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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17
MOZIONE 2021-04066
RICHIESTA?DI?DESTINAZIONE?A?MUSEO?DELLA?SHOAH?O?A?CENTRO?STUDI?PRIMO?LEVI?DEI?LOCALI?INUTILIZZATI?DI?VIA?ALESSANDRIA.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Io condivido l’intenzione e la tempistica di questa proposta che è stata illustrata precedentemente. Mi permetto soltanto di aggiungermi alle osservazioni dei colleghi con una specificazione: quando c’è così tanta unità di intenti, e non potrebbe essere diversamente, stante il principio di riconoscimento della nostra storia e stante il principio dei valori fondanti della nostra Costituzione, stante anche l’impegno istituzionale, politico e personale che ciascuno e ciascuno degli eletti devono assegnare alla costruzione di una società che abbia una cultura avversa a ogni tipo di discriminazione, quando appunto l’unità di intenti è così forte, io credo che il Consiglio comunale e l’Amministrazione abbiano tutte le risorse sia per determinare la propria volontà di dare corso all’idea e al suggerimento che è stato avanzato, sia per candidare autonomamente le modalità organizzative più favorevoli. Ci sono state alcune occasioni in cui abbiamo visto che in virtù del privilegio di una doppia rappresentanza, sulla base di unità di intenti a volte in Regione si definiscono gli indirizzi programmatori e poi in Consiglio comunale si dice anche dove debbono essere realizzati. Mi sembra questo il caso, io apprezzo molto l’unità di intenti tra le istituzioni, perché è anche l’unità di intenti che politicamente e individualmente su questo tema condivido; mi sembrerebbe però che almeno al Consiglio debba essere lasciata la determinazione del come e del dove, con quei percorsi di partecipazione già richiamati dal collega Consigliere Tresso. Quindi sono assolutamente favorevole all’atto, sono altrettanto perplessa sulla determinazione che a questo atto viene data rispetto alla collocazione fisica; i colleghi lo hanno già ricordato, io ho recuperato i comunicati stampa della Sindaca Appendino a seguito dello sgombero di via Alessandria, laddove spiegava che finalmente si sarebbe restituita a tutta la collettività una struttura ristrutturata, e io comprendo bene e apprezzo molto il fatto che la restituzione alla comunità sia una restituzione su valori di civiltà che ci devono accomunare; parlava anche di un percorso di coinvolgimento del quartiere, che approvando questo testo evidentemente non faremo perché predeterminiamo la destinazione, e poi parlava della Casa delle Tecnologie emergenti proprio come riferimento al fatto che tutto il percorso che tende a rappresentare i valori della nostra città anche in ambito di ricerca e di innovazione non saranno concentrati in un unico luogo fisico perché si tratta di costruire una competenza in infrastrutture materiali e immateriali che vedranno tutta la città coinvolta. Ora, concludo dicendo qual è la mia preoccupazione, proprio perché vorrei che la volontà che oggi sottoscriviamo abbia effettivamente tutte le occasioni di concretizzarsi, cioè mi piacerebbe soltanto ascoltare la Giunta rispetto alla possibilità di destinare via Alessandria a questa finalità o, viceversa, alle modalità con le quali si sono già intrattenuti i rapporti su questa sede per altre funzioni, con altri soggetti. Perché dico questo? Perché è così alto il valore di quello che stiamo decidendo, che dobbiamo evitare di sottoporlo a degli inconvenienti o a degli inciampi di percorso di tipo contingente; nel momento in cui si rilevasse che via Alessandria ha un pregiudizio relativamente all’assegnazione già definita o ha modalità di rapporti con altri soggetti per altri compiti, per altre sedi, per altre funzioni, noi dovremmo tornare con una mozione a candidare la Città di Torino con un’altra individuazione per gli stessi compiti, quindi la Casa della Shoah, Ricordo di Primo Levi e così via. Allora mi sembrerebbe più ragionevole, nell’interesse che ci vede tutti accomunati di dare la disponibilità della Città a questa vocazione, non includere esattamente nello stesso testo una definizione fisica di cui il Consiglio perlomeno non ha ancora certezza. Se poi invece la Giunta sa di aver già dismesso l’intenzione originaria, sa della disponibilità dello stabile, sa del consenso della Circoscrizione, sa di un consenso della comunità ebraica, siamo tutti rassicurati di poter adottare un atto che insieme all’intenzione indica anche il dove. In ogni caso, sull’atto sono favorevole.

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