Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Abbiamo discusso in V Commissione il Bilancio di ITER e, devo dire, non era mai accaduto che ci trovassimo ad affrontare in Consiglio un atto deliberativo del quale l’intero allegato viene sostituito con un emendamento pervenuto ai Consiglieri poche ore prima della seduta del Consiglio Comunale, ma ovviamente siamo in quest’epoca, quindi tutto ciò che fa la Giunta Appendino è ben fatto, sarà ben fatto anche questo, mai visto, ma è ben fatto anche questo. Quello che però non riesco a condividere è il fatto che si tratti di una mera sostituzione tecnica, perché quando abbiamo discusso in V Commissione il Bilancio di ITER, abbiamo ben compreso che la svolta rilevante sarebbe stata il passaggio al coordinamento pedagogico del Sistema Educativo, e quindi dell’Assessorato, delle attività delle ludoteche e dei laboratori di lettura, ma non avevamo compreso una serie, invece, di cambiamenti introdotti nella modifica dell’allegato. In particolare, l’allegato che viene sostituito un’ora prima della seduta del Consiglio Comunale, composto di 19 pagine, a fronte a delle 18 di cui era composto quello precedente, introduce, ad esempio, come elemento di novità, i Patti Educativi di Comunità. I Patti Educativi di Comunità, per i cultori della materia - ma dovrebbero essere cultori della materia anche tutti gli educatori, dalle famiglie, ai genitori, agli insegnati -, non sono una cosa esattamente banale, riguardano esattamente quella relazione che si introduce, sul piano degli obiettivi formativi e della consapevolezza educativa, tra la vita comune ordinaria della città e gli interessi di crescita dei bambini, quindi tutte quelle modalità con le quali gli adulti si impegnano a costruire, attraverso un loro apporto, non necessariamente professionale, un vantaggio rispetto alla crescita equilibrata delle nuove generazioni. Nella pagina 19, o nelle pagine che vanno a comporre il nuovo fascicolo di 19, si precisa che a ITER viene assegnata la competenza della Rete Nazionale delle Città Educative; la Rete Nazionale delle Città Educative non è compito precipuo di un organismo parallelo della Città di Torino, la Rete Nazionale delle Città Educative - ve lo dice una persona che ha il difetto di essere nel Comune dal 1975, e quindi è così fastidiosa, perché vi può ricostruire la storia, e la storia è sempre fastidiosa -, ebbene, la Rete Nazionale delle Città Educative è quell’accordo transcomunale e transnazionale per il quale, in virtù del quale le Città assumono un principio di comunità educante e non delegano i compiti educativi esclusivamente alle famiglie o esclusivamente alle istituzioni scolastiche, ma assumono una responsabilità - quella che poco fa, poc’anzi la Sindaca indicava verso le nuove generazioni - di tutta la Città, di tutte le strutture, formali e informali della Città, verso gli obiettivi di una crescita equilibrata e non diseguale delle nuove generazioni. È il compito del Comune, non è un compito di un’istituzione parallela, ma tanto, senza raccontarlo in Commissione, si può fare un emendamento, si sostituisce l’allegato e cambia questa prospettiva, ma è normale, anzi, è giusto, è ottimo e abbondante con questa Amministrazione. Così come anche si fa riferimento, avendo io posto la domanda e quindi avendo io chiara la risposta che ho ricevuto, si fa riferimento alla ripresa o meno dei laboratori per soggiorni educativi presso la Colonia di Loano, senza aver concluso l’iter di Commissione. Comunque, colleghi del Consiglio, ho ben chiaro che tutto quello che approda in quest’Aula deve essere serenamente approvato dalla Maggioranza, serenamente consolidata, e che le eventuali osservazioni da parte delle Opposizioni sono sempre strumentali. Quindi, io sono francamente stupita che arriviamo con una delibera che ha un allegato, che è la parte sostanziosa del corpo dell’atto che dovremo votare, completamente sostituita. Ci sono dei trasferimenti che mi sembrano irragionevoli, come quelli della Rete Nazionale delle Città Educative; come sempre la Giunta dispone e come sempre il Consiglio approva. Quindi, dal mio punto di vista non è sufficiente la descrizione che mi deriva da questo nuovo atto. Mi asterrò in questo caso, perché ho a cuore, comunque, che sopravvivano tutte le funzioni educative e quindi mi asterrò su questo atto deliberativo. Mi sembrava di qualche interesse segnalare, a quei colleghi che hanno una passione sui temi dell’educazione, questi elementi di contraddizione. |