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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02630
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CANONE PATRIMONIALE DI CONCESSIONE DELL'OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE E DI AUTORIZZAZIONI RELATIVE ALLA DIFFUSIONE ED ESPOSIZIONE DI MESSAGGI PUBBLICITARI, ISTITUITO AI SENSI DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2019 N. 160. ADOZIONE. [PGC 1378/2021]
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto n. 4 del nostro Ordine dei Lavori, mi riferisco alla
deliberazione n. mecc. 202002630, che ha come oggetto:

“Regolamento per la disciplina del Canone patrimoniale di concessione
dell’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche e di autorizzazioni relative alla
diffusione ed esposizione di messaggi pubblicitari, istituito ai sensi
della Legge 27 dicembre 2029 n. 160. Adozione.”

SICARI Francesco (Presidente)
Sono stati presentati sette emendamenti e un subemendamento; in particolare, sono
suddivisi così: sei emendamenti di Giunta, un subemendamento di Giunta e un
emendamento dei Consiglieri Curatella e Scanderebech.
Sono state presentate due mozioni di accompagnamento: una a firma Scanderebech e
Artesio e un’altra a firma Curatella e Lubatti. Quindi, la discussione verrà fatta in modo
congiunto e poi si procederà con la votazione prima della deliberazione e, una volta
completata la votazione della deliberazione, si voteranno le mozioni di
accompagnamento.
Lascio, quindi, adesso la parola all’Assessore Rolando per l’illustrazione del
provvedimento e dei relativi emendamenti. Prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. come previsto dalla Legge 160 del 27 dicembre
2019, Legge di Bilancio 2020, che ha previsto l’introduzione di diverse novità
normative di interesse dei Comuni, questa delibera prevede l’accorpamento in un unico
atto legislativo e regolamentare di due materie: il Canone patrimoniale di concessione
dell’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche e di autorizzazioni relative alla diffusione
ed esposizione di messaggi pubblicitari. Il primo tema, che è chiamato in linguaggio
normale o COSAP o TOSAP, a seconda se uno alludesse alla materia tributaria, il
secondo con la dicitura CIMP. I due temi, nonostante tutta la discussione che si è
sviluppata nell’anno 2020 da parte di molti Enti Locali e dell’ANCI, che hanno chiesto
e insistito molto per la deroga e la proroga della presente legislazione, hanno reso
obbligatoria l’adozione di questo atto. Questo atto ha una difficoltà: ha dovuto far
lavorare molto gli Uffici, perché ha dovuto mettere insieme due diversi elementi di
natura giuridica e di presupposti, appunto COSAP e CIMP, l’uno che ha caratteristiche
di natura patrimoniale ed è basato ovviamente sul beneficio che ricava l’occupante, sia
esso privato o pubblico, dal suolo-bene pubblico; l’altro invece ha natura tributaria, il
cui prelievo si riferisce all’utilizzo di un bene privato che incide su altri interessi
pubblici, quali la viabilità, la sicurezza, l’ambiente. Questo tema è stato negli anni molto
discusso e ha formato oggetto di disamine, sia giornalistiche che di natura tributaria. Il
progetto di unificazione ha comportato modifica e aggiornamento, dal nuovo anno, di
consolidati e collaudati sistemi informatici ed applicativi che si accompagnano
all’implementazione di ulteriori risorse finanziarie.
Come abbiamo avuto modo di discutere sia in sede di Commissione, che si è riunita
molte volte, sia con contatti che abbiamo fatto con gli attori di questo mercato e mi
riferisco soprattutto alla CIMP -, il canone è stato oggetto di un unico regolamento e
questo comporta già diverse problematiche per le cose che dicevo prima. In più, essendo
l’ultimo anno - questo non è un motivo base, ma è un motivo importante - della
sindacatura di questa Amministrazione, ho detto, ed essendo quest’atto propedeutico
all’approvazione..., ricordo che questa delibera è stata deliberata in Giunta il
10 dicembre, il 18 è stato deliberato il Bilancio e il 25 gennaio è stato approvato dal
Consiglio il Bilancio; essendo, quindi, la base di ragionamenti economico-finanziari, si
è perseguito, con l’applicazione di una tariffa standard, un gettito pari a quello
conseguito nel canone dei tributi che sono sostituiti da questo canone. Volontà di questa
Amministrazione è quindi non aver cambiato quello che si attua con il detto di
invarianza del gettito dei tributi. È stato inoltre utilizzato i criteri suggeriti al comma
826 e 827 della Legge di Bilancio della tariffa standard, è stata prevista, a invarianza del
reddito, la possibilità di modificare le tariffe, per rimanere nei limiti sia dell’accertato di
bilancio che del prelievo ai contribuenti, e quindi si è fatto tutto in proporzione; si è
anche discusso per non dare effetti distorcenti. Dico anche che nelle interlocuzioni avute
ovviamente con gli operatori della CIMP è venuto fuori il problema della differenza
tra..., più volte sottolineata dal Regolamento, che tende ad unificare un tributo ed un
canone patrimoniale, con tutti i difetti che ha, ma purtroppo la legislazione nazionale ha
fatto questo e noi dobbiamo applicarlo, perché non mi risulta che nessun Comune ha,
come si può dire, sollevato problemi di legge o altro su questo tema. Abbiamo anche
tenuto d’occhio quello che succede negli altri Comuni, nello stesso momento in cui noi
votiamo in Consiglio, Milano, che è forse uno dei Comuni più importanti su questo
tema, è anch’esso in Consiglio; alcuni Comuni ci hanno anticipato, come magari
Bologna, come al solito; e quindi noi proponiamo questo discorso.
In Commissione abbiamo avuto anche occasione di illustrare, con modelli di rapporto,
l’invarianza del gettito e quindi noi perseguiamo questo obiettivo. In più gli
emendamenti che sono stati prodotti dalla Giunta recepiscono ovviamente modifiche
normali, dato il passare del tempo tra il 10 dicembre ed oggi, e modifiche dovute alla
discussione che è iniziata in varie sedi.
Io illustrerei anche gli emendamenti della Giunta, che sono... io almeno non li ho
numericamente individuati, ma li posso citare per titolo. Il primo emendamento della
Giunta modifica, a pagina 22 dell’allegato 1, riga 35, articolo 27, dove c’è la dicitura:
“nei casi - disposti con deliberazione della Giunta Comunale - previsti dal comma 2,
lett. m) e nel comma 3, lett. g) del presente articolo, per quanto non vi occorre
l’esenzione”, viene sostituito da: “e) nel caso - disposto con deliberazione della Giunta
Comunale - previsto nel comma 2, lettera l) dell’art. 26, quando non vi ricorre
l’esenzione”.
Poi c’è un emendamento che riguarda l’inserimento, a pagina 11 dell’allegato 1,
articolo 12, n. 17, della lettera “u) le occupazioni temporanee volte alla riserva e alla
delimitazione di aree per la preparazione e lo svolgimento di riprese cinematografiche,
televisive e fotografiche”, che era una modifica già fatta al Regolamento l’anno
precedente.
Poi c’è l’emendamento che modifica a pagina 7 dell’allegato 1, riga 24, tutto il
comma 5 e lo sostituisce con un comma maggiormente dettagliato, dove inserisce, dopo
il primo capoverso che replica praticamente il testo, inserisce questo dettato: “Il canone
è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli utenti e di tutte le occupazioni
di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all’erogazione del servizio a rete.
Il numero complessivo delle utenze è quello risultante al 31 dicembre dell’anno
precedente ed è comunicato al Comune con autodichiarazione da inviare, mediante
PEC, entro il 30 aprile di ciascun anno. Gli importi sono rivalutati annualmente in base
all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente. Il
versamento del canone è effettuato entro il 30 aprile di ciascun anno in unica soluzione
attraverso la piattaforma di cui all’articolo 5 del Codice di cui al Decreto 7 marzo 2005,
n. 82, detto anche comunemente ‘PagoPA’”.
Un ulteriore emendamento è quello che modifica a pagina 1 dell’allegato 1.2 del
Regolamento e modifica: “Per le occupazioni permanenti del territorio comunale, con
cavi e condutture, da chiunque effettuata per la fornitura di servizi di pubblica utilità,
quali la distribuzione ed erogazione di energia elettrica, gas, acqua, calore, servizi di
telecomunicazione e radiotelevisivi, il canone è dovuto dal soggetto titolare dell’atto di
concessione all’occupazione sulla base delle utenze complessive del soggetto stesso e di
tutti gli altri soggetti che utilizzano le reti moltiplicata per la seguente tariffa forfettaria
di 1 euro. In ogni caso l’ammontare del canone dovuto a ciascun Ente non può essere
inferiore a euro 800. Il canone è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli
utenti e di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali
all’erogazione del servizio a rete”. Viene così sostituito: “Per le occupazioni permanenti
del territorio comunale, con cavi e condutture”, questo recita uguale a prima, sempre a
1 euro, e “In ogni caso l’ammontare del canone dovuto a ciascun Ente non può essere
inferiore a euro 800. Il canone è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli
utenti e di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali
all’erogazione del servizio a rete. Il numero complessivo delle utenze è quello risultante
al 31 dicembre dell’anno precedente ed è comunicato al Comune con autodichiarazione
da inviare, mediante PEC, entro il 30 aprile di ciascun anno. Gli importi sono rivalutati
annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre
dell’anno precedente”.
Altro emendamento riguarda l’acquisizione dei pareri di competenza, che viene
modificato quel periodo: prima richiedevamo il parere, poi viene immessa invece
l’acquisizione dei pareri: “Ai sensi dell’articolo 43 del Regolamento sul Decentramento,
sono stati richiesti, in data 10 dicembre 2020, i pareri alle Circoscrizioni con il seguente
esito: hanno espresso parere favorevole le Circoscrizioni: 1, 2, 3, 4 e 6. Le
Circoscrizioni 5 e 7 non hanno espresso parere (non pervenuto). La Circoscrizione 8 ha
espresso parere favorevole condizionato (allegato 8)”.
C’è poi un ulteriore emendamento, che riguarda l’Organo di revisione contabile, viene
sostituito il paragrafo dell’acquisizione del parere, della richiesta del parere dell’Organo
di revisione economico-finanziaria e viene: “Dato atto, inoltre, che ai sensi dell’articolo
239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000, l’Organo di revisione economico-
finanziaria ha espresso parere favorevole con verbale 54 del 17 dicembre 2020”.
Illustro poi il subemendamento, che consente la facoltà della Giunta, pur se ricevuto in
tempi ritardatari, il C7, il parere della Circoscrizione 7, quindi viene modificato il
paragrafo dell’emendamento che ho detto prima, che prevedeva l’acquisizione dei pareri
favorevoli 1, 2, 3, 4 e 6, con l’aggiunta del 7 tramite il subemendamento che è stato
(incomprensibile).
Io avrei finito l’illustrazione. Poi mi riservo ovviamente di rispondere a tutte le
domande che possono essere richieste dai Consiglieri interpellanti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Rolando. Procediamo adesso con le illustrazioni delle mozioni di
accompagnamento, per le quali sono previsti cinque minuti.
Allora, iniziamo con il Consigliere Cataldo Curatella. Prego.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta. La discussione di questa
delibera in Commissione è stata lunga, approfondita, sono state richieste anche diverse
Commissioni per alcuni aspetti che non erano tanto chiari, almeno in una prima lettura.
Io ho voluto presentare una mozione di accompagnamento a questa delibera, perché è
vero quello che dice l’Assessore, ovvero la previsione di legge che dal 1° gennaio di
quest’anno ha introdotto questo canone unico che va ad uniformare tutti i vari diversi
canoni, tributi, tariffe che vanno... che sono praticamente... che costituiscono le entrate
del Comune di Torino, ma credo che questa delibera rappresenti un’occasione mancata.
Perché dico un’occasione mancata? Perché la stessa Legge istitutiva di questo canone
unico, al comma 817 dell’articolo 1, indicava che la garanzia della parità di gettito nel
cambio dalla previgente tariffazione, all’attuale sistema con canone unico, poteva essere
comunque modificato perché lasciava ai singoli comuni la possibilità di variare il gettito
attraverso la modifica delle tariffe. Quindi la Legge dello Stato diceva: di base il canone
unico, questa introduzione deve avvenire a parità di gettito, però le Amministrazioni
possono fare delle valutazioni politiche per introdurre delle variazioni di gettito. Questo
perché lo dico? E perché credo sia un’occasione mancata? Perché sin dal 2017 abbiamo
fatto presente una situazione a dir poco strana all’interno del Comune di Torino, ovvero
quella situazione presente in quelle che vengono chiamate, dal punto di vista
regolamentare, “opere edilizie di carattere precario”, che tutto sono tranne che di tipo
precario innanzitutto, e seconda cosa, cosa più importante, si tratta di opere, parliamoci
chiaro, intercapedini e griglie, che sono obbligatorie per legge. Ovvero, un condominio
non può essere progettato, costruito e reso agibile per la vivibilità senza quelle
intercapedini e griglie per rispondere, ad esempio, alla normativa antincendio, alla
normativa per l’aerazione dei locali dei piani seminterrati e interrati, quindi è
obbligatorio avere quel tipo di intercapedini, e quindi non c’è la possibilità di poterle
non avere e quindi non dover pagare tale tipo di occupazione. Oltretutto parliamo di
situazioni, di opere edilizie che non vanno realmente a occupare e rendere inutilizzabile
il suolo pubblico, perché comunque la varie griglie che si trovano lungo le strade sono
pedonabili e in alcuni casi, quasi sempre, anche carrabili, quindi vuol dire che
effettivamente non è uno spazio che viene tolto all’uso pubblico, come può essere
l’installazione di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici, come può essere
l’installazione di un gazebo, come può essere diversi tipi di altre opere di carattere...
considerate di carattere precario, ma che effettivamente riducono lo spazio pubblico.
Quindi avevamo affrontato questo discorso a partire dal 2017, e soprattutto nel 2019 era
stato fatto un interessante studio che mostrava come alcune città, Firenze, Napoli,
Genova, Bologna, avevano deciso di non far pagare nulla in relazione a questo tipo di
occupazione e si era, appunto, raffrontato con l’Assessorato, con gli Uffici, con
l’Assessore la possibilità di introdurre, ad esempio, un riscatto per questo tipo di tariffe,
di questo tipo di occupazioni. Ci sono altri Comuni, come ad esempio Roma - quindi
non parliamo di Milano -, Roma, Palermo, Bari, che utilizzano un sistema molto simile
a quello della Città di Torino, ovvero la suddivisione con delle categorie viarie. Ma
l’assurdità che emerge, facendo un confronto tra le tariffe applicate, ad esempio, nel
centro storico di Roma, quindi parliamo in una zona con codice viario 1, quindi centro
storico, area di grande privilegio, di grande visibilità, rispetto allo stesso stabile che
invece si trova - e ho fatto anche l’esempio nella mozione di accompagnamento - a
Mirafiori Sud o a Barriera di Milano, quindi in zone periferiche della città, o volendo
anche in zone semiperiferiche, ci spostiamo un pochino di più rispetto al centro, ecco, ci
troviamo a vedere che in centro a Roma quel palazzo, gli abitanti di quel palazzo si
trovano a pagare il 20% in meno...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CURATELLA Cataldo
Concludo, Presidente, ...ai residenti della periferia torinese. Per questo, tenendo in conto
anche che nel DUP 2021 è presente l’indirizzo, l’obiettivo per la Giunta di procedere ad
una rimodulazione delle tariffe, con anche la possibilità di riscatto, ho presentato questa
mozione di accompagnamento che chiede alla Giunta di procedere, perché sono due
anni, da quando nel DUP è inserito tale obiettivo, ma ad oggi questo obiettivo non è
ancora stato affrontato e ci troviamo oltretutto in una situazione pandemica che
richiederebbe un intervento fondamentale, importante, prioritario dell’Amministrazione
di Torino. Grazie, Presidente, ho concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con l’illustrazione della Consigliera Scanderebech.
Prego, ne ha facoltà. Cinque minuti.

SCANDEREBECH Federica
Grazie, Presidente. Intanto, Presidente, l’intervento inizierà con un Ordine dei Lavori,
perché registro la mancanza del numero legale e quindi chiederei una Conferenza dei
Capigruppo urgente per capire come fare a continuare questo Consiglio Comunale; è
evidente che ci sia un problema politico nella Maggioranza ed è evidente che però...

SICARI Francesco (Presidente)
Al momento non si rileva alcun numero legale. Eventualmente si verifica. In questo
momento lei sta parlando e dal punto di vista il numero legale ci sarebbe. Quindi le direi
di andare avanti o eventualmente di chiedermi la verifica del numero legale.
Diversamente, non essendo constatato il numero legale, direi di procedere con
l’intervento. Prego.

SCANDEREBECH Federica
Perfetto. No, concludo solo la frase per spiegarmi meglio. Rilevo dalla chat che una
componente della Maggioranza ha abbandonato il Consiglio e chiedevo la verifica di
questo e quindi eventualmente chiederei di sospendere per qualche minuto il Consiglio
Comunale e di convocare una Conferenza dei Capigruppo per capire come fare ad
andare avanti nel Consiglio Comunale, e credo che sia un argomento da Conferenza dei
Capigruppo e non da dirimere adesso in Consiglio Comunale. Per quanto riguarda,
invece, il merito della mozione di accompagnamento, entro nel merito, perché a noi
interessa questo, e quindi a me interessa continuare nell’illustrazione della mozione di
accompagnamento alla delibera del canone unico, e nel merito la mozione di
accompagnamento è stata firmata dalla sottoscritta, dal collega Petrarulo e dalla collega
Artesio. Che cosa chiediamo noi in questa mozione? Intanto ringrazio il collega
Curatella per aver letto un tratto della mozione che spiega bene come fare ad
eventualmente abbassare le tariffe; infatti il comma 817 dell’articolo 1 della legge
160/2019, laddove prevede che il canone è disciplinato dagli Enti in modo da assicurare
un gettito pari a quello conseguito dai canoni e dai tributi che sono sostituiti dal canone,
fatta salva in ogni caso la possibilità di variare il gettito attraverso la modifica delle
tariffe, evidenzia proprio il fatto che i Comuni possano, attraverso una modifica dei
Regolamenti e delle delibere che incidono sui coefficienti e sulle tariffe, valutare di
modificare, appunto, questi coefficienti e queste tariffe.
Quindi, con questa mozione, al primo punto i firmatari chiedono di valutare tutte le
azioni valutabili al fine, da qua alle prossime settimane, di prevedere una modifica, a
ribasso chiaramente, dei coefficienti delle tariffe regolamentati dai Regolamenti del
nostro Consiglio Comunale e di tutte le delibere che incidono su cartellonistica
pubblicitaria, insegne, passi carrai, chioschi e bar, padiglioni e dehors, pensiline,
tettucci, intercapedini, griglie, lucernai, edicole, carico e scarico merci, gru, ponteggi,
lavori edili in generale, traslochi, riserva parcheggi per alberghi ed autosaloni, e questo
chiaramente motivato dal fatto del periodo storico ed eccezionale che stiamo
attraversando. Inoltre citiamo nel secondo punto della mozione di accompagnamento il
fatto che la deliberazione, votata all’unanimità da questo Consiglio Comunale il 23
settembre 2020 di iniziativa del Consiglio, esattamente numero 823, che aveva a prima
firmataria la collega Artesio, chiedeva degli interventi urgenti riguardo alle edicole. In
Commissione abbiamo sviscerato questo argomento, ma le risposte non sono state
sufficienti e non hanno garantito il fatto che si possa incidere su una riduzione anche dei
vari canoni dovuti dalle edicole, che eventualmente in parte rientrerebbero in questa
delibera. Quindi, il nostro input che vogliamo dare è quello, appunto, di fare una
modifica di questi regolamenti. Perché lo chiediamo? Perché, valutando ad esempio i
coefficienti che un’edicola paga su via Po a Torino, e un’edicola paga circa 70 euro, la
stessa edicola nel centro storico di Grugliasco, ad esempio, pagherebbe 33,47 euro e qua
rilevo il fatto che su via Po due edicole su quattro hanno già chiuso, quindi
probabilmente un problema c’è. Stessa cosa riguarda per le intercapedini, infatti la
tariffa minima che viene pagata a Milano, attenzione, è la tariffa massima che viene
pagata a Torino, quindi vuol dire che Torino ha delle tariffe almeno il triplo superiori,
ad esempio, a quelle di Milano per le intercapedini, motivo per cui con il collega
Curatella abbiamo sottoscritto l’emendamento che ha presentato. Ancora, questa Giunta
ha fatto un intervento sui padiglioni, su un altro regolamento dei padiglioni, che già
quindi vengono vessati, e qua in questo momento nessuno sgravio viene dato. E ancora,
sappiamo benissimo che durante il lockdown insegne e cartellonistica pubblicitaria non
ha potuto fruire dei loro clienti...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

SCANDEREBECH Federica
Concludo, ...non ha potuto fruire dei loro clienti, ma nessuna azione è stata svolta per
venire incontro a queste drastiche riduzioni che hanno avuto di visibilità insegne e
cartellonistica. Quindi, questo è quello che chiediamo nella mozione e chiediamo che il
Consiglio Comunale possa unirsi nella nostra richiesta. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Le rispondo solo in merito alla richiesta che lei mi ha fatto. Io non devo
guardare ciò che avviene in chat. In questo momento nella Sala Consiliare sono
collegati ben oltre il numero dei Consiglieri necessari per il numero legale. Se dovesse
palesarsi la mancanza del numero legale a seguito di una votazione, allora a quel punto
procederemo come previsto dal nostro Regolamento; diversamente, lo vedremo solo
vivendo. Prego, Consigliere Chessa nel merito della discussione.

CHESSA Marco
Grazie, Presidente. Solamente per formalizzare il voto favorevole sia alla delibera che
alle mozioni di accompagnamento. La deliberazione è stata oggetto di più discussioni in
Commissione, e ringrazio anche i componenti della Commissione e la Giunta e gli
Uffici per aver partecipato con profitto, diciamo, alla discussione. Siamo assolutamente
d’accordo, ma credo lo sia anche l’Assessore Rolando, per verificare la situazione sui
coefficienti, anche se credo che non sia una situazione che coinvolga solamente la
nostra Città, riferendomi a dimensioni di città abbastanza uguali alla nostra. Quindi,
assolutamente favorevoli a tutti e tre gli atti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Presidente Chessa. Ci sono ulteriori interventi nel merito della
discussione? Non rilevo richieste di intervento e quindi possiamo procedere con gli
emendamenti.
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