Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Io ci sono, Schellino, buongiorno. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie mille, buongiorno a tutti. La Città, in collaborazione con la Circoscrizione, segue sin dagli inizi la situazione dell’occupazione del porticato di via Leocavallo. In questi anni, grazie anche alle sinergie messe in campo tra Terzo Settore e Servizi Sociali, alcune persone che stazionavano in zona hanno intrapreso percorsi di cura e di reinclusione sociale. Altri, per lo più persone non regolarmente soggiornanti, sono transitate solo per un periodo. Certo è che il luogo si è consolidato negli anni come dimora continuativa a cielo aperto per persone in stato di grave emarginazione. Grazie all’intervento delle associazioni, che operano in loco, e al costante monitoraggio effettuato dai servizi diurni e notturni in strada, che operano per conto della Città, la situazione non è degenerata. Tuttavia, risulta particolarmente complesso intraprendere interventi che portino a un superamento di un utilizzo improprio del luogo. Attualmente stazionano di giorno e di notte sotto il porticato una dozzina di persone, tra cui una donna, tutte conosciute e monitorate dalle diverse realtà che intervengono in loco. Sono per la quasi totalità stranieri, molti non regolarmente soggiornanti, che ad oggi rifiutano o hanno abbandonato altre sistemazioni di accoglienza collettiva. A fronte di una recente interlocuzione con la Circoscrizione l’associazione ACMOS e il Gruppo Abele e il Servizio Adulti in Difficoltà hanno convenuto di intraprendere un percorso finalizzato a: uno, rendere più sicuro il luogo di bivacco con interventi di igienizzazione e di potenziamento dell’illuminazione pubblica, interventi attivati a cura della Circoscrizione; poi incontrare e sostenere gli attuali occupanti rispetto alle loro esigenze di salute, proponendo accessi ai servizi sanitari specialistici. Inoltre valutare, nel caso, la possibilità di emersione dalla condizione di irregolarità anche attraverso la consulenza del (incomprensibile). Infine sondare le disponibilità ad abbandonare la condizione di precarietà abitativa, proponendo un ingresso immediato in una struttura di accoglienza con successivo screening rinofaringeo (tampone molecolare) o a seguito di tampone rapido. Il percorso intrapreso in collaborazione anche con le unità di strada del Terzo Settore, che intervengono in loco - in particolare la Comunità di Sant’Egidio, e con i progetti di primo intervento sanitario, il comitato di collaborazione medica Rainbow for Africa -, è teso a sperimentare modalità di intervento che vadano oltre l’aspetto di denuncia e di monitoraggio della situazione, importanti ma non risolutivi, e che siano invece volti a co-progettare, nell’ambito del Piano di inclusione sociale della Città, un intervento complessivo di rete tra le agenzie e le Istituzioni volto a favorire la cura e l’inclusione delle persone attualmente presenti sotto il portico ed ad individuare strategie perché l’occupazione venga scongiurata in futuro. La progettualità del Terzo Settore rivolta agli interventi a favore delle persone senza dimora e in condizione di grave marginalità è attivata in co-progettazione con le azioni sostenute dalla Città mediante il percorso di co-progettazione sviluppato in una specifica area dedicata attraverso un piano di inclusione sociale. Ringrazio (incomprensibile). |