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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17
MOZIONE 2021-04066
RICHIESTA?DI?DESTINAZIONE?A?MUSEO?DELLA?SHOAH?O?A?CENTRO?STUDI?PRIMO?LEVI?DEI?LOCALI?INUTILIZZATI?DI?VIA?ALESSANDRIA.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Arriviamo quindi alla discussione degli atti di indirizzo, mozioni e ordini del giorno nell’elenco che trovate, che avete a vostra disposizione.
Siamo quindi al punto n. 5, mi riferisco alla mozione mecc. n. 202104066:

“Richiesta di destinazione a Museo della Shoah o a Centro Studi Primo Levi
dei locali inutilizzati di via Alessandria.”

SICARI Francesco (Presidente)
È stata presentata dal Capogruppo Ricca e sottoscritta dalle Consigliere Parlacino e Scanderebech. Lascio la parola al Capogruppo Ricca per l’illustrazione, prego.

RICCA Fabrizio
Grazie Presidente, grazie alla Capogruppo Sganga che ha permesso di poter portare in Aula questa mozione con l’art. 93. Piccola e doverosissima premessa: mozione presentata subito dopo le celebrazioni del Giorno della Memoria, dove appunto esponenti della comunità ebraica torinese, ma anche della Fondazione Levi, chiesero in quel momento di poter identificare un luogo della città dove poter portare la Memoria appunto di Primo Levi, ma soprattutto di poter individuare un luogo fisico per dare una casa e per dare un segnale forte. Un segnale forte - non devo ricordarlo io - Torino, città con Medaglia al Valore, città che ripudia ogni tipo di forma di intolleranza, ma soprattutto l’antisemitismo, una cosa lontanissima da noi, lontanissima dal nostro modo di fare politica, ma soprattutto faro importante in quella che è la nostra attività amministrativa. Appunto, per andare a seguire a quelle, mi permetto di ricordare, azioni importanti per combattere l’antisemitismo, come il progetto avviato dalla Regione Piemonte all’interno delle scuole, ogni giorno il Giorno della Memoria, io credo che poter dare al Centro Studi Primo Levi una casa fisica in uno stabile che in questo momento risulta vuoto perché poi dobbiamo anche trovare delle case fisiche, dobbiamo identificare dei luoghi che possono accoglierle, identificato in alcuni locali di via Alessandria 12 che risultano liberi dal 2019, il Gruppo della Lega ha pensato appunto di mettere in condizioni l’Amministrazione comunale di avere appunto la casa, di creare il Museo della Shoah che può essere il luogo più adatto diciamo per dare la possibilità a tanti che magari oggi vivono ancora quel mondo con un pochino di ombre, di poter aprire gli occhi e immergersi nei fatti appunto che la storia del ‘900 ci propone. Io sono contento di poter discutere oggi questa mozione, chiaramente mi auspico il voto favorevole; anticipo già che... ovviamente, oltre al voto favorevole, che se poi l’Amministrazione comunale avesse piacere nel momento in cui questa venisse approvata, in assenza di risorse, di potersi interfacciare con la Regione, sono convinto che dalla Regione Piemonte ci sia tutta la volontà di poter sostenere questa iniziativa. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Ricca. Ci sono interventi? Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Noi abbiamo accolto la richiesta del collega Ricca di portare ex art. 93 questo atto, votando favorevolmente durante la Conferenza dei Capigruppo, in maniera tale da snellire il più possibile l’iter procedurale. Riteniamo anche noi che, soprattutto alla luce dei gravissimi episodi recenti, peraltro da lei stigmatizzati all’inizio di questa seduta, che hanno coinvolto una Consigliera comunale, un’esponente della comunità politica del Consiglio comunale proprio relativamente a gravi atti xenofobi e di antisemitismo, sia doveroso da parte della Città dare un segnale politico importante relativamente a questa questione, e questo segnale è bene che avvenga in maniera rapida, veloce ed efficace. Non entriamo nel merito della questione localizzativa proposta dall’atto del Consigliere Ricca, che anche nella sua duplice veste di Assessore regionale promette collaborazione alla Città in ordine al recupero di risorse economico-finanziarie e ha individuato l’immobile di via Alessandria come sede; quindi per quello che ci riguarda ovviamente questo rientra certamente nelle prerogative di relazione istituzionale tra la Città di Tornio, se non sbaglio la Sindaca Appendino aveva per quell’immobile immaginato altro, ancora con la ormai ex Ministra Pisano... io ricordo notizie giornalistiche ovviamente perché a quelle posso fare riferimento, si era immaginato per l’immobile di via Alessandria una cosa che addirittura si chiamava “Casa della Tecnologia” , poi c’è il tema dell’Istituto dell’Intelligenza Artificiale; insomma quello è l’immobile che ovviamente ha uno stato patrimoniale che è competenza di questa Amministrazione definire, e non è competenza del Consiglio comunale predeterminare, anche perché come è noto l’assegnazione di spazi segue procedure regolamentari di evidenza pubblica, o assunzioni di interesse pubblico prevalente nell’ambito di operazioni che hanno appunto una modalità regolamentare piuttosto definita. E quindi non entrerò nel merito della compatibilità tecnica e procedurale di questo atto proposto dal collega Ricca, cogliendone gli spunti di carattere politico e di indirizzo politico, cioè quello che la Città si faccia carico in quell’immobile o in un altro immobile, qualora le verifiche successive di carattere tecnico producessero l’impossibilità di perseguire l’azione di localizzazione dentro l’immobile di via Alessandria, dell’iniziativa proposta. Per cui, essendo questo un atto di indirizzo politico e ovviamente che individua in maniera puntuale un immobile, ma di cui noi come Partito Democratico ignoriamo lo stato dell’arte di carattere patrimoniale, se sono state fatte delle procedure ad evidenza pubblica di assegnazione che andrebbero revocate, se non è stato fatto niente, cioè queste ovviamente sono tutte cose che a valle dell’approvazione dell’atto immagino potrebbero essere ulteriormente esplorate. Per tutte queste ragioni, ma in modo particolare perché è opportuno che la Città assegni con grande chiarezza questo punto e provi anche ad uscire da una figuraccia nazionale che un comportamento indecente di una nostra collega ha portato alla ribalta nazionale, noi voteremo favorevolmente all’atto proposto dal Consigliere Ricca.

SICARI Francesco (Presidente)
Andiamo con la Consigliera Parlacino. Prego, ne ha facoltà per tre minuti.

PARLACINO Francesca
Sì, grazie Presidente. Guardi, io sarò brevissima perché il Capogruppo Ricca è stato preciso ed esauriente. Ci tendo innanzitutto a ringraziare i Capigruppo e anche lei, Presidente, che hanno concesso di discutere attraverso l’art. 93 quest’atto già oggi. Insomma, l’obiettivo fondamentale di questo atto era quello di dare un segnale tangibile dell’idea di questa Amministrazione, e io credo che questa mozione vada proprio in questa direzione. È importante che i cittadini, oltre a sentire le note, insomma tutto quello che c’è da dire, e il distacco rispetto a delle affermazioni che... insomma, sono poco opportune, ci sia però anche un movimento tangibile e distensivo, e credo che quest’atto vada proprio in questa direzione, quindi mi auspico che la Maggioranza tutta e il Consiglio comunale tutto possano votare a favore. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà.

TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Io intervengo solo per ribadire un concetto che avevo già espresso anche in sede di Capigruppo quando abbiamo concesso l’art. 93 alla mozione; io mi trovo ovviamente concorde sullo spirito della mozione, cioè quello di poter meglio onorare la figura di Primo Levi, sappiamo che la Città ha già una scuola, ha già una biblioteca civica intitolata a suo nome, l’idea di avere un Centro Studi che possa valorizzare tutto quello che Primo Levi ha dato, non solo alla Città ma in generale all’Umanità, mi sembra un atto assolutamente dovuto e necessario. Ne colgo perfettamente lo spirito politico per cui il Capogruppo Ricca e la Lega hanno voluto presentare oggi questo documento, e devo dire in parte ovviamente mi trova anche concorde sotto questo profilo, cioè la necessità di ribadire, a valle di situazioni che comunque coinvolgono tutto il Consiglio comunale rischiando di compromettere una cristallina volontà della Città di Torino a schierarsi senza se e senza ma contro ogni forma di antisemitismo, ogni forma di razzismo in generale, possono esserci anche degli atti politici. Trovo per contro, ribadisco quello che avevo già detto, che a volte la fretta di voler dare delle risposte di tipo politico può in qualche modo limitare il significato sotto il profilo anche della migliore soluzione che può essere individuata. Allora, se lo stabile di via Alessandria n. 12 sia effettivamente quello che meglio si presta ad ospitare quel tipo di funzione, quantomeno andava discusso con la comunità ebraica, credo che questo fosse necessario in funzione di quello che voleva essere quel luogo, che tipo di relazione avere con quel territorio in cui si va a collocare, con tutta una serie di considerazioni che possono essere fatte, come sempre, quando si destina una struttura ad ospitare una funzione; è bene capire quale tipo di funzioni siano richieste per cercare di trovare la soluzione che meglio riesce a dare efficacia anche al messaggio che si vuole far passare. Come già è stato ricordato, l’edificio di via Alessandria era stato identificato inizialmente da questa Amministrazione come Casa delle Tecnologie, poi sappiamo che invece il finanziamento legato alla Casa delle Tecnologie ha avuto altre destinazioni in termini di localizzazioni; credo che forse quest’atto sarebbe stato sicuramente sensato proposto oggi, ma lasciando un minimo più di spazio a quello che era effettivamente l’oggetto e poi, diciamo, la finalità primaria che era quella di dire: “C’è un’esigenza - che era già stata espressa dalla comunità - la Città di Torino se ne fa carico ma troviamo la soluzione migliore”. Quindi, ribadisco, non ho, personalmente trovato valevole l’intento sotto il profilo di quella che è la finalità; lo posso condividere in questo momento dal punto di vista politico, ma forse... anzi, senza il forse, avrei preferito un percorso più accurato proprio per non scadere solo nel dare al significato politico un contenuto che viceversa io, per esempio, avrei avuto piacere di sentire come… (incomprensibile)… su questo tema e capire da cosa nasceva questa loro esigenza, da come si poteva collaborare in sinergia per trovare la migliore soluzione. Quindi devo con rammarico ravvisare solo questo, ecco, che forse era necessario un percorso maggiormente oculato. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Procediamo, ho la Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Io condivido l’intenzione e la tempistica di questa proposta che è stata illustrata precedentemente. Mi permetto soltanto di aggiungermi alle osservazioni dei colleghi con una specificazione: quando c’è così tanta unità di intenti, e non potrebbe essere diversamente, stante il principio di riconoscimento della nostra storia e stante il principio dei valori fondanti della nostra Costituzione, stante anche l’impegno istituzionale, politico e personale che ciascuno e ciascuno degli eletti devono assegnare alla costruzione di una società che abbia una cultura avversa a ogni tipo di discriminazione, quando appunto l’unità di intenti è così forte, io credo che il Consiglio comunale e l’Amministrazione abbiano tutte le risorse sia per determinare la propria volontà di dare corso all’idea e al suggerimento che è stato avanzato, sia per candidare autonomamente le modalità organizzative più favorevoli. Ci sono state alcune occasioni in cui abbiamo visto che in virtù del privilegio di una doppia rappresentanza, sulla base di unità di intenti a volte in Regione si definiscono gli indirizzi programmatori e poi in Consiglio comunale si dice anche dove debbono essere realizzati. Mi sembra questo il caso, io apprezzo molto l’unità di intenti tra le istituzioni, perché è anche l’unità di intenti che politicamente e individualmente su questo tema condivido; mi sembrerebbe però che almeno al Consiglio debba essere lasciata la determinazione del come e del dove, con quei percorsi di partecipazione già richiamati dal collega Consigliere Tresso. Quindi sono assolutamente favorevole all’atto, sono altrettanto perplessa sulla determinazione che a questo atto viene data rispetto alla collocazione fisica; i colleghi lo hanno già ricordato, io ho recuperato i comunicati stampa della Sindaca Appendino a seguito dello sgombero di via Alessandria, laddove spiegava che finalmente si sarebbe restituita a tutta la collettività una struttura ristrutturata, e io comprendo bene e apprezzo molto il fatto che la restituzione alla comunità sia una restituzione su valori di civiltà che ci devono accomunare; parlava anche di un percorso di coinvolgimento del quartiere, che approvando questo testo evidentemente non faremo perché predeterminiamo la destinazione, e poi parlava della Casa delle Tecnologie emergenti proprio come riferimento al fatto che tutto il percorso che tende a rappresentare i valori della nostra città anche in ambito di ricerca e di innovazione non saranno concentrati in un unico luogo fisico perché si tratta di costruire una competenza in infrastrutture materiali e immateriali che vedranno tutta la città coinvolta. Ora, concludo dicendo qual è la mia preoccupazione, proprio perché vorrei che la volontà che oggi sottoscriviamo abbia effettivamente tutte le occasioni di concretizzarsi, cioè mi piacerebbe soltanto ascoltare la Giunta rispetto alla possibilità di destinare via Alessandria a questa finalità o, viceversa, alle modalità con le quali si sono già intrattenuti i rapporti su questa sede per altre funzioni, con altri soggetti. Perché dico questo? Perché è così alto il valore di quello che stiamo decidendo, che dobbiamo evitare di sottoporlo a degli inconvenienti o a degli inciampi di percorso di tipo contingente; nel momento in cui si rilevasse che via Alessandria ha un pregiudizio relativamente all’assegnazione già definita o ha modalità di rapporti con altri soggetti per altri compiti, per altre sedi, per altre funzioni, noi dovremmo tornare con una mozione a candidare la Città di Torino con un’altra individuazione per gli stessi compiti, quindi la Casa della Shoah, Ricordo di Primo Levi e così via. Allora mi sembrerebbe più ragionevole, nell’interesse che ci vede tutti accomunati di dare la disponibilità della Città a questa vocazione, non includere esattamente nello stesso testo una definizione fisica di cui il Consiglio perlomeno non ha ancora certezza. Se poi invece la Giunta sa di aver già dismesso l’intenzione originaria, sa della disponibilità dello stabile, sa del consenso della Circoscrizione, sa di un consenso della comunità ebraica, siamo tutti rassicurati di poter adottare un atto che insieme all’intenzione indica anche il dove. In ogni caso, sull’atto sono favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Procediamo adesso con la Capogruppo Sganga. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti.

SGANGA Valentina
Grazie Presidente, solo per annunciare il mio voto e quello della Maggioranza a favore di questo atto, che riteniamo importante, simbolico; i luoghi della Memoria sono sempre importanti e auspichiamo che anche questo possa diventare un’occasione di dialogo e di confronto tra le culture, anche di educazione, educazione per le nuove generazioni e per tutti quanti i cittadini a superare quelle che sono le varie barriere linguistiche, culturali e sociali che ancora oggi purtroppo sono presenti. Io anche non entro nel merito dell’ubicazione individuata nella mozione, spero che possa essere oggetto appunto di un confronto in Commissione, certamente oggi voteremo a favore. Mi permetto in questa sede di fare un ulteriore appello a un’altra istituzione culturale importante per la nostra città, che merita il sostegno congiunto sia del Comune che della Regione, che è appunto il Museo della Resistenza, Museo che sappiamo ancora oggi si occupa della posa delle Pietre d’Inciampo, anche quella è un’istituzione culturale che ha bisogno di tutto il supporto congiunto anche dal punto di vista economico e finanziario dei due Enti. Quindi, nell’approvare questo atto, volevo fare appunto anche questo appello. La ringrazio e ringrazio il presentatore.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con gli ulteriori interventi, ho la Consigliera Grippo, prego.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie Presidente. Mah, intanto mi trovo concorde con chi è intervenuto prima di me nella condivisione dell’obiettivo che si pone questo atto, quindi senza dubbio ringrazio chi ha pensato e ha formulato questa proposta; mi dispiaccio che la corsia preferenziale che è stata doverosamente concessa ad una proposta di questo genere non abbia trovato una corrispondenza in una volontà non difficile da misurare di rendere quest’atto un atto più plurale tra le Forze politiche, non sarebbe stato, ripeto, difficile - e lo si comprende dagli interventi che mi hanno preceduta di soggetti più illustri di me - non sarebbe stato difficile individuarla questa condivisione e probabilmente rafforzare il segnale che io credo andremo a dare con il voto favorevole. Sono assolutamente d’accordo con la Capogruppo Artesio quando dice che non è secondario il tema dell’individuazione dello stabile e mi ha anticipata nel richiedere se è possibile sin da oggi, se c’è un rappresentante della Giunta titolato a farlo, mi sembra che la Sindaca non sia più presente alla seduta ma anche lei sarebbe stata l’interlocutrice ideale, nel rassicurarci che via Alessandria è nella piena disponibilità per poter ospitare l’iniziativa che ci proponiamo, perché ancora ci manca che mettiamo in campo un’iniziativa che poi non dovesse rivelarsi irrealizzabile per come l’abbiamo pensata, visto che il proponente pone degli elementi di dettaglio, e quindi come spiegava bene la Capogruppo Artesio indica un’ubicazione e non una in alternativa, o più genericamente non pone l’obiettivo subordinando poi a delle necessarie verifiche la scelta del luogo. Il gradimento o meno della comunità ebraica sarebbe stato più che auspicabile, però si può rimandare anche ad un secondo tempo, quel che mi preoccupa di più per la necessaria serietà con cui dobbiamo muoverci, dobbiamo relazionarci verso l’esterno è quello di poterci prendere degli impegni che poi siamo in grado di portare a termine perché, mi perdoni l’Assessore regionale, ma...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, certo Presidente. Mi perdoni l’Assessore regionale, purtroppo non basta la sua disponibilità ampia per poterci rassicurare. Per cui se ci sono delle rassicurazioni che danno valore al nostro voto, io ne sono grata. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo ora con la Vicepresidente Ferrero. Prego, ha tre minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Io devo dire che concordo con l’idea, e forse avremmo dovuto anche farlo prima, di raccontare la storia anche della deportazione, io ho una personale storia di famiglia - un fratello della mia nonna - ma sono le Pietre di Inciampo che raccontano in tutta la città, ogni giorno le vedo e ogni giorno penso a come sia importante questo museo diffuso che c’è in città tramite le Pietre d’Inciampo in cui ogni volta tu inciampi e capisci che lì è stata portata via una persona che poi è mancata in un campo di concentramento. Quindi io credo che, come ha ricordato anche la mia Capogruppo, l’idea appunto anche di cosa è il Museo della Resistenza, Torino è una città che ha dato, tra l’altro più di 100 anni fa, i natali a Primo Levi, che nasce appunto in una casa di corso Re Umberto 75; ecco, noi abbiamo una storia raccontata che va comunque in qualche modo messa insieme perché è una storia di museo già esistente e diffuso che ha bisogno di un luogo che però probabilmente racconti o coordini, o mette insieme questa narrazione. Quindi io trovo estremamente significativa l’idea di avere un luogo, però su questo luogo io vorrei che facessimo una... e mi sembra che quasi tutte le Forze politiche che sono intervenute ne hanno rilevato le caratteristiche, ci deve essere un luogo che ha anche una coerenza con quello appunto che è questa narrazione. Quell’edificio era stato definito anche un edificio che doveva essere in qualche modo riconsegnato alla comunità, riconsegnato alla Circoscrizione, riconsegnato insomma a uno... come spazio; io quindi la riflessione sul luogo la vorrei fare perché i luoghi sono estremamente significativi e credo, in questi anni, di aver insistito tanto sulle caratteristiche che determinano un luogo piuttosto che un altro. Quindi non...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
... non comprendo la fretta del luogo, mentre comprendo la necessità di raccontare una storia coordinata e coinvolgere soprattutto quelli che sono i soggetti che la possono raccontare nel migliore dei modi, come hanno fatto d’altra parte in questi anni e in questi 100 anni di celebrazioni che sono avvenute, appunto, nel 2019. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vice Capogruppo Foglietta, ha tre minuti.

FOGLIETTA Chiara
Sì, Presidente grazie, io ringrazio i proponenti dell’atto che, come ha già detto il Capogruppo Lo Russo, ci trova favorevoli. Mi riaggancio però a quanto ha detto prima il Capogruppo Tresso e poi la mia collega Consigliera Grippo, perché pongono dei temi e chiedo in parte ai proponenti e in parte alla Giunta se ha piacere - nonostante non sia previsto dal regolamento - di dare un parere, vorrei capire il grado di coinvolgimento della comunità ebraica, se il Capogruppo Ricca e la Consigliera Parlacino li hanno sentiti; e poi se la Giunta ci può dare qualche delucidazione in merito agli spazi di via Alessandria, onde evitare che su un tema di cui... a me mette un po’ in imbarazzo il tempismo, e sono sincera, rispetto a quello che è successo nelle settimane scorse per bocca della collega Amore, non si vada poi insomma a votare un atto giusto per votarlo ma che poi non si trovi mai una collocazione adeguata per la comunità.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Non ho ulteriori richieste di intervento... Non ci sono ulteriori richieste, e allora se non... aspetto soltanto un attimo.

RICCA Fabrizio
Posso, Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, prego. Speravo si segnassero in chat, ma prego Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
No, chiedo scusa ma il sistema di cui sono disposto non prevede la chat. Allora, mi permetto di dire solo una cosa sul tempismo: giustamente immagino che... diciamo, la chiamata dell’art. 93 era precedente agli ultimi accadimenti, e la proposta è del 27 di gennaio, quindi volevo solo sottolineare che non c’è relazione tra la presentazione della mozione e gli ultimi accadimenti precedenti; mi permetto di dire, perché ero presente e perché ne parlai con il Presidente Disegni quando, a margine della celebrazione della Giornata della Memoria, appunto fatta questa proposta, diciamo... rispose positivamente; io poi chiaramente da lì in avanti contatti formali non ne ho più avuti, questo giusto per essere assolutamente trasparenti. Poi, al netto che una location pensata perché la Casa della Tecnologia, che io ero a conoscenza che non sarebbe più sorta lì, io ho ipotizzato che potesse essere un luogo simbolico. Giusto, Presidente, per poter spiegare due passaggi che giustamente sono emersi durante il dibattito. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Ricca. Attendo solo un attimo... non rilevo richieste di intervento e possiamo quindi procedere con la votazione dell’atto con appello nominale. Lascio quindi la parola al Vicesegretario Generale, prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Dunque... Magliano l’ho preso, Lavolta pure; Lo Russo no.

LO RUSSO Stefano
Lo Russo favorevole, signor Segretario.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
33.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Vicesegretario. Quindi, con 33 Consiglieri presenti e 33 voti a favore, il Consiglio Comunale approva la mozione.
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