Amministrazione. Così non è però, perché come sappiamo la Pubblica Amministrazione già da anni rappresenta un contraente nell’ambito del diritto privato, perché è in grado di sottoscrivere contratti e quindi qui sta l’importanza dell’attivazione di questo Registro anche per le Amministrazioni pubbliche, perché ovviamente anche le Amministrazioni pubbliche con questo Registro potrebbero molto più agevolmente verificare la titolarità effettiva dietro le società che vogliano concludere contratti con la Pubblica Amministrazione e verificare quindi che ci siano le condizioni per poter contrarre con una società, mi passi il termine, pulita. Quindi volevo fare questa precisazione che riguarda appunto un Registro importante non solo per i soggetti privati ma anche per tutte le Pubbliche Amministrazioni che sono contraenti nell’ambito del diritto privato. Grazie, Presidente. |