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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2021-00070
RICADUTE SUL COMUNE DI TORINO DEL PROVVEDIMENTO FINANZIARIO "LEGGE DI BILANCIO 2021" PER I COMPARTI SOCIALE ED EDUCATIVO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Presente.

ARTESIO Eleonora
Dalla risposta dell’Assessore Rolando svolgo le seguenti deduzioni: in merito al comparto prima infanzia e asili nido avevamo già avuto modo di dire che le assunzioni programmate nella tabella del Piano di fabbisogno del Documento Unico di Programmazione e nel Piano di assunzioni del 2021, si conduceva una valutazione per la quale si riteneva di programmare la sostituzione del personale a seguito di quiescenza, conservando comunque un margine di personale che presta la propria attività con contratti temporanei e quindi al di sotto del completamento della pianta organica. Eravamo quindi già in una valutazione di sottovalutazione rispetto al fabbisogno e deduco che non si intenda procedere in un’implementazione di questo servizio come invece auspicato dagli indirizzi nazionali e dai nostri documenti di programmazione, perché altrimenti si prevedrebbe un incremento del fabbisogno e si prevedrebbe anche la possibilità di candidare la Città di Torino ai finanziamenti straordinari previsti per questo profilo e questo è un lato dell’interpellanza. Il secondo lato dell’interpellanza è invece più delicato anche dal punto di vista dell’analisi quantitativa, lo è perché, intanto quando gli indirizzi nazionali determinano il rapporto tra popolazione e figure professionali, lo fanno su tempi indeterminati a tempo pieno, full-time. Ora, del personale in servizio presente, che qui è stato citato e che è stato citato per segnalare che, comunque, la Città di Torino è già allineata su un rapporto standard ottimale, o perlomeno giudicato sufficiente, non viene fatto riferimento a quanto del personale in servizio sia assegnato un tempo pieno o sia assegnato un tempo parziale. In ogni caso, io voglio sottolineare questo aspetto, che non estraggo da una valutazione soggettiva, ma dagli indirizzi di carattere nazionale, in quanto la norma nazionale determina per la prima volta, e lo giudico un aspetto positivo, un livello essenziale, cioè definisce il rapporto necessario per garantire i servizi e le protezioni tipiche del welfare locale. Questo rapporto necessario è di un assistente sociale a tempo indeterminato e a tempo pieno ogni 5.000 abitanti. Ora, la Città di Torino, da acquisizioni informali, dovrebbe avere allo stato attuale circa 170 assistenti sociali in servizio, non so dire se a tempo pieno o a tempo parziale e il rapporto numerico tra la popolazione e i 5.000 previsti come elemento standard dalla norma ci portano a 171 circa. Non voglio qui introdurre un tema che i servizi sociali ben conoscono, di quanto l’attività del welfare locale si orienti anche verso quel tipo di popolazione che non figura come popolazione registrata anagraficamente e che quindi, per questo tipo di interventi, come ci viene spiegato quando ragioniamo di altri ambiti, occorre un investimento anche di tipo professionale. Ma la norma nazionale fa di più: introduce un rapporto che definisce il livello di servizio ottimale e il livello di servizio ottimale non è 1:5.000, ma è 1:4.000. Se noi dovessimo, pur considerando soltanto la popolazione anagraficamente presente, applicare questo rapporto numerico, avremmo bisogno di 213 assistenti sociali. Quindi siamo, come dire, allineati al minimo, allo standard ammettendo che tutto il personale abbia le caratteristiche di collocazione a tempo pieno, ma siamo distanti dall’indirizzo di livello ottimale di servizio. Quindi non dovrebbe essere una forza di Opposizione, se non nell’interesse generale, ad avanzare queste riflessioni, perché sarebbe stato desiderabile che la Città, cogliendo questa occasione, che finalmente definisce i livelli essenziali nazionali almeno sul personale, informasse il Consiglio dei propri intenti. Tuttavia, con spirito di servizio, segnalo che abbiamo un gap da colmare che non è irrilevante, rispetto al tema della coesione e della tenuta sociale della Città. Mi auguro, quindi, che entro il primo marzo, che è la data fissata dai livelli nazionali perché i Comuni avanzino con i propri moduli la… (incomprensibile)… dello stato delle cose e le valutazioni di programmazione future, che la Città sia presente in questo scenario e accolgo evidentemente con interesse la premura dell’Assessore Rolando nel comunicare che fornirà questi dati al Consiglio Comunale. Grazie.

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