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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 19
ORDINE DEL GIORNO 2021-01272
PROGRAMMAZIONE DEI FONDI PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Trenta secondi per la questione di metodo: effettivamente, in Commissione consiliare non mi erano state espresse delle riserve relativamente alla possibilità di unificare i due testi, o su parti di uno dei due testi che potessero invece non incontrare il consenso generale. Informalmente, a margine, mi è stata rappresentata qualche perplessità relativamente al secondo comma dell’ordine del giorno a prima firma Consigliera Scanderebech, e avendo verificato con la collega l’impossibilità invece da parte sua di rinunciare a quel pronunciamento, avevamo ritenuto di interpretare la volontà della Commissione di porre l’argomento alla valutazione del Consiglio Comunale riservando ai Consiglieri la facoltà di determinarsi relativamente a ciascuno degli atti a seconda delle obiezioni che potevano rilevare in punti più specifici e operativi anziché sull’intenzione generale perché questa mi sembrava condivisa. Succede, è successo che una delibera licenziata per l’Aula sia stata ripresa a seguito di una richiesta di approfondimento presso la Conferenza dei Capigruppo e non sia iscrivibile, quindi succede anche che a seguito della Commissione possano emergere questioni che nel primo dibattito non erano state rappresentate. Quindi, dal mio punto di vista non c’è alcuna difficoltà - se si vuole - che i due atti ritornino in Commissione, in modo da spiegare quelle che possono essere state le riserve e, se è il caso, trovare una sintesi che sia condivisibile da tutti, rappresenti la volontà di tutti di portare un unico atto in Consiglio. Diversamente, procedo all’illustrazione che mi compete. Veda lei Presidente, sentendo i colleghi che si sono espressi, se… (incomprensibile)… della collega Tisi è da interpretarsi come ritorno in Commissione rivolto ai proponenti, io posso essere d’accordo. Grazie.

ARTESIO Eleonora
Se il Presidente Malanca ritiene di poter trovare una finestra di rapida convocazione, prima della seduta del Consiglio, per me... da parte mia c’è la disponibilità di tornare… (fuori microfono).

ARTESIO Eleonora
(Voci sovrapposte)… avendo assunto l’iniziativa su questo argomento, mi dispiacerebbe che l’atto a mia firma non venisse discusso e quindi… (voci sovrapposte).

ARTESIO Eleonora
Grazie. Come già ricordato in Commissione e ricordato nuovamente negli interventi relativi agli Ordini dei Lavori, la situazione individuata da questo ordine del giorno ci vede tutti consapevoli. Ci vede tutti consapevoli perché conosciamo le condizioni di emergenza abitativa attuali e purtroppo storicamente ripresentatesi all’attenzione delle politiche comunali, conosciamo lo stato delle disponibilità delle graduatorie di Edilizia Residenziale Pubblica rispetto alle domande presentate, così come conosciamo la difficoltà a far fronte ai costi di locazione da parte di famiglie particolarmente colpite dall’interruzione dell’attività lavorativa e dalla conseguente possibilità di produzione di reddito, e abbiamo ascoltato in Commissione per iniziativa del Presidente Versaci sia le rappresentanze degli inquilini, sia le rappresentanze dei piccoli proprietari di abitazioni. Quindi io non mi soffermo ulteriormente sulla motivazione. Gli elementi introdotti nell’ordine del giorno ripercorrono una considerazione dell’evoluzione storica del nostro Paese relativamente alla programmazione di fondi per Edilizia Residenziale Pubblica, programmazione di fondi che si è manifestata largamente insufficiente al fabbisogno, e che oggi deve riuscire a contemperare la soddisfazione del bisogno abitativo, in particolare delle fasce deboli, insieme alla sensibilità maturata di evitare - per soddisfare la domanda residenziale - ogni altro consumo di suolo, anche in considerazione del fatto che le abitazioni disponibili ma non assegnate alle persone sono invece consistenti, lo sono particolarmente nel patrimonio privato, ma lo sono anche significativamente nel patrimonio pubblico, laddove assistiamo ad una quota di alloggi che sarebbero assegnabili ma non possono essere connessi agli aventi titolo a causa di interventi di manutenzione di vario importo e di varia consistenza che non li rendono nell’immediato abitabili. Quindi, il tema di un ulteriore investimento in Edilizia Residenziale Pubblica che ragioni per riqualificare il patrimonio abitativo degli istituti dell’Edilizia Residenziale Pubblica e ragioni sulle possibilità di acquisto all’interno del mercato privato delle abitazioni, che promuova le ulteriori attività di mediazione e di incontro tra domanda e offerta che, ad esempio, nella nostra città hanno esperienze così significative, dovrebbe essere - come mi sembra sia - particolarmente condiviso. La conseguenza di questa analisi della situazione e motivazione delle possibilità di investire in modo straordinario è quella di chiedere al Parlamento di riconoscere il problema del fabbisogno abitativo come un problema strutturale, da affrontare quindi in modo strutturale all’interno dei fondi del Recovery Fund, e laddove si parla di “Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Pubblica” lo si fa ovviamente non immaginando la ripetizione dei grandi quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica conosciuti negli anni ’60 e ’70, quanto piuttosto con quelle modalità flessibili e territorialmente sensibili, che riguardano appunto la valorizzazione dell’ERP locale e delle possibilità di addivenire ad un impiego, sulla base delle disponibilità fornite, di reperire alloggi a canone sociale. Il mio ordine del giorno dava anche un’indicazione rispetto alle somme possibili da impiegare a questo fine, e l’emendamento interviene in modo particolare su una parte di questa richiesta del dispositivo, dove si fa riferimento ai fondi ex GESCAL giacenti presso Cassa Depositi e Prestiti. Il perfezionamento è dovuto al fatto che, rispetto ai 970 milioni dichiarati in questo testo che derivano da una risposta a un’interrogazione parlamentare e che avevano avuto riscontro da parte del Governo nella somma di 970 milioni, quota parte di questi è già stata destinata ad una quota per gli interventi di rigenerazione urbana, i quali - se sto a quelli che sono i programmi nazionali, qualità dell’abitare - vanno a loro volta ad intervenire nei quartieri di ERP, quindi è un perfezionamento di natura contabile. Il mio ordine del giorno finisce qui poiché la discussione è congiunta… (voci sovrapposte).

ARTESIO Eleonora
Intervengo soltanto sull’altro punto della collega Scanderebech, che è quello che fa riferimento alle possibilità di intervento in campo edilizio per la rigenerazione degli alloggi disponibili, e quindi al rilancio dell’attività edilizia, con procedure di carattere straordinario. Io non ho particolarmente obiettato durante il dibattito in Commissione per un elemento di sospensione, nel senso che posso avere le mie opinioni relativamente alle semplificazioni delle procedure, che oggi sono un motivo ricorrente da gran parte della Politica, però dato che siamo nel contesto di un ordine del giorno rispetto al quale gli aspetti di determinazione attengono ad altri livelli istituzionali che non sono il nostro, ed essendo a livello governativo - almeno stando ai discorsi programmatici di insediamento dei vari Governi - uniformemente diffusa la volontà di semplificare e accelerare, io non posso prevedere quali saranno le modalità di semplificazione rispetto alla varia contrattualistica che il nuovo livello di Governo, ma anche il Parlamento nel suo insieme, determinerà. Quindi, non sono io in grado in un contesto di ordine del giorno comunale di determinare se quelle semplificazioni non saranno già decise dal livello nazionale o saranno variamente articolate dal livello nazionale. Ecco perché non ho ravvisato elementi di particolare perplessità, perché evidentemente non attiene su questo la competenza, posso avere opinioni ma nel momento in cui si assume come Consiglio...

ARTESIO Eleonora
Non sono le opinioni, ma le intenzioni quelle che dobbiamo proporre. Ho concluso.

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