Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Oggi si palesa una concordia istituzionale per portare avanti un percorso di privatizzazione che riguarda il 70% del complesso di Cavallerizza Reale. Dopo 300 anni la parte cartolarizzata di CTT… adesso, scusate, faccio solo un piccolo inserto per chi magari ci sta ascoltando. Cavallerizza di fatto è divisa in tre parti: una parte, la parte di Cassa Depositi e Prestiti che sono i due quadrati che guardano la piazza Castello; poi abbiamo la Manica del Mosca e un'altra parte ancora delle Pagliere e la parte vicino al Maneggio Alfieriano che riguarda CTT, che era una cartolarizzazione non realizzata da noi, ma dall’Amministrazione precedente che diede in pegno, come fosse il Monte dei Pegni, uno dà in pegno alle banche, pagando peraltro anche una percentuale piuttosto elevata, mi viene detto del 3,5%, per poter chiudere il bilancio. Non era stata prevista una decartolarizzazione, cioè contestualmente alla cartolarizzazione non era stata prevista una cartolarizzazione, ma comunque l'Assessore precedente al bilancio, Passoni, riuscì comunque a rimettere dentro alla Città di Torino quello che è invece il Maneggio Alfieriano e quindi quel teatro che fu utilizzato dallo Stabile e abbiamo anche sempre in patrimonio della Città l'Aula magna che è utilizzata dal Politecnico. Questo per darci un po’ un quadro. Allora, noi parliamo, adesso stiamo parlando di una parte cartolarizzata, quella di CCT, che non ha subito nessun intervento di riacquisizione anche per parti da parte di quest’Amministrazione, nonostante il programma presentato nel 2016, e io devo dire che mi sento assolutamente nella situazione di volere essere, adeguarmi ed essere coerente a quello che è il programma per cui sono stata votata. Io non sono una Consigliera casuale, sono una Consigliera che sarebbe stata Consigliera anche se non fossero state vinte le elezioni e questo programma doveva essere comunque attuato, almeno per quello che si poteva fare, e io mi attengo a quello che era il nostro programma come fosse una Bibbia e nonostante due mozioni di impegno passate a maggioranza, anche a queste io voglio continuare con coerenza ad attenermi. Neppure il PD, lo dico sinceramente, sarebbe riuscito in un’operazione così, contraria a quella tutela delle generazioni future, a quel capitale di patrimonio culturale, artistico e immobiliare che, se verrà svenduto, e ad una cartolarizzazione che appunto, se continua ad essere confermata, noi lasceremo alle future generazioni il debito, ma non la garanzia dello stesso. Io non mi macchierò di questa privatizzazione. Ho cercato di porre almeno come punto fondamentale del mio mandato una coerenza a quello che è stato il voto dei cittadini e il titolo di “polo culturale” deve avere i presupposti e non offendere la mia intelligenza e le parole “gli azzonamenti” turistico-ricettivo, in centro di una città, sono un albergo, e un albergo naturalmente, se è in centro alla Città, diventa un albergo importante e significativo, magari anche di lusso e non c'è nulla di male; e direzionale è, di nuovo, una dicitura che vuol dire uffici e di culturale non ha proprio nulla. Quindi io credo che una decartolarizzazione per parti fosse l'unica e importante situazione da poter portare avanti. Ci sono, Cavallerizza è un simbolo. E’ vero, quando il Capogruppo Lo Russo dice che è diventato un simbolo, io credo che noi viviamo di simboli e che rappresentino veramente una parte fondamentale costituente della nostra vita, i simboli; noi viviamo di simbolismo e questa Cavallerizza, questo edificio del 1700 nella sua grandezza, nella monumentalità dei suoi volumi rappresentava proprio quel patrimonio culturale italiano che deve essere ancora gestito dal pubblico, che le città sono ancora in grado di amministrare e salvaguardare, con il proprio impegno, l’identità di una città, la necessità di dare e restituire spazi ai cittadini perché - io sono stato Consigliera di Circoscrizione 1 - noi abbiamo bisogno di spazi, noi abbiamo bisogno di spazi aggregativi. Noi dobbiamo, dopo il Covid, e pensando al dopo Covid, perché questa è una bolla, una bolla in cui in qualche modo la paura della morte ha offuscato tutto il resto, ma finita la bolla ci sarà da ricostruire una socialità, ci sarà di ricostruire l’economia e abbiamo scoperto che la socialità, la condivisione nelle arti crea economia perché forse, forse, io dico forse per quelli che non ci credono, ma io ci credo fortemente, la cultura è il più grosso veicolo anche economico di una città e sul trovare gli spazi identitari dove le persone si possono aggregare è la grande sfida di una città, quello era uno spazio eccezionale, con un'energia eccezionale, con centinaia di persone che sono passate, di artisti che vi hanno soggiornato, si era innescata una fioritura culturale, di cui io non posso non tenere conto oggi nel voto che vado a dare. Non posso pensare che i Beni Comuni, così come li abbiamo immaginati, non siano poi l’insieme di tante cose che potevano concorrere, ma gli uffici direzionali non possono concorrere, un albergo non può concorrere. Io poi spiegherò nel dettaglio i miei emendamenti che vogliono andare nel titolo che avete voluto dare a questa delibera, perché il problema è che il titolo è importante, che le parole hanno un peso, che è importante continuare a sperare di poter mantenere il nostro patrimonio, a sperare di poter ricostruire identità, a sperare di poter continuare a costruire, tutti insieme, quella società civile. Io credo moltissimo nell'educazione civica per strada, nell’idea appunto di stare insieme e costruire insieme un percorso. Cavallerizza è stato questo. Io non posso rinnegare un percorso enorme che mi ha portato per sette lunghi anni a seguire questa esperienza come una delle esperienze più significative della mia vita, e guardando quella che è la mia predisposizione all'ottimismo, guardare il bicchiere mezzo pieno, mai quello mezzo vuoto, nel guardare e nel riconoscere anche nelle future generazioni, nei miei stessi figli, io non posso oggi votare questa cosa. Io sono dilaniata dal non essere riuscita a spiegare che una privatizzazione così fatta non permetterà quello sviluppo e quell'ampliamento di prospettive che avevamo auspicato. Io vi spiegherò nel dettaglio e spero, Consiglieri, veramente, di Maggioranza, a cui io tengo molto nel giudizio anche nella capacità di saper distinguere quella che è un’operazione emergenziale. Perché io posso capire che alcune cose le abbiamo dovute fare in emergenza; alcune cose le abbiamo dovute fare per salvare il bilancio, abbiamo votato delle cose, di cui io mi ricorderò per sempre delle Consigliere che votavano piangendo. Ecco, l'emergenza per salvare il bilancio, per salvare la Città, per non volerla commissariare, sono tutte cose che avevano un significato, ma l'emergenza e la velocità di volere a tutti costi far passare questa delibera di privatizzazione non la comprendo, non ne comprendo il valore profondo, non ne comprendo il significato, mi sfugge profondamente. Io volevo leggervi solo un pezzo di un documento che si chiamava TAP Cavallerizza, che era un documento che doveva fornirci, mandato a Roma, i fondi per poter riqualificare una parte appunto della Cavallerizza Reale e questo non l’ho scritto io, l’ha scritto la Città di Torino ed è stato inviato e diceva che la Cavallerizza Reale è prima di tutto un sentimento collettivo, uno spazio emotivo e in quanto tale difficile tradurlo e pilotarlo; stiamo parlando ovviamente di un bene immobile di enorme rilievo architettonico-urbanistico, che aumenta ancora di valore se pensiamo alla sua posizione strategica nella mappa della Città. È senza dubbio uno dei ventricoli fondamentali del cuore storico di Torino, un ventricolo fondamentale della città di Torino e allo stesso tempo tuttavia… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie. Anche un bene astratto attraverso il quale artisti, operatori del settore e cittadini appassionati, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno costruito una parte importante della propria memoria emotiva e culturale e quindi della propria identità. Ecco, io credo che questa costruzione, in questo momento, andiamo veramente a frantumarla, ed è un grandissimo peccato a cui io non mi voglio assolutamente sottomettere. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sono stata citata. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, assolutamente quando ha parlato il Consigliere Carretto, non ha sentito? |