Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con il punto n. 4 del nostro Ordine dei Lavori, mi riferisco alla deliberazione n. mecc. 202002630, che ha come oggetto: “Regolamento per la disciplina del Canone patrimoniale di concessione dell’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche e di autorizzazioni relative alla diffusione ed esposizione di messaggi pubblicitari, istituito ai sensi della Legge 27 dicembre 2029 n. 160. Adozione.” SICARI Francesco (Presidente) Sono stati presentati sette emendamenti e un subemendamento; in particolare, sono suddivisi così: sei emendamenti di Giunta, un subemendamento di Giunta e un emendamento dei Consiglieri Curatella e Scanderebech. Sono state presentate due mozioni di accompagnamento: una a firma Scanderebech e Artesio e un’altra a firma Curatella e Lubatti. Quindi, la discussione verrà fatta in modo congiunto e poi si procederà con la votazione prima della deliberazione e, una volta completata la votazione della deliberazione, si voteranno le mozioni di accompagnamento. Lascio, quindi, adesso la parola all’Assessore Rolando per l’illustrazione del provvedimento e dei relativi emendamenti. Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. come previsto dalla Legge 160 del 27 dicembre 2019, Legge di Bilancio 2020, che ha previsto l’introduzione di diverse novità normative di interesse dei Comuni, questa delibera prevede l’accorpamento in un unico atto legislativo e regolamentare di due materie: il Canone patrimoniale di concessione dell’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche e di autorizzazioni relative alla diffusione ed esposizione di messaggi pubblicitari. Il primo tema, che è chiamato in linguaggio normale o COSAP o TOSAP, a seconda se uno alludesse alla materia tributaria, il secondo con la dicitura CIMP. I due temi, nonostante tutta la discussione che si è sviluppata nell’anno 2020 da parte di molti Enti Locali e dell’ANCI, che hanno chiesto e insistito molto per la deroga e la proroga della presente legislazione, hanno reso obbligatoria l’adozione di questo atto. Questo atto ha una difficoltà: ha dovuto far lavorare molto gli Uffici, perché ha dovuto mettere insieme due diversi elementi di natura giuridica e di presupposti, appunto COSAP e CIMP, l’uno che ha caratteristiche di natura patrimoniale ed è basato ovviamente sul beneficio che ricava l’occupante, sia esso privato o pubblico, dal suolo-bene pubblico; l’altro invece ha natura tributaria, il cui prelievo si riferisce all’utilizzo di un bene privato che incide su altri interessi pubblici, quali la viabilità, la sicurezza, l’ambiente. Questo tema è stato negli anni molto discusso e ha formato oggetto di disamine, sia giornalistiche che di natura tributaria. Il progetto di unificazione ha comportato modifica e aggiornamento, dal nuovo anno, di consolidati e collaudati sistemi informatici ed applicativi che si accompagnano all’implementazione di ulteriori risorse finanziarie. Come abbiamo avuto modo di discutere sia in sede di Commissione, che si è riunita molte volte, sia con contatti che abbiamo fatto con gli attori di questo mercato e mi riferisco soprattutto alla CIMP -, il canone è stato oggetto di un unico regolamento e questo comporta già diverse problematiche per le cose che dicevo prima. In più, essendo l’ultimo anno - questo non è un motivo base, ma è un motivo importante - della sindacatura di questa Amministrazione, ho detto, ed essendo quest’atto propedeutico all’approvazione..., ricordo che questa delibera è stata deliberata in Giunta il 10 dicembre, il 18 è stato deliberato il Bilancio e il 25 gennaio è stato approvato dal Consiglio il Bilancio; essendo, quindi, la base di ragionamenti economico-finanziari, si è perseguito, con l’applicazione di una tariffa standard, un gettito pari a quello conseguito nel canone dei tributi che sono sostituiti da questo canone. Volontà di questa Amministrazione è quindi non aver cambiato quello che si attua con il detto di invarianza del gettito dei tributi. È stato inoltre utilizzato i criteri suggeriti al comma 826 e 827 della Legge di Bilancio della tariffa standard, è stata prevista, a invarianza del reddito, la possibilità di modificare le tariffe, per rimanere nei limiti sia dell’accertato di bilancio che del prelievo ai contribuenti, e quindi si è fatto tutto in proporzione; si è anche discusso per non dare effetti distorcenti. Dico anche che nelle interlocuzioni avute ovviamente con gli operatori della CIMP è venuto fuori il problema della differenza tra..., più volte sottolineata dal Regolamento, che tende ad unificare un tributo ed un canone patrimoniale, con tutti i difetti che ha, ma purtroppo la legislazione nazionale ha fatto questo e noi dobbiamo applicarlo, perché non mi risulta che nessun Comune ha, come si può dire, sollevato problemi di legge o altro su questo tema. Abbiamo anche tenuto d’occhio quello che succede negli altri Comuni, nello stesso momento in cui noi votiamo in Consiglio, Milano, che è forse uno dei Comuni più importanti su questo tema, è anch’esso in Consiglio; alcuni Comuni ci hanno anticipato, come magari Bologna, come al solito; e quindi noi proponiamo questo discorso. In Commissione abbiamo avuto anche occasione di illustrare, con modelli di rapporto, l’invarianza del gettito e quindi noi perseguiamo questo obiettivo. In più gli emendamenti che sono stati prodotti dalla Giunta recepiscono ovviamente modifiche normali, dato il passare del tempo tra il 10 dicembre ed oggi, e modifiche dovute alla discussione che è iniziata in varie sedi. Io illustrerei anche gli emendamenti della Giunta, che sono... io almeno non li ho numericamente individuati, ma li posso citare per titolo. Il primo emendamento della Giunta modifica, a pagina 22 dell’allegato 1, riga 35, articolo 27, dove c’è la dicitura: “nei casi - disposti con deliberazione della Giunta Comunale - previsti dal comma 2, lett. m) e nel comma 3, lett. g) del presente articolo, per quanto non vi occorre l’esenzione”, viene sostituito da: “e) nel caso - disposto con deliberazione della Giunta Comunale - previsto nel comma 2, lettera l) dell’art. 26, quando non vi ricorre l’esenzione”. Poi c’è un emendamento che riguarda l’inserimento, a pagina 11 dell’allegato 1, articolo 12, n. 17, della lettera “u) le occupazioni temporanee volte alla riserva e alla delimitazione di aree per la preparazione e lo svolgimento di riprese cinematografiche, televisive e fotografiche”, che era una modifica già fatta al Regolamento l’anno precedente. Poi c’è l’emendamento che modifica a pagina 7 dell’allegato 1, riga 24, tutto il comma 5 e lo sostituisce con un comma maggiormente dettagliato, dove inserisce, dopo il primo capoverso che replica praticamente il testo, inserisce questo dettato: “Il canone è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli utenti e di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all’erogazione del servizio a rete. Il numero complessivo delle utenze è quello risultante al 31 dicembre dell’anno precedente ed è comunicato al Comune con autodichiarazione da inviare, mediante PEC, entro il 30 aprile di ciascun anno. Gli importi sono rivalutati annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente. Il versamento del canone è effettuato entro il 30 aprile di ciascun anno in unica soluzione attraverso la piattaforma di cui all’articolo 5 del Codice di cui al Decreto 7 marzo 2005, n. 82, detto anche comunemente ‘PagoPA’”. Un ulteriore emendamento è quello che modifica a pagina 1 dell’allegato 1.2 del Regolamento e modifica: “Per le occupazioni permanenti del territorio comunale, con cavi e condutture, da chiunque effettuata per la fornitura di servizi di pubblica utilità, quali la distribuzione ed erogazione di energia elettrica, gas, acqua, calore, servizi di telecomunicazione e radiotelevisivi, il canone è dovuto dal soggetto titolare dell’atto di concessione all’occupazione sulla base delle utenze complessive del soggetto stesso e di tutti gli altri soggetti che utilizzano le reti moltiplicata per la seguente tariffa forfettaria di 1 euro. In ogni caso l’ammontare del canone dovuto a ciascun Ente non può essere inferiore a euro 800. Il canone è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli utenti e di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all’erogazione del servizio a rete”. Viene così sostituito: “Per le occupazioni permanenti del territorio comunale, con cavi e condutture”, questo recita uguale a prima, sempre a 1 euro, e “In ogni caso l’ammontare del canone dovuto a ciascun Ente non può essere inferiore a euro 800. Il canone è comprensivo degli allacciamenti alle reti effettuati dagli utenti e di tutte le occupazioni di suolo pubblico con impianti direttamente funzionali all’erogazione del servizio a rete. Il numero complessivo delle utenze è quello risultante al 31 dicembre dell’anno precedente ed è comunicato al Comune con autodichiarazione da inviare, mediante PEC, entro il 30 aprile di ciascun anno. Gli importi sono rivalutati annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente”. Altro emendamento riguarda l’acquisizione dei pareri di competenza, che viene modificato quel periodo: prima richiedevamo il parere, poi viene immessa invece l’acquisizione dei pareri: “Ai sensi dell’articolo 43 del Regolamento sul Decentramento, sono stati richiesti, in data 10 dicembre 2020, i pareri alle Circoscrizioni con il seguente esito: hanno espresso parere favorevole le Circoscrizioni: 1, 2, 3, 4 e 6. Le Circoscrizioni 5 e 7 non hanno espresso parere (non pervenuto). La Circoscrizione 8 ha espresso parere favorevole condizionato (allegato 8)”. C’è poi un ulteriore emendamento, che riguarda l’Organo di revisione contabile, viene sostituito il paragrafo dell’acquisizione del parere, della richiesta del parere dell’Organo di revisione economico-finanziaria e viene: “Dato atto, inoltre, che ai sensi dell’articolo 239, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 267/2000, l’Organo di revisione economico- finanziaria ha espresso parere favorevole con verbale 54 del 17 dicembre 2020”. Illustro poi il subemendamento, che consente la facoltà della Giunta, pur se ricevuto in tempi ritardatari, il C7, il parere della Circoscrizione 7, quindi viene modificato il paragrafo dell’emendamento che ho detto prima, che prevedeva l’acquisizione dei pareri favorevoli 1, 2, 3, 4 e 6, con l’aggiunta del 7 tramite il subemendamento che è stato (incomprensibile). Io avrei finito l’illustrazione. Poi mi riservo ovviamente di rispondere a tutte le domande che possono essere richieste dai Consiglieri interpellanti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Rolando. Procediamo adesso con le illustrazioni delle mozioni di accompagnamento, per le quali sono previsti cinque minuti. Allora, iniziamo con il Consigliere Cataldo Curatella. Prego. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta. La discussione di questa delibera in Commissione è stata lunga, approfondita, sono state richieste anche diverse Commissioni per alcuni aspetti che non erano tanto chiari, almeno in una prima lettura. Io ho voluto presentare una mozione di accompagnamento a questa delibera, perché è vero quello che dice l’Assessore, ovvero la previsione di legge che dal 1° gennaio di quest’anno ha introdotto questo canone unico che va ad uniformare tutti i vari diversi canoni, tributi, tariffe che vanno... che sono praticamente... che costituiscono le entrate del Comune di Torino, ma credo che questa delibera rappresenti un’occasione mancata. Perché dico un’occasione mancata? Perché la stessa Legge istitutiva di questo canone unico, al comma 817 dell’articolo 1, indicava che la garanzia della parità di gettito nel cambio dalla previgente tariffazione, all’attuale sistema con canone unico, poteva essere comunque modificato perché lasciava ai singoli comuni la possibilità di variare il gettito attraverso la modifica delle tariffe. Quindi la Legge dello Stato diceva: di base il canone unico, questa introduzione deve avvenire a parità di gettito, però le Amministrazioni possono fare delle valutazioni politiche per introdurre delle variazioni di gettito. Questo perché lo dico? E perché credo sia un’occasione mancata? Perché sin dal 2017 abbiamo fatto presente una situazione a dir poco strana all’interno del Comune di Torino, ovvero quella situazione presente in quelle che vengono chiamate, dal punto di vista regolamentare, “opere edilizie di carattere precario”, che tutto sono tranne che di tipo precario innanzitutto, e seconda cosa, cosa più importante, si tratta di opere, parliamoci chiaro, intercapedini e griglie, che sono obbligatorie per legge. Ovvero, un condominio non può essere progettato, costruito e reso agibile per la vivibilità senza quelle intercapedini e griglie per rispondere, ad esempio, alla normativa antincendio, alla normativa per l’aerazione dei locali dei piani seminterrati e interrati, quindi è obbligatorio avere quel tipo di intercapedini, e quindi non c’è la possibilità di poterle non avere e quindi non dover pagare tale tipo di occupazione. Oltretutto parliamo di situazioni, di opere edilizie che non vanno realmente a occupare e rendere inutilizzabile il suolo pubblico, perché comunque la varie griglie che si trovano lungo le strade sono pedonabili e in alcuni casi, quasi sempre, anche carrabili, quindi vuol dire che effettivamente non è uno spazio che viene tolto all’uso pubblico, come può essere l’installazione di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici, come può essere l’installazione di un gazebo, come può essere diversi tipi di altre opere di carattere... considerate di carattere precario, ma che effettivamente riducono lo spazio pubblico. Quindi avevamo affrontato questo discorso a partire dal 2017, e soprattutto nel 2019 era stato fatto un interessante studio che mostrava come alcune città, Firenze, Napoli, Genova, Bologna, avevano deciso di non far pagare nulla in relazione a questo tipo di occupazione e si era, appunto, raffrontato con l’Assessorato, con gli Uffici, con l’Assessore la possibilità di introdurre, ad esempio, un riscatto per questo tipo di tariffe, di questo tipo di occupazioni. Ci sono altri Comuni, come ad esempio Roma - quindi non parliamo di Milano -, Roma, Palermo, Bari, che utilizzano un sistema molto simile a quello della Città di Torino, ovvero la suddivisione con delle categorie viarie. Ma l’assurdità che emerge, facendo un confronto tra le tariffe applicate, ad esempio, nel centro storico di Roma, quindi parliamo in una zona con codice viario 1, quindi centro storico, area di grande privilegio, di grande visibilità, rispetto allo stesso stabile che invece si trova - e ho fatto anche l’esempio nella mozione di accompagnamento - a Mirafiori Sud o a Barriera di Milano, quindi in zone periferiche della città, o volendo anche in zone semiperiferiche, ci spostiamo un pochino di più rispetto al centro, ecco, ci troviamo a vedere che in centro a Roma quel palazzo, gli abitanti di quel palazzo si trovano a pagare il 20% in meno... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CURATELLA Cataldo Concludo, Presidente, ...ai residenti della periferia torinese. Per questo, tenendo in conto anche che nel DUP 2021 è presente l’indirizzo, l’obiettivo per la Giunta di procedere ad una rimodulazione delle tariffe, con anche la possibilità di riscatto, ho presentato questa mozione di accompagnamento che chiede alla Giunta di procedere, perché sono due anni, da quando nel DUP è inserito tale obiettivo, ma ad oggi questo obiettivo non è ancora stato affrontato e ci troviamo oltretutto in una situazione pandemica che richiederebbe un intervento fondamentale, importante, prioritario dell’Amministrazione di Torino. Grazie, Presidente, ho concluso. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con l’illustrazione della Consigliera Scanderebech. Prego, ne ha facoltà. Cinque minuti. SCANDEREBECH Federica Grazie, Presidente. Intanto, Presidente, l’intervento inizierà con un Ordine dei Lavori, perché registro la mancanza del numero legale e quindi chiederei una Conferenza dei Capigruppo urgente per capire come fare a continuare questo Consiglio Comunale; è evidente che ci sia un problema politico nella Maggioranza ed è evidente che però... SICARI Francesco (Presidente) Al momento non si rileva alcun numero legale. Eventualmente si verifica. In questo momento lei sta parlando e dal punto di vista il numero legale ci sarebbe. Quindi le direi di andare avanti o eventualmente di chiedermi la verifica del numero legale. Diversamente, non essendo constatato il numero legale, direi di procedere con l’intervento. Prego. SCANDEREBECH Federica Perfetto. No, concludo solo la frase per spiegarmi meglio. Rilevo dalla chat che una componente della Maggioranza ha abbandonato il Consiglio e chiedevo la verifica di questo e quindi eventualmente chiederei di sospendere per qualche minuto il Consiglio Comunale e di convocare una Conferenza dei Capigruppo per capire come fare ad andare avanti nel Consiglio Comunale, e credo che sia un argomento da Conferenza dei Capigruppo e non da dirimere adesso in Consiglio Comunale. Per quanto riguarda, invece, il merito della mozione di accompagnamento, entro nel merito, perché a noi interessa questo, e quindi a me interessa continuare nell’illustrazione della mozione di accompagnamento alla delibera del canone unico, e nel merito la mozione di accompagnamento è stata firmata dalla sottoscritta, dal collega Petrarulo e dalla collega Artesio. Che cosa chiediamo noi in questa mozione? Intanto ringrazio il collega Curatella per aver letto un tratto della mozione che spiega bene come fare ad eventualmente abbassare le tariffe; infatti il comma 817 dell’articolo 1 della legge 160/2019, laddove prevede che il canone è disciplinato dagli Enti in modo da assicurare un gettito pari a quello conseguito dai canoni e dai tributi che sono sostituiti dal canone, fatta salva in ogni caso la possibilità di variare il gettito attraverso la modifica delle tariffe, evidenzia proprio il fatto che i Comuni possano, attraverso una modifica dei Regolamenti e delle delibere che incidono sui coefficienti e sulle tariffe, valutare di modificare, appunto, questi coefficienti e queste tariffe. Quindi, con questa mozione, al primo punto i firmatari chiedono di valutare tutte le azioni valutabili al fine, da qua alle prossime settimane, di prevedere una modifica, a ribasso chiaramente, dei coefficienti delle tariffe regolamentati dai Regolamenti del nostro Consiglio Comunale e di tutte le delibere che incidono su cartellonistica pubblicitaria, insegne, passi carrai, chioschi e bar, padiglioni e dehors, pensiline, tettucci, intercapedini, griglie, lucernai, edicole, carico e scarico merci, gru, ponteggi, lavori edili in generale, traslochi, riserva parcheggi per alberghi ed autosaloni, e questo chiaramente motivato dal fatto del periodo storico ed eccezionale che stiamo attraversando. Inoltre citiamo nel secondo punto della mozione di accompagnamento il fatto che la deliberazione, votata all’unanimità da questo Consiglio Comunale il 23 settembre 2020 di iniziativa del Consiglio, esattamente numero 823, che aveva a prima firmataria la collega Artesio, chiedeva degli interventi urgenti riguardo alle edicole. In Commissione abbiamo sviscerato questo argomento, ma le risposte non sono state sufficienti e non hanno garantito il fatto che si possa incidere su una riduzione anche dei vari canoni dovuti dalle edicole, che eventualmente in parte rientrerebbero in questa delibera. Quindi, il nostro input che vogliamo dare è quello, appunto, di fare una modifica di questi regolamenti. Perché lo chiediamo? Perché, valutando ad esempio i coefficienti che un’edicola paga su via Po a Torino, e un’edicola paga circa 70 euro, la stessa edicola nel centro storico di Grugliasco, ad esempio, pagherebbe 33,47 euro e qua rilevo il fatto che su via Po due edicole su quattro hanno già chiuso, quindi probabilmente un problema c’è. Stessa cosa riguarda per le intercapedini, infatti la tariffa minima che viene pagata a Milano, attenzione, è la tariffa massima che viene pagata a Torino, quindi vuol dire che Torino ha delle tariffe almeno il triplo superiori, ad esempio, a quelle di Milano per le intercapedini, motivo per cui con il collega Curatella abbiamo sottoscritto l’emendamento che ha presentato. Ancora, questa Giunta ha fatto un intervento sui padiglioni, su un altro regolamento dei padiglioni, che già quindi vengono vessati, e qua in questo momento nessuno sgravio viene dato. E ancora, sappiamo benissimo che durante il lockdown insegne e cartellonistica pubblicitaria non ha potuto fruire dei loro clienti... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. SCANDEREBECH Federica Concludo, ...non ha potuto fruire dei loro clienti, ma nessuna azione è stata svolta per venire incontro a queste drastiche riduzioni che hanno avuto di visibilità insegne e cartellonistica. Quindi, questo è quello che chiediamo nella mozione e chiediamo che il Consiglio Comunale possa unirsi nella nostra richiesta. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Le rispondo solo in merito alla richiesta che lei mi ha fatto. Io non devo guardare ciò che avviene in chat. In questo momento nella Sala Consiliare sono collegati ben oltre il numero dei Consiglieri necessari per il numero legale. Se dovesse palesarsi la mancanza del numero legale a seguito di una votazione, allora a quel punto procederemo come previsto dal nostro Regolamento; diversamente, lo vedremo solo vivendo. Prego, Consigliere Chessa nel merito della discussione. CHESSA Marco Grazie, Presidente. Solamente per formalizzare il voto favorevole sia alla delibera che alle mozioni di accompagnamento. La deliberazione è stata oggetto di più discussioni in Commissione, e ringrazio anche i componenti della Commissione e la Giunta e gli Uffici per aver partecipato con profitto, diciamo, alla discussione. Siamo assolutamente d’accordo, ma credo lo sia anche l’Assessore Rolando, per verificare la situazione sui coefficienti, anche se credo che non sia una situazione che coinvolga solamente la nostra Città, riferendomi a dimensioni di città abbastanza uguali alla nostra. Quindi, assolutamente favorevoli a tutti e tre gli atti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Presidente Chessa. Ci sono ulteriori interventi nel merito della discussione? Non rilevo richieste di intervento e quindi possiamo procedere con gli emendamenti. |