Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Sgombero dei senza fissa dimora”.
Interventi
TISI Elide
Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi che hanno voluto richiamare nuovamente questo
tema, che, come veniva ricordato, è stato oggetto di una lunga Commissione giovedì
scorso, promossa dal Presidente Versaci, che si è reso disponibile. Credo, però, che
intanto quanto detto dalla Sindaca, in realtà, ha lasciato molti punti interrogativi, sia nel
merito specifico del tipo di operazione di sgombero che è stata fatta, e proprio su come
è stata svolta, qual è stato il ruolo della Città, in che modo, in un’occasione di quel tipo,
si è ritenuto comunque di salvaguardare la dignità delle persone. Ricordiamo che il
periodo invernale sicuramente rende estremamente complesse e ancora più difficili le
condizioni di vita di queste persone, e in più quest’anno e già la primavera scorsa
sappiamo come il Covid ha moltiplicato le problematiche di chi vive in strada. Quindi,
io credo che sia doveroso, da parte delle istituzioni, non svolgere iniziative come queste
con leggerezza, ma valutare tutte le possibili implicazioni e credo sia anche doveroso
rendere conto, in sedi come quella di oggi, di che cosa esattamente è avvenuto. Io credo,
peraltro, che c’è stata in queste settimane, in questi giorni una sorta di escalation da
questo punto di vista anche nelle dichiarazioni pubbliche che sono state fatte, purtroppo
i due decessi, le due morti recenti credo abbiano colpito tutti noi e soprattutto abbiano,
come dire, dato una lettura di molte delle dichiarazioni che hanno preceduto questi
accadimenti, anche da parte del Comandante della Polizia Municipale, in una chiave,
direi, molto inquietante, perché - lo ricordava già il collega Tresso - certamente anche a
Torino purtroppo si muore di freddo, e dichiarare il contrario, vorrei dire, fa il pari solo
con chi ha potuto pensare di eliminare la povertà per decreto.
Credo, viceversa, che il compito di un’Amministrazione sia quello di far crescere la
cultura della solidarietà, soprattutto laddove così spesso, come fa la Sindaca, si richiama
e si evoca la comunità come luogo centrale. Ecco, la comunità: la comunità deve essere
un luogo di solidarietà, non un luogo dove le persone più deboli vengono guardate con
sospetto, talvolta stigmatizzate e, in questo modo, creando delle condizioni perché ci sia
un peggioramento delle loro condizioni di marginalità. Nel Tavolo del 10 di febbraio -
vorrei ricordarlo -, quello convocato dall’Arcivescovo, con tutte le organizzazioni che in
qualche modo partecipano nella città a sostenere le persone maggiormente fragili, che
vivono in strada, è stata richiamata in modo forte la responsabilità istituzionale proprio
nell’elaborazione di strategia. Nelle dichiarazioni che ho letto si attende proprio che
l’Istituzione comunichi, faccia sapere quali sono le sue strategie in questo senso per
provare a risolvere, almeno in parte, i problemi di chi vive in strada, e da questo punto
di vista io credo che non si può negare che ci sia stato negli ultimi anni un aumento
anche numerico di persone che vivono in strada, una delle ultime stime parlava di oltre
2.000 persone, situazione ulteriormente peggiorata dalla condizione del Covid, come
dicevo, e dall’aumento anche di situazioni di patologie. Allora, io penso che, di fronte
ad una situazione del genere, certamente tutto il Consiglio Comunale deve essere
impegnato, ma credo che prima di tutto occorra, Sindaca, cambiare proprio un po’
l’approccio: certamente i numeri sono importanti, ma, come dicevo, c’è bisogno di
creare delle condizioni affinché la città torni ad essere una città accogliente, una città
che non ha paura della diversità e che sa superare gli stigmi; e soprattutto, forse di
fronte a questi numeri così crescenti, interrogarsi sull’adeguatezza dei nostri servizi, se
non c’è da ripensare profondamente al nostro sistema, se forse non dobbiamo cercare di
arrivare un po’ prima, un po’ prima che le persone finiscano in strada, perché la strada
le segna profondamente e molto spesso è una condizione dalla quale è difficilissimo
tornare indietro, ricostruire una dignità.
Io credo che la Città ha un potenziale enorme: sono le sue organizzazioni del Terzo
Settore, più volte evocate, e la sua storia e l’impegno anche di tanti operatori pubblici,
che in questi ambiti si sono spesi e si spendono. A questo proposito vorrei anche
richiamare - l’ho detto già nel Consiglio precedente - il ruolo che, oltre ai Servizi
Sociali, deve essere riconosciuto, forse ripreso, rilanciato dei Nuclei di Prossimità, che
molto spesso hanno svolto, svolgono e spero potranno svolgere ancora una funzione di
controllo sociale del territorio insieme ai tanti operatori sociali che nel territorio
lavorano. Allora, io credo che non vogliamo sottovalutare le difficoltà e il disagio che
vivono tanti cittadini che davanti alla loro casa o al loro negozio si trovano ad avere dei
(voci sovrapposte)...

TISI Elide
Certamente, ma proprio perché non vogliamo sottovalutarli, io credo che c’è da fare un
ripensamento importante, da capire come l’apertura dei servizi nelle 24 ore costituisce
anche un’apertura di percorsi educativi che non diano soltanto un tetto e un piatto di
minestra, ma che riescano davvero ad accompagnare queste persone a una riabilitazione.
Grazie, Presidente.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)