Interventi |
TISI Elide Grazie, Presidente. Cercherò anch’io di fare un intervento molto rapido e spero di non ripetere cose già dette, ma ci tenevo a fare alcuni passaggi; intanto, per ricordare ulteriormente un po’ la storia di Torino. Torino è stata storicamente una città espressione di solidarietà, una città solidale che si è espressa in questo suo essere solidale attraverso l’agire sia delle Istituzioni civili che quelle religiose, che del ricco e variegato mondo del Terzo Settore. Una delle espressioni più alte della capacità di essere solidale si è proprio manifestata verso quelle persone più fragili, verso le marginalità estreme e non è un caso che proprio a Torino sono nate le sperimentazioni più significative per rispondere a dei bisogni sempre nuovi e sempre diversi, proprio legati alle marginalità. Ricordo, ad esempio, l’ambulatorio di via Nizza, l’ambulatorio Gamba, ma vorrei, visto che è stato più volte citato, ricordare l’Housing First che è nato a Torino, prima città in Italia, nel 2014 anche grazie alla collaborazione con Organizzazioni nazionali che trattano i temi delle persone senza dimora, questo a dimostrazione che, per rispondere ai bisogni delle marginalità estreme, occorre continuamente mettere in discussione sé stessi e i propri servizi alla ricerca di risposte che corrispondano ai bisogni delle persone e scusate se insisto su questo passaggio, ma i bisogni delle persone devono essere messi al centro. Ora, anche per me, leggere le dichiarazioni e anche ascoltare la Vicesindaca oggi che, in qualche modo, semplificano - vorrei dire anche in modo molto grossolano - questi bisogni, mi ha molto amareggiato perché io credo che Torino non si meriti questo. È chiaro che l’elemosina, la carità per strada di qualche spicciolo non sono la soluzione del problema, l’ha detto bene anche il nostro Arcivescovo, certamente però credo che la responsabilità di una Pubblica Amministrazione sia quella non di dire ai cittadini di girarsi da un’altra parte, ma di accompagnarli, sostenerli e di far crescere lo spirito solidale nei propri cittadini, tutti, e non di instillare il dubbio che ci possa essere chi approfitta di questa solidarietà. Questo io credo sia fondamentale, anche perché è questo alla base della relazione e della solidarietà tra le persone, ma vorrei dire anche della responsabilità di mantenere una coesione sociale. Diversamente, credo sia inutile che facciamo atti di indirizzo nei quali sottolineiamo la necessità di contenere fenomeni di intolleranza verso le persone più fragili, verso quelli meno fortunati, stigmatizzando le varie categorizzazioni di persone se poi nelle dichiarazioni che noi facciamo non riusciamo a trasmettere proprio la necessità che questi stigma vengano superati, e semmai di aiutare chi pensa che solo con l’elemosina si possa esprimere la propria solidarietà a farlo in un modo più completo e più pieno. Io credo che molto spesso l’elemosina, la moneta sia anche accompagnata da uno sguardo, da una relazione, da un sorriso, e molto spesso per le persone che vivono in strada questo è fondamentale. Io credo che ci sia una grande responsabilità nell’Amministrazione nel gestire la complessità di questi temi, come pure - e chiudo - credo che sia importante interrogarci sulla nostra capacità, la capacità che oggi ha quest’Amministrazione di accompagnare davvero le persone che vivono l’esperienza della strada, che vivono l’esperienza dei dormitori in percorsi di inclusione autentica; certamente il Covid ha obbligato a rivedere i modelli organizzativi dei nostri servizi, io spero che queste revisioni non abbiano fatto abbassare la capacità di guardarli come persone e di sostenerli nei propri percorsi di vita, nei propri percorsi di inclusione. Se così è, e se davvero è la relazione quella che noi proponiamo... TISI Elide … concludo… che non ci sia una necessità di affamare le persone perché si rivolgano ai nostri servizi, ma piuttosto la ricerca da parte della Città di trovarne sempre di più efficaci e di più significativi e, come dicevo all’inizio, rispondenti ai bisogni delle persone. In ultimo, vorrei richiamare anche il ruolo fondamentale dei Nuclei di Prossimità che rischiano di essere sempre più esigui e che invece insieme ai Servizi Sociali hanno rappresentato negli anni passati un tassello fondamentale per la vicinanza e per la risposta ai bisogni dei cittadini più fragili. Grazie. |