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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Sgombero dei senza fissa dimora”.
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente, ringrazio anche la Sindaca. Era quanto mai urgente che la Sindaca
stessa si esponesse su questa situazione che da ormai più di due settimane sta
occupando il dialogo politico della Città. Io mi rifaccio alle domande che ho posto, in
particolare devo dire che la Sindaca non ha però dato piena risposta ad uno dei quesiti,
che era: “Quale sia stato il ruolo della Polizia Municipale”, ce l’ha detto “Ma quali atti
siano stati prodotti per indirizzarne l’operato?”. Cioè siccome lei Sindaca ha ripreso le
deleghe in termini di Polizia Municipale, noi volevamo sapere in occasione di
quell’operazione, svolta il 4 di febbraio scorso, se fosse stata lei stessa ad averla
richiesta o, più probabilmente, se ne era comunque al corrente visto che era un’attività
congiunta con le Forze dell’Ordine, ma la stessa Questura aveva poi dichiarato che il
loro era stato un servizio di risposta, come lei ci ha detto, alle richieste dei cittadini, si
erano limitati ad identificare le persone e il resto era stato svolto dalla Polizia
Municipale. Questo ruolo della Polizia Municipale è, effettivamente, un aspetto delicato
perché abbiamo già avuto modo di discutere, non tanto nella Commissione, ma anche
nelle precedenti richieste di comunicazione, sul ruolo svolto dal Comandante Bezzon
che di fatto si è preso la briga, diciamo così, di condurre la comunicazione anche per
quello che riguarda le politiche sociali della Città; ricordiamo ancora che lo stesso
Comandante Bezzon, nell’arco di un’intervista, aveva appunto rilasciato alcune frasi
dicendo che bisognava risolvere un problema di degrado generato da queste situazioni e
che comunque rassicurava sul fatto che nessuno qui rischia di morire di freddo. Ahimè,
purtroppo - e devo dirlo con grande tristezza -, questa sua affermazione è stata
puntualmente smentita: due persone, come lei ci ha ricordato, sono decedute proprio
questa settimana a causa del freddo; poi non è questione di fare una polemica politica
incentrata su questo, purtroppo - e anche qui lo diciamo sempre con una grande presa
d’animo - sono morte sempre delle persone in questa città, però è questo momento
particolare in cui forse bisognava intervenire con un minimo più di accortezza e non
lasciare che tutto venisse risolto semplicemente con delle semplificazioni, che erano
appunto quelle di ritenere che la semplice elemosina non risolveva il problema e che
quindi bastava sospendere l’elemosina per un tot di periodo per poi riuscire a risolvere
un problema. Si tratta di una interpretazione molto semplicistica, che va contro un
sistema molto più complesso, che invece, come lei stessa ci ha richiamato, deve
comprendere una rete del sociale molto più ampia.
Allora, ben venga che sia stata convocato, da parte della Prefettura, un vertice, come ci
ha riferito, a cui ha preso parte l’Arcivescovo, a cui ha preso parte lei, ma forse la Città
poteva prevenire questa situazione capendo la gravità della situazione invernale, come
sempre, ma di un contesto che stiamo vivendo, in cui sono, ahimè, aumentate molto
queste condizioni di fragilità, che sono in toto dovute... in buona parte dovute a delle
situazioni di solitudine, di abbandono, che si stanno verificando a seguito dell’evento
pandemico, per cui persone che si trovano in condizioni che non conoscevano prima,
condizioni che determinano delle fragilità molto molto più considerevoli e che quindi
richiedono, da parte della Città, un certo tipo di attenzione. Io sono molto rattristato,
invece, dal vedere che la Città ne ha fatto prioritariamente una questione di decoro
urbano, ha ritenuto dare prioritariamente la risposta a quei commercianti, a quei
cittadini, probabilmente ritenendo anche di avere giustamente delle loro valutazioni, ma
la Città, in questo senso, deve proprio, invece, essere capace di contestualizzare quel
tipo di richieste e dare risposte che cerchino di andare in una direzione che è quella che
Torino ha sempre avuto, cioè che nessuno può giudicare questo tipo di atteggiamenti,
ma, se vogliamo una città che davvero sia votata all’inclusione, allora la questione non
riguarda solo un’immagine, diciamo così, di tipo turistico, ma è un problema molto più
complesso. E su questo credo che delle azioni concrete la Città possa farle, anche per
spiegare ai cittadini quale sia il significato di evitare delle azioni di rappresaglia, come
quelle che son state condotte, perché, ahimè, purtroppo questo è un po’ successo,
proprio per come... (audio interrotto) ...totalmente d’accordo sul fatto di continuare
questo tipo di approfondimento, di farlo con una Commissione, che potrà dare ulteriori
spazi - già ne abbiamo avuti - per capire meglio questa rete del sociale come si intende
muovere. Però attenzione, perché davvero io credo sia stata condotta un’operazione in
maniera superficiale, sia dal punto di vista comunicativo che dal punto di vista di quello
che è stato coordinato e, ahimè, di questo lei ne ha una responsabilità, Sindaca
Appendino, perché, come dicevamo, la delega è sua. Forse in un momento come questo
io personalmente avrei preferito non un’Amministrazione che mi dicesse che non
bisogna fare l’elemosina, non vorrei che lo dicesse a me e non vorrei che lo dicesse ai
miei figli; vorrei, invece, che questa Città fosse una Città che capisca che non si può
giudicare l’elemosina o la fede di ideali umanitari, sto usando le parole
dell’Arcivescovo Nosiglia.

TRESSO Francesco
Nessuno può giudicare l’elemosina e la fede o gli ideali umanitari che stanno dietro.
Questo è il tipo di ideale di Città che ho in mente e questo vorrei che la Sindaca potesse
rappresentare. Grazie.

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