Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su “Dichiarazioni Comandante Bezzon su senzatetto presenti nel centro cittadino”.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Sì, grazie, Presidente. Ma faccio difficoltà a rispondere alle relazioni - tanto di quelle
parliamo - che l’Assessora Schellino ci ha appena decantato, perché…, che poi
sinceramente, sinceramente, in realtà a me le dichiarazioni del Comandante Bezzon, che
non so per quali competenze si esprima rispetto a questioni che non gli competono
direttamente, ma esattamente, come l’Assessora Schellino, si fa portatrice di alcuni
interessi che possono essere quelli dei commercianti, che forse sarebbe bene portasse
all’attenzione del Consiglio Comunale l’Assessore Sacco, e non lei, che si dovrebbe
occupare di ben altre questioni. Ma, detto questo, io sono rimasta molto spiazzata dalle
dichiarazioni comunque, umanamente, sia di Bezzon, ma non avevo dubbi che il giorno
dopo sia l’Assessora Schellino che gran parte dei Consiglieri di Maggioranza, della
IV Commissione, iscritti in IV Commissione, avrebbero, come pappagalli,
sostanzialmente - perché di questo parliamo, pappagalli -, riportato e sostanzialmente
ribadito che tali dichiarazioni erano veritiere. E perché dico questo? Perché, per mia
fortuna e per sfortuna del Movimento 5 Stelle a Torino, io fui la Presidente della
IV Commissione per il primo anno e mezzo di mandato, e io ricordo molto bene, infatti,
l’iter dei sopralluoghi da me avviato, come Presidente della IV Commissione, nei
dormitori, che credo ben ricordino tutti i Consiglieri di quella Commissione, era proprio
in funzione di alcune posizioni, alcune narrative che la stessa struttura - mi duole dirlo,
ma questo è -, la stessa struttura del Settore Sociale del Comune di Torino, nei ruoli
apicali, mi testimoniava fosse la vita dei senzatetto. Devo dire che da allora ad oggi,
insomma, la rendita di questo modo di vivere si è abbassata, dalle dichiarazioni ultime
di Bezzon e della Schellino, e sappiamo che i senza fissa dimora guadagnano
50-80-100 euro. Io, durante uno di quei sopralluoghi, le mie orecchie, poverine,
avevano dovuto audire anche che sostanzialmente alcuni senza fissa dimora potevano
arrivare anche a 250 euro a notte stando nelle zone centrali della città, e io rimasi...
insomma, prima esperienza istituzionale, rimasi abbastanza perplessa da questa
narrativa e, in maniera anche un po’ così sarcastica, risposi di getto, perché poi io sono
così, ma meno male, meno male, di getto dissi, tra me e me e ad alta voce, dissi: “Beh,
ma se è davvero così, signori miei, la politica non se n’è accorta, ma abbiamo risolto il
problema della disoccupazione a Torino. Fatemi verificare se davvero è così, perché
faccio il giro delle periferie e abbiamo tutti trovato lavoro”. E quindi cosa feci? Invece
di accontentarmi tacitamente di questa narrativa, e poi utilizzare questa narrativa per
farmi il post sui social e magari anche parlare di alcuni strumenti, come la Boa, senza
neanche sapere chi opera all’interno della Boa, senza neanche mai essermi recato o
recata a valutare questi strumenti di persona, prenotai una notte con la Boa e andai una
notte in giro per Torino, nelle strade del centro, sotto i portici in maniera predominante,
ad ascoltare le vite di queste persone e a rendermi conto politicamente se questa
narrativa poteva essere esatta o anche lontanamente esatta. Beh, quello che mi trovai a
conoscere, vivere, ascoltare è molto diverso dal racconto e dagli alibi, perché poi
parliamo di alibi, che in questo caso il Settore e alcuni suoi componenti e la politica - ad
avere Assessori tecnici...! Bella scelta è stata questa! - e la politica poi (incomprensibile)
sua e quindi sostanzialmente portiamo avanti quella che è la visione che siamo bravi,
siamo Torino e gli strumenti messi a disposizione di questa città Per queste realtà sociali
funzionano benissimo e chi non si riesce a intercettare è perché è brutto, cattivo, la
povertà è una colpa e quindi andiamo avanti così. E cosa facciamo, a mio avviso,
Presidente? Perdiamo un’occasione tutti, perdiamo un’occasione di dirci innanzitutto
che i dormitori, così come sono, e la rete dei Servizi territoriali a Torino, che sono
indirizzati a queste situazioni, hanno sicuramente fatto da ammortizzatore negli anni.
Noi ad oggi abbiamo una rete che permetta a un senza fissa dimora di poter essere un
senza fissa dimora per tutta la vita senza morire di fame e, se vuole, anche di freddo. Ma
oltre a questo che cosa abbiamo costruito? Abbiamo provato a valutare e verificare se i
dormitori forse sono comunque degli spazi che non rispondono a determinate esigenze
dei senza fissa dimora? Che chi vive in quelle di situazioni è legato anche proprio ad
alcuni aspetti emotivi, ad alcuni aspetti psicologici? Ma poi, togliendo ogni tipo di
ipocrisia, io sfiderei chiunque di noi, collegato qui oggi, uno per uno, ci trovassimo mai
senza casa, se, in primis l’Assessora Sonia Schellino, andrebbe a dormire in uno dei
dormitori aperti sulla città, camerate, dove tu vai a dormire, certo, hai il posto letto,
questo lo possiamo garantire, ma hai un posto letto insieme a persone che non conosci,
non sai cosa può succederti durante l’arco della notte, non sai se il giorno dopo ti svegli
e quei pochi beni che hai, che possono essere un paio di scarpe, una sciarpa o una
giacchetta che magari qualcuno ti ha regalato, non te la ritrovi più; le situazioni
all’interno di quelle realtà sono molto delicate. Abbiamo mai pensato a chiederci: “Ma
perché le persone che non riusciamo a intercettare hanno questi pregiudizi e non
riusciamo ad agganciarle?” e forse fare una riflessione molto più profonda, rispetto a
queste situazioni e a queste persone? Cioè, sostanzialmente, andare oltre a quello che è
il quadretto della povertà che così sfacciatamente si presenta in centro e provare a
valutare chi sono le persone che stanno dietro questo quadretto, le loro vite, le loro
esperienze. Io ho sempre dato l’elemosina ai senza fissa dimora e non c’è nessun
Comandante dei Vigili o Assessore alle Politiche Sociali, di certo non degno di questo
nome in città a Torino, che possa convincermi a non farlo. E guardi, Presidente, colgo
l’occasione per dare un messaggio, perché l’elemosina la si può fare in diversi modi; è
vero che all’interno di queste situazioni abbiamo tantissime situazioni che sono tragiche
dentro la tragicità, assolutamente sì, perché vorrei sfidare chiunque di voi a stare due
mesi in strada senza una casa, e poi vediamo se tra due mesi ragioniamo come
ragioniamo oggi, pensiamo come pensiamo oggi o non ci siamo già buttati via,
mentalmente, umanamente, spiritualmente. Questo perché stare in centro, no? Vuol dire
avere un bancomat, dichiarazioni non da dimissioni, ma dimissioni del Comandante
Bezzon, dimissioni dell’Assessora Schellino e di tutti quei ruoli apicali all’interno del
Settore delle Politiche Sociali che hanno questa posizione e questa narrativa di tali
questioni. Questo bisognerebbe fare, questo dovrebbe fare la politica. Ma la politica,
oggi la politica sta sui social e quindi poi le cose importanti alla fine non le fa mai.
Ma, detto questo, io faccio un appello: a parte ringraziare tutte le realtà del Terzo
Settore che hanno preso una posizione pubblicamente su queste dichiarazioni, questo
mandato è finito, ha ancora due mesi; io mi auguro che, dopo questi due mesi, si possa
tornare a parlare di superamento dei dormitori come strumenti adibiti per queste fasce
sociali, che si possa tornare a parlare di progettazioni e conversioni di risorse rispetto a
queste realtà, perché non è garantire un posto letto che può salvare la vita o ricostruire
l’autonomia, laddove si è ancora in tempo, e l’indipendenza di un soggetto, oppure
garantire dei veri accompagnamenti sociali a livello psichiatrico, in funzione delle
dipendenze, e quindi rispetto anche a tutti quei soggetti che sostanzialmente abbiamo
completamente perso, perché lo Stato, noi, la politica, non siamo riusciti a intervenire…

MONTALBANO Deborah
Concludo, Presidente. Io mi auguro, non mi auguro, ne sono sicura, che da qui a due
mesi, forse, per quanto riguarda le Politiche Sociali, a Torino potremo tornare a parlare
di questioni che, sì, stanno in capo alla politica e di certo non possono essere scaricate
sugli ultimi e sulle persone più fragili e più allo sbaraglio della città di Torino. Ho
concluso, Presidente.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)