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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su “Dichiarazioni Comandante Bezzon su senzatetto presenti nel centro cittadino”.
Interventi
TISI Elide
Grazie, Presidente. Cercherò anch’io di fare un intervento molto rapido e spero di non
ripetere cose già dette, ma ci tenevo a fare alcuni passaggi; intanto, per ricordare
ulteriormente un po’ la storia di Torino. Torino è stata storicamente una città
espressione di solidarietà, una città solidale che si è espressa in questo suo essere
solidale attraverso l’agire sia delle Istituzioni civili che quelle religiose, che del ricco e
variegato mondo del Terzo Settore. Una delle espressioni più alte della capacità di
essere solidale si è proprio manifestata verso quelle persone più fragili, verso le
marginalità estreme e non è un caso che proprio a Torino sono nate le sperimentazioni
più significative per rispondere a dei bisogni sempre nuovi e sempre diversi, proprio
legati alle marginalità. Ricordo, ad esempio, l’ambulatorio di via Nizza, l’ambulatorio
Gamba, ma vorrei, visto che è stato più volte citato, ricordare l’Housing First che è nato
a Torino, prima città in Italia, nel 2014 anche grazie alla collaborazione con
Organizzazioni nazionali che trattano i temi delle persone senza dimora, questo a
dimostrazione che, per rispondere ai bisogni delle marginalità estreme, occorre
continuamente mettere in discussione sé stessi e i propri servizi alla ricerca di risposte
che corrispondano ai bisogni delle persone e scusate se insisto su questo passaggio, ma i
bisogni delle persone devono essere messi al centro. Ora, anche per me, leggere le
dichiarazioni e anche ascoltare la Vicesindaca oggi che, in qualche modo, semplificano
- vorrei dire anche in modo molto grossolano - questi bisogni, mi ha molto amareggiato
perché io credo che Torino non si meriti questo. È chiaro che l’elemosina, la carità per
strada di qualche spicciolo non sono la soluzione del problema, l’ha detto bene anche il
nostro Arcivescovo, certamente però credo che la responsabilità di una Pubblica
Amministrazione sia quella non di dire ai cittadini di girarsi da un’altra parte, ma di
accompagnarli, sostenerli e di far crescere lo spirito solidale nei propri cittadini, tutti, e
non di instillare il dubbio che ci possa essere chi approfitta di questa solidarietà. Questo
io credo sia fondamentale, anche perché è questo alla base della relazione e della
solidarietà tra le persone, ma vorrei dire anche della responsabilità di mantenere una
coesione sociale.
Diversamente, credo sia inutile che facciamo atti di indirizzo nei quali sottolineiamo la
necessità di contenere fenomeni di intolleranza verso le persone più fragili, verso quelli
meno fortunati, stigmatizzando le varie categorizzazioni di persone se poi nelle
dichiarazioni che noi facciamo non riusciamo a trasmettere proprio la necessità che
questi stigma vengano superati, e semmai di aiutare chi pensa che solo con l’elemosina
si possa esprimere la propria solidarietà a farlo in un modo più completo e più pieno. Io
credo che molto spesso l’elemosina, la moneta sia anche accompagnata da uno sguardo,
da una relazione, da un sorriso, e molto spesso per le persone che vivono in strada
questo è fondamentale.
Io credo che ci sia una grande responsabilità nell’Amministrazione nel gestire la
complessità di questi temi, come pure - e chiudo - credo che sia importante interrogarci
sulla nostra capacità, la capacità che oggi ha quest’Amministrazione di accompagnare
davvero le persone che vivono l’esperienza della strada, che vivono l’esperienza dei
dormitori in percorsi di inclusione autentica; certamente il Covid ha obbligato a rivedere
i modelli organizzativi dei nostri servizi, io spero che queste revisioni non abbiano fatto
abbassare la capacità di guardarli come persone e di sostenerli nei propri percorsi di
vita, nei propri percorsi di inclusione. Se così è, e se davvero è la relazione quella che
noi proponiamo...

TISI Elide
… concludo… che non ci sia una necessità di affamare le persone perché si rivolgano ai
nostri servizi, ma piuttosto la ricerca da parte della Città di trovarne sempre di più
efficaci e di più significativi e, come dicevo all’inizio, rispondenti ai bisogni delle
persone.
In ultimo, vorrei richiamare anche il ruolo fondamentale dei Nuclei di Prossimità che
rischiano di essere sempre più esigui e che invece insieme ai Servizi Sociali hanno
rappresentato negli anni passati un tassello fondamentale per la vicinanza e per la
risposta ai bisogni dei cittadini più fragili. Grazie.

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